Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono sempre molto sicuri,
mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. (B. Russell)

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<< torna indietro     nella localit&arave;: ROMA     argomento: Notizie & News del: 04/09/2010
News: SETTEMBRE 2010 ROMA
A RISCHIO CHIUSURA LA CITTA' DELL'ALTRA ECONOMIA

CITTA' DELL'ALTRA ECONOMIA”

A RISCHIO CHIUSURA

SCARSA ATTENZIONE OPPURE VOLONTA'

DA PARTE DEL COMUNE DI ROMA?

Per ora è chiusa per ferie... ma dopo?

Sono ormai passati tre anni dalla apertura della “Città dell'Altra Economia” a Testaccio e alla fine del

prossimo mese di settembre scadranno i termini previsti nel bando per i contratti di affitto con il Comune di

Roma delle oltre venti organizzazioni impegnate da tre anni nella sperimentazione di concrete iniziative di

economia alternativa e solidale.

Dalle informazioni disponibili, scarse in verità, sembra che il Comune voglia lanciare nuovi bandi per

inserire negli spazi del Foro Boario altri organismi, senza tener conto quindi né del bando tuttora attivo, che

prevedeva la possibilità di opzione del passaggio della gestione al Consorzio (appositamente nato), né del

lavoro e dell’impegno profuso in tutto questo tempo per far conoscere alla cittadinanza la qualità delle

esperienze in corso e delle proposte di stili di vita innovativi e più rispettosi dell’ambiente e della salute

umana.

Riuso e riciclo, energie rinnovabili, agricoltura e cucina biologica, turismo responsabile, commercio equo e

solidale, finanza etica, software libero gli argomenti per i quali la Città dell'Altra Economia è ormai diventata

una vetrina “concentrata” per valori e messaggi sociali da ritrovare poi in modo diffuso in tutta la città ed è

oggi anche fonte di occupazione lavorativa per molte persone.

Il 29 settembre del 2007 questi 3.500 mq di progetto-laboratorio all'interno dell'ex Mattatoio di Testaccio

venivano inaugurati e aperti al pubblico a Roma. La “Città dell'Altra Economia” è il frutto di un progetto

costruito negli anni, in stretta collaborazione con il Comune di Roma, dal Tavolo dell'Altra Economia che

raccoglie cooperative e associazioni che lavorano a vario titolo sui temi di Altra Economia, oggi riconosciuta

e disciplinata anche da un Legge della Regione Lazio.

Mentre si moltiplicano in Italia ad esempio i Distretti di economia solidale, i Gruppi di acquisto solidale, il

ricorso a forme di risparmio anche locali per una finanza più etica, le attività di recupero anche artistico dei

rifiuti visti come risorsa, a Roma in controtendenza si rischia invece (o si vuole?) di far scomparire la prima

grande esperienza europea alla quale molte altre città avevano iniziato a guardare come un esempio di

estremo interesse.

Sono ormai oltre quindici anni che in Italia le proposte di consumo critico e responsabile, componente

essenziale dell’economia solidale, sono state elaborate e diffuse tra gli abitanti e anche Testaccio, con la sua

“Città dell'Altra Economia”, ha sicuramente contribuito a renderle visibili e a disposizione dei romani, che

hanno risposto con crescente interesse. Citiamo come esempio per tutti le giornate della conosciuta e

frequentata iniziativa “Altradomenica e Biomercato” o i corsi di economia solidale e ambientale organizzati

dal Consorzio.

è un messaggio A.I.Li.Co.S.

associazione italiana per la libera comunicazione sociale

Il progetto complessivo, elaborato a partire dal 2004, richiede sicuramente ancora molti anni per ottenere una

diffusione significativa dei nuovi consumi e permettere la elaborazione di una pluralità di modelli di

alimentazione e di attenzione all'ambiente adeguati alle diverse esigenze dei municipi e delle aree

periferiche.

Non avendo ricevuto ad oggi risposte il Consorzio di imprese e associazioni si trova nella condizione

di dover lanciare un preoccupato allarme e una richiesta di colloquio.

LA PREOCCUPAZIONE: questa sperimentazione in corso in un luogo pubblico e a fruizione gratuita da

parte dei cittadini non può sicuramente essere interrotta bruscamente senza tener più conto dei bisogni

essenziali e delle esigenze minime della popolazione romana che intende sperimentare o solo conoscere

canali che si discostano da quelli dell'economia tradizionale

LA RICHIESTA: riteniamo essenziale e imprescindibile, a questo punto, ascoltare il parere del Sindaco

Alemanno sul futuro di questo luogo visto che né dall'Assessorato competente né dal Dipartimento sono

arrivate risposte alle richieste di incontro che da mesi il Consorzio lancia nel vuoto

La Città dell’Altra Economia chiede anche a quanti hanno saputo apprezzare il lavoro fin qui svolto di

manifestare il loro sostegno nelle maniere più efficaci.

Allo scopo è allo studio una assemblea cittadina sui temi e sui valori dell'Altra Economia e una

mobilitazione a settembre a difesa sia di questi valori sia dei lavoratori che in questi tre anni hanno dato il

loro contributo professionale e appassionato allo sviluppo del progetto e del luogo.

Un esempio per tutti: a causa dell'assenza di risposte politiche e tecniche da parte del Comune e non potendo

investire e operare ulteriormente, come ogni azienda, in un quadro di assoluta incertezza sul futuro, il 30

giugno scorso la bottega del commercio equo e solidale e la cooperativa che era nata per gestirla sono state

costrette a chiudere la loro attività e il ristorante il 31 luglio ha operato per ora la stessa drammatica scelta.

“L'ultima speranza – dichiara Riccardo Troisi Presidente del Consorzio - sembra ormai risiedere

unicamente in un ultimo lampo di buonsenso e di buona amministrazione che pensiamo ormai solo il

Sindaco Alemanno possa tornare ad assicurare”.

Roma, 18 agosto 2010

Informazioni stampa: Cesare Budoni 349 6040937

è



scritto da: quoxburb-online il 17/10/2010 alle 17:05
La ringrazio per Blog intiresny

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