Idee e Pratiche per una Vita Consapevole

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
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PAROLE SU DIO


di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Ci sono momenti in cui il pensare a Dio ci separa da lui. Il pudore è la condizione dell’amore nuziale

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo.

Ci sono individui che cercano di elevare la loro anima come un uomo che salti continuamente a piedi uniti, nella speranza che a forza di saltare sempre più in alto, un giorno, invece di ricadere, riuscirà a salire fino in cielo. Ma mentre è tutto preso da questi tentativi egli non può guardare il cielo. Noi non possiamo fare nemmeno un passo verso il cielo la direzione verticale ci è preclusa. Ma se guardiamo a lungo il cielo, Dio discende e ci rapisce.

Iddio pena, attraverso lo spessore infinito del tempo e della specie, per raggiungere l’anima e sedurla. Se essa si lascia strappare, anche solo per un attimo, un consenso puro e intero, allora Iddio la conquista. E quando sia divenuta cosa interamente sua, l’abbandona. La lascia totalmente sola. Essa a sua volta, ma a tentoni, deve attraversare lo spessore infinito del tempo e dello spazio alla ricerca di colui che essa ama. Così l’anima rifà in senso inverso il viaggio che Iddio ha fatto verso di lei. E ciò è la croce.

Simone Weil




scritto da: Daniele Barbarotto il 25/01/2009 alle 16:12
Parlare di Dio ha poco senso se i nostri occhi sono spenti. Parlare di Dio non porta a niente se il nostro sguardo non è luminoso. Parlare di Dio è tempo perso se il nostro cuore non alberga la felicità.

Dio infatti non si fa trovare dal semplice parlare di Lui, comunque sia il nostro sguardo, occhi, cuore...
Tuttavia ci sono momenti di buio, di deserto, espressamente destinati a noi uomini , nel nostro cammino, dove ci si accorge di quanto \\\"piccoli\\\" siamo...
E vuoi vedere che cresce in noi anche un pò di umiltà ?
E\\\' strano a dirsi ,ma proprio mentre ciò succede, tutto il resto ci appare privo di importanza , compreso noi stessi.
A quel punto, proprio quando sembrerebbe che nulla più conti, niente valga la pena, ci interessi , ci faccia nascere un sorriso , beh...compare Dio.
In genere ha un veste che pare illuminarci tutto d\\\'un colpo!
Mica lo vedi , che non credi !
Ma vedi chi te lo porta...
Conosci quella nuova persona, ti arriva quello strano messaggio, ti capita quell\\\'inaspettata novità...
E paf ! Eccolo....è Lui...attraverso altre vesti...altre sembianze...la giusta parola, il senso che cercavi : il Tutto.
Ma devi mantenerti aperto , curioso, mai sconfitto alla vita, sempre convinto che qualsiasi cosa sia ciò che vivi , passerà.
Ma è grazie a quella che qualcosa che non passerà più , subentrerà , e ti cambierà la vita !



Le persone felici sono quelle che fanno la volontà Dio,molti credono di fare la volontà di Dio,invece soddisfano il loro egoismo,accettare la croce,vuol dire sofferenza,ma a livello del corpo,sul piano dello spirito niente di pùò ti fare male,se tu ami la ricompensa sarà grande.

ci sono momenti di gioia ed estasi quando si dimentica il personaggio che siamo...e liberi da giudizi su noi stessi, dalla storia di noi stessi sentiamo che tutto possiamo, che siamo la gioia di ogni opportunità...troppo e nulla sono metri umani, gioia non ha metro...ma esce dai confini soliti...
io dico spesso "meglio un egoista sincero che un falso altruista" ma tutto è indefinibile perchè a volte l'intenzione
aiuta e magari un buon gesto ferisce, è la mente umana ancora
limitatamente programmata che frena il tocco dell'anima...
mio Dio ma chi è uguale o diverso da altri? Tutti cerchiamo Dio perchè vogliamo il massimo, l'evoluzione e sentiamo
il potere dell'infinito in noi, anche se guardandoci come briciole limitiamo l'apertura di grandi altezze e guardandoci infiniti abbiamo paura di non contenerci...

Lasciarsi strappare l'anima e vivere con la natura delle cose, poiché siamo la natura stessa, non cercare in alto quello che é nel profondo, quello che é tra tutti noi, quello che siamo, questa é
la sola croce che ci é chiesta di portare il resto é un miracolo.

scritto da: Stella il 15/02/2013 alle 17:56
Nel profondo dell'anima cerchiamo qualcosa che ci porti in alto,desiderare vivere in pace con la natura senza portare la croce della sofferenza donata dagli uomini superbi di cose superficiali.

Stella: Simone Weil mai ha sperato la ricompensa.

L\'anima non si vede ma si sente dentro! Nel nostro io piu profondo si puo sentire la voce di dio
Che ci illumina sulla via ma dobbiamo sapere ascoltare senza fraintendere , dobbiamo sconfiggere la paura che alberga in ognuno di noi .mantenere una fede sana e forte anche nelle avversita\' ; a volte si cade e ci si fa male, ma dobbiamo rialzarci perche\' il sole risplende sempre

non è possibile tutti a fare i maestri ,credo proprio che stiamo andando fuori rotta , qui si dovrebbe parlare a Gesù ,
entro per trovare qualche sua parola nelle vostre bocche , invece vedo solo parole di insegnamento uno con l'altro ,
fate un bel respiro profondo , e ricominciate , apritevi e smettetela di insegnare a voi stessi quando dovreste riconoscere di essere già ogniuno con i suoi doni un maestro ,
ecco un esempio,

Romina scrive :
L\'anima non si vede ma si sente dentro! Nel nostro io piu profondo si puo sentire la voce di dio ( lo sappiamo perchè lo scrivi ? )
Che ci illumina sulla via ma dobbiamo sapere ascoltare senza fraintendere ( sappiamo anche questo perchè lo scrivi?), dobbiamo sconfiggere la paura che alberga in ognuno di noi ( lo sappiamo perchè lo scrivi?).mantenere una fede sana e forte anche nelle avversita\' ; a volte si cade e ci si fa male, ma dobbiamo rialzarci perche\' il sole risplende sempre ( non mi ripeto perchè sarebbe inutile)

questo è solo un esempio di ciò che trovo leggendo i vostri commenti , voi che spiegate a voi stessi ciò che già conoscete , è assurdo.

scusatemi fratelli ma sono in una fase di chiarezza , questi che state facendo somigliano troppo agli errori che anche io ho commesso , percui chi vuole cogliere colga ,
non fate i maestri tra di voi , avete una fantasia illimitata e una conoscienza profonda che spazia nell'infinitò , parlate di questo , perchè è questo che manca a chi è ancora nel sonno , se volete insegnare insegnate a modo e scrivete qui ciò che un uomo non riesce a vedere , vi faccio un esempio : le persone sono abbituate a guardare la vita nel suo insieme , un buon modo di gestire la vita e che con la pratica può aiutare , (questo è utile sia per uno che dorme e sia per uno che è sveglio) , sarebbe quello di non guardare la vita nel suo insieme , ma di suddividere le giornate in figure ,
fissate lo sguardo diritto davanti a voi e guardate , tutto ciò che potete vedere in quello spazio di visione è la vostra immagine attuale , il vostro momento di vita attuale , quel momento che state osservando è tutta la vostra vita in quell'istante , voi potete creare in quell'istante la vostra realtà ,con pensieri e azioni buone , questo vi può alleggerire la visione di insieme , se guardate l'insieme della giornata al 99% cadrete nella confusione , non potete gestire troppi pensieri contemporaneamente , ma dovreste gestirne uno alla volta , percui un buon modo è quello di suddividere la giornata in immagini , cosi dovrete gestire solo quell'immagine , e non 100 immagini che si accumulano durante il giorno , chi comprende comprende chi non comprende cerchi di comprendere chi non vuole comprendere continui pure ad insegnare ciò che anche un dormiente conosce.

dovreste scrivere questo tipo di insegnamenti e focalizzarvi su chi và svegliato e non su di voi che siete svegli ,questo è solo il mio pensiero ,non sono maestro di nessuno tanto meno voglio farvi da maestro , ho scritto questo solo perchè vorrei riconoscervi , ma da quello che leggo mi sembra che stiate grattando solo la superficie.

non è mia intenzione riprendervi per questo , io stesso ho sempre da imparare , ho solo riconosciuto qui i miei errori , e volevo farvene partecipi , cosi che ci possiate meditare come io stesso ci stò meditando .

Benedetti siate voi tutti che cercate, continuate ad essere testardi in questo , è scritto chi cerca trova , a chi bussa sarà aperto , voi continuate a bussare , ostinatevi cercate di buttare giù la porta se è necessario , ma non arrendetevi mai.

che il Padre riempia i vostri cuori del suo amore ,

per quel che mi riguarda continuerò a fare su e giù tra paradiso e inferno godrò di te quando toccherò il cielo ,
e mi fiderò di te quando mi scotterò con il fuoco.

se è possibile vorrei non scottarmi più , ma se questo è ciò che mi serve per crescere , mi fido di te , sia fatta la tua volontà Padre.

solo rendimi utile per gli altri .


Senti alessandro Simone WEIL mai ha sperato ricompensa perche non credeva ,anche cercava con tutti i suoi discorsi di crederci ci girava attorno con un filosofare che porta ad essere incapace di tale dono,ora metti da parte la presunzione di dire chi siamo noi per fare da maestri ,ma chi sei tu per dire quello che dobbiamo dire e scrivere,se hai sbagliato si vede che sei stato tu un cattivo maestro di te stesso.

?? stella direi che sarebbe meglio che rileggi ciò che ho scritto , e poi dovresti chiederti... hai risposto a me o hai risposto al tuo ego? non una cosa di ciò che hai scritto
ha qualcosa a che fare con quello che ho scritto io.

te lo ripeto in modo più semplice cosi che tu possa capire
se credete di essere illuminati , cercate di scrivere qualcosa che possa essere utile a chi non lo è , invece che
blaterare su questioni ovvie a tutti , altrimenti dimmi tu a che serve leggervi? dico solo che se realmente siete illuminati dovreste pensare ad aiutare chi non lo è , invece che insegnare a voi stessi ciò che già conoscete ,

chi sono io? che domanda è questa?

pensa Gesù quanto poteva sembrare presuntuoso agli occhi

degli altri , poi chiediti come mai chi lo segue viene

insultato frainteso e massacrato , quando lo capirai sarai

in grado di gettarti nel pozzo senza paura .

comunque non una cosa di ciò che hai scritto tu , e mai

uscita dalla mia bocca. stà davanti ai tuoi occhi ti auguro

di accorgetene da te.

ciao








Gettati tu nel pozzo , quelle profondità del male non permettano a nessuno di risalire tranne ai puri di cuori,più illuminata di cosi .

leggiti stella , sono le parle di chi ha ancora paura..

ma stai tranquilla che poi passa ;)

ciao





mah....stella vorrei farti riflette se vuoi ascoltare , già il fatto che scrivi " più illuminata di cosi!" piccola già questo dovrebbe farti riflettere , tu sai che ogni pensiero viene dal tuo profondo e se credi che nel tuo profondo ci sia un pozzo
de male , ti consiglio di visitarlo e dargli una bella ripulita , puoi andare ovunque se hai fede in Gesù , cosa dovrebbe farti paura? Gesù è una spada infallibile dovresti saperlo visto che dici di essere illuminata , se credi di non potercela fare non ascoltare le mie parole e vai avanti per la tua strada , per quel che mi riguarda ogni cosa è perfetta dire il contrario per come la vedo io sarebbe come offendere il Padre creatore.
e tu non sei esclusa stella ;)
tu pure sei perfetta perchè il Padre è cosi ti ha fatto perfetta come tutti.
un abbraccio .

hehehe spetta che ti spiego meglio stellina ;) il pozzo che hai visto tu lo conosci solo tu , la mia era una metafora per
spiegare l'infinito che è il Padre , come un pozzo senza fondo perchè infinito , il gettarti nel pozzo era inteso come fiducia in Gesù tanto da non aver paura di nulla accanto a lui , ma tu mi sa che sei troppo illuminata tant'è che ti accechi da sola ahhahahha

scherzo dai rilassati e fatti una risata , ti amo anche se probabilmente non mi credi ;)

non era mia intenzione farti arrabbiare ;)


credo che specialmente quando si parla di esseri superiori si debba solamente cercare anche se solo a parole la riconciliazione, perchè ogni parola non detta con amore non fa altro che allontanare i cuori che ci sono in noi.

sono d'accordo con Alessandro....
una cosa che posso consigliare.... guardarsi da fuori, non solo in un momento della giornata ma tutti i momenti se si riesce, mentre si fà qualsiasi cosa. Così ci si rende conto di dove si è, cosa e come lo stiamo facendo e cosa ancora più importante quello che stiamo pensando. è lì che si forma tutta la realtà.

Caro Alessandro non sei capitato sotto una buona Stella :)

Aldo.... cosa vuol dire non sei nato sotto una buona stella? siamo tutti nati sotto una buona stella.... la migliore per farci fare la nostra evoluzione animica, ognuno differente. Non si può spiegare agli altri concetti come energia, amore, Dio.... uno deve sentirli da solo e lavorando sull'aumento della propria sensibilità che si possono raggiungere certi intendimenti. L'uscita è dentro....

credo fosse una battuta riguardo la discussione sopra avuta con Stella.

Esatto Alessandro, voleva essere una battuta per tirare su il morale della discussione, visto la piega che ha preso.

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