Yukio Mishima era sicuro che la verità può essere raggiunta solo tramite un processo intuitivo in cui pensiero e azione si trovano uniti. Questa filosofia della vita gli derivava dal pensiero di Wang Yang Ming (1475-1529) e dall'etica dei samurai che a esso si ispirava. L'ideologia dei guerrieri antichi era, per Mischima, l'essenza stessa della 'giapponesità', della sua natura più autentica.
Alla fine degli anni sessanta, egli, risolse, o credette di risolvere, i suoi dilemmi esistenziali, che così mirabilmente aveva rappresentato in romanzi come "Confessioni di una maschera" (1949) e "Il padiglione d'oro" (1956), con una scelta para-militare: contrapponendo il 'linguaggio della carne' al linguaggio delle parole. In questo volume vengono raccolti cinque testi che testimoniano di questa svolta: "Lezioni spirituali per giovani samurai" (1968-69); "L'associazione degli scudi" (1968); "Introduzione alla filosofia dell'azione" (1969-70); "I miei ultimi venticinque anni" (1970) e il "Proclama" che Mishima lesse il 25 novembre 1970, pochi istanti prima di ammazzarsi.