L’Asia centrale, dal punto di vista geografico, è ancora un’espressione indistinta ma, in effetti, per molti versi è il cuore stesso dell’intero continente euroasiatico. Celebrata nelle cronache medievali, la terra della via della Seta appare oggi poco più di una metafora del lontano passato. Divisa da Stalin in cinque repubbliche, l’Asia centrale è ormai il caso emblematico del nuovo scenario geopolitico mondiale che si è drammaticamente aperto dopo l’11 settembre.
Perchè l’Islam è diventato il cemento ideologico di questa vasta area, nonostante abbia subito per oltre settant’anni un processo di clandestinizzazione forzata da parte dei sovietici? Per quale motivo questo Islam assume tratti teologici e politici molto simili a quelli propugnati dai talebani, malgrado la millenaria tradizione di tolleranza che ha segnato la civiltà di queste regioni?
Il libro pone e sviluppa queste domande e così definisce la mappa dei più influenti movimenti islamici. Sebbene le linee di origine e le ragioni teologiche siano differenti, i nuovi movimenti sembrano confluire sempre più velocemente in un’orbita unitaria, dominata da un pensiero radicale dove si riaffacciano gli interessi delle grandi potenze, in una inquietante riedizione del "Grande gioco" geopolitico ottocentesco.