Stilisti, personaggi della TV, del cinema e soprattutto della pubblicità hanno diffuso un equivoco: bellezza = seduzione.
L’autore, specialista in chirurgia estetica, sottolinea le conseguenze emotive (alienazione, rifiuto di sé, infelicità) che questa confusione tra due concetti ben distinti e non sovrapponibili può creare a prescindere da fattori quali età e condizione sociale.
Espone il suo personale quanto condivisibile concetto di seduzione (una dote interiore, un magnetismo psichico che va al di là della bellezza) e la possibilità che la seduzione derivi in larga misura anche da particolari meccanismi nervosi e ormonali, dal coraggio di essere se stessi fino in fondo, dal rifiuto del conformismo. Quanto alla chirurgia estetica, l’autore ne espone i limiti e le possibilità, le situazioni in cui è ragionevole ricorrervi, mettendo in guardia dalle forme maniacali (identificazione con i vacui modelli imposti dalla pubblicità, specie nei giovani). Il chirurgo può dare (o temporaneamente ridare) la bellezza, ma certamente non può donare ‘il potere della seduzione’.