La storia di Inés de Suárez, unica donna spagnola ad aver preso parte alla Conquista del Cile nel 1540. Tra eroiche battaglie, amori passionali, indigeni e colonizzatori, Isabel Allende torna a raccontare le gesta di una donna coraggiosa. Accompagnava il conquistatore Pedro de Valvidia, il suo amante. Per amore ha attraversato il deserto di Atacama ed è arrivata in Cile, per lottare contro gli elementi, contro una natura ostile e contro gli indigeni, i più primitivi e i più coraggiosi d’America. Lei stessa è una donna eccezionalmente coraggiosa e ha vissuto una lunga vita. Io racconto la storia della Conquista attraverso Inés, per mezzo degli occhi di Inés.
Appare in una o due righe dei libri di storia cilena, tutti libri scritti da storici di sesso maschile, nei quali non si è data nessuna importanza a questa donna straordinaria. Quando ho saputo della sua esistenza, quando ho letto quelle brevi frasi all’interno dei libri di storia, mi sono detta “Ah… Ma chi è questa donna? Cosa ha fatto?” e ho dato inizio a una ricerca su di lei, una ricerca che mi ha preso molto tempo perché su Inés è stato scritto davvero poco. Ma d’altra parte è stato un vantaggio perché mi ha permesso d’immaginare tanto.
È una guerriera, una donna che lotta e ottiene ciò che vuole. Ottiene prima di tutto l’amore, ottiene la terra, poi ottiene il potere, e finalmente ottiene, per trent’anni, l’amore di un altro uomo. Per me, è una donna con una vita straordinaria, una vita che mi sarebbe piaciuto vivere.
Isabel Allende