Come parli, così è il tuo cuore.
Paracelso

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
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IL SIGNIFICATO DI UNA SCUOLA ESOTERICA IN TEMPI DI CRISI



di Fabio Gatti e Elvira Pisaturo

Nella storia dell’umanità, probabilmente non c’è mai stato un periodo che le donne e gli uomini dell’epoca non abbiano vissuto come un tempo di crisi. Naturalmente, non tutti i periodi storici hanno avuto il medesimo impatto sulla storia umana. Alcuni hanno lasciato grandi e profondi segni nella coscienza dell’umanità; sono quelli che hanno apportato grandi cambiamenti a livello globale. Ma ogni tempo è stato sempre ecomunque frutto di un passato ed artefice di un futuro: dunque, in qualche modo, legato ad una o più crisi. Nei testi dell’Insegnamento, ci viene detto che l’evoluzione spirituale dell’umanità procede per cicli, nei quali a periodi di crisi seguono altri di tensione – prodotta dalla crisi – e di successiva emersione, cioè la manifestazione degli effetti innescati dalla crisi.

Nel terzo volume del Trattato dei Sette Raggi, dedicato all’Astrologia Esoterica, Alice Bailey afferma: “Non dimenticate però che l’abitudine ad affrontare le crisi è da gran tempo stabilita nella coscienza dell'umanità. L’uomo ‘è abituato alle crisi’, per così dire. Non sono che esami per controllare forza, proposito, purezza e movente dell’intento dell'anima. Una volta superate suscitano fiducia ed estendono la visione. Alimentano compassione e comprensione, poiché il dolore e il conflitto interiore da esse generati non si scordano mai, in quanto attingono dalle risorse del cuore. Sprigionano la luce della saggezza, la diffondono nel campo della conoscenza e arricchiscono il mondo.” (p. 477 ed. ingl.)

Ecco, dunque, che la crisi è un’opportunità che permette di avanzare e, tutto ciò che di doloroso essa può portare, può essere superato sapendo che non possono esserci crescita, né sviluppo, senza crisi. In merito a quest’ultimo aspetto, per inciso, la Scuola Arcana dedica un ampio spazio alle crisi che riguardano gli studenti, invitandoli ad analizzare quelle che, a loro parere, hanno determinato i momenti fondamentali nella loro vita. Infatti, analizzando le crisi e i loro effetti nella vita del singolo, questi può arrivare ad individuare le cause del proprio essere qui ed ora.

Abbiamo qui una vera e propria tecnica che sta alla base di ogni autentico lavoro esoterico. Secondo la Saggezza Antica, su cui si basa tutto l’insegnamento della Scuola Arcana, non esiste separazione tra le coscienze. Per dirla in modo semplice, Tutto è Uno. Ne consegue che ciò che è vero per la singola unità di coscienza, lo è per il Tutto e viceversa. Anche le crisi non fanno eccezione: crisi del singolo individuo, crisi di una famiglia, crisi di un popolo o di una nazione, crisi dell’umanità. Ciò che cambia è l’ampiezza della porzione di coscienza interessata, ma l’effetto – e i suoi risultati – sono sempre i medesimi: crisi, tensione, emersione.

Considerare la crisi come un’opportunità per avanzare interiormente verso l’espansione della coscienza, significa eliminarne, almeno in parte, l’aspetto drammatico o catastrofico. Osservando il mondo com’è oggi, ciascuno di noi potrebbe elencare una serie di buone ragioni per considerarlo un “mondo in crisi”. Solo per citarne una, nonostante il grande sviluppo dei mezzi di comunicazione, che permettono agli esseri umani della nostra epoca di stare in
contatto tra loro come mai prima d'ora, si avverte un impalpabile senso di solitudine, che caratterizza la vita quotidiana, in particolare in occidente.

Tuttavia, se facciamo un rapido excursus della storia dell’umanità, almeno di quella conosciuta ed universalmente accettata (e la Saggezza Antica avrebbe molto da dire in proposito!), se lo facciamo con mente e cuore aperti, possiamo identificare una ragione di fondo, che sta alla base dell’insoddisfazione umana, cioè la causa principale della crisi del singolo e del Tutto.

Secondo l’Insegnamento, potremmo definire questa ragione come l’interruzione del flusso circolatorio divino. O, in altre parole, il decadimento spirituale dell’essere umano, che ha perduto il proprio contatto con la parte più intima, più vera, di sé: quella spirituale!

Ma, come ci viene insegnato, il cuore conosce sempre prima che la mente realizzi. Dunque, proprio per questa ragione, l’umanità da sempre si interroga su alcune questioni fondamentali, che potremmo riassumere in quattro assiomatiche domande: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? E, soprattutto, perché?

Pressoché tutte le discipline del sapere umano cercano, da sempre, di dare una risposta, partendo da assunti e punti di vista loro propri, mettendosi spesso in competizione tra loro, frastagliando ulteriormente una visuale che è già di per sé compromessa dai limitati sensi di cui siamo dotati, almeno fisicamente.Ebbene, è qui che entra in gioco una scuola esoterica.

Come ebbe modo di affermare Alice Bailey, una scuola esoterica esiste da sempre, praticamente da quando esiste l’umanità. È quella che lei definì come la “SCUOLA ESOTERICA”, sempre esistita, che è presente in ogni parte del mondo, benché non sia riconosciuta sotto alcun nome, non sia rappresentata da alcuna organizzazione esoterica e non abbia capi noti sul piano fisico.

Questa Unica Vera Scuola è eternamente venuta incontro alle necessità dei ricercatori che attraverso tutti i tempi hanno chiesto di essere ammessi ai Misteri e sono stati accettati dopo aver conseguito i requisiti necessari.” (Cos’è una Scuola Esoterica)

Questa Scuola Esoterica ha comunque e sempre avuto diverse diramazioni. Tutti gli ordini metafisici, i circoli esoterici, le scuole di occultismo, in un modo o nell’altro hanno sempre costituito dei punti di aggregazione per quanti erano alla ricerca di risposte più profonde, rispetto a quelle che potevano essere reperite per mezzo delle cosiddette scienze o dottrine ufficiali.

Letteralmente, l’umanità non è mai stata lasciata sola. Quando ne ha avuto bisogno, ha sempre potuto fare affidamento su una qualche forma di dispensazione della conoscenza. Naturalmente, anche la Scuola Arcana, in quanto Scuola che prepara al discepolato, rientra in questo genere di scuole esoteriche. Sempre secondo le parole di Alice Bailey, essa rientra tra quelle scuole che non sono più basate “sulla debolezza o sulla forza del rispettivo fondatore”, in cui “si dà troppa importanza alla personalità e alla richiesta di assoluta devozione, mentre gli insegnamenti vi sono spesso
male interpretati e male applicati.” (ibidem)

La Scuola Arcana rientra tra le scuole che la Bailey indicò con queste parole: “Sorgeranno istruttori dotati di un vero intendimento della natura spirituale dell'autorità; la quale non sarà basata sulla rivendicazione di un diritto e sul mistero, ma su di una vita in pieno accordo con i più alti ideali, e sulla presentazione di un insegnamento che susciterà il rispetto e l'intuitiva reazione del discepolo.

Il futuro istruttore indicherà semplicemente la Via, percorrerà la Via insieme con il discepolo, darà la debita importanza alle antiche Regole del Sentiero, interpretandole però, alla luce delle necessità attuali. Egli non si porrà più (come avviene frequentemente oggigiorno) fra il suo gruppo e la Luce, fra l'aspirante e il Maestro. Queste scuole preparatorie sono già in via di formazione ed il sorgere della scuola Arcana nel 1923 segna un inizio di questo sforzo spirituale.” (ibidem)

Quindi una delle finalità della Scuola Arcana è quella di aiutare le persone che si sentono pronte a collegarsi con un gruppo mondiale di studenti e discepoli. Questo gruppo sta costruendo un ponte della coscienza, che può essere utilizzato dalla Gerarchia in questi tempi critici.
In merito alle domande assiomatiche di cui si diceva prima, la Scuola non propone risposte precostituite, ma fornisce gli strumenti di maturazione che permettono di trovare le risposte più opportune per ciascuno studente. Queste si presentano all’intuizione man mano che si procede lungo il percorso proposto dalla Scuola: un percorso di progressivo sviluppo, basato sulla meditazione occulta, lo studio e il servizio.

Quest’ultimo termine, servizio, ha certamente bisogno di qualche breve spiegazione. Possiamo solo accennarvi brevemente, dal momento che Alice Bailey ne ha fatto l’oggetto di molte delle pagine da lei scritte. Studiare e meditare non sono azioni fini a se stesse. Se quanto si realizza con lo studio e la meditazione non trova naturale applicazione nel campo delle faccende umane, allora lo studente non avrà adempiuto completamente al proprio
dovere. Anzi, con ogni probabilità, avrà procurato a se stesso un danno, se è vero – come è vero – che la conoscenza esoterica, che non si esplichi in azione, finisce solo per ingolfare la coscienza, oltre che a gravarla di un’accresciuta responsabilità.

Ecco dunque che il significato – e l’importanza – della nostra scuola esoterica, la Scuola Arcana, in un tempo di crisi è anche questo: additare alle donne e agli uomini che ad essa si rivolgono, un modo per divenire consapevoli cittadini del mondo e divenirne elementi attivi, propositivi, realizzativi.

In altre parole, lo studente della Scuola Arcana lavora al proprio sviluppo individuale, senza mai dimenticare che questo produce benefici al Tutto di cui è parte e giungendo, infine, ad impegnarsi per divenire un membro attivo della famiglia umana, al servizio del Bene Generale.

Nei termini della Saggezza Antica, il raggiungimento di quest’ultimo obiettivo fa dell’essere umano un discepolo al servizio della Gerarchia dei Grandi Esseri Che, da sempre, seguono da vicino la nostra evoluzione. Nel Trattato di Magia Bianca, leggiamo: “Servizio è un’altra parola per indicare l’uso della forza dell’Anima per il bene del Gruppo. Se quest’impulso è assente, l’energia affluisce nei corpi ma, non venendo utilizzata e non trovando uno sbocco, tenderà a stimolare eccessivamente i centri determinando condizioni disastrose per il neofita. La legge di assimilazione ed eliminazione è alla base tanto della vita dell’anima quanto di quella fisica e, se trascurata, ne risulteranno gravi e inevitabili conseguenze nel corpo fisico.”m (p. 205 ed. ingl.)

Alice Bailey spiegò che il servizio è paragonabile all’istinto dell’anima, esattamente come quello di conservazione lo è della personalità. Dunque, per poter servire in modo efficace, occorre prendere contatto con il proprio Sé interiore, la propria Anima. Anche se alla luce della cultura imperante di oggi può sembrare strano, per poter essere consapevoli e responsabili cittadini del mondo, è necessario attraversare il socratico “conosci te stesso”, lasciando andare le identificazioni con i ruoli e/o i falsi sé e passando dal conoscere se stessi come personalità umana al conoscere se stessi come anima ed essere spirituale.

Il percorso di studio all’interno della Scuola conduce con delicatezza e nello stesso tempo con fermezza, a quel sacro “luogo” che si svela lentamente e progressivamente all’indagine dello studente. Lo stesso criterio di visione esoterica e psicologica può essere applicato alle nazioni. Si parla infatti di coscienza collettiva nazionale, dunque possiamo pensare che i termini “anima di una nazione” e “personalità di una nazione”, utilizzati da A. Bailey, siano del tutto appropriati.

Nel contesto della teoria dei Sette Raggi come energie qualificanti il nostro piano fisicocosmico (tutto ciò che ci forma e ci contiene, dal piano materiale a quello spirituale), trovano spazio la costituzione dell’individuo, della nazione e dell’umanità. Quindi, per collegarci al titolo di questa conferenza, è possibile applicare questa lettura all’Italia come nazione.

Alice Bailey ce ne indica il raggio dell’anima, che è il sesto di devozione, e quello della personalità che è il quarto, dell’armonia tramite conflitto e anche dell’arte e della bellezza. Guardando il passato e il presente del nostro paese con la visione esoterica, si possono trovare dei fili rossi, che si intrecciano sotto agli eventi, ma soprattutto donano una grandissima speranza per il futuro.

Gli aspetti dell’anima dell’Italia indicano uno sviluppo della devozione che, correttamente applicata, determina la dedicazione totale di sé ad una causa più alta, in questo caso la Verità e la Bellezza, oltre che ad un senso innato del divino.

La personalità di quarto raggio sa perfettamente come tradurre queste energie in capacità di trovare l’armonia con la mediazione nel conflitto e da questa arrivare alla Bellezza dell’arte in tutte le sue forme. Queste due energie insieme producono Amore, magnetico per sua natura intrinseca, e questo
spiega perché il mondo intero ami il nostro paese e ne sia attratto.

Oggi, a quasi cento anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1923, la Scuola Arcana svolge ancora un importante servizio nei riguardi di chi sente in sé l’afflato animico, che spinge ad intraprendere una ricerca interiore e che conduce a bussare alle sue porte. Di nuovo il servizio, come è possibile vedere, e in questo caso svolto con lo spirito di chi offre quanto ha, senza pretesa alcuna, come ebbe modo di affermare Alice Bailey in questo passaggio che appare nell’introduzione di tutti i suoi libri:

Se un insegnamento suscita una risposta della mente illuminata e fa brillare un lampo d’intuizione, può essere accettato, ma non altrimenti.Se quanto vi si afferma finirà per essere corroborato e apparire vero … sarà bene. Ma se ciò non avverrà, lo studioso non accetti quanto vi si dice.

Fabio Gatti e Elvira Pisaturo
29 Settembre 2018


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