Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono sempre molto sicuri,
mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. (B. Russell)

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<< torna indietro     argomento: Notizie & News del: 22/07/2014
News: COSTITUZIONE E FALSITA'

Dopo le apo­rie del rifor­mando senato, tocca ad alcune fal­sità. È falso che il bica­me­ra­li­smo pari­ta­rio sia causa di intol­le­ra­bili ritardi. Si veda il sito www​.senato​.it, voce “Leggi e docu­menti”, sot­to­voce “Sta­ti­sti­che”. Si tro­ve­ranno i dati dell’attività legi­sla­tiva. Gran parte risale al governo e in spe­cie ai decreti-legge, che entrano imme­dia­ta­mente in vigore, men­tre il tempo medio per il voto finale sulle leggi di con­ver­sione — la parte che spetta al par­la­mento — non supera in que­sta legi­sla­tura le due set­ti­mane in cia­scuna camera.
Ritardi? E di chi? Per non par­lare di leggi — ancor­ché con­te­sta­tis­sime, ricor­diamo le leggi-vergogna — pas­sate in entrambe le camere nel giro di pochi giorni o set­ti­mane. Qua­lun­que sistema demo­cra­tico — euro­peo o extraeu­ro­peo, mono o bica­me­rale — mostra tempi ana­lo­ghi o supe­riori nella pro­du­zione legi­sla­tiva. È falso, in ogni caso, che dal bica­me­ra­li­smo pari­ta­rio si esca neces­sa­ria­mente con un senato non elet­tivo. Al con­tra­rio, nelle ultime legi­sla­ture sono mol­te­plici le pro­po­ste di camere dif­fe­ren­ziate nei poteri, anche per la fidu­cia e il bilan­cio, ma entrambe elet­tive.
 
 
Pro­po­ste che inve­stono sul senato, piut­to­sto che azze­rarne il peso poli­tico e isti­tu­zio­nale. Baste­rebbe leggerle.
È falso che il senato non elet­tivo abbatta radi­cal­mente i costi. Sem­pre sul sito del senato è pos­si­bile leg­gere i bilanci, dai quali risulta che l’indennità è una fra­zione del costo totale dell’istituzione. In mas­sima parte i costi sono dovuti agli immo­bili, ai ser­vizi, al per­so­nale. Costi che rimar­reb­bero, con l’aggiunta delle spese di per­ma­nenza ai Roma dei sena­tori di nuovo conio. Qual­cuno dovrà pure pagare, e non fa dif­fe­renza chi.
È falso che il senato non elet­tivo ci alli­nei ad altri esempi euro­pei. È vero il con­tra­rio. Non è un modello spa­gnolo, dove la com­po­si­zione del senato è mista, con una parte pre­va­lente elet­tiva. E già così è con­si­de­rato di scarso peso poli­tico e isti­tu­zio­nale. Non è un modello tede­sco: nel Bun­de­srat sie­dono i rap­pre­sen­tanti degli ese­cu­tivi dei Lan­der, che votano in blocco per il Land di appar­te­nenza. È falso, ancora, che sia un sistema simile a quello fran­cese, che ha preso da ultimo la strada oppo­sta, vie­tando il cumulo del man­dato par­la­men­tare con ogni carica ese­cu­tiva regio­nale e locale, per ripu­lire la poli­tica e ripri­sti­nare la fidu­cia dei fran­cesi nelle istituzioni.
 
È falso che con­ce­dere al sena­tore sin­daco o gover­na­tore l’autorizzazione della camera di appar­te­nenza per arre­sti, per­qui­si­zioni, seque­stri, inter­cet­ta­zioni sarebbe com­pen­sato dalla attri­bu­zione alla Corte costi­tu­zio­nale di una fun­zione di appello sul diniego di auto­riz­za­zione da parte dell’assemblea. La gua­ren­ti­gia costi­tu­zio­nale fun­zio­ne­rebbe in ogni caso come deter­rente per l’avvio dell’indagine, e smi­nui­rebbe l’efficacia del con­trollo giu­di­zia­rio su quello che a buona ragione può defi­nirsi il ven­tre molle del paese.
È falso che un senato non elet­tivo possa eser­ci­tare con mag­gior forza fun­zioni di con­trollo e di vigi­lanza sul governo e le ammi­ni­stra­zioni pub­bli­che. Quand’anche i sena­tori plu­ri­man­da­tari aves­sero il tempo, la voglia e la com­pe­tenza per farlo, è chiaro che la parte più rile­vante dell’assemblea è com­po­sta di per­sone che con il governo discu­tono — altrove — di risorse, la cui dispo­ni­bi­lità è con­cre­ta­mente rimessa allo stesso governo. Chi apri­rebbe mai con­flitti veri?
 
È falso che le riforme isti­tu­zio­nali le chieda l’Europa. Altre, forse, ma non que­ste. I fal­chi euro­pei hanno messo bene in chiaro che s’interessano ai conti e niente altro. L’aspro con­fronto in atto guarda a un arco tem­po­rale limi­tato a un anno, o due. E qui abbiamo riforme che in prin­ci­pio pro­du­cono effetti dal 2018. Tanto meno l’Europa si cura della prova musco­lare che il governo tiene tanto a esi­bire. Comun­que vada, sui pro­blemi finan­ziari e di debito pub­blico non inci­derà affatto.

Infine, è solo una mezza verità che di simili solu­zioni si par­lava già in Assem­blea Costi­tuente. L’antico pre­ce­dente non nobi­lita la pro­po­sta di oggi. Una let­tura com­ples­siva degli atti ci dice che per tutti — favo­re­voli e con­trari al bica­me­ra­li­smo — la rap­pre­sen­ta­ti­vità era la chiave neces­sa­ria per la costru­zione di isti­tu­zioni forti e dura­ture. Per­ché per tutti era nelle assem­blee rap­pre­sen­ta­tive la casa del popolo sovrano.
Il pro­getto del governo invece svi­li­sce il par­la­mento, con un senato non elet­tivo, e una legge elet­to­rale cape­stro per la camera. Senza nem­meno rie­qui­li­brare con un raf­for­za­mento degli isti­tuti di demo­cra­zia diretta e di par­te­ci­pa­zione. Al con­tra­rio, se si guarda in spe­cie a quel che passa in emen­da­mento sulla ini­zia­tiva legi­sla­tiva popo­lare. Domani, sarà più o meno facile per i cit­ta­dini far sen­tire la pro­pria voce dove si decide? Sarà più dif­fi­cile. E non saranno le e-mail man­date a una casella di posta gover­na­tiva a dimo­strare il contrario.
Com­pren­diamo le ansie del Pre­si­dente Napo­li­tano. Ma si può mai costruire sul non detto, il non vero, il falso tout court? A voler essere spe­ri­co­lati, in un tempo di cita­zioni colte potremo dire ade­lante, ma con jui­cio. E magari ricor­dare che i gover­nanti anti­chi tene­vano buono il popolo con pane e cir­censi. Qui invece si pro­met­tono pane e riforme. Riforme prima, pane poi. E almeno quelli si divertivano.


Sarebbe troppo lungo e poco rilevante prendere le singole voci per commentarle, per cui esprimerò il mio punto di vista senza entrare nel merito del falso o vero che non mi appassiona, salvo uno che riguarda il bicameralismo perfetto.
Leggendo questo manifesto mi ha dato la sensazione che prevale solo la contestazione, per semplificare quello che dicono gli altri è tutto falso, che è legittima, ma nessuna proposta concreta specialmente che abbia qualche probabilità di passare al vaglio dei numeri in Parlamento.
E' un diritto di tutti che sono in Parlamento esprimere le loro posizioni, non è un diritto fare del parlamento lo stadio delle tifoserie, con tutto il rispetto delle tifoserie, la Politica è l'arte del governare nel quale il compromesso è uno dei pricipi fondamentali, è praticamente impossibile che tutti possono pensare nello stesso modo prima nei gruppi poi nel Parlamento, se così fosse allora si che ci sarebbe da preoccuparsi.
Non è una novità degli ultimi tempi che alcune leggi sono passate veloci altre ci sono rimaste anni, ma questo non giustifica il rimanere lo status del bicameralismo perfetto perchè nel sistema monocamerale sarà tolto l'alibi di approvare la legge in un ramo del Parlamento per poi spostare la discussione all'altro ramo dove il palleggio può continuare all'infinito, nella situazione monocamerale quando è stata approvata deve passare alla firma del PdR e, se firmata, passare in Gazzetta Ufficiale, a me questo non sembra cosa da poco.
Per chiarezza non mi aspetto in ogni caso grandi cambiamenti sull'approvazione di leggi dove non si trovano accordi ma nel momento in cui l'accordo c'è si approva e basta !
Ho espresso questo pensiero sul bicameralismo, sugli altri punti non sono in grado di dire che ci sarà risparmio oppure no, quello che è certo non ci sarà risparmio il giorno dopo dell'eventuale entrata in vigore, ma in qualunque sistema quando si rimuove un tassello che era portante nulla potrà essere come prima, e io ho fiducia, non nelle persone singole o le sigle politiche, ma ho fiducia in quella legge che governa il mondo e governa anche ognuno di noi, cito una frase di Teilhard de Chardin, gesuita, filosofo evoluzionista, morto nel 1955, che mi risuna spesso: nelle varie vicende umane il meglio finisce sempre per accadere e l'avvenire è migliore di ogni passato.
Per come la penso io possiamo anche stracciarci le vesti per la pessima politica, per i parlamentari, per il falso e il vero, ma se non partecipiamo al dibattito politico, anche con passione ma nel rispetto dell'altro senza urla e senza insulti, sposteremo sempre più lontano il tempo in cui il meglio dovrà accadere, perchè anche coloro che oggi protestano in un modo non civile non hanno la soluzione perchè il futuro nessuno è in grado di prevederlo e non possono garantire che se dovessero esserci loro il meglio accadrà, al massimo assiteremo come in passato alla soloita manfrina che non si è potuto fare per i disastri commessi nel passato.

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