Jordan Viach percorre le strade della sua terra, la Linguadoca, mentre la raffinata e ispirata civiltà Occitana del XIII secolo, a quei tempi la più evoluta di tutta l'Europa, sta per essere annientata con incredibile ferocia dagli spietati intrighi orditi dall'alleanza tra Papato e Regno di Francia. Quale il motivo di tanta efferatezza? Forse perché l'Occitania era una terra fertile e dunque presa di mira da molti? O perché vi convivevano in pace religioni "troppo" diverse? Oppure per gli amori cantati dai trovatori e per il loro effetto sui cavalieri, meno propensi a sottomettersi al clero?
Tutti questi e altri ancora non erano, secondo l'autore, motivi sufficienti a giustificare tale ferocia. Doveva esserci qualcos'altro di più pericoloso agli occhi dell'ordine costituito. Il movimento cataro, con il suo ritorno a un cristianesimo "puro", poteva essere quell'elemento destabilizzante. In questo affascinante viaggio nel XIII secolo, cavalieri, principi, ricchi mercanti, prostitute, assassini, religiosi delle più disparate fedi (cattolici, valdesi, catari, gioachimiti, ebrei cabalisti, musulmani, i primi domenicani e francescani, i primi inquisitori) incrociano il cammino di Jordan, da Tolosa a Carcassonne, da Parigi a Montségur.
Attraverso le tragedie del suo tempo, le esperienze della sua personale esistenza, il coraggio e le speranze sue e del suo popolo, seguiamo l'evoluzione interiore di un ragazzo che diventa uomo e assapora la raggiunta comprensione della vita. Un romanzo in cui storia, esoterismo e religione si fondono in un incalzante procedere di eventi, in un intreccio di vicende, amori e avventure che seduce e coinvolge.
Jordan Viach, il cataro, il primo romanzo italiano dedicato al catarismo, è un autentico affresco del XIII secolo dove il protagonista, Jordan Viach, un Siddharta medievale, accompagnerà il lettore lungo un avvincente percorso catartico e iniziatico, che ricorda quello compiuto dai sacerdoti e dalle sacerdotesse catare.
I Catari, cristiani gnostici esoterici del Medioevo erano vegetariani, non violenti, aperti al sacerdozio femminile, credevano nella reincarnazione ed erano legati al Vangelo di Giovanni e al cristianesimo delle origini. Sterminati dal Vaticano e dal Regno di Francia, prima con due crociate, successivamente con l’Inquisizione, hanno visto rifiorire, nel XX secolo, il loro messaggio di Luce e di Speranza.