LIBRI MUSICA E VIDEO CARTOLERIA IDEE REGALO
home EDIZIONI carrello pagamenti e spedizioni area rivenditori chi siamo newsletter eventi ricerca avanzata Area Partner    
Scheda approfondimento
GRAFOLOGIA

"La scrittura riflette l'uomo. Su questo dato di fatto, da qualche tempo riconosciuto, si basa la grafologia". Così Ania Teillard, una psicologa formatasi tra Berlino e Parigi nei primi decenni del Novecento, afferma all'inizio del suo interessantissimo libro L'anima e la scrittura, (1949).

Cosa significa, infatti, "scrivere"? Quali zone del nostro corpo, della nostra psiche si attivano e interagiscono tra loro nel processo grafico? L'apprendimento della scrittura viene giustamente considerato dalla psicologia tra le forme più complesse e articolate dell'attività linguistica e grafo-motoria. A.Romanovic Lurija, insigne medico e neurofisiologo russo del secolo che si è da poco concluso, si è occupato a lungo del problema, arrivando a risultati importanti per chi si occupa del settore.

Imparare a scrivere, per un bambino, non è per niente "scontato": si riflette, infatti, troppo poco su quante e quali competenze e abilità egli debba possedere per "appropriarsi" della scrittura.

Una volta acquisita e automatizzata, essa non si dimentica. Diviene parte integrante del nostro modo di essere: cambia con noi, segue le fasi della nostra vita. Si irrobustisce, perde energia se siamo stanchi o inibiti, si trasforma e invecchia con noi.

Le origini

La percezione che tra scrittura e personalità ci sia un legame è molto antica.

Camillo Baldi, professore di logica e metafisica all'Università di Bologna, pubblica nel 1622 un vero e proprio trattato grafologico, Come da una lettera missiva si conoscano la natura e qualità dello scrittore.

E' nell'Ottocento, però, che la grafologia nasce come disciplina vera e propria, sulla scia di una corrente filosofica che ha dato un'impronta decisiva a tutto il secolo: il Positivismo.

In Francia, in Germania, in Italia, studiosi di diverse discipline affrontano il mondo della scrittura, alla ricerca di strutture profonde, di leggi interpretative univoche e oggettivamente valide.

L'abate Jean Hippolite Michon pubblica nel 1875 il primo manuale di grafologia, Système de Graphologie - l'art de connaitre les hommes d'après leurs écritures; egli fonda a Parigi la Societé de Graphologie, tuttora attiva e di grande prestigio internazionale.

A lui hanno fatto seguito un po' in tutta Europa i lavori di Ludovico Klages, di Max Pulver, di Crepieux Jamin, di Girolamo Moretti, di Robert Saudek, solo per citare i più famosi.

Lo stato attuale della ricerca

I paesi europei hanno prodotto nel corso del XX secolo differenti scuole di pensiero, legate alle proprie radici storiche e culturali tuttavia, e questo è un aspetto fondamentale, esse pervengono agli stessi risultati.

In Italia, Girolamo Moretti, fondatore della Scuola Superiore di Studi Grafologici di Urbino stabilisce all'inizio del Novecento, una rigorosa casistica di segni, di interrelazioni tra loro, pervenendo ad una prima fondamentale "sistematicità" nell'osservazione e nella trattazione della materia.

Marco Marchesan, a metà degli anni Cinquanta, rilegge l'analisi morettiana alla luce dell'interpretazione dei sogni di Freud, pervenendo ad altre interessanti considerazioni; negli stessi anni fonda una scuola grafologica a Milano. In Francia, già a partire dal 1972, sono stati istituiti dei corsi di laurea in grafologia presso la Facoltà di Lettere di Bordeaux.

La Germania ha attivato l'insegnamento della grafologia in ben dieci università, e attualmente l'analisi della scrittura è molto diffusa, dal settore medico a quello militare.

In Inghilterra, sulla scia della tradizione filosofico-scientifica dell'Empirismo, la grafologia si basa soprattutto su indagini di tipo sperimentale e affianca il lavoro di psichiatri e psicologi.

I campi di utilizzo

Ma quali sono i settori in cui la grafologia viene oggi utilizzata?

Oltre a quelli più noti, quale il peritale - ogni tribunale ha nel nostro paese un elenco di consulenti cui attingere -esistono altri campi in cui l'analisi della scrittura trova sempre più spazio.

E' il caso della selezione del personale: in Francia, ad esempio, almeno il 70% delle aziende utilizza l'analisi della scrittura per scegliere i propri impiegati.

Sempre la Francia, in misura minore la Germania e l 'Italia, si sono dimostrate particolarmente disponibili a utilizzare la grafologia nel mondo scolastico. Essa si è rivelata uno strumento notevole per capire l'adolescente, le difficoltà anche momentanee che vive e che, la maggior parte delle volte, non è in grado di "razionalizzare" e di comunicare.

L'intervento del grafologo può risultare dunque determinante per cogliere i cosiddetti "segnali " del disagio, per evitare che i problemi diventino ad un certo punto insormontabili.

Non è casuale, infatti, che ormai la grafologia porti contributi significativi anche nello studio delle disgrafie.

La scrittura trova oggi posto anche nell'orientamento agli studi superiori o universitari; essa permette di cogliere in maniera "dolce" e quindi poco invasiva caratteristiche e potenzialità dello studente, che può in tal modo scegliere meglio il proprio percorso di studio.

La grafologia affianca spesso il lavoro dello psicologo, del terapeuta, nelle consulenze individuali e di coppia, per consentire una conoscenza più completa della persona.

L'analisi della grafia è inoltre un utile strumento d'autoanalisi, che chiunque può utilizzare per guardare meglio dentro di sé, seguendo specifici corsi gestiti da personale esperto.

Negli ultimi anni, sono stati pubblicati testi interessanti e di notevole spessore scientifico per avvicinare gli interessati alla disciplina.

All'inizio del III Millennio, la grafologia - o psicologia della scrittura, come alcune scuole oggi preferiscono definirla - si è conquistata faticosamente uno spazio tra le cosiddette scienze umane: l'istituzione del corso di laurea breve presso l'Università di Urbino, avvenuta recentemente, è una conferma che anche il nostro paese si sta incamminando per questa strada.

Soltanto la ricerca sperimentale, attraverso la verifica sul campo di ipotesi interpretative, può fare definitivamente uscire la grafologia da una dimensione ancora troppo spesso ascrivibile al mondo del magico e dell'intuitivo.

Il percorso si presenta allo stesso tempo complesso e affascinante.

Sono molteplici, infatti, le implicazioni scientifiche e le discipline che interagiscono nel campo della scrittura.. La neurofisiologia, la psicologia, la pedagogia, la fisica, la medicina, solo per citarne alcune, offrono motivi di riflessione e di analisi per arrivare a comprendere meglio le strutture profonde che stanno alla base del processo grafico.