Questo testo costituisce una necessaria introduzione ai testi del Veanta, soprattutto quello Advaita. Esso presenta un metodo discriminativo razionale per distinguere l'osservatore (drig) dallo spettacolo (drisya), il Sé dal non-Sé.
I 46 sutra sono commentati da Raphael che si sofferma sulla dottrina Advaita esponendone i capisaldi inerenti al testo. Nel suo ampio commento egli ha correlato molti passi dell'insegnamento di Plotino con quello del Vedanta, facendo risaltare punti di convergenza e, a volte, di identità.