"Apri il cuore e accontentati di quello che la vita ti concede. Siamo tutti invitati alla festa della vita,
dimentica i giorni dell'oscurità, qualsiasi cosa possa essere successa non è la fine"
  Augusto Daolio

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<< torna indietro     nella localit&arave;: ROMA     argomento: Convegni - Incontri del: 13/12/2008
News: 13 DICEMBRE 2008 CALCATA (VT)
IL SOLE INVITTO
IL LUME E' UNO GLI SPECCHI SONO TANTI

Viviamo in un mondo dove il falso e l'artifizio hanno preso il posto del vero e del semplice. Questo è il meccanismo della "seduzione" -dell'apparenza- che prende il posto del "naturale" -dell'intrinseca verità....

"Se-ducere" letteralmente significa "condurre a sé" e ciò avviene attraverso una caleidoscopica mascherata che sterilmente si avvicenda nel riflesso degli specchietti. Gira e rigira il caleidoscopio e gli specchietti mostrano fugaci composizioni. Un gioco sterile dell'esteriorità. La seduzione è allusione e miraggio, con essa si mostra ciò che l'altro vorrebbe vedere, è semplice barbaglio proiettivo di una immagine costruita a misura per attrarre l'altro. E chi è l'altro? Chi svolge la funzione separativa dell'io e dell'altro? Perché si sente la necessità di appropriarsi della attenzione dell'altro?

La fissità dello specchio, come nella storia di Narciso, è imbroglio erotico spirituale, è fascinazione che conduce alla morte, sebbene lo specchio sia nato per uno scopo magico, lo scopo di vedere "attraverso le forme" riflesse. Ricordate la storia di Don Juan che istruisce Castaneda ad attrarre gli spiriti (l'alleato) attraverso uno specchio immerso nell'acqua corrente?

Lo specchietto per le allodole è un altro eufemismo utile a capire come la fascinazione seduttiva sia una trappola mortale, in cui sia il seduttore che il sedotto giocano a perdersi vicendevolmente. La seduzione insomma è camuffamento, un mescolamento dell'apparente bello e di desiderio mentre la chiara visione, potremmo dire la "chiaroveggenza" è la vera capacità percettiva di scorgere il bello in ciò che è, senza orpelli, senza luminarie, senza zavorra inutile di finzione incipriata. Questo il significato di Santa Lucia, la santa della Luce.

Il 13 dicembre 2008, nell'ambito della manifestazione "Il Sole Invitto" -che si tiene a Calcata a cura del Circolo Vegetariano VV.TT.dal 6 dicembre 2008 al 6 gennaio 2009- ci sarà un incontro al centro Visite del Parco de Treja in Piazza Umberto I° alle h. 16, per "illustrare" e comprendere il meccanismo della seduzione speculare rispetto alla vera luce. "Il lume è uno solo gli specchi sono tanti" diceva un saggio.

Partecipano all'incontro: Marina Canino, Paolo D'Arpini e la luna piena....

Alle pareti: opere artistiche sul tema de "Il Sole Invitto" a cura di Laura Lucibello dell'APAI.

Info: [email protected] Tel. 0761-587200
www.circolovegetarianocalcata.it


scritto da: Paolo D'Arpini il 14/12/2008 alle 07:08
Il 13 dicembre 2008 ci siamo incontrati a Calcata, per la festa di Santa Lucia, ed abbiamo parlato della luce e degli specchi. Fatalità ha voluto che all'improvviso saltasse la corrente e così siamo rimasti al buio…. ma non per molto, infatti ci siamo attrezzati con qualche moccolo e siamo andati avanti.



In tal modo, senza luce elettrica, la verità contingente si è fatta vieppiù reale ed infatti dopo la prima analisi esoterica sul significato di verità e finzione, di naturalezza e seduzione, ecco che inevitabilmente siamo andati a parlare di quello che sembra il problema più toccante per i cuori e le saccocce del popolo (in questo momento), ovvero la sopravvivenza bruta e la dannosità del futile….



Proprio stamattina, mentre sorseggiavo il mio quotidiano cappuccino bollente al baretto del paese nuovo, la televisione ammanniva nell'aria notizie melense sulla necessità di "accontentarsi del necessario e di non farci prendere dalla paranoia della crisi imminente e della mancanza di denari per l'acquisto dei regali natalizi". Non poteva mancare il commento di un monsignore svolazzante, invitato alla bisogna, che consigliava di fare "regali spirituali e con il pensiero". Infatti così si risparmia e non ci si sente in colpa se il regalo non viene fatto. Poi tornando a casa ho trovato nella posta telematica la lettera di una giovane donna, Elena, dalla Russia che mi diceva di aver trovato il mio indirizzo su internet e forse avendo visto che mi occupo di problemi sociali ed umani mi raccontava la sua storia di ragazza madre, del freddo incipiente e della mancanza di legna per scaldare se stessa e la figlia, entrambe abbandonate dal marito-padre. Di questi tempi in cui tutti chiedono qualcosa a tutti (io compreso) non ho saputo immediatamente decifrare la verità della missiva. L'ho lasciata da parte ma stasera dopo la discussione avuta (che riporto più avanti) sulla precarietà ho riletto questa lettera dalla Russia e non ho potuto fare a meno di ritenerla sincera (prossimamente la pubblicherò qui sul sito).



Intanto riporto uno stralcio degli interventi odierni, fra i presenti: Marina Canino, Mario Dumini, qualche altra persona ed il sottoscritto.

Ho raggruppato il tutto sotto forma di memoria personale.



Tutti i colori del precariato.



C'è chi è sempre di "transito" in casa e chi nei sentimenti. Chi è confuso nelle idee e chi cambia lavoro ogni tre mesi. Io sento di appartenere alla nuova categoria dei precari spirituali. Quelli che fanno i tarocchi a Piazza Navona, che tengono corsi volanti su energie strane, che saltano e ballano fra nuove dottrine. Non io però ho scelto questa forma impropria, che subisco, perché sulla nostra pelle si consuma un disonesto disegno ed esperimento antropologico. Se noi sbagliamo siamo definiti pazzi e ciarlatani, ladri stupidi e persino criminali. Se invece ne azzecchiamo qualcuna veniamo regolarmente "derubati" od usati in vari commerci ed interessi politici ed economici (materialismo spirituale consumista). Tanta delittuosa strumentalizzazione però non ci cambia la testa (se siamo onesti per davvero) che continua a volare malgrado globalizzazione e capitalismo (la versione dei nuovi inferni) in un cielo sempre più blu. I manipolatori sociali economici politici cercano di strumentalizzarci, all'occorrenza trasformandoci in una moda, oppure ci ignorano totalmente, per continuare a farsi i propri giochetti "religiosi" sulla vita, sulla morte e su tutto quello che c'è in mezzo. Qual è il loro scopo? Sembra solo quello di voler mantenere succube la gente, trasformarla in una "razza inferiore" timorosa di vivere e di morire. Una specie umana neutra ed amorfa senza odio né vero amore, che non perde né ritrova l'anima.

Così mentre si bruciano enormi capitali in armi, esperimenti scientifici inutili, attrezzature dannose, telefonini, televisioni, aggeggi elettronici, pubblicità ed altre cazzate, vengono a dirci che c'è la crisi, che i soldi non ci sono…

Ma qual è il posto dell'uomo nell'universo? Cos'è questa finzione di coscienza ipocrita e perbenista e questa falsa memoria storica? Tutte menzogne espresse scientemente e intenzionalmente per il mantenimento della finta libertà, la gabbia nella quale siamo finiti, questa pomposa globalizzazione consumismo licenza dei costumi (che poi è solo esibizione lubrica e finzione di benessere).
Non libertà ma abbrutimento collettivo!
Fino a quando?



Paolo D'Arpini
www.circolovegetarianocalcata.it

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