Il silenzio è l'eloquenza della sapienza
Samael Aun Weor

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BIONoNBIO
Per un biologico davvero naturale
BIONoNBIO
IL CIBO COSMICO
Per prima cosa conoscere il cibo.Dal cibo tutti gli esseri sono nati, col cibo essi vivono, verso cibo essi muovono. Al cibo tutti ritornano.
da Upanishad
IL MANIFESTO
DEL CONTADINO IMPAZZITO

<b>IL MANIFESTO<br> DEL CONTADINO IMPAZZITO </b>








libero adattamento
del Manifesto di Wendell Berry


Se amate il guadagno facile,
l’aumento annuale di stipendio,
le ferie pagate.
Se desiderate sempre più cose prefabbricate,
se avete paura di conoscere i vostri vicini di casa,
se avete paura di morire….
allora nemmeno il vostro futuro
sarà più un mistero per il potere,
la vostra mente sarà perforata in una scheda
e messa via in un cassettino.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno,
quando vi vorranno far morire per il profitto
Continua...
ANIMA DEL BIOLOGICO
OVVERO IL BIO OLTRE IL MERCATO

ANIMA DEL BIOLOGICO <br>OVVERO IL BIO OLTRE IL MERCATO

di Maurizio Di Gregorio

Il Bio, (l’alimentazione, l’agricoltura e la cultura del biologico),  ha superato  in Italia i 50 anni, l’età di un giovane adulto. Se ne parla spesso come di un mercato che è poi il punto di incontro dei suoi tre componenti. La diffusione di un'agricoltura e di una alimentazione naturali, sane equilibrate e nonviolente sono il bel risultato ottenuto grazie al lavoro, all’impegno, alla visione e al sogno di tanti uomini e donne che sono stati in questi anni i pionieri fondatori e costruttori del biologico. Come ciò è stato possibile in una nazione che ha espresso il più piccolo movimento ecologista, è una curiosità speciale. Qui vogliamo trattare del bio oltre il mercato, cioè del bio come pratica di vita, cultura vissuta, intenzione originaria ed anima che si realizza. A 50 anni bisognerebbe occuparsene.  Continua...
TERRA, ANIMA, SOCIETA' Vol. 1
TERRA, ANIMA, SOCIETA' Vol. 1 A.a.V.v. Resurgence Book
se vuoi comprarlo
  
Questo libro raccoglie una serie di straordinari articoli, raccolti in due volumi, della prestigiosa rivista internazionale Resurgence che celebra la pubblicazione del 200° numero. Cos’è Resurgence? È una rivista con molte idee e visioni originali che aiutano a costruire una prossima era ecologica, un’era che unirà la terra, il sé e la società. Resurgence ci parla della fondamentale distruttività della globalizzazione economica; il bisogno di “un’economia come se la gente contasse qualcosa”, l’importanza del rapporto umano, la spiritualità, la ruralità, la nonviolenza e il Terzo Mondo. Una visione in cui natura, società, spiritualità sono parti integranti l’uno dell’altra. Nel corso della vita possiamo imparare a riconoscere i problemi del mondo e possiamo imparare ad affrontare anche i quesiti più profondi della nostra esistenza, ma dovremmo anche imparare a riconoscere il legame imprescindibile tra noi e il mondo.
Continua...
L'IGIENE CONTRONATURA DELL'INDUSTRIA ALIMENTARE
L'IGIENE CONTRONATURA DELL'INDUSTRIA ALIMENTARE

di Edward Goldsmith

In tutto il mondo i piccoli produttori di generi alimentari e i commercianti di tipo tradizionale stanno progressivamente chiudendo a causa di gravose leggi dello Stato, che impongono spese fuori dalla loro portata in nome dell' "igiene". Ma è quest'ultimo il vero motivo che fa chiudere i piccoli produttori alimentari e lascia che le grandi industrie ripuliscano il loro mercato? Per i piccoli produttori alimentari e i commercianti di ogni tipo diventa sempre più difficile sopravvivere da soli nel contesto di un'economia globalizzata e impegnata a massimizzare il commercio e lo sviluppo. Tale tendenza si è enormemente accentuata grazie anche alle regole imposte dall'Organizzazione mondiale del commercio (WTO), che obbliga i governi ad aprire i mercati nazionali agli alimenti di importazione, in particolare a quelli, solitamente ben sovvenzionati, degli Stati Uniti. Il prezzo della soia importata in India e proveniente dagli USA sarebbe di 34,8 dollari al quintale, invece degli attuali 15,5, se il governo americano non lo sovvenzionasse. [1] Nessun contadino, né in India né altrove, può competere con questo prezzo. Continua...
TERRA, ANIMA, SOCIETA' vol. 2
TERRA, ANIMA, SOCIETA' vol. 2 di A.a.V.v. Resurgence Book
se vuoi comprarlo

E' il secondo volume della selezione di articoli pubblicati nel corso degli anni dalla prestigiosa rivista inglese "Resurgence", diretta da Satish Kumar, che da oltre 40 anni coniuga insieme ecologia profonda, temi sociali e crescita interiore spirituale. Tratta di temi tutti attualissimi e scritti, come contributo volontario, da autori di fama internazionale quali Vandana Shiva, Noam Chomsky, Fritjof Capra, James Lovelock, Matthew Fox, Theodore Roszak, Lester Brown, Larry Dossey e tanti altri. Cos’è Resurgence? È una rivista con molte idee e visioni originali che aiutano a costruire una prossima era ecologica, un’era che unirà la terra, il sé e la società. Resurgence ci parla della fondamentale distruttività della globalizzazione economica; il bisogno di “un’economia come se la gente contasse qualcosa”, l’importanza del rapporto umano, la spiritualità, la ruralità, la nonviolenza e il Terzo Mondo.
Continua...
LA TRUFFA E' EXTRAVERGINE
LA TRUFFA E' EXTRAVERGINE
Marchi nobili. Etichette curate. Ma aziende inesistenti. E nelle bottiglie non c'era olio d'oliva. Una banda ha venduto in Italia e in Europa 100 tonnellate di liquido sospetto Li hanno bloccati sul più bello. L'olio extra vergine pugliese, "quello tinto con la clorofilla... che è veleno ed è pure cancerogeno", ridevano per telefono, stava per sbarcare negli Stati Uniti. I container pronti, gli acquirenti già trovati: sono arrivati i carabinieri e hanno sequestrato tutto. Intanto però avevano già invaso i piccoli market di Milano e provincia. Ma anche molti negozi in Germania, Svizzera, e per rimanere in Italia, in Toscana, Liguria, Veneto. Il prossimo business era quello dell'Europa dell'est. In un anno e mezzo avevano messo già sul mercato 400 mila lattine di olio contraffatto, cattivo e pericoloso per la salute dell'uomo. "Ma in fondo, noi, mica spacciamo droga. Non facciamo niente di male", si rincuoravano tra loro. Continua...
CONSUMARE VERDE O CONSUMARE MENO?
CONSUMARE VERDE O CONSUMARE MENO?

di George Monbiot

Molti comprano prodotti biologici convinti di salvare l’ambiente. Invece di nuovi consumi serve un cambiamento politico. Non andare avanti così. I climatologi avevano detto che gli inverni sarebbero stati più umidi e le estati più secche. Quindi non possiamo dire che le inondazioni siano dovute ai cambiamenti del clima, ma neanche che siano compatibili con attuali modelli climatici.
A causa dell'innalzamento del livello dei mari e della maggiore quantità di pioggia caduta durante l'inverno, basterà che lo straripamento dei fiumi coincida con l'alta marea di primavera per creare i presupposti per una catastrofe. Il nostro principale obiettivo deve essere impedire che i ghiacci della Groenlandia e dell'Antartico occidentale si sciolgano. L'unica cosa che dobbiamo chiederci a proposito dei cambiamenti climatici e' come evitare che ciò succeda. Sono uscite decine di libri e sembrano dare tutti una risposta: possiamo salvare il mondo scegliendo uno stile di vita più saggio e più verde. A luglio il Guardian ha pubblicato un estratto del nuovo libro di Sheherazade Goldsmith, che ci spiega "come vivere entro i limiti della natura".
È facile: basta farsi da soli il pane, il burro, il formaggio, la marmellata e i sottaceti, tenere una mucca da latte, avere un po' di maiali, capre, oche, galline, anatre, alveari, giardini e frutteti. Be', che state aspettando? Continua...
ATTENTI A QUEGLI 8: I VELENI IN TAVOLA
ATTENTI A QUEGLI 8: I VELENI IN TAVOLA
Pesticidi.
Antiparassitari e diserbanti chimici sono impiegati nelle coltivazioni di frutta e ortaggi e contaminano tutto il ciclo alimentare. Sono state trovate tracce persino nel latte materno. Questi trattamenti sono ancor più intensivi per i prodotti fuori stagione che è bene evitare. I prodotti biologici sono, naturalmente, esenti dalla presenza di residui chimici.

Metalli pesanti.
I metalli pesanti come mercurio, piombo, cadmio e il cromo, contaminano prevalentemente il pesce. Sono a rischio anche le coltivazioni e gli allevamenti vicini a discariche che non garantiscono la completa impermeabilità del suolo.

Mangimi.
In Europa ed in Italia polli e vitelli vengono
Continua...
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IL NOSTRO PANE E' LA NOSTRA LIBERTA'



di Vandana Shiva

Attraverso informazioni palesemente false, Monsanto cerca di imporre, attraverso il governo degli Stati Uniti, la dittatura delle multinazionali sulle coltivazioni e l’alimentazione di tutto il mondo. Monsanto cerca disperatamente di invertire la tendenza negativa delle sue vicissitudini, creando mercati per le proprie coltivazioni geneticamente modificate, con i mezzi della coercizione e della corruzione. L’Unione Europea ancora non ha approvato le coltivazioni OGM per uso commerciale e l’importazione di alimenti transgenici. Il Brasile invece ha stabilito il divieto di coltivare OGM. L’India, allo stesso modo, non ha approvato la coltivazione di alimenti OGM e inoltre ha bloccato la diffusione del cotone BT in India del Nord, dopo gli atroci risultati ottenuti durante il primo tentativo di coltivazioni commerciali nel 2002. L’Unione Europea, il Brasile e l’India sono stati messi sotto attacco, sia apertamente che clandestinamente, per non essersi affrettati ad adottare sementi geneticamente modificate. Gli Stati Uniti minacciano di dare il via ad una disputa contro l’Unione Europea nell’ambito dell’ Organizzazione Mondiale del Commercio, per aver scelto di non aprire le frontiere agli alimenti geneticamente modificati.

Il rappresentate commerciale degli USA, Mr. Zoellick si è recato in Brasile alla fine di Maggio per obbligare il paese ad eliminare il divieto alle coltivazioni OGM. Il Segretario di Stato dell’America ha tentato di minacciare i paesi sudafricani durante il Summit della Terra a Johannesburg, perché accettassero alimenti transgenici, ma lo Zambia non ha voluto cedere. In India l’ambasciata USA ha cercato di fare pressione sul Ministero dell’Ambiente, attraverso l’ufficio del Primo Ministro, perché approvasse l’importazione di grano OGM, ma un’importante mobilitazione costituita da gruppi di donne come l’Alleanza Nazionale delle Donne per i Diritti Alimentari del movimento delle Donne Diverse per la Diversità, è riuscita a far tornare indietro due navi cariche di 10.000 tonnellate di grano transgenico. Da allora il Presidente del Comitato di Approvazione di Ingegneria Genetica, che rifiutò le coltivazioni e le importazioni OGM, è stato destituito dall’incarico e il Ministro dell’Agricoltura è stato sostituito. La gente libera, con informazione libera, dice no agli alimenti transgenici per motivi tanto ecologici quanto sanitari. Tuttavia, l’ingegneria genetica viene imposta al mondo da un pungo di multinazionali con il sostegno di un governo potente.

Le coltivazioni commerciali che utilizzano l’ingegneria genetica non producono più alimenti, né riducono l’uso dei prodotti chimici. Anche se la fame è una scusa frequentemente utilizzata per promuovere ed imporre l’ingegneria genetica, gli alimenti transgenici hanno più a che fare con la sete di guadagno e potere delle multinazionali più che con la fame di cibo dei poveri. Come segnalò l’ articolo sull’International Herald Tribune del 29 maggio 2003 dal titolo : “La guerra della biotecnologia riformulata nel contesto della fame”

“Il presidente George W. Bush sta facendo figurare il suo attacco contro la resistenza europea come parte di una campagna contro la fame nel mondo. Bush e i suoi consiglieri stanno puntando sulla sensibilità delle persone, dichiarando che la posizione dell’amministrazione è parte della lotta contro la fame nel mondo. In un discorso della settimana scorsa l’Unione Europea è stata accusata di ostacolare “la grande impresa di mettere fine con la fame in Africa” con il suo impedimento alle coltivazioni geneticamente modificate” (IHT del Maggio 2003)

La tecnologia dell’ingegneria genetica non ha niente a che vedere con l’eliminazione della scarsità di alimenti, ma piuttosto con la creazione di monopoli di alimenti e semi, il primo anello della catena e della vita stessa. Dopo aver fatto pressione al governo brasiliano di Lula per eliminare temporaneamente il veto al transgenico, Monsanto adesso rivendica le royalties dei geni delle coltivazioni di Round up Resistence Soya, mostrando ancora una volta che i profitti derivanti dalla riscossione delle royalties costituiscono il vero obiettivo dell’estensione delle coltivazioni transgeniche.

L’India è stata obbligata a cambiare le sue leggi sui brevetti sotto TRIPS e il principale favorito della Seconda Ammenda della Legge dei Brevetti dell’India nel 1970 son state le multinazionali biotecnologiche come Monsanto, che cercano di brevettare le coltivazioni geneticamente modificate. I brevetti criminalizzano e rendono illegale il lavoro umano per la riproduzione della vita. Quando i semi son stati brevettati, gli agricoltori che esercitano la propria libertà e realizzano il proprio dovere di conservare e scambiare semi, sono trattati come ladri di proprietà intellettuale. Si giunge a degli estremi assurdi, come nel caso di Percy Schmieser. Il suo campo di canola è stato contaminato dalla Canola Round up Resistant di Monsanto. Quest’ultima invece di assicurare un risarcimento a Percy per la contaminazione, sulla base del principio per cui “il contaminatore paga”, ha chiesto un compenso di 200.000 di dollari per il furto dei propri geni. Monsanto utilizza agenzie di investigatori e polizia per controllare gli agricoltori e i loro raccolti. I brevetti richiedono lo stato di polizia.

L’ingegneria genetica non solo sta causando l’inquinamento genetico della biodiversità e creando il bioimperialismo, monopolio della vita stessa. Allo stesso tempo sta causando una contaminazione della conoscenza, distruggendo la scienza indipendente e promuovendo la pseudo-scienza. Sta causando il monopolio della conoscenza e dell’informazione. L’ingiusto trattamento riservato al Dr. Arpad Putzai che mostrò i rischi per la salute causati dalle patate transgeniche, e al Dr. Ignacio Chapela che dimostrò di aver subito la contaminazione del mais nel suo centro di biodiversità in Messico, son esempi dell’intolleranza del sistema scientifico controllato dalle multinazionali nei confronti della scienza autentica.

Le bugie di Monsanto sopra il Bt. Cotton in India costituiscono l’esempio della promozione, attraverso la pseudoscienza, di una tecnologia non necessaria, non verificata, pericolosa. Mentre la produzione del cotone OGM scese all’80% e gli agricoltori soffrirono perdita di circa 6.000 rupie per acre, Monsanto utilizzo Martin Qaim (Università di Bonn) e David Zilberman (Università della California, Berkley) per pubblicare un articolo su “Science” affermando che la produzione del cotone Bt aumentò dell’80%. Qaim e Zilberman pubblicarono un lavoro basato su dati della Monsanto, provenienti dalle prove fatte dalla multinazionale e non dalla produzione degli agricoltori durante il primo anno di vita. I dati fasulli che fanno figurare il fallimento del cotone Bt come un miracolo, occultano che insetti e malattie non previste aumentarono tra il 250 e il 300%, che i costi dei semi furono superiori del 300% e che la quantità e la qualità del cotone furono inferiori. Per questo motivo, il 25 di Aprile del 2003, il Comitato di Approvazione di Ingegneria Genetica del governo indiano non ha autorizzato alla Monsanto la vendita di semi del cotone BT in India del Nord.

La falsità delle affermazioni di Monsanto sono affermate anche dal disastro totale del mais ibrido nello stato del Bitar, motivo per il quale la compagnia venne posta nella lista nera dal governo. In Rajastan, Monsanto conquistò il premio dei rendimenti miracolosi. Gli agricoltori raccolsero il 90% in meno di quello promesso dai fascicoli della Monsanto. Gli agricoltori del distretto di Udaipur in Rajastan hanno iniziato una campagna per boicottare i semi di Monsanto. I reportage su questi fallimenti non giungono in ambito internazionale perché Monsanto controlla i mezzi attraverso il giro delle sue relazioni pubbliche, esattamente come cerca di controllare ai governi e alla scienza.

I nostri raccolti vengono contaminati, come i nostri alimenti, la nostra ricerca scientifica e le nostre agenzie regolatrici sono minacciate e corrotte. Questo è il contesto in cui ha luogo la Conferenza di Biotecnologia per i Ministri dell’Agricoltura a Sacramento, in California, auspicata da Ann Vanneman, Segretario dell’Agricoltura degli Stati Uniti. Ann Vanneman era direttore di Agracetus, una succursale della Monsanto. Il Ministro dell’Agricoltura del Brasile è un ostaggio della Monsanto. La destituzione del Ministro dell’Agricoltura, Ajit Singh, qualche mese prima delle elezioni generali è un fatto destinato ad assicurare che la minaccia della supervisione dei contadini sotto il controllo multinazionale dell’agricoltura non si converta in un tema importante nell’agenda del Ministero e che questo anche in India possa cadere sotto il controllo di Monsanto/Cargill. La prima attività a cui partecipò il nuovo ministro dell’agricoltura, Rajnath Singh, è stata una Conferenza Globale sui Semi organizzata dall’industria biotecnologica.

La sostenibilità e la scienza è stata sacrificata per un esperimento senza senso contro la nostra biodiversità e il nostro sistema alimentare che conduce le specie e i contadini all’estinzione. Dobbiamo restituire la tecnologia all’ecologia e all’etica per assicurarci che si consideri la totalità dei costi ecologici e sociali.
Quello che è in gioco è l’evoluzione della natura e la sopravvivenza della gente, la nostra sovranità alimentare e la nostra libertà alimentare, l’integrità della creazione e dei nostri sistemi d’alimentazione basati sulla libertà evolutiva della natura e le libertà democratiche di agricoltori e consumatori. L’alternativa che affrontiamo è tra il bio-imperialismo e la bio-democrazia. Qualche multinazionale avrà un potere dittatoriale sui nostri governi, conoscenze e informazioni, sulle nostre vite e tutta la vita sul piante e ci libereremo noi e la nostra specie, come membri della famiglia della Terra, dalla prigione della patente e dall’ingegneria genetica?

Dobbiamo recuperare la su come gestire la nostra alimentazioni e la nostra autorità sugli alimenti.
Il nostro movimento in India vuole difendere la nostra libertà di avere semi e alimenti, difendendo i nostri diritti e negando la nostra collaborazione a leggi immorali e ingiuste. Conserviamo e condividiamo i nostri semi, boicottiamo i semi delle multinazionali, stiamo creando una zona agricola libera da brevetti, libera da prodotti chimici, libera da ingegneria genetica, per realizzare un’agricoltura che permanga libera da monopoli corporativi e della contaminazione chimica e genetica.
Il nostro pane è la nostra libertà. La nostra libertà ci assicurerà il nostro pane. E ognuno di noi ha il dovere di esercitare la libertà del pane, per il bene della terra, di tutte le specie, per noi e le generazioni future.

2003


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