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Scheda approfondimento
YOGA

Yoga letteralmente significa unione, che ci aiuta a trovare la consapevolezza di sé e l'armonia del proprio essere che è umano e divino ad un tempo. Yoga è quindi l'unione tra la parte più materiale dell'individuo e quella spirituale che ci fa prendere coscienza della realtà, per uscire dal ciclo delle reincarnazioni e raggiungere la perfezione, l'illuminazione, un ritorno al nostro stato originario, cioè un essere di puro spirito.

Lo yoga ha vari stadi a partire da quello fisico (hatha yoga), il Pranayama, controllo del rispiro, fino allo yoga mentale, o meditazione. La disciplina logica si sviluppa inoltre sotto vari aspetti: il bhakti yoga, o via dell'amore, il Karma yoga, la via dell'azione, il Laya yoga che conduce al controllo dei poteri dell'amore divino, lo Shakti Yoga, o yoga dell'energia, il Mantra Yoga che si basa sulla ripetizione e meditazione su un suono sacro, il Raja Yoga, l'autorealizzazione regale, il Kundalini Yoga, per il controllo dell'energia kundalini, il Samadhi Yoga che controlla il sé spirituale e permette l'estasi.

Che cos'è l'hatha Yoga?

Lo hatha yoga è costituito da un complesso di esercizi fisico-ginnici, o asanas, e da esercizi di controllo della respirazione, o pranayama, perfezionati nel corso dei secoli da generazioni di yogi. La pratica dello hatha yoga tende al raggiungimento dell'equilibrio psico-fisico, di una maggiore consapevolezza dei nostri processi vitali, fisiologici e, più in generale, del nostro corpo in ogni sua parte.

Come raggiungiamo tale equilibrio e tale consapevolezza? Con la pratica costante e regolare. Se analizziamo infatti il significato del termine hatha, scopriremo che esso indica appunto sforzo, ostinazione, pertinacia. La pratica riveste quindi un'importanza fondamentale, andando a modificare lo stato mentale e fisico del discepolo.

Ecco alcuni dei più evidenti benefici: un miglioramento generale nello stato di salute; una regolarizzazione del peso corporeo; una maggiore vitalità anche in età avanzata.

Ricordiamo però che uno dei principi fondamentali dello yoga è di non ricercare i frutti delle proprie azioni (karma yoga): la pratica andrà pertanto eseguita per sé stessa, senza preoccuparsi del risultato.

Cos'è il Raja Yoga?

Ogni sofferenza è creata dalla mente. Il Raja Yoga lavora sul mentale per conoscerlo e purificarlo. Tutte le correnti dello Yoga hanno come fine ultimo la realizzazione dell'uomo. Yoga vuol dire unione e questa unione si realizza purificando corpo e mente per farne potenti strumenti dell'anima.

Alla nascita l'uomo è un mammifero con tutti gli istinti propri di un animale: molto spesso queste tendenze invece di venire dissolte durante la vita, sono esaltate da una mente e da un ego che si immedesimano nel contingente. Lo Yoga afferma che ogni sofferenza è creata dalla mente. Partendo da questo presupposto, lo Yoga (e in particolare il Raja Yoga) lavora sul mentale per conoscerlo, modificarlo, purificarlo. Quindi il Raja Yoga è quella filosofia che si occupa di modificare la vita di ciascuno, conoscendo il prodotto della mente, le vritti (parola che si può tradurre approssimativamente con fluttuazioni, modificazioni, pensieri) che condizionano la nostra vita.

Gli antichi rishi affermavano che "La potenza del pensiero muta la propria vita. L'uomo semina un pensiero e raccoglie un'azione; semina un'azione e raccoglie un'abitudine; semina un'abitudine e raccoglie un carattere; semina un carattere e raccoglie un destino".

Il saggio Patanjali ha indicato il percorso da seguire, suddividendolo in otto tappe:

yama e nyama (le prime due tappe) eliminano i disturbi causati dalle emozioni e dai desideri incontrollati;

asana e pranayama eliminano i disturbi causati dal corpo fisico;

pratyara permette di ritirare la mente dai sensi;

dharana, dhyana e samadhi, fase dopo fase, consentono di arrestare i processi mentali ordinari.

Cos'è il Prana

Energia indifferenziata che pervade tutto il creato e che si manifesta in ogni essere vivente

I saggi indiani affermano che questa energia, il prana, può essere immagazzinata nel sistema nervoso e che l'adepto, grazie alle tecniche yoga, può apprendere a dirigerla mediante il pensiero.

E' il soffio invisibile che unisce tutti gli esseri viventi e che dà loro vita, ma non è costituito da ossigeno, idrogeno o azoto.

Swami Shivananda afferma che "il prana è la somma di tutte le energie contenute nell'universo", è l'energia indifferenziata che pervade e anima tutto il creato e che si manifesta in ogni luogo ed in ogni momento in forme sempre differenti. Radiazioni elettromagnetiche, magnetismo, gravitazione e persino il pensiero rappresentano sottili forme di prana: noi esistiamo in un oceano di prana. Il Prana in realtà è una sola energia, ma appare molteplice osservandola nelle sue diverse funzioni.

Il prana, proclamano i Rishi, può essere accumulato nel sistema nervoso centrale e in particolare nel plesso solare: lo yoga fornisce il potere per indirizzare questa corrente energetica coscientemente e volontariamente tramite il pensiero.

Tutti gli esseri viventi esistono finché riescono ad assorbire prana attraverso il respiro, attraverso la pelle, attraverso il cibo. Quando questa energia divina entra in noi diventa prana individuale, che percorre e permea tutto il corpo come energia sottile della vita eterna.

Quando siamo nati il nostro primo atto è stato inspirare ed è un dono che restituiremo con l'ultimo atto che sarà l'esalazione del respiro quando ce ne andremo.

 

Cos'è il pranayama?

Il Pranayama è un metodo per armonizzare non solo il respiro, ma anche i sensi e la mente. Il termine sanscrito prana (dalla radice "an" - respirare) può assumere molteplici significati, indica energia, soffio vitale, forza e dinamismo; è spesso usato al plurale per descrivere i respiri vitali. Ayama d'altro canto significa prolungamento, espansione, controllo: il pranayama quindi è, ad un primo livello, l'arte dell'estensione del respiro e del suo controllo cosciente, ma più profondamente è la capacità di controllare quell'energia sottile contenuta non solo nel respiro, ma anche nell'aria, nell'acqua, negli alimenti.

Il Pranayama pertanto è un metodo per armonizzare non solo il respiro, ma anche i sensi e la mente. Circola in noi attraverso canali sottili che si chiamano nadi e assume nomi e funzioni diverse. Mentre inspiriamo, questa energia si diffonde in noi; espirando esce da noi ciò che non ci occorre.

Attraverso la pratica del pranayama, il corpo diventa forte e sano. Con la pratica del pranayama, gli apici dei polmoni riceveranno un apporto adeguato di ossigeno, come di solito non accade e ne conseguirà un miglioramento nella quantità e qualità di sangue nell'organismo.

redazione www.yoga.it