forestiero che vai cercando la pace al crepuscolo, 
la troverai alla fine della strada. (F. Battiato)

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L'ECOLOGIA IN PRATICA
UNO STILE DI VITA NATURALE
PER SE' E PER IL PIANETA
L'ECOLOGIA IN PRATICA
Sono la natura
sono la terra.
i miei occhi sono il cielo,
le mie membra gli alberi.
Sono la roccia,
la profondità dell'acqua,
non sono qui per dominare
la Natura.
Io stesso sono la Natura.

Indiani Hopi

Questa terra é sacra
<b>Questa terra é sacra</b>





Come potete comperare
o vendere il cielo,
il calore della terra?
l'idea per noi é strana.
Se non possediamo
la freschezza dell'aria,
lo scintillio dell'acqua.
Come possiamo comperarli?
Continua...
ONDE DI CRESCITA INTERIORE
ONDE DI CRESCITA INTERIORE La crisi ecologica - ovvero il principale problema di Gaia - non è l’inquinamento, i rifiuti tossici, il buco nell’ozono o qualcosa del genere. Il principale problema di Gaia è che un numero non sufficiente di esseri umani si è sviluppato ai livelli di coscienza postconvenzionali, planetari e globali in cui sarebbero spinti automaticamente alla cura per il globale comune. E gli esseri umani sviluppano questi livelli postconvenzionali, non imparando la teoria dei sistemi, ma passando attraverso almeno una mezza dozzina delle principali trasformazioni interiori, che vanno dall’egocentrico all’etnocentrico al mondocentrico, punto in cui e non prima, possono risvegliarsi a una profonda e autentica cura per Gaia. La prima cura per la crisi ecologica non consiste nell’imparare che Gaia è la Rete della Vita, per quanto vero ciò sia, ma nel promuovere queste numerose e ardue onde di crescita interiore, nessuna delle quali viene indicata dalla maggior parte di questi approcci del nuovo paradigma.
Continua... 
UN'ALTRA ITALIA E' POSSIBILE
UN'ALTRA ITALIA E' POSSIBILE 1 L’Italia vive l’anomalia di un nuovo Medioevo. Più che in altri paesi, è visibile in Italia l’emergenza ecologica, il degrado sociale e la crisi di fondamentali valori etici; permangono aree vaste di ignoranza, incapacità, ingiustizia. Meno facilmente che altri paesi, l’Italia quindi può affrontare la conversione ecologica delle attività economiche, il risanamento ambientale e morale del paese, la partecipazione diretta delle persone alla attività sociale ed una effettiva realizzazione di una sana cultura dei diritti e dei doveri che dovrebbero regolare ed ispirare la vita sociale collettiva. 2 Sia in Europa che nel resto del pianeta, vi è una tripla crisi :a) economica e finanziaria (causata da un modello di crescita superato) b) ambientale conseguente, c) socio-culturale. Tre grandi crisi che non trovano più risposte adeguate dal sistema della politica: non dai partiti socialdemocratici in crisi dappertutto e neppure dall’egoismo sociale e dall’indifferenza ambientale dei vari partiti conservatori. Solo un modello sociale e produttivo eco-orientato ed eco-sostenibile, che all’idea di una crescita senza limiti sostituisca un idea di sobrietà, che non escluda anche l’utilità di avere aree di decrescita virtuosa e felice, può essere in grado di affrontare le difficoltà del presente. ...Continua...
IL BENESSERE ANIMALE E' BENESSERE UMANO
IL BENESSERE ANIMALE E' BENESSERE UMANO di Maneka Gandhi

Mangiare carne è una delle maggiori cause della distruzione ambientale. Ogni specie non solo ha il diritto di vivere, ma la sua vita è essenziale per il benessere dell’umanità. Ciò che chiamiamo sviluppo, cioè la sterile città nella quale portiamo i nostri cani al guinzaglio, non è vita. Ci abituiamo così velocemente al malessere, alla tensione, alle carestie e alle alluvioni che pensiamo che i pezzi di carta che teniamo in tasca possano sostituire un corpo sano e una mente gioiosa. Scegliamo di non sapere che, praticamente tutte le nostre malattie sono causate dalla mutilazione e dall’uccisione di animali: dai 70.000 acri di foresta pluviale del Sudamerica abbattuti ogni giorno – che in gran parte servono per far pascolare il bestiame – fino al virus Ebola, proveniente dalle scimmie strappate dal loro habitat naturale in Africa allo scopo di fare esperimenti. Abbiamo ottenuto più cibo uccidendo i lombrichi con le nostre sostanze chimiche o abbiamo ottenuto più malattie? Abbiamo ottenuto una salute vigorosa allevando forzatamente bestiame per il latte e la carne, o abbiamo piuttosto ottenuto emissioni di gas metano che hanno contribuito enormemente all’effetto serra, mettendo in pericolo la vita del pianeta? Continua...

LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE
LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE

di Lester Brown

Per creare una economia sostenibile bisognerà sostenere una rivoluzione ambientale, come è avvenuto per quella agricola e industriale. Alla fine del libro Piccolo è bello, Schumacher parla di una società che violenta la natura e danneggia gli esseri umani e, da quando queste parole sono state scritte, diciotto anni fa, abbiamo potuto vedere con maggiore evidenza i modi con i quali la nostra società agisce proprio in quella direzione.Mi trovavo all’aeroporto di Dulles e presi una copia del US News and World Report, che conteneva un editoriale di David Gergen, un alto funzionario dell’Ufficio Stampa di Reagan alla Casa Bianca. L’articolo descriveva quello che stava accadendo oggi alla società americana e l’autore affermava che, in un certo senso, abbiamo perso la strada. Continua...

RISPETTA LA (TUA) NATURA
<b>RISPETTA LA (TUA) NATURA </b> Michele Vignodelli

Il nostro corpo e la nostra mente sono meraviglie naturali in pericolo, da difendere come le foreste, i fiumi, il mare e le montagne. Sono continuamente aggrediti dal sistema tecnologico ed economico che ci governa, proprio come il resto del mondo naturale.
Non potremo mai rispettare e vivere veramente la suprema bellezza e armonia della natura esterna se non cominciamo da noi stessi. Eppure esiste una spaventosa ignoranza sulla nostra natura interna, che fa pensare a una congiura del silenzio.
Negli ultimi anni sono emerse abbondanti prove dell’esistenza di
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RICORDO DI IVAN ILLICH
RICORDO DI IVAN ILLICH


di Giannozzo Pucci *

Il primo libro di Illich, pubblicato alla fine degli anni '60, riguarda appunto la Chiesa nel processo di trasformazione della società moderna (The Church, change and development).
Il secondo, del 1970, intitolato "Celebration of Awareness (Celebrazione della consapevolezza": un appello alla rivoluzione istituzionale), è contro le certezze delle istituzioni che imprigionano l'immaginazione e rendono insensibile il cuore.
Poi, nel 1971, esce "Descolarizzare la società", che è stato al centro del dibattito pedagogico internazionale con la tesi che la scuola produce la paralisi dell'apprendimento e danneggia i ragazzi, educandoli a diventare meri funzionari della macchina sociale moderna. Convinto che il sistema educativo occidentale fosse al collasso sotto il peso della burocrazia, dei dati e del culto del professionalismo, combatteva i diplomi, i certificati, le lauree,
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LA VENDETTA DI GAIA
LA VENDETTA DI GAIA

di James Lovelock

La vendetta di Gaia : assediati dall'inquinamento e dalle crescenti anomalie del clima, siamo al punto di non ritorno. Lo sostiene uno scienziato di fama mondiale.
Per millenni abbiamo vissuto con la strategia del parassita, ai danni dell'organismo vivente che ci ospita. Ora, assediati dall'inquinamento e dalle crescenti anomalie del clima, siamo al punto di non ritorno. Lo sostiene uno scienziato di fama mondiale.
Il parassita e' un essere che vive a spese di un altro organismo. Se ne nutre, cresce, si riproduce e prospera. Eppure, la sua non e' una strategia lungimirante. Le energie dell'organismo ospite diminuiscono giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto. Finche' un giorno accade l'inevitabile: l'organismo ospite si avvia a una fine certa. E il parassita, senza risorse, e' destinato a scomparire. Questa immagine e' la perfetta metafora della storia della specie umana. A dimostrarlo sono i fatti. Migliaia di anni di occupazione del pianeta hanno provocato distruzione degli habitat, estinzione di molte specie, emissioni record di gas serra in atmosfera e nubi di polveri sottili nell'emisfero nord e sulle metropoli. Un'aggressione prolungata alla quale la Terra ora reagisce innescando una lunga serie di disastri naturali, quali inondazioni e uragani, sempre piu' numerosi e violenti, ed eventi climatici estremi, come estati torride e punte di freddo anomalo. Il pianeta che abitiamo non ha piu' anticorpi per difendersi. E allora attacca.
Lo sostiene a gran voce uno scienziato autorevole e indipendente, James Lovelock, nel suo nuovo libro, The revenge of Gaia (La vendetta di Gaia) in uscita il 2 febbraio in Gran Bretagna! . Il nostro mondo, afferma, potrebbe avere superato il punto d! i non ritorno: la soglia oltre la quale non possiamo fare piu' nulla per evitare che, entro la fine del secolo, i cambiamenti causati dall'attivita' umana distruggano la nostra civilta' Continua....
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Ambiente e Territorio


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VELTRONI E LA FINTA ECOLOGIA
VELTRONI E LA FINTA ECOLOGIA di Maurizio Pallante

Nel discorso programmatico con cui si è ufficialmente candidato alla guida del Partito democratico e, in caso di vittoria elettorale, alla guida del governo, Veltroni ha sostenuto che il problema prioritario da affrontare è la crisi ambientale. «La nuova Italia nasce dalla riscrittura di almeno quattro grandi capitoli della nostra vicenda nazionale: ambiente, nuovo patto tra le generazioni, formazione e sicurezza. I mutamenti climatici sono il primo banco di prova di questa vera e propria sfida». Una dichiarazione così impegnativa induce a credere che abbia studiato il problema con molta cura, abbia acquisito la consapevolezza della sua gravità, ne abbia analizzate le cause e abbia individuato una strategia per affrontarlo. Come hanno fatto gli esponenti di spicco di quella sinistrula vagula blandula di stampo anglosassone che costituiscono i suoi modelli politici di riferimento. L’ex vice presidente degli Stati Uniti, Al Gore, ha realizzato un filmato divulgativo di grande efficacia, Una scomoda verità, che ha fatto il giro del mondo contribuendo a sviluppare la consapevolezza della gravità di questo problema a livello planetario. Continua...
30 ANNI DI AMBIENTALISMO UNA RIFLESSIONE CRITICA
30 ANNI DI AMBIENTALISMO UNA RIFLESSIONE CRITICA di Mario Signorino

Si erano presentati, tanti anni fa, come giovani panda contro le vecchie volpi della politica; e ora sono ridotti, in tanti, a suonare il piffero per tutti gli estremismi. E quasi nessuno che si dissoci, perché la cosa è trendy, perché il nemico è comune, ha le stelle e strisce e non firma Kyoto; perché infine quasi tutti praticano l’estremismo verbale, quello dell’apocalisse ecologica. È invecchiato così il movimento dell’ambientalismo politico, 30 anni dietro le spalle, un’identità perduta e, davanti, incerti scenari di sopravvivenza. Ha conosciuto una rapida ascesa e poi il declino; ha conseguito importanti successi ma non è riuscito a portare l’ambiente nel vivo del dibattito politico. Forse anche per questo, per coprire una difficoltà che non riesce a gestire, ha cominciato a spararle grosse, trasformando la questione ambientale in un reality show a tinte fosche, in cui ogni problema diventa una catastrofe, i rischi sono sistematicamente esagerati, gli aspetti positivi ignorati, i termini reali dei problemi stravolti. Eppure, neanche in un simile show l’ambiente ha un posto centrale, essendo diventato piuttosto la materia, il pretesto di una predicazione ideologica di tipo fondamentalista . Continua...
NOBEL PER LA PACE AD AL GORE
NOBEL PER LA PACE AD AL GORE Nobel per la pace ad AL GORE per il suo impegno ecologista ed ex-aequo all'Ipcc (Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici) organismo delle Nazioni Unite che diffonde annualmente i suoi rapporti sulla situazione climatica mondiale. Nella motivazione del premio si spiega che " è il singolo individuo che più ha contribuito a far capire al mondo le misure che si devono adottare per far fronte ai mutamenti climatici". Al Gore, l'ex candidato alla presidenza degli Stati Uniti, (elezione mancata per un soffio e per un pugno di voti forse truccati) è da anni attivo per sensibilizzare l'opinione pubblica e i vari governi dell'urgenza di intervento e modifica della rotta dell'attuale civiltà dei consumi. Il suo film, Una scomoda verità, presenta dati inoppugnabili e ricostruisce in modo chiaro e sintetico la situazione globale in cui viviamo e i pericoli in cui stiamo precipitando. Il riconoscimento del Nobel per la Pace per attività ecologiche indica che, ormai a tutti i livelli, la questione ecologica si impone come primaria ed il fatto che sia stato dato all'ex candidato democratico USA, fa sognare al mondo una svolta possibile nel futuro politico e culturale degli Stati Uniti che annulli i disastri locali ed internazionali compiuti da quel sinistro personaggio che è Bush jr. e l'ambiente politico-culturale mediocre e irresponsabile che ne ha permesso l'elezione. ...
LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE
LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE

di Lester Brown

Per creare una economia sostenibile bisognerà sostenere una rivoluzione ambientale, come è avvenuto per quella agricola e industriale. Alla fine del libro Piccolo è bello, Schumacher parla di una società che violenta la natura e danneggia gli esseri umani e, da quando queste parole sono state scritte, diciotto anni fa, abbiamo potuto vedere con maggiore evidenza i modi con i quali la nostra società agisce proprio in quella direzione.Mi trovavo all’aeroporto di Dulles e presi una copia del US News and World Report, che conteneva un editoriale di David Gergen, un alto funzionario dell’Ufficio Stampa di Reagan alla Casa Bianca. L’articolo descriveva quello che stava accadendo oggi alla società americana e l’autore affermava che, in un certo senso, abbiamo perso la strada. Continua...

INCENDI E RESPONSABILITA' SOCIALE
INCENDI E RESPONSABILITA' SOCIALE Ogni estate un pezzo non proprio piccolo dei boschi e delle aree verdi italiane è messo al rogo dalla incuria collettiva. Una massa di stipendiati, dalle guardie forestali all'esercito, dai carabinieri ai vigili del fuoco, i vari amministratori e impiegati locali, un'enormità di parassiti annidati nelle amministrazioni comunali e statali, non riesce ad aver cura del territorio in cui vive e sulle cui qualità naturali risiede ogni possibile benessere sociale. Una situazione in cui, di fronte alle responsabilità, gran parte della collettività stessa è latitante e complice di questa realtà vandalica.
Ipocrite e fiacche le parole del papa che chiede la scomunica per i piromani, mediocre la posizione del ministro per l'Ambiente Pecoraro Scanio che chiede ai direttori dei parchi di costituirsi parte civile verso i piromani. Un 'Italia di adulti irresponsabili e mal cresciuti in cui nessuno si assume responsabilità. Forse una soluzione potrebbe essere dislocare l'esercito su tutto il territorio oppure sciogliere e commissariare definitivamente le amministrazioni comunali e provinciali che non riescono ad aver cura del loro territorio e a prevenire gli incendi....ma al di là di decisioni drastiche è interessante esaminare quanto si può fare comunque in modo soft. Riportiamo l'intervista con Tonino Perna ex presidente del parco nazionale calabrese, tratta dal quotidiano Il Manifesto. Continua...
Primavere Silenziose
<b>Primavere Silenziose</b> di Maurizio Di Gregorio

La colonnina del termometro segna sopra i 20 gradi a Gennaio 2007. Ad un autunno già caldo e senza piogge sta seguendo un inverno praticamente inesistente, nei campi il grano cresce e sulle piante anche i germogli, si parla di una primavera anzitempo.Ora una spruzzata di inverno ma sembra già passato. Chi si ricorda di qualcosa di simile? Primavera Silenziosa é 
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IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
IL CAMBIAMENTO CLIMATICO Il cambiamento climatico in corso a Nairobi.Intervenendo alla Conferenza, il rappresentante della FAO in Kenya, Castro Paulino Camarada, ha detto che occorre prestare maggiore attenzione all’impatto che il cambiamento climatico ha sul settore agricolo e forestale e sulla pesca ed ai mezzi adattarvisi e mitigarne gli effetti.
La bioenergia
Secondo Camarada ci sono una serie di aree dove l’expertise della FAO potrebbe dare importanti contributi.“È probabile che nei prossimi 50 anni assisteremo ad uno spostamento significativo verso i biocarburanti, con il settore
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L'AMBIENTE CHIAMA, GLI ECOISTITUTI RISPONDONO
<b>L'AMBIENTE CHIAMA, GLI ECOISTITUTI RISPONDONO </B> Michele Boato

I primi ecoistituti sono nati nella seconda metà degli anni Settanta in Germania, sull’onda delle Burger-Initiativen (iniziative civiche), comitati nati nelle varie città per risolvere grandi problemi ambientali, come l’eccesso di discariche e di rifiuti o il progetto di un inceneritore, di una fabbrica chimica vicino alle abitazioni, di una centrale nucleare o di una nuova autostrada in mezzo alla città.
I comitati di cittadini, per vincere le loro battaglie contro potenti società economiche o amministrazioni locali particolarmente insensibili alle istanze ambientali, prima o poi avevano l’esigenza di perizie tecniche, istanze giuridiche, progetti alternativi per risolvere i problemi sul tappeto. Nascono così gruppi di tecnici, ricercatori, progettisti (chimici, fisici, biologi, architetti, giuristi e così via) che lavorano a fianco dei comitati e talvolta anche con le amministrazioni locali in lotta contro qualche inquinatore o alla ricerca di nuove forme dell’abitare, del muoversi, del produrre e consumare.
Gli ecoistituti più autorevoli, con un’esperienza iniziata nel 1977, e
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ELETTROSMOG: vita dura per i più piccini!
<b>ELETTROSMOG: vita dura per i più piccini! </b> Vittorio Fagioli

LE CONOSCENZE SCIENTIFICHE
Nell’attuale fase tecnologica è diventato sempre più diffuso l’uso dell’energia nella sua forma elettromagnetica, sia per l’utilizzo nelle telecomunicazioni sia per il funzionamento delle miriadi di apparecchiature elettriche presenti nel nostro mondo.
Questo uso massiccio ed ubiquitario ha così provocato nell’ambiente un elevatissimo inquinamento da radiazione elettrica e magnetica: gli attuali campi elettrici e magnetici originati dall’attività umana, presenti in ogni punto del globo, sono miliardi di volte superiori ai corrispondenti campi della stessa frequenza di origine non umana che erano presenti negli stessi luoghi fino a soli cento anni fa.
Un aumento così massiccio dell’esposizione elettromagnetica non poteva non avere effetti biologici e sanitari.
Infatti la comunità scientifica internazionale, negli ultimi vent’anni, ha effettuato numerosissime ricerche sugli effetti biologici e sanitari dei campi elettromagnetici, a frequenza inferiore a quella del visibile, che hanno certificato gli effetti nocivi a breve termine per l’organismo umano ed hanno evidenziato di volta in volta effetti
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P.I.L. VERDE DALLA CINA
P.I.L. VERDE DALLA CINA

Mentre l'Europa in crisi si dibatte per rincorrere i numeri del prodotto interno lordo i cinesi pensano ad un PIL verde. Impronta ecologica e altri modi di vedere l'economia...
Lo Shaanxi è la prima provincia cinese a calcolare il suo "prodotto interno lordo verde", riferisce il Financial Times del 19 agosto 04. La notizia è sorprendente e riflette un dato di fatto incontrovertibile: la Cina è, per molti aspetti, sull'orlo del collasso ambientale ed i dirigenti di Pechino ne sono ormai consapevoli. Le cause sono diverse: l'uso prevalente del carbone, come combustibile urbano e per le centrali elettriche, il boom di consumi di prodotti difficilmente riciclabili. Alla periferia di Shanghai si sono
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LA FIERA DELLE UTOPIE CONCRETE
<b>LA FIERA DELLE UTOPIE CONCRETE </b> Quando è nata e promossa da chi
La Fiera delle Utopie Concrete ha mosso i suoi primi passi nel 1987 quando l'amministrazione comunale di Città di Castello, guidata allora dal sindaco Giuseppe Pannacci, ha avviato i primi contatti con la cultura verde europea con l'intenzione di mettere a punto una iniziativa in grado di dare un contributo ai più diversi livelli - da quello locale a quello internazionale - nell'affrontare i problemi posti dalla "emergenza ambiente". Nel corso di questi incontri si costituì, coordinato da Alexander Langer, il "Comitato consultivo europeo" che, in stretto rapporto con l'amministrazione comunale, e altre realtà e istituzioni locali, ha poi elaborato e realizzato il programma della Fiera nelle sue diverse edizioni.
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IL PROBLEMA AMBIENTALE
<b>IL PROBLEMA AMBIENTALE </b>

Parole di Amma

Domanda: Qual'è la gravità del problema ambientale?
AMMA: Nell'antichità c'era un tempo per ogni cosa. Si usava coltivare durante un certo mese o stagione e si fissava un periodo particolare per la raccolta. A quei tempi non esistevano pozzi scavati in profondità e gli agricoltori dipendevano esclusivamente dall'acqua e dal sole che venivano gentilmente donati da Madre Natura. Le persone vivevano in armonia con la Natura e non cercavano mai di sfidarla; essa era perciò sempre di aiuto all'essere umano, era sua amica. La gente era sicura al cento per cento che sarebbe piovuto, se i semi venivano interrati nel giusto periodo del mese, e conoscevano esattamente quando il seminato sarebbe stato pronto per la raccolta. Tutto si svolgeva in modo regolare e la Natura donava la pioggia e il sole al momento giusto, senza mai sbagliare. Non succedeva mai che
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PER UN AMBIENTALISMO SOCIALMENTE RESPONSABILE
<b>PER UN AMBIENTALISMO SOCIALMENTE RESPONSABILE </b>

Danilo D'Antonio
Laboratorio Eudemonia

Ultimamente una maggiore attenzione ai problemi dell'ambiente, unitamente a tecnologie sempre più evolute, sta permettendo il conseguimento di diversi successi nel campo del risparmio energetico e delle risorse, delle energie alternative, dello riutilizzo, della gestione dei rifiuti, etc. Tali successi possono facilmente incoraggiare i governi a proseguire imperterriti l'attuale politica di sviluppo ad oltranza, essendo condotti a ritenere che un immutato modello di sviluppo economico, come pure demografico e tecnologico, possa essere realmente sostenibile.
In effetti i governi, che lo dichiarino oppure no, sono costretti a perseguire una crescita, ad ogni costo ed illimitata, per un motivo ben preciso e perfino legittimo. Essi non sono soltanto e semplicemente
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L'ECOLOGIST ITALIANO
<b>L'ECOLOGIST ITALIANO </b>

L'EDIZIONE ITALIANA
Giannozzo Pucci
Prima rivista ecologista in ordine di tempo, l'Ecologist è oggi l'unica al mondo pubblicata in più lingue (inglese, francese, spagnolo, portoghese, arabo) e con sette diverse redazioni in altrettanti paesi: Inghilterra, India, Nuova Zelanda, Francia, Spagna, Brasile, Libano. Ogni redazione è totalmente autonoma e decide la periodicità, il formato, gli articoli, la grafica, la distribuzione, l'eventuale pubblicità, ma tutte possono attingere liberamente al lavoro delle riviste sorelle, ciascuna delle quali mescola a suo modo le parti internazionali con quelle locali. L'Ecologist italiano esce come librorivista monografica con un'attenzione particolare, anche attraverso ricerche scientifiche, a
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NON SI PUO’ FAR FINTA DI NON SAPERE
NON SI PUO’ FAR FINTA DI NON SAPERE

di Alex Langer

Da qualche decennio e con sempre maggiori dettagli si conoscono praticamente tutti gli aspetti di questo impoverimento da cosiddetto benessere. Quasi non si sta più a sentire quando si recita, più o meno completa, la litania delle catastrofi ambientali.
Un quarto di secolo è stato impiegato a scoprire, analizzare, diagnosticare e pronosticare, a dare l’allarme, a lanciare appelli e proclami, a varare leggi e convenzioni, a creare istituzioni incaricate a rimediare. La tutela tecnica dell’ambiente è notevolmente migliorata nel mondo industrializzato, si sono registrati singoli successi, alcune acque si Continua...
IL FUTURO DEL PIANETA SI CHIAMA BIOREGIONALISMO
<b>IL FUTURO DEL PIANETA SI CHIAMA BIOREGIONALISMO </B> di Edoardo Zarelli

Anche in ecologia il federalismo può dare riscontri concreti. Tutti concordi, a parole, nell’identificare con il federalismo la proiezione politica più adeguata per interpretare quel pensare globalmente, agire localmente di Commoner, che è sempre risuonato come parola d’ordine della critica ecologista agli istituti politici della civiltà industriale. In realtà, i ritardi accumulati su questa intuizione si sono talmente aggravati da cedere la tematica localista in mano a forze diverse ed eterogenee che da destra, centro e sinistra strumentalizzano e cavalcano per il tempo di una facile demagogia. Anzi, l’ambientalismo, preferendo lo schieramento politico legato all’opportunismo del potere è purtroppo sovrapponibile alla superficialità strumentale di cui sopra. Da questo punto di vista è emblematico il disinteresse per la parte più viva del pensiero ecologista internazionale che, nella persona di Edward Goldsmith ha un elemento determinante in Europa, mentre addirittura...
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20 MINUTI
PER SALVARE LA TERRA

<b>20 MINUTI <br>PER SALVARE LA TERRA</b>





Le piccole cose da fare
per evitare il collasso

"La Repubblica" del 15/10/2002
Bastano venti minuti al giorno. Venti minuti di impegno per cambiare il mondo. Una doccia veloce al posto del bagno fa consumare meno acqua, selezionare la spazzatura contribuisce a riciclare di più e una nota della spesa ben fatta, un minimo di concentrazione prima di fare acquisti, permette di portare a casa lo stretto necessario.
Mai il superfluo. Comprare e buttare poco, riutilizzare molto, lasciare spesso la macchina in garage. Non c´è tempo per pensare a tutto questo?
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VIVA LA VITA IN CAMPAGNA!
<b>VIVA LA VITA IN CAMPAGNA!</b> Mariagrazia De Cola

Certo, leggendo alcuni articoli che sempre più spesso appaiono sulle riviste, più o meno alternative, riguardo la scelta di vivere in campagna, a un cittadino non resta che sbavare davanti alla descrizione di tanta bucolica atmosfera virgiliana: l'odore del fieno appena tagliato, la fragranza del pane sfornato, il sapore delle marmellate di una volta, il silenzio avvolgente di una notte stellata.
Poverino, escluso da tanta bellezza ed armonia, lui, il nostro cittadino, verde d'invidia, si rode il fegato perché costretto a vivere, o meglio, a cercare di sopravvivere fra irosi automobilisti, strade puzzolenti, squallide periferie anonime e violente, assordanti appartamenti costruiti con muri di carta velina. La lista della sindrome cittadina è pressoché infinita.
Eppure, così come per tutte le cose che stanno sotto al sole, non è tutto oro ciò che luccica, ogni medaglia ha il suo rovescio
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