L’etologia ultimamente è uscita dall’ambito di una disciplina nuova e chiusa, diventando un punto di riferimento obbligato, una fonte di sorprese e di shock per un vastissimo pubblico di lettori. A questo pubblico, oltre che al mondo della scienza, si rivolge, in Amore e odio, Irenäus Eibl-Eibesfeldt (allievo e collaboratore di Konrad Lorenz), presentando qui con esemplare chiarezza i risultati delle sue più recenti ricerche e dando al tempo stesso un quadro d’insieme dei problemi fondamentali che tale nuova scienza ha posto in luce e cerca di risolvere. Egli ha scelto la via più ricca e più difficile dell’etologia: quella della comparazione fra comportamento umano e animale.
Approfondendo, non senza alcune rettifiche, le tesi sostenute da Lorenz nel suo notissimo saggio sull’aggressività, Eibl-Eibesfeldt ha raccolto materiali di ogni genere – etnografici, iconografici, cinematografici – e li ha esaminati allo scopo di individuare altre strutture innate del comportamento umano, le quali, operando come antagonisti dell’aggressività, collaborano con essa alla formazione dei vincoli sociativi e quindi alla conservazione della specie. È facile vedere come qui si apra un campo immenso di ricerche: Eibl-Eibesfeldt analizza, per esempio, alcuni gesti umani ricorrenti: l’inchino, il saluto, il bacio, i vari giochi del flirt, e vi scevera delle costanti filogenetiche, elaborate poi variamente a seconda dei codici culturali. È questo un tema con cui l’etologia si insinua fino al centro dei problemi antropologici, mentre gli antropologi – per conto loro – si sono, ultimamente, sempre più avvicinati allo studio di quel misterioso terreno dove si intrecciano forse inestricabilmente natura e cultura.
Eibl-Eibesfeldt illumina inoltre l’importanza immensa della cura parentale (il che gli permette, fra l’altro, di ribaltare alcuni assiomi della teoria freudiana), delle relazioni costanti fra individui di una stessa specie e del legame sessuale, in tutte le loro diverse forme, passando poi a considerare come questi comportamenti sociativi vengano rafforzati o minati dalle istituzioni. A differenza di altri etologi, anche illustri, che nel trattare questi delicati raffronti sono arrivati troppo bruscamente a propugnare tesi di grande effetto, ma premature, Eibl-Eibesfeldt procede con estrema cautela in questa giungla di nuove prospettive: il lettore seguirà con non minore passione l’autore su questa via, esaminando con lui passo per passo una quantità impressionante e abilmente selezionata di dati del mondo animale e umano, che pongono ancora sconcertanti interrogativi.
Amore e odio apparve per la prima volta nel 1970.