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“Se vogliamo cambiare la nostra vita dobbiamo operare una mutazione mentale aprendo le porte all’intuizione e alle energie creative.” Lo sciamano “occidentale” racconta un altro tassello della sua vita vissuta intensamente: esperienze vitalissime, talvolta violente, qualche volta surreali, ma sempre e comunque istruttive. L’ennesima prova che curare l’animo umano è possibile, soprattutto grazie alla potenza femminile.
Lo “sciamano occidentale” racconta un altro tassello della sua vita vissuta intensamente. Jodorowsky parte dall’incontro con il maestro giapponese Ejo Takata, che lo inizia alla meditazione, al buddhismo zen e ai misteriosi koan – enigmi, domande all’apparenza assurde che non accettano risposte guidate dalla logica, indizi che conducono alla strada verso l’illuminazione. Un percorso lungo e drammatico, appassionante e irto di ostacoli, che ha una e una sola ricompensa: la vera conoscenza di se stessi. E le maghe? Le maghe sono le donne che hanno aiutato Jodorowsky lungo il suo cammino – donne forti, uniche, vitali, donne che gli hanno insegnato a liberarsi dalle sovrastrutture e dai condizionamenti di un’infanzia e un’adolescenza prive di amore, donne che gli hanno mostrato come spezzare la corazza emozionale, aprire il cuore e ampliare la propria visione della vita, donne come la scrittrice e pittrice surrealista Leonora Carrington, o doña Magdalena, che gli ha svelato l’arte del massaggio iniziatico, o la Tigressa, formidabile attrice messicana, o Reyna D’Assia, figlia dell’intellettuale esoterico e occultista Gurdjieff. Sono esperienze vitalissime, talvolta violente, qualche volta surreali.
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