L'India, e la sua esperienza millenaria nell'arte di collegarsi con i grandi misteri della vita, appare in queste pagine in tutta la ricchezza delle sue tradizioni e nella grandiosità di una scienza del mondo interiore che ha visto impegnato, ieri come oggi, l'intero genio di questo popolo.
Le ipotesi di una comunione con il vivente, di un balzo quantico nella verità suprema, di una fusione con l'Assoluto, vengono qui introdotte come esperienza, e non discusse come teoria filosofìca. È in questa prospettiva che Osho spiega e approfondisce la funzione dei templi, luoghi in cui è possibile sintonizzarsi col trascendente; espone i segreti alchemici dei luoghi sacri, dove avviene una vera e propria mutazione che apre alla sfera dell'essere; parla dell'adorazione di idoli, veri tramiti per coloro che vogliono toccare l'infinito e la sua qualità essenziale: l'assenza di forma.
Nel libro, un capitolo è dedicato al terzo occhio, alla sua fenomenologia e alla sua «fisiologia»; mentre nei due capitoli finali Osho mette a fuoco l'astrologia, in quanto «scienza dell'unità cosmica» e «soglia sulla religiosità». Scienza tanto antica quanto fraintesa, l'astrologia è oggi vista perlopiù come un euforizzante naturale in grado di liberare dall'angoscia; in realtà essa è molto di più, usata nel modo giusto può infatti aiutare ad aprirsi alla vita e al suo significato essenziale: un campo di energia universale in cui tutti gli elementi interagiscono e partecipano a un'armonia cosmica, la musica delle sfere.
L'importanza di questi discorsi va ricercata nelle qualità dell'autore che si stacca da qualsiasi identificazione culturale, vuoi di tipo fideistico, vuoi di tipo logico-razionale, ed è quindi in grado di mettere a fuoco il patrimonio delle tradizioni indiane, senza quelle identificazioni che portano a perdere di vista la praticità dei riti, dei simboli e delle parole che, percepiti nella giusta prospettiva liberano, o meglio si potrebbe dire «squarciano» la prigione della mente in cui viviamo, isolati dal significato, o oceano splendente di coscienza vibrante, che è la vita in quanto tale.