forestiero che vai cercando la pace al crepuscolo, 
la troverai alla fine della strada. (F. Battiato)

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
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Meditazione e Yoga


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RAJA YOGA
<b>RAJA YOGA </B>
Nello stesso modo che il corpo e il prana sono per lo hathayogi la chiave di tutte le porte dello yoga, la mente è la chiave del Raja Yoga. Ma siccome i due sistemi ammettono che la mente dipende dal corpo e dal prana - totalmente nello Hathayoga e solo in parte in quello tradizionale del Raja Yoga -, l'uno e l'altro accettano gli asana e il pranayama, ma mentre l'uno vi consacra tutta la sua attenzione, l'altro limita questi esercizi a un procedimento semplice non attribuendo loro che una funzione limitata.
Non è difficile osservare che l'uomo, anche se è essenzialmente un'anima incarnata, a motivo della sua natura terrestre e delle sue attività mentali, è soprattutto un essere fisico e vitale che sembra dipendere, almeno a prima vista, quasi interamente dal corpo e dal sistema nervoso. Anche la scienza e la psicologia moderne hanno affermato durante un certo tempo che questa dipendenza era una vera e propria identificazione, tentando di dimostrare che mente e anima non hanno esistenza propria e che in realtà tutte le operazioni mentali possono riassumersi in funzionamenti fisici.
Anche al di fuori di questa insostenibile ipotesi, si è talmente esagerata la dipendenza da farne
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VISIONE INTEGRALE
<b>VISIONE INTEGRALE </b> Pino Landi

Ci sono uomini che trascorrono il tempo della loro vita senza porsi eccessive domande, e si conformano a quanto viene loro proposto o imposto dalla società in cui vivono. Altri si pongono domande, pretendendo risposte sicure e certe dagli altri, concedendo la patente di "autorità" a chi pare tranquillizzare i loro dubbi, le loro angosce. Altri ancora non si stancano mai di cercare e sperimentare, privilegiando l'esplorazione del proprio mondo interiore, assumendosi la responsabilità dell'autonomia e della sincerità. Indagando in sé stessi ci si rende conto di quanto incoscienti siano le nostre scelte, i sentimenti, i pensieri, e quindi quanta poca libertà ci sia nelle pulsioni, nelle preferenze, nei giudizi.
La libertà è proporzionale alla luce che si riesce a portare nelle dinamiche interiori, nelle caverne profonde dell'inconscio, proporzionale al grado di integrazione attorno ad un centro cosciente delle parti scisse e separate: avviarsi lungo un sentiero di crescita e di trasformazione della coscienza significa avviarsi verso una ricerca di libertà.
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MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

ALLENAMENTO ALLA CONSAPEVOLEZZA
<b>ALLENAMENTO ALLA CONSAPEVOLEZZA </b> Maestro Oki

Concentrazione significa riunificare tutto il potere delle proprie forze in un’unica azione.
Diventare naturali significa tornare indietro allo stato originale. Lo stato originale del corpo e della mente è quello in cui il corpo e la mente agiscono come fossero una cosa sola e cooperano armoniosamente nell’esperienza della vita.
Questo processo di unificazione fra mente, corpo e attività vitale è Yoga. Disciplinarsi nella concentrazione spirituale significa riunificate questi tre aspetti in ogni azione della nostra vita quotidiana.
Questa disciplina consiste nella
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PSICOENERGETICA E MEDITAZIONE
PSICOENERGETICA E MEDITAZIONE Nitamo Federico Montecucco

Il decennio del cervello e della coscienza
Il mistero della coscienza umana è il centro di ogni ricerca umana.
Gli anni novanta sono stati dichiarati dalla comunità scientifica internazionale: "Il decennio del cervello". La scienza intende scoprire i misteri che si celano nella psiche umana: questa è la grande sfida della cultura contemporanea.
Parallelamente alla scienza attuale, ancora in gran parte legata a una visione meccanicista e prevenuta nei confronti di ogni ipotesi orientata alla coscienza, esistono vari gruppi internazionali di ricerca, che operano per una ricerca olistica, dove cervello e coscienza non debbano più essere separati ma studiati in modo unitario e integrato.

Queste ricerche stanno esplorando la coscienza nei suoi stati più elevati e scoprendo che esistono enormi potenziali umani ancora da sviluppare.
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E' POSSIBILE MEDITARE SENZA ALCUNA TECNICA?
<b>E' POSSIBILE MEDITARE SENZA ALCUNA TECNICA?</b> Osho risponde:
La domanda che hai posto è sicuramente di grande importanza perché la meditazione in sé stessa non necessita di tecniche. Ma le tecniche sono necessarie per rimuovere gli ostacoli sulla strada della meditazione.
Deve essere capito molto chiaramente: la meditazione in se stessa non necessita di alcuna tecnica, è pura comprensione, è essere svegli, consapevoli. Non sono tecniche né l'essere svegli, né l'essere consapevoli. Ma sul percorso del diventare svegli, ci sono tantissimi ostacoli.
Per secoli l'uomo ha accumulato quegli ostacoli - devono essere rimossi. La meditazione in sé stessa non può rimuoverli, sono necessarie alcune tecniche.
Pertanto, lo scopo delle tecniche è preparare il terreno, preparare la strada, il passaggio. Le tecniche in sé stesse non sono la meditazione. Se ti fermi alle tecniche hai perso il punto.
J. Krishnamurti ha insistito per tutta la sua vita sul fatto che
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MANTRA
<b>MANTRA</b>

Le sillabe di un mantra, anche se sono intelligibili, non devono in alcun modo il loro potere al significato, sul piano del pensiero concettuale.
I mantra generalmente vengono recitati 3,7,21 o 108 volte. L'efficacia dipende dalla vibrazione che suscita e quindi da una pronuncia straordinariamente precisa. Il vero potere del mantra non sta tanto nel loro suono quanto nella mente di chi li proferisce.
Le parole che hanno molto potere non mostrano un vero significato..... è meglio
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GLOSSARIO SANSCRITO
<b>GLOSSARIO SANSCRITO</b> Acharya: insegnante religioso.
Advaita: non-dualità; scuola della filosofia vedanta che insegna l'unità di Dio, dell'anima e dell'universo. Il suo principale esponente fu Shankaracharya (788-820).
Ahimsa: non violenza.
Albero Bo: il famoso albero sotto il quale Buddha ottenne l'illuminazione.
Ananda: beatitudine.
Annapurna: un nome della Madre
Continua...
DISCORSI SULLA MEDITAZIONE
DISCORSI SULLA MEDITAZIONE

Discorso tenuto da Vimala Thakar a Matheran.

C’è necessità di liberare la parola meditazione (in sanscrito: Dhyana) da innumerevoli associazioni. La meditazione non è “concentrazione”, né un mezzo rivolto a un fine né un’attività cerebrale, ma uno stato, un modo d'essere in cui c'è consapevolezza senza sforzo di ciò che è la vita dentro e fuori di noi.
Questa mattina mi è stato chiesto di parlare della meditazione. (...) Nella vostra lingua meditare implica un'attività mentale o cerebrale, in cui c'è una relazione di soggetto e oggetto. lo -un individuo -contemplo, medito circa qualche oggetto, qualche punto prestabilito da me o da qualcun altro per me. In tal senso "meditare.” significherebbe focalizzare la propria attenzione, per un tempo determinato, esclusivamente su un punto prestabilito e implicherebbe lo sforzo conscio di focalizzare l'attenzione su quel punto e di mantenerla. Dunque si tende a credere che la meditazione sia l'attività mentale che focalizza l'intera attenzione su un punto e qui la mantiene tenacemente. Ma tale attività mentale va denominata "concentrazione" e non "meditazione". Nella lingua sanscrita ci sono due parole diverse: dharana e dhyana.
Dharana significa tenere, sostenere l'attenzione: la parola corrispondente nella vostra lingua è "concentrazione". Cercherò di "tradurre nella vostra lingua le implicazioni del termine dhyana: intendo, infatti usare la parola "meditazione" come il corrispondente nella vostra lingua del termine sanscrito DhyanaContinua...
COME MEDITARE
<b>COME MEDITARE</b> Sri Swami Satchidananda

Per la meditazione necessaria la collaborazione di corpo e mente. La concentrazione in un solo punto: l'inizio della meditazione. La meditazione come perfetta concentrazione.

Ogni qualvolta vi sentite in uno stato mentale tranquillo, meditate. Semplicemente chiudete gli occhi e rilassatevi, anche se si tratta di un minuto soltanto. Se desiderate approfondire la vostra meditazione, allora programmate un certo periodo di tempo per la pratica giornaliera.
La meditazione richiede la collaborazione del corpo e della mente. Preparate il
Continua...
IMPARARE IL DISCERNIMENTO E’ LA SAGGEZZA
<b>IMPARARE IL DISCERNIMENTO E’ LA SAGGEZZA</b> Mario Attombri - Sri Guru Raja Yogi Lahari

Se il corpo è leggero,
la mente chiara,
se provi gioia e benessere,
allora hai meditato.

Oggi, in Occidente, la meditazione è un concetto molto confuso.
Innanzi tutto si confonde lo stato di meditazione con lo stato di "concentrazione", che è l'applicazione unidirezionale del pensiero, ossia concentrare la propria mente su un punto fisso del corpo (nello Yogarmonia, ad esempio, generalmente ci si concentra sul terzo occhio, oppure su altre parti del corpo in cui hanno sede i vari chakra, centri di energia, a seconda delle tecniche iniziatiche di volta in volta praticate).
Inoltre, si confonde la meditazione con la "contemplazione" o "visualizzazione", cioè col fissare per un certo tempo un soggetto particolare come i mandala, le immagini sacre di guru o di personaggi illuminati.
Si considera meditazione anche il "Japa Mantra", cioè
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COERENZA ELETTROMAGNETICA: LA LEGGE DELL’UNITA’

<b>COERENZA ELETTROMAGNETICA: LA LEGGE DELL’UNITA’ </b> <br> Nitamo Federico Montecucco

Il principio unificante dalla fisica quantistica alla coscienza planetaria
Ricerche sugli stati di meditazione ad altissima coerenza nei monasteri indiani
Cosa accade nel cervello quando si entra in meditazione, ossia in stato di consapevolezza vigile senza pensieri? Per rispondere a questa domanda abbiamo condotto due estese ricerche in monasteri indiani e himalayani. Nell'inverno del '91, presso l’Osho International Commune di Poona, uno dei maggiori centri di crescita del mondo, dove vivono dalle cinque alle diecimila persone, abbiamo studiato numerose persone in meditazione.
Abbiamo così rilevato, per la prima volta, una serie di quadri ad altissima coerenza, con valori dal 95% al 100%. Questi stati sono caratterizzati da onde armoniche, tipiche degli strumenti musicali, esattamente come le "armoniche" che compongono un suono o le note tra loro quando formano un accordo. La coscienza, in quello stato ad altissima sincronizzazione, è silenziosa e vigile; si sperimenta uno stato di grande pace in cui la mente interrompe il suo ininterrotto parlare o "dialogo interiore" e la coscienza è lucida e vuota. Il corpo è in grande rilassamento psicosomatico e le sue energie sembrano fluire con grande piacere e benessere generale.
Teoricamente questo dovrebbe essere il quadro "ideale" dello stato di salute globale a cui riferirsi per ogni valutazione generale. Va rilevato che le persone studiate erano di differenti età e nazionalità, ed avevano praticato da vari anni, oltre alla meditazione, varie terapie psicosomatiche individuali e di gruppo.
Continua...
I SISTEMI DELLO YOGA
<b>I SISTEMI DELLO YOGA</b> L’essenza dello yoga è il contatto della coscienza umana individuale con la coscienza divina. Lo yoga è l’unione tra ciò che nel giuoco dell’universo è stato separato dal suo vero Sé, e dalla sua stessa origine ed universalità. Il contatto può aver luogo in qualsiasi punto di questa coscienza varia e complessa che chiamiamo la nostra personalità. Può effettuarsi nel fisico per mezzo del corpo, nella mente, sia attraverso le emozioni del cuore o la volontà attiva e l’intendimento, sia con la conversione della coscienza mentale in tutte le sue attività. Può anche compiersi attraverso un risveglio diretto alla Verità e alla Beatitudine universali o trascendenti quando nella mente l’ego centrale si converte.
Il punto di contatto che scegliamo determina il tipo di yoga che praticheremo.
Continua...
LO YOGA NELLA VITA DI OGNI GIORNO
<b>LO YOGA NELLA VITA DI OGNI GIORNO</b> Non è assolutamente necessario abbandonare la vita ordinaria per ricercare la Luce o praticare lo yoga. In genere lo fanno quelli che vogliono dare un taglio netto e vivere una vita puramente religiosa o esclusivamente interiore e spirituale, rinunciando interamente al mondo e abbandonando l’esistenza cosmica mediante la cessazione della nascita umana e il passaggio in qualche stato superiore o nella Realtà trascendente.
Altrimenti, ciò è necessario soltanto quando la pressione della spinta interiore si fa così forte che il proseguimento della vita ordinaria non è più compatibile con il perseguimento dell’obiettivo spirituale dominante. Fino ad allora, ciò che è indispensabile è il potere di isolarsi interiormente, la capacità di ritirarsi dentro di sé e concentrarsi in ogni momento sullo scopo spirituale centrale.
Continua...
COSA E' LO YOGA
COSA E' LO YOGA

Se si osserva attentamente la vita da una parte e lo yoga dall’altra, ci si accorge che tutta la vita è, in modo cosciente o subcosciente, yoga. Con questo termine, infatti, intendiamo uno sforzo metodico di perfezione di sé attraverso il manifestarsi di potenzialità latenti nell’essere e la ricongiunzione dell’individuo umano con l’Esistenza universale e trascendente che vediamo parzialmente espressa nell’uomo e nel Cosmo.
Se spingiamo lo sguardo oltre le apparenze, la vita intera è un immenso yoga della Natura; è la Natura che cerca di realizzare la sua perfezione lasciando emergere sempre di più le proprie potenzialità segrete per fondersi nella stessa realtà divina.
Con l’uomo, che ne è la manifestazione pensante, essa ha per la prima volta ottenuto su questa Terra strumenti coscienti e attivi, atti a realizzare più rapidamente e più potentemente questo alto destino. Lo yoga, come ha detto lo Swami Vivekananda, può considerarsi come il mezzo per realizzare tale evoluzione in una sola vita o in qualche anno, se non in quale mese di una sola vita.
I diversi sistemi di yoga non hanno quindi altro compito che di selezionare o accelerare ciò che la grande Madre già compie nel suo immenso sforzo ascensionale su larga scala, ma senza ordine, e con produzione di materiali e di energie, attraverso un’infinita varietà di combinazioni. Solamente questo modo d’intendere lo yoga può fornirci la base d’una sintesi razionale e sana dei metodi dello yoga. Solo così infatti esso cessa di apparirci come una cosa mistica e anormale.
Fra i metodi dello yoga e le funzioni psicologiche abituali dell’uomo il rapporto è all’incirca il medesimo che intercorre fra la manipolazione scientifica delle forze naturali, quali l’elettricità o il vapore, ed il loro funzionamento. I metodi si fondano su una conoscenza, verificata e confermata da esatte esperienze, da analisi pratiche e da risultati ripetuti. Continua. ...
RIFLESSIONI SULLO YOGA
<b>RIFLESSIONI SULLO YOGA</b> Sukkananda

Le Asana (posture del corpo) non c’è bisogno di farle tutte. Tre o quattro ogni giorno, e sarà perfetto. Deve essere un piacere, non una punizione. Poiché il momento della giornata in cui assumerete queste posizioni, questo momento appartiene solo a voi.
Senza dubbio vi diranno che una certa posizione va bene per la vescica. E quell’altra per lo stomaco. Questo significa non capire niente dello yoga. Significa tradirlo.
Voler analizzare, dividere, specializzare? No. Utilizzare? Delle ricette, dei trucchi? Ancora una volta, lo yoga non ha niente a che fare con tutto ciò.
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05 APRILE 2019 BOLOGNA - MEDITAZIONE - L'ESPERIENZA DEL RAJA YOGA
17 APRILE 2019 MILANO - CELEBRAZIONE EQUINOZIO DI PRIMAVERA E MEDITAZIONE DELLA PASQUA
13 - 14 APRILE CANTAGALLO (PO) - TEMPIO INTERIORE - SEMINARIO DI DANZA SUFI
13 - 14 APRILE 2019 FIRENZE - WORKSHOP LA SAGGEZZA DEL CUORE - PER INSEGNANTI E GENITORI
02 APRILE 2019 MILANO - IL POTERE DELL INTUIZIONE
14 APRILE 2019 MILANO - IMPARIAMO AD INTERPRETARE SEGNI E COINCIDENZE - CON GIAN MARCO BRAGADIN
05 APRILE 2019 PERUGIA - MEDITAZIONE E ARTE
25 - 28 APRILE 2019 GROSSETO - SEMINARIO DI ASCOLTO DI SE CON IL RESPIRO
27 APRILE 2019 FIRENZE - HO OPONOPONO IL SEGRETO HAWAIANO
27 - 28 APRILE 2019 MONTELUPO FIORENTINO - CORSO DI COSTELLAZIONI FAMILIARI E SISTEMICHE
25 - 26 - 27 - 28 APRILE 2019 BELLARIA IGEA MARINA (RN) - OSHOFESTIVAL 2019
06 APRILE 2019 ROMA - TRA LUCE E OMBRA - SEMINARIO ESPERIENZIALE
12 APRILE 2019 SAN PIETRO IN CERRO (PC) - LIBERA LE EMOZIONI
03 APRILE 2019 PRATO - L'UNIONE - I 12 PASSI DELL AMORE
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