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Siddharta vive di qualche traduzione ma soprattutto della rendita del suo appartamento di Roma. A suo modo è una persona molto spirituale ma non crede in Dio ... e nemmeno nell'uomo. Odia la città ed ama le comuni e gli stili di vita "alternativi" ma ha le idee decisamente confuse. Lascia la sua donna, Camelia e conosce una crisi profonda. Seguendo la sua attitudine nomadica, girovaga tra una comune, una casa di amici, una comunità spirituale ... sino ad approdare in India. Vive qualche tempo a Varanasi, dove gli hindu sperano di morire per l'ultima volta e nella futuribile ed ecologica città di Auroville, in fondo al subcontinente. Si ritrova più di una volta solo per perdersi ancora. La storia di un'inquietudine profonda, di una ricerca - antica come l'uomo - del paradiso perduto.
Indice:
Parte Prima
Benvenuti in una storia che inizia in un modo banalmente post-moderno
Siddharta e Camelia nelle comuni, atto primo:
Betania
Siddharta si sveglia e maledice il Montepulciano di periferia
Siddharta finisce in una turgida natura mediterranea
Siddharta e Camelia nelle comuni, atto secondo:
Libertad
Siddharta e Camelia nelle comuni, atto terzo: i due si ritrovano in uno squat di campagna
Siddharta si dà al massaggio ayurvedico e conosce Daddy
Siddharta medita sotto l’albero della bodhi
Siddharta conosce Cinghiale Assetato
Siddharta approda ad Auroville
Non avendo molto altro da fare decide di concedersi ai ricorsi
Siddharta e Orla passano la notte insieme
Sommario
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