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Richard of St. Victor

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ALTRI LUOGHI CON ALTRI OCCHI
VIAGGI E TURISMO CONSAPEVOLE
ALTRI LUOGHI CON ALTRI OCCHI
IL VERO VIAGGIO DI SCOPERTA
Il vero viaggio di scoperta
non consiste nel cercare nuove terre
ma nell'avere nuovi occhi.

Marcel Proust
Luoghi
Andiamocene in viaggio,
senza muoverci,
per vedere la sera di sempre
con altro sguardo,
per vedere lo sguardo di sempre
 con diversa sera.
Andiamocene in viaggio,
senza muoverci. 

Xavier Villaurrutia
(poeta messicano 1903 - 1950)
LA CASA DAL CUORE ANTICO
<B>LA CASA DAL CUORE ANTICO</b>







Mia

Firenze: caos, traffico, rumore, turisti, inquinamento.
Tutto ormai mi disgusta, mi nausea, mi angoscia.
Non respiro.
Soffoco.
Fuggo via, disperata ....

Continua...
IL MIO ORIENTE E' PIENO DI OCCIDENTE
<b>IL MIO ORIENTE E' PIENO DI OCCIDENTE </b>





Casadio Farolfi

"Non è con la ragione che si riesce a varcare i limiti della razionalità." Il battesimo del grande viaggio in India era previsto per il 29 luglio 1979. A Imola era una giornata caldissima, quasi afosa, un anticipo di quel clima che avrebbe accompagnato me e Roberta nelle settimane successive. In realtà, giunti a Bombay fu un monsone della durata ininterrotta di cinque giorni a darci il benvenuto; il tasso di umidità era insopportabile, tale da convincerci a proseguire il nostro viaggio puntando verso il nord del Paese. Fu un lungo itinerario - rigorosamente in treno - attraverso i luoghi turistici dell'India: Agra, Jaipur, Dehli, Benares, Madras, ma anche in tanti minuscoli paesi e villaggi dell'immensa campagna indiana, ben lontani dai falsi splendori delle città caotiche e chiaramente già in piena trasformazione occidentale. Tutto ci apparve come narrato dalle parole di Piero Verni e Folco Quilici, nelle immagini dei
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PERCORSI NEI 4 ELEMENTI


Il vento e la danza sacra.
In Giappone i monaci delle montagne sostengono che il vento divino - Kaze no Kami - sia anche "maestro di danza". Nelle danze sacre - i "kagura" - ci si abbandona a un vento fantastico che si intravede con un "terzo occhio" sovrasensibile. La danza allora assomiglia al volo di un gabbiano, al movimento delle foglie e delle nuvole sospinte dai venti. Il corpo assumerà forme polimorfe e disarticolate. Forme animali, erotiche. Forme sacre.

Kazuo Ohno ha inventato il "Butoh" - la danza del buio e del mistero - che insegna a sciogliere il corpo in una metamorfosi sacra. Si danza nella natura: nell'acqua e nel fango delle risaie, sospinti dal vento e dalla fantasia. L'aria e il vento ci insegnano l'arte dell'abbandono fiducioso. In Cina i monaci taoisti nel "canto" dei venti sentono risuonare la "voce di Dio" che é il "Ki" cosmico. In India gli yogi hanno inventato uno yoga respiratorio - il pranayama - che é una specie di pranzo di aria pura. "Prana" é aria ma anche forza che si puo' accumulare controllando il ritmo respiratorio: si fanno vigorose inalazioni ed esalazioni con pratiche di ritenzione del respiro chiamate "Kuhmbara".

Si procura così calma mentale e si risveglia la famosa Kundalini, l'energia sessuale. Si consiglia di praticare questa ginastica del respiro in alta montagna o vicino al mare dove il prana é piu' forte. Con il "pranayama" il corpo in breve tempo ringiovanisce, riacquistando agilità e "lucentezza". Si inala energia cosmica e si esalano impurezze. Con l'aria marcia si "esala" anche il Sé individuale per immergersi nel Sé universale. I sufi - i mistici dell'Islam della passione e della pace - viaggiano sospinti dal vento del deserto e danzano il "dhamal" che li trascina coi "piedi che ballano sulle nuvole", sempre più in alto. Le loro giravolte che mimano i movimenti del sole e delle stelle li trasformano in veri angeli che spiccano il volo per raggiungere Allah - Dio.

La "sfinge" di Zermatt. (Svizzera)
Le Alpi nascono 90 milioni di anni fa dalla collisione di due continenti: la placca tettonica africana che "slitta" per un tempo lunghissimo fatto di milioni di anni lungo la placca europea. Un'enorme pressione ha corrugato così la crosta della terra creando uno dei piu' bei paesaggi della Terra.

Il Cervino é il gioiello delle Alpi: una piramide perfetta che svetta in mezzo a un deserto di ghiacci eterni. E' chiamata la "sfinge di Zermatt" per l'aria di mistero che irradia. Dopo un secolo di tentativi drammatici, e solo nel 1865 quando tutte le altre vette intorno erano già state conquistate, fu finalmente "vinto" il Cervino. Da Whymper, l' "eroe di Zermatt"; un illustratore inglese fanatico dei paesaggi alpini che divento' famoso per la tragica scalata che costo' la vita a quattro compagni di cordata e che causo' uno scandalo internazionale sul neonato alpinismo.

La zona che circonda questo nostro monte sacro conta altre ventotto cime alte quattromila metri e piu', un deserto d'alta montagna fatto di ghiacciai eterni, distese di prati e di boschi sempreverdi. Piu' una rete di sentieri che si allunga per trenta chilometri attraversa "giardini alpini" di genziane, anemoni e gigli martagoni che sbocciano tra i larici. E' il regno delle marmotte, dei camosci e degli stambecchi. Piu' di un quarto dell'intera Svizzera é ricoperta da foreste - vero "oro verde" - che creano un microclima temperato e difendono i terreni dall'erosione. Ai piedi del Cervino piove poco e i boschi che lo circondano sono "serbatoi d'acqua" e di umidità. Sui pratoni della "Riffelalp" alita tutta l'anno un bel venticello e si puo' certamente passeggiare e danzare come ci consiglia Rolando Toro, antropologo e psicologo cileno che ha inventato il "sistema Biodanza". Per lui la danza del vento "dona fluidità, leggerezza e grazia e ci apre a sensazioni di ascensione, fantasia, volo e libertà. Potete improvvisarla quando siete in vacanza. In montagna o in riva al mare. Meglio farla a piedi nudi e in angolini tranquilli e selvaggi. Al mattino il vento stimolerà il sistema nervoso e con la danza si farà un bel pieno di vitalità. A mezzogiorno la danza sarà piu' dinamica e voi vi sentirete piu' centrati, piu' caldi, piu' vivi. Se la eseguirete al crepuscolo o di notte vi muoverete piu' lentamente. In stati di vera meditazione."

Per danzare con il vento si dovrà ancora una volta potenziare l'ascolto del ritmo e del "respiro della terra", abbandonandosi con sensibilità e creatività ai dondolamenti e a tutti gli altri movimenti autogeni che ben presto ci trascineranno in una vera danza dell'aria. Elegante e sensuale.

Alpinismo alla rovescia.
Piu' spettacolare e pericoloso é invece l' "alpinismo alla rovescia" proposto dagli yamabushi a tutti i pellegrini che per la prima volta scalano il monte Omine San. Un collinone verdissimo all'interno delle terre sante di Yoshino, predilette dai "Kami" - gli dei. Vicini alla vetta si é appesi a testa in giu' sopra uno spaventoso precipizio, sostenuti solo da una fune che ci sostiene sotto le braccia. Le mani saranno congiunte in posizione di preghiera. Si penzolerà così nel vuoto affidandosi con fiducia alle mani esperte e nerborute del monaco alpinista che manovra la fune. E' un viaggio alla rovescia: con la testa rivolta al centro della terra, la mente si puo' concentrare finalmente su sé stessa. Allora si puo' spalancare una finestra sugli oscuri e misteriosi baratri dell'anima.

"Nel silenzio del vuoto s'innalza lo spirito immortale". I monaci che vivono nei templi sospesi tra rocce e baratri del monte Wudang Shan ad ogni alba bruciano un po' d'incenso in un braciere che si raggiunge camminando con passo spedito e leggero su una trave a forma di drago che svetta nel vuoto. E quando il bastoncino é consumato si suona qualche colpo di gong.

Viaggiare con "Nuove Terre"
Vi invitiamo a viaggiare in compagnia di artisti, terapeuti e sciamani. In trekking o in pellegrinaggio. Per isolarci in angoli incontaminati della natura a meditare e a rilassarsi. Viaggeremo con un'autentica voglia d'esplorare il mondo e di conoscere gli altri. Per arricchirci culturalmente ma anche per tonificarci e curarci vicino ai vulcani, ai deserti e agli oceani. Attratti dall'incontro "transculturale" con altri popoli e altre civiltà. Vi proponiamo di salire con noi in cima ai monti sacri del Giappone guidati dagli Yamabushi o di vagabondare per gli eden alpestri cinesi con i Taoshi, praticando il "Qi Gong" della natura. O di ritornare ancora una volta tra gli sciamani del Nepal, maestri del "Viaggio" e custodi dei silenzi e dei misteri dell'Himalaya.

L'arte del viaggio ci avvicinerà così ai patriarchi dell'umanità: le minoranze etniche e i popoli indigeni che vivono a contatto della natura selvaggia. Saremo ospiti discreti negli angoli più belli del mondo. In foreste e villaggi che sono casa d'altri. Impareremo allora a muoverci in punta di piedi. Curiosi ed educati. Prendendoci cura degli altri e dell'ambiente antico e selvaggio che ci circonda.

Il libro della Terra
Fin dall'antichità si scoprirono le qualità terapeutiche dell'argilla: con le terre di Lemnos curavano già Avicenna e Ippocrate. E nell'ottocento ci si curava con i "bagni di fango" suggeriti dall'abate Kneipp. Mahatama Gandhi usava l'argilla come vera panacea nella sua clinica di Uruli Kancha.

Arnold Rikli, naturopata svizzero vissuto un secolo fa, insegnava la pratica dell'igienismo fatta di nudismo e vegetarianismo che riportano l'uomo "intossicato di civiltà" a contatto della terra, vera medicina di prevenzione e cura delle malattie del corpo e della psiche. Rikli aveva scoperto che la pelle non era un semplice "vestito" del corpo ma un'organo intelligente e vitale. Per stimolarlo consigliava di camminare nei boschi "nudi in libertà" facendo salutari bagni d'aria e di sole.

"Bagno di fango"
La terra non é sporca. E' la "casa" di tutti gli organismi viventi e dei microorganismi che trasformano i rifiuti organici in sostanze nutritive e vitali. Il fango - acqua e terra - é la "carne" di tutte le creature. I bagni di fango e d'argilla - gioco di bimbi ma anche cure termali - ci immergono in una terra madre, calda, soffice e sensuale. Le sedute di "fangoterapia" comprendono: applicazioni di fango, bagni caldi, momenti di relax per compensare le reazioni dell'organismo e un buon massaggio finale.

I piedi
I piedi sono un'opera d'arte e un tesoro da conservare con cura. Per chi pratica l'arte del viaggio il piede "intelligente" é una pecie di cervello che riconosce i sentieri maestri. Per sensibilizzarlo si può camminare a piedi nudi e a occhi chiusi esplorando le ruvidezze del terreno. Per rinforzarlo si può saltellare sui sassi di fiume - é una meditazione zen - o passeggiare sulla rive del mare immergendo il piede nella spuma del mare, o appoggiandolo sulla sabbia, sui sassi arroventati dal sole e poi di nuovo nell'acqua di mare. I nostri piedi-cervello desiderano carezze, massaggi, attenzioni.

Il libro dell'acqua
Per Luigi Costacurta, naturopata veneto, l'acqua migliore é quella "viva di sorgente che scorre nei ruscelli e montagna, lungo i pendii di montagna". Arricchita di sostanze organiche e inorganiche, di "prana" e di magnetismi atmosferici e cosmici. Il bagno di ruscello, consigliato da Costacurta, attiva un processo antiflogistico - che decongestiona e disinfiamma - regola l'irrorazione del sangue in tutto il corpo con la "vasocostrizione e vasodilatazione" e coinvolge il processo di "osmosi", quella funzione che regola l'interscambio umorale delle sostanze contenute nel nostro organismo.

I nuovi acquanauti hano riscoperto il potere delle acque calde e termali: gli "ecologi della nascita" propongono alle future mamme ginnastiche e massaggi prenatali e il parto in acqua per "curare la ferita della separazione". In America si è inventata una "psicanalisi subacquea": ci si immerge sott'acqua per ritrovarci nella piacevolissima notte uterina e amniotica della nostra concezione. Il Watsu - galleggiamento rilassante e massaggio in acqua inventati da Harold Dull - ci invita ad approfondire una comunicazione umana fatta d'acqua, d'ascolto e di mistero. Coraggiosa, "nuda", sensuale, spirituale.

La "danza del respiro nell'acqua": é il movimento autogeno, armonioso e rivitalizzante espresso dal corpo che respira e dondola liberamente nell'acqua. Ci si mette in una piscina termale - l'acqua dovrà essere a 35° - con le gambe flesse, i piedi radicati sul fondo, le spalle e il collo rilassati. Poi si respira profondamente per tre volte a occhi chiusi. Alla fine di ogni espirazione si esplora e si osserva quello che può apparire al "fondo del respiro". Il corpo si immerge naturalmente dopo ogni espirazione per riemergere un po' ad ogni inspirazione. Questo sali e scendi controllato dal respiro é una "danza" primordiale: la danza sacra del respiro nell'acqua.

Il libro del fuoco
Ci spiega Luigi Costacurta: " la luce solare é un complesso di energie luminiche, caloriche, attiniche, chimiche, elettriche e magnetiche originate dalla "pila solare" che attraversano l'atmosfera per giungere a noi in forma di radiazioni di luce e calore. Il calore é prodotto dai raggi infrarossi di onda lunga e gli effetti chimici sono prodotti dai raggi gamma di onda corta. Tra questi ci sono i raggi ultravioletti. I raggi luminosi forniscono energia alle cellule nervose e i raggi chimici partecipano al processo del metabolismo e svolgono una potente azione battericida".

Il bagno di luce é un potente rimedio ricostituente: si fa esponendo il corpo nudo all'ombra di un albero meglio nelle giornate limpide e senza vento. Il bagno integrale di sole - secondo Costacurta - va fatto osservando dei tempi di sicurezza: nei primi tre giorni si prenderà il sole per cinque minuti - al mattino e al tramonto - nei tre giorni successivi si aumenterà il tempo d'esposizione di 5 minuti. Per arrivare alla fine a godersi il sole diretto per un'ora intera. I bagni di sole praticati in montagna o al mare sono i migliori.

Bagno di calore e "tempio del sudore"
La sauna si fa "sfruttando" il potere di tutti gli elementi: si usa il fuoco per arroventare la pietra su cui "frigge" acqua gelida che crea "vapori ardenti" per il nostro "bagno di sudore". Dopo il calore della sauna si può fare un bagno d'aria o in tuffo in un laghetto ghiacciato. E dopo un bel té caldo ci si può godere un bel massaggio. Si rinforza così il sistema immunitario e si fa un allenamento del nostro sistema termoregolatore che é solitamente depresso dalla vita di città.

Il libro dell'aria e del vuoto
In Oriente si crede che la respirazione é "fiato divino" che può diventare uno strumento di guarigione e di evoluzione spirituale. Il termine indiano "prana" - che può essere tradotto come aria vitale - ha anche il significato di energia luminosa. Respirando a pieni polmoni e ad occhi chiusi si può percepire il "canto del corpo che vive" e l'energia vitale che ci appare come un flusso fosforescente. La consapevolezza del nostro respiro é una vera meditazione che può produrre un profondo senso di pace e di "illuminazione".

Per vivere ognuno di noi ha bisogno di 200 -250 cm. cubi di aria al minuto. L'aria è un "alimento" vitale. L'aria pura é ricca non solo di ossigeno ma anche di anidride carbonica, di ozono e di altri gas rari. L'ozono é un disinfettante e un antibatterico naturale. Quindi respirare a pieni polmoni in un bosco o farsi accarezzare dai venti marini è il modo migliore per assicurarsi un pieno di energia e di benessere.

La "respirazione dei sette chakra"
E' una pratica di sensibilizzazione corporea che consiste nel far entrare il "respiro della terra" nei sette centri vitali che in India si chiamano chakra. Queste "porte" dell'energia sono nel perineo, nei genitali, nel plesso solare, nel cuore, nella gola, nel "terzo occhio" e sulla sommità della testa. Con le gambe piegate e il corpo rilassato si inizia a respirare col chakra più basso, accompagnati dal suono del tamburo. Si sposta poi l'attenzione sui chakra più alti. Ad ogni chakra corrisponde un suono, un colore e un elemento. La meditazione del respiro é un viaggio nel nostro corpo che ci aiuta a individuare e a "sciogliere" i blocchi energetici, restituendoci armonia e fluidità.


In riferimento all'articolo viaggiare con "nuove terre".
Volevo chiedere se ci sono proposte per partecipare a questo tipo di viaggi.
Grazie, resto in attesa di una risposta.
Giusi

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