forestiero che vai cercando la pace al crepuscolo, 
la troverai alla fine della strada. (F. Battiato)

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
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MALATTIE EVOLUTIVE


:"....Questo è il grande errore del nostro tempo... I medici tengono separata l'anima dal corpo."
Platone

Risvegliare la coscienza
L'aspetto sottile delle malattie è ancora nuovo per l'umanità e per il suo grado evolutivo attuale, come lo è, ancora in parte, anche la medicina psicosomatica, ancora poco sviluppata. La coscienza dell’essere umano si identifica ancora con la forma esterna, con il mondo oggettivo percepito dai 5 sensi.
Dice Ouspensky, nel suo libro La quarta via, "il primo passo è accorgerci di non essere consapevoli..." Rendendoci conto di vivere nell'incoscienza si comincia a sentire la necessità di acquistare maggiore consapevolezza, di "risvegliarsi" e si lotta per uscire dall'oscurità e dalla nebbia.”

Ritrovare dunque noi stessi, quello che siamo in realtà, accettarci come siamo, anche dal lato negativo, che spesso neghiamo. Accettandolo possiamo tramutarlo e incanalarlo nella giusta direzione con una paziente opera di autoanalisi, per poi giungere all'autorealizzazione e all'armonizzazione, basi per la perfetta serenità, per il completo equilibrio e, di conseguenza, anche per la salute fisica e psichica.
Prima che possa avvenire il risveglio della coscienza del Sé, che porta un completo cambiamento nell'individuo e lo fa divenire un "nuovo nato", c’è pertanto un lungo periodo di travaglio e di crisi, e naturalmente disturbi e malattie fisiche e psichiche (nevrosi) che indicano l'approssimarsi di questo evento meraviglioso, verso cui l'uomo tende senza rendersene conto.
Egli soffre fino a quando non comprende di essere giunto ad un punto cruciale della sua vita, ad una svolta decisiva, per cui deve fare una scelta, orientarsi definitivamente verso la luce e operare una vera e propria "conversione" della propria coscienza.
Sri Aurobindo afferma che in realtà l'evoluzione non è altro che una lenta e graduale trasformazione dell'energia in coscienza.

Quali possono essere gli inconvenienti del nostro attuale stato di incoscienza e di scissione?
Possono essere infiniti, come possiamo constatare in ogni momento della nostra vita. Errori, illusioni, scelte sbagliate, atteggiamenti negativi, aridità, egoismo, ecc. con tutte le prevedibili conseguenze che portano con sé infelicità, angoscia, depressione e infinite sofferenze e difficoltà sia sul piano psichico che sul piano fisico, sotto forma di malattie.
Viviamo separati, scissi da quella che è la nostra reale essenza, dal centro del nostro essere, che è armonia, gioia, totale consapevolezza. Vi è una sorta di resistenza verso la voce silenziosa del nostro vero Io ed è l'ostacolo più grave verso la guarigione. La personalità ha paura di crescere, di maturare, di soffrire e trova rifugio nella malattia.

I corpi sottili
L'essere umano è un essere molto complesso. Il concetto base che dobbiamo sempre tenere presente alla mente è che l'essere umano è un aggregato di energie di vario livello vibratorio. L'uomo non ha soltanto un corpo materiale, solido, visibile, ma anche altri corpi sottili che sono invisibili all'occhio fisico, simili a campi di forza. L'uso errato delle energie può verificasi in uno qualsiasi dei corpi, nel corpo eterico, nel corpo astrale (sede delle emozioni e dei sentimenti) o nel corpo mentale (aspetto intellettivo della psiche).

Il corpo astrale
L'umanità in genere è mossa dal desiderio e dalle emozioni, per tale ragioni il corpo delle emozioni (astrale) è sempre agitato e congestionato. Le cause più frequenti delle malattie si trovano proprio nel corpo astrale perché nell'umanità di medio livello è il più sviluppato ed il più usato ed in esso si generano i problemi e gli errori più frequenti.
Ansia, paura, passioni, desideri disordinati: questi stati d'animo si trasmettono al corpo fisico denso attraverso il corpo eterico, tramite il plesso solare.
Generalmente non siamo capaci di essere aperti, ricettivi e di identificarci con gli altri perché abbiamo costruito un muro intorno a noi, ma dentro l'energia preme e vorrebbe esplicare la sua funzione. Noi interpretiamo questa pressione come desiderio di qualche cosa che ci manca. Ci sentiamo privi, svuotati, separati, ma non sappiamo da che cosa. Alla radice di tutto ciò c'è la nostalgia dell'unità che abbiamo perduto.

Il corpo eterico
E’ la controparte bioelettrica del corpo fisico denso, costituisce l'aura di una persona, di qualità e vibrazione diversa a seconda del suo grado di purezza e di realizzazione interiore. E' composto di materia fisica molto sottile e pertanto invisibile all'occhio comune, che gli scienziati chiamano etere (e gli orientali prana), e che pervade tutto, non solo tutti i corpi, ma anche tutto lo spazio (il vuoto non esiste).
Il corpo eterico ha la stessa forma del corpo fisico, lo compenetra e fuoriesce da esso di qualche centimetro, intersecato da canali di energie (nadis) che sono la controparte del sistema nervoso. In questa rete di "nadis" si trovano 7 punti focali, o plessi, chiamati in sanscrito chakra (ruote, centri di forza) corrispondenti alle sette ghiandole endocrine principali.

Il linguaggio degli organi
La malattia è utile perché ci indica e ci rivela gli errori e le deficienza che sono in noi. Questo è un aspetto molto importante che non deve essere trascurato. La malattia infatti nasconde un "messaggio" che deve essere decifrato.
Anche la medicina ufficiale si sta aprendo verso interpretazioni meno materialistiche e meccanicistiche e ci si è resi conto che quello che constatiamo con i sensi non è tutto. A seconda dell'organo o della funzione che sono colpiti, vi è un particolare problema, un conflitto diverso, un errore specifico da individuare. Vi è, per così dire, un linguaggio degli organi, un simbolismo, che deve essere interpretato che è ammesso, in via ipotetica, anche dalla medicina psicosomatica, e che col tempo dobbiamo imparare a decifrare.

Vi sono varie malattie che possono essere provocate dal risveglio dei centri (chakras). Ad esempio, il risveglio del plesso solare può provocare disturbi di stomaco, di fegato e intestinali. Il risveglio del centro della gola, ipertiroidismo, disturbi del metabolismo. Il risveglio del centro del cuore fa sì che l'individuo diventi sensibile e ricettivo anche alle sofferenze ed ai problemi degli altri, lo rende aperto alle vibrazioni altrui che assorbe inconsapevolmente, così che le sue difficoltà sono aumentate dalla identificazione con quelle dei suoi fratelli. Tuttavia la coscienza interiore focalizzata nell'anima lo sostiene, gli dà forza e serenità. Soffre, ma la sua sofferenza è senza disperazione, senza angoscia, poiché conosce la causa e l'utilità. Collabora con le forze evolutive ed anche se ha dei periodi di oscurità, sa che saranno seguiti da periodi di luce.

Il sentiero evolutivo
Vi sono persone che sono più mature di quello che credono, ma che non vogliono accettare questa loro maturità, perché accettarla vorrebbe dire cambiare vita, fare delle scelte, mutare atteggiamento, operare delle trasmutazioni, rinunciare all'orgoglio personale... tutte cose che l'io personale non vuole fare poiché si è formato, come dice Sri Aurobindo "il nodo di ostinazione dell'ego (l'io inferiore), che è molto duro a morire".
Il grado evolutivo di un individuo corrisponde al suo grado di risveglio di coscienza. Essere coscienti significa soprattutto essere usciti fuori dalla meccanicità del vivere automatico, liberi dai condizionamenti della natura inferiore.
Il passaggio dall'incoscienza alla vera coscienza è graduale e lento. E' una strada che l'uomo percorre interiormente, pur senza saperlo. E' il sentiero evolutivo che ha vari livelli e stadi, ognuno dei quali è caratterizzato da certe manifestazioni e atteggiamenti.

Per quello che riguarda la salute dell'individuo, i disturbi, i malesseri, le malattie che lo colpiscono sono diversi a seconda del suo livello evolutivo. La tradizione esoterica, come dice Angela Maria La Sala Batà nel suo libro Medicina Psicospirituale divide i gradi evolutivi dell'umanità in:
- Uomo primitivo: schiavo dei suoi istinti, con scarsa emotività.

- Uomo comune: subisce ancora le influenze dell'ambiente, della società in cui vive. Non si pone il problema del significato della vita. Attaccato ai beni terreni, solo alla sua famiglia, al suo lavoro, alla vita terrena.

- Uomo di ideali: comincia ad uscire dal suo egoismo ed ad aspirare verso qualcosa di elevato e nobile, tende ad una meta precisa, ha un movente puro e sincero anche se talvolta l'ideale che persegue può essere limitato o addirittura errato.

- Aspirante spirituale: in questo stadio vi è un profondo e reale mutamento nello stato di coscienza rispetto all'uomo di ideali. E' un momento di profonda crisi interiore che colpisce l'aspirante spirituale finché egli non comprende che la realtà non deve essere ricercata all'esterno, in un ideale oggettivo, ma deve essere ricercata nel mondo interiore, nella coscienza.
La nota fondamentale di questo livello evolutivo è l'aspirazione. Tale periodo è chiamato nelle dottrine esoteriche “Sentiero della prova” proprio per il fatto che l'uomo vi incontra prove ed esperienze molto ardue che hanno lo scopo di purificarlo e di risvegliare la sua coscienza.

- Discepolo: in questo stadio l'uomo incontra il suo Istruttore o Maestro e cioè il suo Sé spirituale.

- Iniziato: entra a far parte della schiera di coloro che aiutano l'umanità.

- Adepto o Maestro: è colui che si è completamente liberato dalla necessità della rinascita, ha finito il ciclo umano. Se rimane ancora fra gli uomini è solo per aiutarli come "Istruttore dietro il velo".

Gli stadi che possono interessarci più da vicino per quello che riguarda i problemi di sviluppo che chiamiamo malattie sono quelli intermedi, dall'uomo comune al discepolo, che potrebbero chiamarsi "Stadi di transizione"
Man mano che l'individuo progredisce, aumentano, invece che diminuire, le cause di malattia perché i suoi problemi divengono sempre più complessi e particolari. Divenendo comunque sempre più cosciente comprende maggiormente l'utilità e lo scopo purificatorio ed evolutivo delle malattie e impara a"trasformare il male in bene", a trarre il massimo insegnamento dal dolore e a rendere costruttive e benefiche le crisi di sviluppo che si manifestano con disturbi fisici.
Accetta, in altre parole, la situazione umana, che è quella di essere un livello di transizione fra il regno animale ed il regno spirituale.

Karma: Legge di compensazione
Ogni individuo ha il corpo e la costituzione fisica che si è creato dovute a ereditarietà, predisposizioni, debolezze costituzionali, da ricercarsi non solo nel presente ma anche nel passato, Il karma è la Legge per eccellenza, una Legge universale di giustizia poiché la sua azione è quella che mantiene l'equilibrio di tutta la manifestazione. Ma non deve essere considerata come una punizione o una ricompensa ma come l'espressione automatica di una legge cosmica che regola il gioco delle energie a tutti i livelli e che ha la funzione di riequilibrare l'armonia universale e individuale quando questa viene disturbata.
Il karma, chiamato anche legge di compensazione, ha una funzione educativa e formativa. Sono dovute al karma tutte le malattie che esulano dalla nostra responsabilità attuale e sembrano essere prodotte da una forza esterna a noi. Molte persone hanno avuto, a seguito di una grave malattia che li ha portati alla soglia della morte, un risveglio dell'anima (o illuminazione).

Ogni grado evolutivo ha la sua problematica, per questo sarebbe della massima utilità poter riconoscere il proprio livello interiore, facendo così una precisa diagnosi della propria situazione psichica. In genere non è però facile capire il proprio grado evolutivo. Nasciamo già con un certo grado evolutivo, che portiamo dalle vite precedenti.
Il karma individuale va interpretato non come qualche cosa da subire passivamente e da cui non ci sia via d'uscita, ma come un incontro di energie, messe in moto da noi stessi, e che produce determinati effetti e che possiamo tentare di utilizzare per il nostro sviluppo e così scioglierlo per sempre.

Vi è un karma, sia individuale che collettivo.
Non è facile comprendere il karma collettivo a cui soggiace tutta l'umanità. Per capirlo occorre rifarsi al concetto che esiste un'unica sostanza, un'effettiva unità, un'unica entità, una sola grande Anima che ha soprattutto la funzione di dirigere e collegare gli uomini fino a che non si risveglia la coscienza individuale. E' una specie di coscienza di massa dove si accumulano tutte le esperienze dell'umanità, dove tutto viene registrato. E' l'inconscio collettivo di cui parla Jung.
Le malattie sociali o collettive dipendono da questa coscienza unica dell'umanità, da questo vortice di energie qualificato dalle azioni degli uomini ancora non risvegliati.

Possiamo quindi distinguere le malattie in quattro grandi categorie:
a) malattie dovute a cause psicologiche (attuali)
b) malattie karmiche individuali
c) malattie karmiche collettive
d) malattie evolutive (risveglio dei centri e trasferimento delle energie)

Malattie evolutive
Quando gli esseri umani cominciano ad uscire dalla coscienza di massa e a indirizzare le proprie energie verso qualche cosa di più alto di quello che non sia la vita comune della personalità, avvengono allora dei cambiamenti, delle maturazioni, delle quali si può anche non essere consapevoli, ma che producono degli effetti precisi sui centri di forza (chakras) del corpo eterico.
Ha inizio un periodo molto travagliato per l'individuo, ma anche molto fruttifero. La lotta fra le forze evolutive e le cristallizzazioni e le false identificazioni si fa sempre più intensa, ma porta con sé graduali e successive maturazioni e illuminazioni che costituiscono il luminoso compenso della sofferenza evolutiva.
In questo periodo le malattie sono dovute a cause purificatorie ed evolutive derivanti dal graduale risveglio dei centri superiori e al trasferimento delle energie dai centri inferiori a quelli situati al di sopra del diaframma, che portano con sé difficoltà problemi e conflitti.
La sofferenza infatti è inevitabile poiché sorge dall'attrito fra la spinta evolutiva innata nella nostra scintilla divina, che cerca di venire alla coscienza, e la materia inerte e statica che inconsciamente si oppone a questa spinta.
L'individuo soffre e si dibatte fra due opposte tendenze e spesso per questa ragione vi sono gravi crisi, che si manifestano con angoscia, depressione, senso di inutilità e disturbi fisici e malattie di vario genere che indicano una purificazione in atto delle energie eteriche. Tali malattie fisiche a volte possono prolungarsi per molto tempo ed aggravarsi quasi fino alla morte se l'individuo non fa la maturazione che la malattia gli indica e non prende coscienza di ciò che sta avvenendo dentro di lui a livello sottile.

La capacità di star bene con sé stessi
L’amore che generalmente si manifesta a livello personale non è amore, anche se noi lo consideriamo tale. E' attaccamento. è bisogno di superare il senso di solitudine, è proiezione di esigenze inconsce di completamento, è necessità di avere un appoggio, ma non è amore.
L'individuo potrà sperimentarel'Amore Reale solo quando sarà autorealizzato spiritualmente, quando sarà capace di star bene con sé stesso.
Questa capacità, infatti, è il segno del raggiungimento di una completezza, di una realizzazione interiore che portano con sé, unitamente ad un senso di autonomia e di autosufficienza, anche uno stato di coscienza più ampio, più libero, più inclusivo che ci rende capaci di amare gli altri veramente per quello che sono e non per quello che possono darci.

[email protected]



Ritengo che quello che hai scritto sia più che corretto, perché dalla mia esperienza personale posso dimostrare che questi avvenimenti che su manifestano dentro di noi sono veri e certificati.

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