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Ipnosi e autoipnosi

Ogni ipnosi è essenzialmente autoipnosi
(Cheek e LeCron,1968)

 
L'ipnosi è una tecnica studiata da M. H. Erickson e altri studiosi/ricercatori per ottenere un "accesso" diretto del terapeuta alle piu' intime essenze del subconscio.
Si tratta di uno stato di coscienza alterato provocato da una concentrazione serrata su una o pochissime sollecitazioni (una luce, la voce del terapeuta, il toccamento ecc.) cosi' da realizzare una monoideazione.

Il terapeuta è la guida indispensabile per il raggiungimento della trance ipnotica (tranne nei casi di autoipnosi che comunque richiedono un alto livello di conoscenza della tecnica e che comunque non raggiunge mai livelli ipnotici molto profondi) che è la condizione di totale abbandono fisico contemporaneo ad una predominanza del livello mentale a tal punto da arrivare, in condizioni particolarmente profonde alla ideaplasia, cioe' il totale dominio del corpo da parte della mente e il corpo fa quello e solo quello che la mente sta pensando).

Diversamente da quanto si creda tali fenomeni non sono paragonabili al sonno o alla perdita di coscienza, perche' anzi il paziente è in stato di veglia, ma alla modificazione in cui tale veglia è vissuta e partecipata: si è svegli con un altro stato di coscienza e di consapevolezza del proprio stato e delle propria condizione psico-fisica.

In ipnosi le categorie mentali del tempo e dello spazio possono essere superate cosi' che si ha la possibilita' di rivivere come presente condizioni di vita passate, ma comunque memorizzate nel nostro cervello, in zone, diciamo cosi', normalmente non accessibili ai comuni meccanismi percettivi del cervello in stato di veglia normale.

La stessa potenzialita' il cervello la realizza per creare e vivere situazioni di fatto inesistenti o fantastiche: è questa potenzialita' che terapeuticamente si sfrutta per indurre la visualizzazione di situazioni positive in grado di sovrapporsi prima e poi sostituirsi alle situazioni negative che hanno indotto e mantengono lo stato di ansia, di insoddisfazione, di frustrazione, di disagio normalmente vissute dal paziente come insuperabili.

Tali visualizzazioni, sempre aderenti a fatti concreti e desiderati dal paziente sono di fatto un primo avvio, una spinta al superamento della difficolta' e fungono da avvio per esperienze reali, concrete che non faranno altro che confermare la suggestione positiva indotta dalla ipnosi: ne consegue che suggestione e realta' si susseguono rinforzandosi a vicenda e ben presto la percezione positiva delle proprie potenzialita' e dei propri successi sostituiranno nella mente, nel ricordo e nel "autogiudizio" le valutazioni negative di impotenza risolutiva nei confronti dei problemi.


Molto diffusa in vari paesi, specialmente in Russia, viene utilizzata come metodo di cura in molti campi, quali chirurgia, odontoiatria, ginecologia ed ostetricia, ma soprattutto contro le malattie psicosomatiche, causate dallo stress eccessivo o da meccanismi psicologici negativi.

Paura, ansia, insicurezza spesso sono campanelli d’allarme che possono degenerare in attacchi di panico o altre manifestazioni incontrollabili.

L’ipnosi, inducendo una condizione psicofisica in cui cessa il controllo della parte razionale sull’inconscio, aiuta ad entrare in contatto con la parte più profonda di sé stessi.

L’inconscio diventa così estremamente ricettivo ai messaggi di guarigione inviati dal terapeuta.

Anche a livello fisico si riscontrano dei mutamenti: il battito cardiaco rallenta, la pressione sanguigna si abbassa, il respiro diventa più regolare…..c’è chi sostiene siano analoghi quelli del sonno, chi invece ritiene che l’organismo rimanga perfettamente sveglio.

In Italia, benché sia oggetto di studi universitari, l’ipnosi non ha ancora pienamente conquistato dignità scientifica. Eppure vi sono molti casi documentati di guarigione da diverse malattie, a volte anche con modalità piuttosto …spettacolari.

Gli effetti prodotti dall’ipnosi non hanno ancora una vera e propria spiegazione scientifica a parte il portare alla luce paure profondamente radicate nell’inconscio che altrimenti si tradurrebbero in somatizzazioni; eppure l’ipnosi va ben oltre, con risultati che inducono a pensare.

Qualche cenno storico

Incisioni rupestri risalenti a più di 30 mila anni fa testimoniano che l’ipnosi si perde davvero nella notte dei tempi.
Era assai diffusa e ampiamente utilizzata presso i celti, gli incas, gli egizi, nonché in India e in Mesopotamia.

Dopo secoli di oblio, venne riscoperta attorno al 1600. Spettacolare, e passato alla storia, l’esperimento del medico e padre gesuita greco Athanasius Kircher: davanti ad un pubblico composto da scettici accademici, ipnotizzò una gallina. una linea Tracciò bianca con un gessetto sul piano in cui era stato posata e dimostrò che la gallina rifiutava di muoversi perché convinta di essere stata legata.

Durante la prima guerra mondiale un medico inglese, William Brown, risolse con successo più di settecento casi di paralisi agli arti dovuti a shock nervoso da bombardamento.

Molto esperimenti hanno portato a risultati ai limiti dell’incredibile; il professor Platanov, medico russo che allena gli astronauti, dopo aver fatto bere ad un gruppo di volontari vodka in dosi assolutamente massicce, tali da ubriacare praticamente qualsiasi essere vivente, ordinò loro di non risentire né durante la trance né al risveglio di nessun sintomo di ubriachezza, cosa che puntualmente si verificò.

Altri esperimenti testimoniano di persone che battono i denti convinte di stare ad una temperatura polare in un giorno d’agosto, oppure vesciche da ustione che si formano sulla pelle di persone ipnotizzate a frasi tipo ”adesso ti tocco con un ferro incandescente”…….o anche un netto aumento della diuresi in persone a cui erano stati fatti bere molti bicchieri d’acqua….vuoti!

Una domanda di carattere etico di cui si è spesso discusso è se mediante l’ipnosi sia possibile far compiere atti negativi quando non addirittura criminali.
Naturalmente, è stato anche dimostrato che vi sono soggetti più sensibili ed altri più refrattari all’ipnosi stessa…ma la domanda rimane ancora un inquietante interrogativo senza soluzione, almeno fino ad oggi.