Alice James, ultima di cinque figli e unica femmina, nasce in una famiglia che produrrà due altre grandi personalità: Henry James, lo scrittore, e William James, eminente filosofo e psicologo. Alice – sulla quale come donna venivano riposte aspettative assai modeste – impossibilitata ad adeguarsi al modello maschile, cui pure si sentiva affine per intelligenza e ambizione, e d’altra parte rifiutando il destino di ‘angelo del focolare’ dai talenti interamente spesi al servizio della famiglia, sceglie per sé una terza soluzione: volgere contro se stessa le proprie energie fisiche e mentali per dar vita a quella immagine di “dittatore paralizzato” e “zitella inflaccidita” di cui con feroce autoironia parlerà in questo diario, tenuto negli ultimi anni della propria vita.
Costruita con cura e attenzione, la morte, che coglierà Alice James a quarantatré anni, rappresenta il momento conclusivo del suo unico, vero, successo personale. Ma nei tre anni che la precedono, la sua stanza di malattia diviene crocevia della società mondana e letteraria dell’Inghilterra di fine Ottocento. Ogni segmento di tale percorso sarà registrato dalle pagine di questo diario segreto, nelle quali si intrecciano, insieme a riflessioni di politica e commenti sempre graffianti su letture e incontri con i più illustri personaggi dell’epoca, anche le vite dei suoi due celebri fratelli – del tutto ignari dell’esistenza di questo scritto – per i quali Alice rappresenterà fino alla fine un punto di riferimento affettivo e intellettuale assoluto e imprescindibile.