Là dove é il tuo amore, un giorno sarai anche tu

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
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DIFETTI DI PERCEZIONE



di Deepak Chopra

Per capire veramente la natura della realtà dobbiamo guardare attraverso gli occhi dell'anima.

Non c'è vita senza coscienza - vita e coscienza sono la stessa cosa. Vita è sinonimo di ciò che chiamiamo spirito, coscienza, consapevolezza, esistenza. Negli ultimi 300 anni si è creduto che la coscienza fosse un epifenomeno della materia fisica.  Questa visione "riduttiva" dice che se possiamo comprendere il comportamento delle molecole, allora potremo anche capire che la coscienza è una qualità emergente;  cioè, una volta che le molecole raggiungono un certo grado di complessità di comportamento, da quel momento in poi, in qualche modo, emerge la coscienza.

Questo pensiero riduttivo può essere spiegato in un modo biologico molto semplice; il pancreas produce il succo pancreatico, la cistifellea fa la bile, lo stomaco secerne l'acido cloridrico e il cervello produce la coscienza. Quindi, in qualche modo, il vostro cervello fabbrica la coscienza nello stesso modo in cui il vostro stomaco produce l'acido cloridrico ed il pancreas il succo pancreatico. Questo modello riduzionista è usato nella scienza e in medicina, ma è un modello incompleto. E' una mappa difettosa della realtà.
 
Ci sono tre metodi con i quali possiamo comprendere la realtà. Il primo, attraverso i sensi: udito, tatto, gusto, vista e olfatto. Sperimentiamo la realtà attraverso gli strumenti di osservazione: gli "occhi del corpo". Il secondo modo per capire la realtà è attraverso lo strumento che chiamiamo mente: "l'occhio della mente", metaforicamente parlando. Se voglio capire la teoria della relatività, devo partecipare, almeno fino ad un certo grado, dell'esperienza che è avvenuta nella mente di Einstein. Se voglio comprendere la fisica quantistica devo avere una qualche idea dei concetti matematici che sono nelle menti degli scienziati dell'ultimo secolo. Se prendiamo in esame le principali rivoluzioni del secolo scorso, esse sono la fisica e la meccanica quantistica e se studiamo la storia dell'inizio di questa scienza, vediamo che la vera rivoluzione avvenne nella mente delle persone. Le osservazioni arrivarono molto dopo.
 
Con questa rivoluzione arrivò anche una nuova tecnologia. Possiedo questo sorprendente aggeggio: è un telefono con email e accesso ad internet. Posso registrarvi una conferenza, fare foto o filmati e spedire informazioni dappertutto. L'informazione viaggia attraverso pareti, alberi, rimbalza su un satellite nello spazio, oltrepassa gli ingorghi del traffico, i corpi umani e qualcuno, in Cina o in India, potrà ricevere questa informazione o guardare il video.
 
Questa tecnologia si basa su una premessa scientifica fondamentale: la natura sostanziale del mondo materiale non è materiale. Altrimenti non avremmo avuto questa tecnologia. Siamo in grado di navigare su internet perché quello che chiamiamo mondo materiale non è veramente materiale. Questa tecnologia è il risultato di ciò che chiamiamo rivoluzione quantica. Questo è il secondo modo di esaminare la realtà.
 
C'è una terza maniera per esaminarla, che va più in profondità. Il nostro apparato sensorio ci porta ad un livello superficiale: questa è una sedia, questo è un fiore, questo è un corpo umano; il livello quantico ci conduce più a fondo, nella mente della natura, rendendo il mondo più portentoso. Quindi gli occhi della mente ci conducono ad un livello più meraviglioso di quello che vediamo con gli occhi del corpo.
Il terzo modo per comprendere la realtà è quello attraverso "gli occhi dell'anima" che ci porta molto, ma molto più in profondità nella natura dell'esistente.

 

C'è una bellissima poesia del poeta "profetico" inglese Blake:
Siamo portati a credere alle bugie
quando guardiamo con i nostri occhi, e non attraverso l'occhio
che nasce e muore in una notte,
quando l'anima dormiva nei raggi della luce.

E' bellissima, ma che cosa vuol dire Blake? Perché siamo portati a credere alle bugie quando guardiamo con i nostri occhi? Quello che Blake sta dicendo è quello che qualsiasi studioso di percezioni oggi vi può dire: "per conoscere la natura della realtà non possiamo fidarci soltanto dell'osservazione sensoriale."
Negli ultimi 300 anni l'intero fondamento scientifico ha fatto affidamento sull'osservazione sensoriale; ma l'uso dei sensi è il test meno affidabile che ci sia per quella che chiamiamo realtà. I sensi mi dicono che la terra sulla quale sto è stabile e tuttavia sappiamo che si muove ad una velocità vertiginosa, lanciata nello spazio a migliaia di chilometri all'ora. I sensi mi dicono che nel posto dove poggio i piedi, la Terra è piatta. Non lo crede più nessuno. Anche quando guardo un oggetto come un fiore, e percepisco i suoi colori o la sua struttura, non è quella la sua qualità essenziale. L'occhio dell'ape, a forma di cellette, non percepisce le stesse lunghezze d'onda che voi e io percepiamo, quindi un'ape avrà una gamma di esperienze del fiore completamente differente e la "vedrà" con la lunghezza d'onda ultravioletta. Un pipistrello esperirà il fiore come l'eco dell'ultrasuono. L'occhio a palla del camaleonte gira su due assi differenti e noi non possiamo immaginare nemmeno lontanamente come appare  il fiore al camaleonte!
 
Dunque, qual è la vera natura del fiore? La risposta, dipende da chi lo sta guardando; dipende anche dagli strumenti di osservazione. Il sistema nervoso è il nostro principale strumento di osservazione e, ad un livello semplicistico, il cervello risponde all'attività dei neuroni traducendo nel codice binario, attraverso le membrane cellulari, le cariche elettriche. Se quindi potessi guardare dentro al cervello per vedere cosa vi accade, vedrei questa carica elettrica oscillante che si sposta da fuori a dentro la membrana cellulare. Come questa poi nella mente diventi un fiore, nessuno lo sa.
 
Sir Arthur Eddington, un grande scienziato del secolo scorso disse:
"Qualcosa di sconosciuto sta lavorando, noi non sappiamo cosa." Più vogliamo capire le percezioni, più non le comprendiamo. In realtà questo fiore esiste sono nella nostra coscienza, in un posto che si trova al di là dello spazio e del tempo ed esiste "come potenziale" prima che voi l'osserviate. Non esiste un mondo esterno in quanto tale.
 
Tutto quello che chiamiamo universo, alberi, stelle, galassie - ogni cosa che osserviamo come mondo esterno - è una translazione di processi fisici in codici binari,  attraverso le membrane cellulari, di fotoni in neuroni. Questo è il motivo per il quale nella tradizione ayurvedica diciamo che non siamo nel  mondo; il mondo è in noi. Non esistiamo nel mondo; il mondo esiste in noi. Non esistiamo nel corpo; il corpo esiste in noi. Non esistiamo nella mente; la mente esiste in noi. Ci curviamo in noi stessi e creiamo la mente, il corpo ed il mondo fisico. Li manifestiamo. Produciamo tutto: la mente, il corpo e l'universo intero. Non sto parlando filosoficamente o usando una metafisica orientale - questa è scienza.

Guardiamo ai sensi. I miei sensi mi dicono innanzitutto che il mio corpo è fisico, anatomico e statico. In realtà, il corpo ci sembra anatomico attraverso i sensi; il corpo è come un fiume che scorre, cambia continuamente. Il corpo fisico che state usando per star seduti sulla sedia per leggere questa rivista non è lo stesso corpo fisico con il quale siete entrati nella stanza un attimo fa. Quando fate un respiro profondo inalate 10 alla ventiduesima atomi dall'universo. Sono 100.000.000.000.000.000.000.000 atomi. E' un numero astronomico di materia prima che entra nel corpo ogni volta che respirate. Quando espirate, espirate 10 alla ventiduesima atomi provenienti da tutte le cellule del vostro corpo. Tutti noi, continuamente, condividiamo l'un l'altro i nostri organi. Sto respirando ogni cosa che sta in voi e voi state respirando tutto ciò che c'è in me. Ci scambiamo davvero continuamente gli atomi.

Oggi è possibile contare il numero totale degli atomi che ci sono nell'atmosfera terrestre. E' possibile calcolare cosa state inalando ed esalando ad ogni respiro.  Con qualche calcolo in più è possibile dimostrare, oltre ad ogni ombra di dubbio, che proprio in questo preciso momento avete nel vostro corpo almeno un milione di atomi che prima erano nel corpo di Cristo o di Buddha, di Michelangelo o Leonardo da Vinci, di Saddam Hussein, o Osama Bin Laden e George Bush. Avete, proprio ora, un milione di atomi che sono stati nel corpo di ogni singolo essere che è esistito fin dall'alba della creazione. In appena tre settimane un quadrilione di atomi (quadrilione significa 10 seguito da 15 zeri) sono passati attraverso il corpo di ogni essere vivente su questo pianeta. Proviamo a pensare, proprio adesso, a qualsiasi cosa nell'ecosistema - pensiamo ad un albero in Africa, ad uno scoiattolo in Siberia, ad un contadino in Cina, pensiamo ad un autista a Calcutta, ad un bimbo in Afghanistan e voi, nel vostro corpo, avete la materia prima che circolava lì solo tre settimane fa. In meno di un anno rimpiazzate il novantotto per cento di tutti gli atomi del vostro corpo.
 
A livello atomico avete un fegato nuovo ogni sei settimane, una nuova pelle ogni cinque giorni; sostituite lo scheletro ogni tre mesi; la materia prima del vostro DNA ogni sei settimane va e viene, come uccelli migratori. Il vostro DNA contiene le memorie di milioni di anni di evoluzione. Questo è ciò che è il DNA; il DNA è il metabolismo dell'esperienza. Metabolizziamo le nostre esperienze e le registriamo come DNA. In essa registriamo l'esperienza dei nostri antenati umani, animali e microbici.

La molecola d'insulina che è nel vostro corpo è la medesima di quella che si trova non solo nel corpo delle mucche o maiali, ma del salmone e anche dei microrganismi. Cos'è l'insulina? L'insulina è la conoscenza di come trasformare lo zucchero. Questo è ciò che è in forma di molecola ma essa è realmente conoscenza e quella conoscenza arriva da eoni del tempo. Ogni cosa che chiamiamo molecola è in realtà una espressione fisica dell'esperienza. Metabolizziamo esperienze, le registriamo nei nostri corpi e le trasferiamo alle future generazioni. E così il nostro DNA ricorda le memorie e le esperienze; quello che noi, in oriente, chiamiamo karma.
 
Karma è l'accumulo di esperienze del passato - tutto questo è karma; il vostro karma, il karma dei vostri antenati, il karma della creazione, tutto si trasferisce in esso - ma l'attuale materia prima del DNA va e viene ogni sei settimane, come uccelli migratori. Il carbonio, l'idrogeno, l'ossigeno si rinnovano ogni sei settimane. Se avete sostituito tutto il vostro corpo, fino all'ultimo atomo, in meno di un anno, sicuramente voi non siete il vostro corpo. Il corpo che ho portato in Inghilterra lo scorso anno non c'è più, è morto, non esiste più in questa forma, è da tutt'altra parte. Sta circolando in altre forme viventi; il mio corpo fisico si sta riciclando nella terra, nell'acqua, nell'aria e il pianeta si sta riciclando incorporando il mio corpo fisico. Dunque, ciò che chiamo io non è possibile che sia il mio corpo fisico.

Shakespeare, in una delle sue opere dice, "Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni." Shakespeare era un grande veggente. C'è un modo di dire indiano che dice, "Il corpo è proprio il luogo che i nostri ricordi e sogni chiamano 'casa'." Continuamente sostituiamo i nostri corpi e sappiamo come farlo. Quindi, se l'espressione fisica è nient'altro che ricordi e sogni, come li reinterpretiamo nel corpo fisico? Come esorcizziamo il fantasma della malattia, perché la malattia è in realtà uno stato di sogno disordinato nella coscienza che si manifesta nel nostro corpo?

Cos'è il corpo se lo potessimo vedere come realmente è? Cosa vedremmo? Innanzitutto vedremmo che è fatto di atomi, a loro volta gli atomi sono fatti di particelle subatomiche, e queste particelle non sono materiali, ma fluttuazioni di energia e informazioni guizzanti dentro e fuori da un vuoto infinito alla velocità della luce. Se potessi vedere il mio corpo come è in realtà, attraverso gli strumenti quantistici, quello che vedrei è che il 99% del mio corpo è spazio vuoto e che l'1% che si vede come materia è anch'esso spazio vuoto; che il tutto è riempito da nulla. Quando vado oltre le apparenze delle molecole, entro nella nube subatomica, vado oltre la nube e rimango con una manciata di nullità; ora, la domanda cruciale che oggi si pongono gli scienziati è, qual è la natura di questa vacuità dalla quale tutti veniamo? E' soltanto un vuoto o potrebbe essere il grembo della creazione? E' possibile che la natura vada esattamente nello stesso luogo per creare una galassia di stelle, un gruppo di nebulose, una foresta pluviale, un ecosistema, un corpo umano o un pensiero?
 
Vengono tutti dal medesimo posto alberi, galassie, i nostri corpi, i mobili e questo pensiero? Perché alla fine, quando andiamo al di là del fenomeno elettromagnetico, dove i fotoni sfarfallano dentro e fuori, in che cosa stanno sfarfallando? C'è un vuoto dal quale sembrano apparire, stanno in sospeso per una frazione di frazione di frazione di secondo e spariscono da dove sono venuti. E sembra che tutto ciò che chiamiamo forma e fenomeno, che chiamiamo osservatore ed osservato, proviene dallo stesso luogo, compresi i nostri pensieri.
 
Il mondo è una discontinuità e ogni esperienza accade a causa della discontinuità. Ma cosa significa discontinuità? Facciamo un esempio. Se vado a vedere un film, sullo schermo vedo una immagine continua, ma se vado nella stanza di proiezione scopro che c'è una serie di fotogrammi immobili con un piccolo spazio in mezzo. Se muovo la bobina abbastanza in fretta non vedo più i singoli fotogrammi ma l'immagine continua; dunque, nella coscienza percepisco una continuità. Ma la realtà è che la pellicola è discontinua. Quando guardo un programma televisivo vedo l'immagine che si muove da una parte all'altra dello schermo, ma non c'è niente che effettivamente si sta muovendo. Sono solo gli elettroni e i fotoni lampeggiano dentro e fuori in una certa sequenza e per il fatto che io non posso vedere l'"off", l'interruzione, ma vedo solo l'"on", la percepisco come una continuità. Gli scienziati credono che la percezione sia possibile proprio per questa discontinuità.
Tutte le forme ed i fenomeni dell'universo esprimono questo "continuo" e questo "discontinuo"e i nostri sensi sono fatti in modo che possono percepire il continuo e non il discontinuo. Tuttavia senza il discontinuo non potremmo esperire il continuo.
Mentre leggete questo articolo, per un secondo, mettete la vostra attenzione su chi sta leggendo. In questa frazione di secondo di mutata consapevolezza quello che sentite è una presenza, non è vero? Mentre leggete diventate coscienti del chi sta leggendo. Bene, quella presenza è la vostra anima. Non è la mente che potrebbe dirvi, "Oh, ho voglia di una tazza di caffé." C'è una presenza e quella presenza è nell'"on/off" dei vostri pensieri: c'è un pensiero che lampeggia "on e off" e in quell'"off" c'è la presenza. In questa presenza i pensieri vanno e vengono. Un pensiero emerge, rimane in sospeso, letteralmente, per una frazione di secondo, e se ne va. Poi, ovviamente, per associazione, conduce ad un altro pensiero, che viene e poi va. In quella presenza anche le emozioni vanno e vengono. In quella presenza le percezioni del mondo vanno e vengono. In quella presenza le molecole del nostro corpo vanno e vengono. In quella presenza ogni cosa che accade viene e va.
 
Rimane solo la presenza e, nelle tradizioni orientali, la chiamiamo  l'eterno testimone della consapevolezza, o coscienza. Diciamo inoltre che la finestra che si affaccia su quella presenza è lo spazio fra i vostri pensieri.  Quella presenza è un eterno testimone della consapevolezza nella quale tutto viene e va. Quando eravate bambini il vostro corpo era diverso, le vostre percezioni erano differenti, i vostri pensieri e le vostre emozioni erano diverse ma accadevano nella presenza che è quella di adesso ed era pure là allora. Quando eravate adolescenti, ogni cosa era diversa e quando siete anziani, tutto è differente ma la presenza rimane invariata. E' la vostra identità a livello animico nella quale ogni cosa si trasforma e muta di forma e di fenomeno. Se riuscite a rimanere in questa presenza, essa potrebbe essere il vostro biglietto verso la felicità. Essa è la vostra sola cosa reale e se andate un po' più a fondo riconoscerete, forse non a livello intellettuale, ma a livello di esperienza, che questa presenza è al di là della nascita e della morte, che anche la stessa nascita e morte sono l'"on" e l'"off" della presenza.

**Deepak Chopra è direttore educativo del Centro Deepak Chopra ed autore di molti libri, il più recente dei quali è "Grow younger, Live longer."

Tratto da "Terra, Anima, Società" vol. 2 - FioriGialli Edizioni

 




bellissimo - vorrei sapere quanto costa il libro grazie

La semplicità dell'articolo che espone una complessa e profonda conoscenza ad ogni livello esprime l'immediata apertura sull'immenso dell'anima... che lo riceve mentre lo legge. Un lungo canto di ringraziamento a Deepach Chopra...a voi che lo pubblicate e a tutto il rinnovamneto dell'informazione che avviene in questo esatto momento tra gli esseri di ogni spazio-momento

e' a lungo che incontro queste "informazioni",credo molto nell'anima,mi occupo d'arte e senza distinguerla crei senza guida,senza il suggerimento e la visione che essa da'...

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