Idee e Pratiche per una Vita Consapevole

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
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LA POTENZA DEL QUI


Resta immobile.
Gli alberi davanti i cespugli accanto a voi
Non sono persi. Ovunque voi siate siete Qui,
Ed è necessario trattarlo come un potente straniero,
Devi chiederle il permesso di conoscerlo e di essere conosciuto.
La foresta respira. Ascolta. Essa risponde,
Ho fatto questo posto intorno a voi.
Se tu lo lasci, potresti tornare di nuovo, dicendo Qui.
Non vi sono due alberi uguali per Raven.
Non vi sono due rami uguali per Wren.
Se un albero o un cespuglio si perde su di te,
tu sei sicuramente perso.
Resta immobile. La foresta sa dove siete. Voi dovete lasciare che vi trovi.
Lost
di David Wagoner

Nel corso degli ultimi duecento anni, la civiltà industriale è andata inesorabilmente minando la chimica della Terra, i cicli dell.acqua, l’atmosfera, il suolo, gli oceani, e l’equilibrio termico. Detto chiaramente, si sono andati spegnendo i principali sistemi di vita del nostro pianeta. Con l’aggravarsi della crisi ecologica le economie sono in degrado, con conflitti etnici e di classe, e la guerra in tutto il mondo. Intrecciandosi e, forse sottintendendolo, queste devastazioni sono fallimenti epidemici nello sviluppo umano individuale. Una vera età adulta, o maturità psicologica, è diventata una realizzazione non comune nelle società occidentali e occidentalizzate e la genuina fanciullezza é quasi inesistente.

Intessuta con uno sviluppo personale arrestato, e forse inseparabile da esso, la nostra vita quotidiana è andata molto alla deriva dall’originale intimità della nostra specie con il mondo naturale e dalle nostre nature unicamente individuali, le nostre anime.

La mia premessa iniziale è che una società umana più matura richiede individui umani più maturi. La mia seconda premessa è che la natura (compresa la nostra natura più profonda, l’anima) ha sempre fornito e ancora fornisce il miglior modello per la maturazione umana.

Un terzo presupposto è che ogni essere umano ha un unico e mistico rapporto con il mondo selvaggio e che la consapevole scoperta e la coltivazione di tale rapporto è al centro di una vera età adulta. Nella società contemporanea pensiamo alla maturità semplicemente in termini di duro lavoro e responsabilità pratica. Credo, al contrario, che la vera età adulta è radicata nell’esperienza transpersonale - in una mistica affiliazione con la natura, vissuta come un chiamata sacra, che è poi incarnata nella fusione di lavoro e matura responsabilità. Questa mistica affiliazione è il nucleo stesso della maturità, ed è proprio la cosa principale che la società occidentale ha trascurato o attivamente soppresso ed espulso. Anche se forse è percepita da alcuni come radicale, questa terza premessa non è la meno originale. La civiltà occidentale ha sepolto la maggior parte delle tracce delle radici mistiche della maturità, ma questa conoscenza è stata al centro di ogni tradizione indigena a noi nota, passata e presente, incluse quelle da cui sono emerse le nostre società. Il nostro cammino verso il futuro richiede nuove forme culturali più che quelle vecchie, ma vi è almeno un filo della storia umana che ho fiducia possa continuare, e questo è il visionario o numinoso richiamo al centro del cuore umano maturo.

La ruota della vita
La ruota della vita umana è un modello di sviluppo umano che è sia ecocentrico che animacentrico - cioè, un modello basato sulla natura che onori completamente le profonde potenzialità immaginative della psiche umana Tale modello a otto stadi ci mostra che è possibile che ci si possa radicare in un’infanzia di innocenza e meraviglia; fare germogliare nell’adolescenza il fuoco della creatività e l’avventura di sondare il mistero; fiorire in un’autentica età adulta di cultura artistica e di leadership visionaria; e infine maturare nello spargimento dei semi di saggezza e di grazia dell’età matura, e nella tendenza olistica di ciò che l’ecologo culturale David Abram chiama il mondo più-che-mondo.

La ruota della vita è ecocentrica sotto due aspetti.
In primo luogo, le otto fasi della vita sono disposte intorno a un cerchio basato sulla natura (in contrasto con la cronologia lineare occidentale). Inizia e termina a est e procede in senso orario (cioè nella direzione del moto apparente del sole); le tappe e i loro attributi sono basati principalmente sulle qualità della natura trovate nelle quattro stagioni (primavera-est, sud-estate, e così via) o, in alternativa, i quattro tempi del giorno (aurora, mezzogiorno, tramonto, mezzanotte).
In secondo luogo, il compito di sviluppo che caratterizza ogni fase ha una dimensione natura-orientata e una più familiare (agli occidentali) dimensione cultura-orientata.
Un sano sviluppo umano richiede un costante bilanciamento delle influenze e delle esigenze di entrambi, natura e cultura.

Per esempio, a metà dell.infanzia, il compito naturale è l’apprendimento dell’incanto del mondo naturale attraverso l’immersione esperienziale nel mondo esterno, mentre il compito della cultura è l’apprendimento delle prassi sociali, valori, conoscenza, storia, mitologia e la cosmologia delle nostre famiglia e cultura.
Nella crescita industriale della società, tuttavia, abbiamo per secoli ridotto a icona, soppresso, o del tutto ignorato, il compito della natura nelle prime tre fasi di sviluppo dell’esistenza umana, dall’infanzia alla prima adolescenza. Questo si traduce in un’adolescenza così fuori sincronia con la natura che la maggior parte delle persone non matura più.

Arrestare la crescita personale serve la crescita industriale.
Questa negligenza della nostra natura umana costituisce un ostacolo alla maturazione personale ancora più grande della nostra moderna perdita di effettivi riti di passaggio, e ha portato alla tragedia che ci troviamo ad affrontare oggi: la maggior parte degli esseri umani sono alienati dalla loro vitale individualità - dalle loro anime - e l’umanità nel suo complesso è in gran parte alienata dal mondo naturale che ci ha fatto evolvere e ci sostiene.

L’anima è stata abbassata a una fantasia spirituale newage o al bottino di un missionario, e la natura è stata trattata, nella migliore delle ipotesi, come una cartolina o uno sfondo per vacanze o, più comunemente, come un negozio di hardware o un mucchio di oggetti di scarto. Inoltre, troppi di noi mancano di intimità con il mondo naturale e con le nostre anime e, di conseguenza, stiamo facendo innumerevoli danni ad entrambi. Joanna Macy e Molly Young Brown spiegano che la Grande Svolta sta avvenendo contemporaneamente in tre settori o dimensioni che si rafforzano a vicenda e in modo altrettanto necessario.
Essi li identificano come:
- fare azioni di contenimento. per rallentare il danno per la Terra ed i suoi esseri;
- l’analisi delle cause strutturali e la creazione di istituzioni alternative;
- un cambiamento fondamentale nella visione del mondo e nei valori.

L’obiettivo principale del mio lavoro è la terza dimensione della grande svolta, che Giovanna e Molly ritengono la più elementare. Essi prendono atto che, al fine di radicarsi e sopravvivere, le istituzioni alternative create nel quadro della seconda dimensione devono provenire da una visione del mondo profondamente diversa da quella che ha creato la società della crescita industriale. Vedono un tale cambiamento nella coscienza umana che emerge nell’angoscia dolore che tanti di noi sentono per un mondo saccheggiato; nelle nostre nuove comprensioni provenienti da ecologia, fisica, ecopsicologia; in altri settori su ciò che significa essere umano su un pianeta animato; e nel nostro abbraccio profondo delle tradizioni mistiche di entrambi, popoli indigeni e popoli occidentali.

Sopprimendo la dimensione dello sviluppo della natura umana (attraverso sistemi di istruzione, valori sociali, pubblicità, vocazioni e i passatempi, che eclissano la natura, progetti di città e periferie, pratiche mediche e psicologiche denaturate, e altri mezzi), la crescita industriale della società genera cittadini immaturi non in grado di immaginare una vita al di là del consumismo e di lavori che sopprimono l’anima.

La Ruota della Vita fornisce un mezzo per sostenere e per velocizzare questo fondamentale cambiamento nella visione del mondo e di valori; essa offre una serie di orientamenti per attualizzare il nostro maggiore potenziale umano. Ma non mi riferisco a qualcosa di inverosimile o di fantastico. Voglio esprimere semplicemente ciò che va crescendo. Piuttosto che diventare qualcosa di altro-che-umano o sovrumano, noi siamo chiamati a diventare pienamente umani. Dobbiamo maturare in persone che sono, prima e soprattutto, cittadini della Terra e residenti dell’universo, e la nostra identità e valori fondamentali devono essere rimessi insieme di conseguenza. Questo tipo di maturazione comporta un salto al di là dello stadio di sviluppo in cui la maggior parte delle persone vive oggi. E dobbiamo cominciare adesso a generare il futuro umano.

Di conseguenza, la questione dello sviluppo individuale degli esseri umani diventa critica. Come si può far crescere tutto in modo che una identità ecocentrica diventi la regola piuttosto che l’eccezione? Come si può promuovere a livello globale cittadini ecologici?

Il ciclo della vita umana si comprende meglio come una storia. La Ruota racconta una storia, in otto atti, del diventare pienamente umano, ed offre una mappa per il raggiungimento di tale destino. E ad un tempo un modello ipotetico di come lo sviluppo umano si possa dispiegare in una società moderna, animacentrica, che sostiene la vita - e di come essa può e si dispiega adesso dalla nostra egocentrica società esistente quando vi è un sostegno sufficiente da genitori, insegnanti, reti di famiglia estesa, scuole, organizzazioni religiose, e programmi sociali. La Ruota è ecocentrica nel senso che essa modella lo sviluppo umano individuale dal punto di vista dei cicli, ritmi e modelli della natura.
 
La Ruota è anche animacentrica, in due modi.
In primo luogo, essa mostra come l’anima tenta di guidare il nostro sviluppo individuale.
In secondo luogo, essa prevede come principale obiettivo di maturazione l’essere consapevoli della scoperta e della realizzazione delle nostre anime.

Essa può egualmente essere chiamata Ruota dello Sviluppo Animacentrico.
Dato che l’anima umana è il vero cuore della nostra natura umana, potremmo notare che, quando siamo guidati dall’anima, siamo guidati dalla natura. Entrambi, l’anima e la più grande natura, ci guidano nel nostro sviluppo individuale, sia che noi chiediamo o no questa guida.
Ma se sappiamo come ascoltare, siamo in grado di beneficiarne molto di più. Vivere in una cultura adolescente non bandisce da noi lo sviluppo animacentrico. L’assistenza di natura e anima è sempre e dovunque disponibile.

Nella nostra società, una grande minoranza di persone si sviluppano animacentricamente nonostante gli ostacoli culturali.
L’anima fedelmente viene in nostro aiuto attraverso sogni, profonda emozione, l’amore, la voce tranquilla dell’orientamento, le sincronicità, le rivelazioni, intuizioni e visioni, e a volte attraverso la malattia, incubi e terrori.

La natura, ancora, sostiene il nostro personale fiorire (se abbiamo una qualche tranquilla apertura verso essa) attraverso le sue spontaneità, attraverso la sua bellezza, il suo potere e la riproduzione, attraverso la sua abbagliante varietà di specie e di habitat, e attraverso il vento, la Luna, il Sole, le stelle e le galassie. Le otto fasi di sviluppo costituiscono un unico racconto, la storia di una vita pienamente soddisfacente ma nonostante ciò interamente umana. La storia della Ruota dice che è molto diversa da quella che la maggior parte delle persone di oggi vivono.

Le tradizioni di saggezza in tutto il mondo dicono che non c’è una maggiore benedizione del vivere la vita della vostra anima, la fonte della più profonda realizzazione personale e del vostro più grande servizio per gli altri. È ciò per cui siete nati. E’ il locus dell’autentico potere personale - non potere su persone e cose, ma piuttosto la potenza dell’associarsi con gli altri, il potere di CoCreare la vita e di cooperare con un universo in evoluzione. Prima di trovare la collocazione definitiva, si è, in un senso, persi. Si dispone di un particolare destino, ma non si sa quello che è. E’ come perdersi in una foresta, come nell’immagine del poeta David Wagoner in apertura di questo pezzo.

Si può iniziare o approfondire il vostro rapporto con l’anima allo stesso modo in cui il poeta ti consiglia di comunicare con la foresta. Nessuno dei non umani nella foresta - o il mondo, più in generale - é perduto. Ognuno è proprio nel suo vero luogo, e ciascuno conosce ogni luogo della foresta come un luogo unico. Essi stanno facendo qualcosa che tu non sai ancora come fare. Potresti fare pratica da loro. La foresta, il mondo, sa dove sei e chi sei. Devi farti trovare. Se non sei ancora consapevole della tua anima, non hai ancora imparato la potenza del luogo - o la potenza del Qui.

La potenza del qui
Ecopsicologia

Per acquisire questo potere, che è l’obiettivo nella prima metà della Ruota della Vita, devi prima conoscere di più sul luogo nella vita dove abiti di già. Questo luogo consiste nei tuoi rapporti e ruoli in entrambe, la società e la natura. Questo è il luogo in cui ti sei perso, in cui trovi te stesso per essere, e da cui puoi, infine, trovare il tuo sé. Occorre considerare questo luogo in cui ci si trova come un Potente sconosciuto, come suggerisce Wagoner, ed educare te stesso più pienamente su ciò che è l’abitare qualsiasi luogo.

Abitare un posto particolare è avere il potenziale per fare e osservare le cose specifiche che si possono fare e osservare in quel luogo. Questa conoscenza dell’abitare un luogo vi aiuterà a passare ad altri luoghi nella vita (il che si fa modificando le relazioni ed i ruoli) e conoscere che cosa significhi abitare quei luoghi. Scoprirete che alcuni luoghi si sentono maggiormente come il proprio vero luogo, più vicino al tuo posto definitivo. Sviluppando la tua sensibilità circa il luogo in questo modo, si può gradualmente passare al luogo definitivo. La tua anima è la tua vera casa.

Nel momento in cui finalmente si arriva in questa psico-nicchia ecologica, ci si sente pienamente disponibili e presenti nel mondo, non-perduti. Questo luogo particolare ti è profondamente familiare, di più di qualsiasi posizione geografica o di qualsiasi semplice abitazione in cui tu sia mai stato o possa essere. Sai immediatamente che questa è la fonte, il midollo, della tua vera appartenenza. Questa è l’identità. Nessuno potrà mai prendertela. Abitare questo posto non dipende dall’avere il permesso di alcun altro, la sua approvazione o la sua presenza. Non richiede l’avere un particolare lavoro o nessuno. Potete essere stato assunto o licenziato. Agire da questo luogo ti fa allineare con i tuoi certi poteri personali (i tuoi poteri dell’anima), il tuo potere di nutrire, trasformare, creare; i tuoi poteri di presenza e di meraviglia. La prima volta che abiti consapevolmente il tuo ultimo luogo e agisci dalla tua anima é la prima volta in cui puoi dire Qui e conoscere realmente cosa significa. Sei arrivato, finalmente, nel tuo centro. Finché soggiorni Qui, ovunque tu vada, geograficamente o socialmente, ti senti come a casa. Ogni luogo diventa Qui. Questo è il potere del luogo, il potere del Qui. Dopo l’apertura dell’anima, dovunque tu vada, sei Qui.

Estratto e adattato da
 La Natura e l’anima umana di Bill Plotkin
(New World Library, 2008);
fonte: www.albamagica.com


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