di Alexander Langer
Ivan Illich, il plurilingue non si definirebbe mai un "ecologo" o un "verde". Eppure la sua visione delle cose un forte punto di riferimento per molti verdi, e parecchie sue speranze sono legate ai movimenti verdi. Nei confronti dei quali, per, sa anche essere molto scettico, soprattutto per quella loro tendenza a voler costruire a tavolino il nuovo mondo, guardando solo al futuro e non tenendo conto dl passato.
E forse anche perché attingono troppo dai libri e troppo poco dagli usi e costumi e dalle saggezze popolari. E per certe tentazioni di ritorno alla natura che saltano a più pari cultura e civiltà.
Ma, infine, parla di "ecologia politica" in tutto il mondo, dal Messico al Giappone, dagli Stati uniti all'Europa, ed insite su quel "politico" con fermezza, tacciando di ingenuità molti verdi. Perché che non sa vedere la storia, non capisce la dimensione politica dei rapporti tra gli uomini, e neanche con la natura, par di capire. L'uomo di cui si parla è Ivan Illich, prete - anzi, col grado di "monsignore" - cattolico, ex-rettore (a meno di 30 anni) dell'Università di Porto Rico, attualmente professore di non so quante discipline (tra cui "Storia del sistema fognario") in non so quante Università, animatore del Centro di documentazione inter-culturale di Cuernavaca (in Messico), autore di numerosissimi libri e saggi, in varie lingue, ed uno dei più radicali critici della civiltà tecnologica, cui oppone una visone di convivialità non elaborata nel quadro di alcuna utopia, bensì ricavata da una attenta esplorazione storica di quanto nelle diverse civiltà si è sviluppato prima che il mercato tutto mangiasse e tutto omologasse.
Illich non vive in una caverna, non disdegna la macchina o l'aereo per spostarsi (anche se preferisce il treno), non sembra praticare nessun genere di salutismo nella sua alimentazione o nel suo stile di vita. Ma da anni non legge i giornali: si vede che l'attualità quotidiana gli appare fatua ed inconsistente, mentre dalla ricerca - che so - sulla formazione del vincolo coniugale nel diritto canonico del XII secolo riesce ad illuminare più aspetti della vita (della considerazione del corpo, dei rapporti interpersonali, del governo delle coscienze, ecc.) che non dalla quotidianità politica. Continua...