Dove c'è amore, c'è visione.
Richard of St. Victor

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
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Le parole dei Maestri


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IL MEGLIO DI TE
<b>IL MEGLIO DI TE </b> Maria Teresa di Calcutta

L'uomo è irragionevole,
illogico, egocentrico:
non importa, amalo.

Se fai il bene,
diranno che lo fai
per secondi fini egoistici:
non importa, fa il bene.

Se realizzi i tuoi obiettivi,
incontrerai chi ti ostacola:
Continua...
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
MANTRA, FORMULA SACRA
<b>MANTRA, FORMULA SACRA </b> Omraam Mikhaël Aïvanhov

"Un mantra, una formula sacra è come una forma che deve essere riempita di vita intensa, cioè d'amore e di fede. Affinché il suono agisca sulla materia, è importante pronunciarlo ad alta voce.
È necessaria la parola perché le potenze invisibili possano agire. Pronunciata a voce alta, una formula mette in moto delle correnti che attraverso le Gerarchie celesti salgono fino al Trono di Dio; inoltre bisogna pronunciarla almeno per tre volte, affinché possa toccare i tre mondi: quello fisico, quello spirituale e quello divino.
Ripetere la stessa formula senza stancarsi agisce nelle profondità del subconscio in cui si trovano le radici del nostro essere, ed è in quelle radici che abbiamo grandi possibilità di trasformazione. "

L'INSEGNAMENTO DI SRI AUROBINDO
L'INSEGNAMENTO DI SRI AUROBINDO

di Sri Aurobindo

L'insegnamento di Sri Aurobindo trova le sue radici nell'antica saggezza indiana, per la quale, nascosta dietro le apparenze dell'universo, esiste una Realtà dell'Essere ed Una Coscienza, un Sé di tutte le cose, uno ed eterno. Tutti gli esseri sono uniti in quell'Unico Sé e nello Spirito, ma divisi da una certa separazione di coscienza, un'ignoranza del loro vero Sé e della Realtà della mente, della vita e del corpo. E' tuttavia possibile rimuovere questo velo di una coscienza in apparente separazione per mezzo di una disciplina psicologica, per diventare totalmente consapevoli del vero Sé, della Divinità dentro noi tutti.
Gli insegnamenti di Sri Aurobindo affermano che questo Unico Essere e Coscienza è coinvolto qui nella materia.
L'Evoluzione è il metodo attraverso il quale può trovare liberazione. La Coscienza si manifesta in quanto sembra essere in-cosciente ed una volta apparsa si auto-stimola a crescere e crescere e contemporaneamente a Svilupparsi ed ampliarsi verso una perfezione sempre maggiore. La vita rappresenta il primo passo in questa liberazione di coscienza; la mente il secondo. Ma l'evoluzione non si arresta alla mente; attende una liberazione in qualche cosa di ancora più grande, una coscienza spirituale e sovramentale.
Il prossimo passo nell'evoluzione deve essere verso lo sviluppo della Supermente e dello Spirito come i poteri dominanti nell'essere che è cosciente. Solo allora potrà liberarsi totalmente questa Divinità nelle cose e rendere possibile il manifestarsi della vita nella sua perfezione. Continua...
LA DIFFERENZA FRA UN GURU ED UN INSEGNANTE
LA DIFFERENZA FRA UN GURU ED UN INSEGNANTE

di Swami Yogananda

La relazione tra guru e discepolo definisce l’unico vero modo che ha l’anima vagabonda per tornare a Dio. All’inizio è saggio mettere a confronto molti sentieri spirituali e molti insegnanti, ma quando si è trovato il vero guru ed il vero insegnamento, allora la ricerca inquieta deve cessare. L’assetato non deve continuare a cercare pozzi, ma andare al pozzo migliore e bere ogni giorno il suo nettare. Questa è la ragione per la quale in India all’inizio si cercano molti sentieri sino a quando si trova il giusto sentiero ed il giusto maestro e gli si rimane leali oltre la morte e l’eternità, sino alla liberazione finale.
Si possono avere molti insegnanti all’inizio, ma solo un guru e nessun altro insegnante in seguito. Gli insegnanti chiamano studenti quelli che vanno ad imparare da loro, ma un guru chiama discepolo l’aspirante spirituale che va a lui. Gesù stesso disse: “Nessuno andrà al Padre se non attraverso me”.
Questo significa che le anime umane sono per lo più figli di Dio che vagano lontano da Lui nelle lande desolate della sofferenza. Queste anime, sotto la sferza della sofferenza, hanno solo tenui barlumi della loro perduta patria di beatitudine spirituale. Esse cominciano a desiderare ardentemente Dio e nel loro intimo pregano per risolvere l’enigma della vita e finalmente, quando le preghiere di questi figli errabondi diventano abbastanza forti e profonde, Dio si muove a compassione e manda un aiuto. È allora che il Padre comune di tutta l’umanità invia sulla terra un uomo straordinario per aiutare le anime perdute che stanno cercando. Quest’uomo, destinato da Dio ad aiutare una persona in risposta ad una preghiera profonda, non è un normale insegnante, ma un guru ossia un veicolo del quale Dio stesso usa il corpo, i discorsi, la mente e la spiritualità per riportare le anime sperdute nella sua casa immortale. Continua...
AUROBINDO - L'ESPERIENZA NELLA PRIGIONE DI ALIPORE
AUROBINDO - L'ESPERIENZA NELLA PRIGIONE DI ALIPORE
di Sri Aurobindo

Il 15 maggio del 1908 Sri Aurobindo fu arrestato dalle autorità inglesi in relazione alla sua attività politica per l'indipendenza dell'india dal dominio britannico. Rinchiuso nella prigione di Alipore, Sri Aurobindo vi sarebbe rimasto per un anno esatto. Poco tempo dopo il suo rilascio, a Uttarpara, una città del Bengala, tenne un famoso discorso di cui riportiamo di seguito alcuni estratti.
Quando mi è stato chiesto di parlarvi per l'incontro annuale del vostro Sabha, era mia intenzione dire alcune cose sull'argomento scelto per oggi, l'argomento della religione Hindu. Adesso non so se esaudirò quell'intenzione, perché, quando mi sono seduto qua, mi è venuta alla mente una cosa che devo dirvi, una cosa che devo dire a tutta la nazione indiana. Mi fu detta la prima volta in prigione e sono uscito dalla prigione per dirla al mio popolo [...]. 
Quando fui arrestato e mandato in tutta fretta al Lal Bazar [prigione] per un momento fui scosso nella fede, perché non riuscivo a comprendere l'intenzione del Suo cuore. Perciò per un momento vacillai e così Lo invocai disperato nel mio cuore, "Che cosa mi è successo? Credevo di avere una missione da compiere per il popolo del mio paese e che fino a quando quel lavoro non fosse finito, avrei avuto la Tua protezione. Perché allora sono qui e con una tale imputazione?". 
Trascorse un giorno e un secondo e un terzo, quando una voce mi giunse da dentro, "Aspetta e vedrai". Allora mi calmai e aspettai, fui portato da Lal Bazar ad Alipore e fui messo per un mese in una cella isolata, lontano dagli altri uomini. Lì aspettai un giorno e una notte la voce di Dio dentro di me, per sapere cosa Lui aveva da dirmi, per sapere cosa dovevo fare. In questo isolamento mi giunse la prima realizzazione, la prima lezione.  Continua...
LA VISITA DI VIVEKANANDA IN ITALIA
<b>LA VISITA DI VIVEKANANDA IN ITALIA</b>

Vivekananda lasciò l'Inghilterra il 16 dicembre 1896 e passando da Dover, Calais e il Monte Cenisio, completò il suo soggiorno in Europa con un breve viaggio in Italia.
Volle rendere omaggio all'Ultima Cena di Leonardo da Vinci, a Milano e fu particolarmente toccato da Roma, che nella sua immaginazione occupava un posto paragonabile a Delhi.
Era costantemente colpito dalla somiglianza tra la Liturgia Cattolica e le cerimonie Indù; sensibile alla sua magnificenza,ne difese la bellezza simbolica ed il richiamo emotivo nei confronti degli Inglesi che lo accompagnavano.
Tutto gli ricordava l'India: la tonsura dei preti, il segno della croce, l'incenso, la musica. Vide nel Sacramento una forma del Prasad vedico (l'offerta di cibo agli dei).
Fu toccato profondamente dal ricordo dei primi Cristiani e martiri nelle Catacombe, e condivise la tenera venerazione del popolo italiano per le immagini del Bambino e della Madonna, immagini che mai hanno cessato di dimorare nei suoi pensieri, come appare da tanti suoi discorsi in India e in America.
(Durante un soggiorno in Svizzera, Vivekananda si era trovato presso una cappella montana. Avendo raccolto dei fiori, li aveva posti ai piedi della Vergine dicendo: " Anche Lei è la Madre"). Continua...
LE ESPERIENZE DELL’ESSERE
LE ESPERIENZE DELL’ESSERE
di Nitamo Federico Montecucco

Le esperienze di coscienza risvegliata come preparazione al salto quantico dal vecchio mondo alla coscienza planetaria.
Che cosa significa il risveglio della coscienza? Che cosa significa evolvere spiritualmente? Questo articolo tratto dal libro “Cyber la Visione Olistica” Ed. Mediterranee, illustra come ogni persona sia in grado di risvegliare la propria coscienza di sé, aprire le porte della percezione senza nessun uso di sostanze o farmaci, semplicemente risvegliandosi! Negli ultimi anni sono sempre più numerose le persone che hanno sperimentato questi stati di coscienza allargati, espansi. Sempre più persone si stanno risvegliando e stanno preparando un salto quantico da una vecchia civiltà inquinata e malata ad una nuova coscienza planetaria.
Satori, illuminazioni e peak experiences
Buddhi in sanscrito significa mente risvegliata, luminosa, Buddha significa risvegliato. Le ricerche più recenti della psicologia transpersonale, nata da Assagioli e Maslow, rivelano l’esattezza dell'assunto Zen: ogni persona possiede la natura del Buddha e quindi può fare esperienza del risveglio. Riportiamo qui di seguito una serie di esperienze - in gran parte ripresi dai basilari testi: Le esperienze delle vette di Ferrucci, Tertium Organum di Ouspensky e The varieties of Religious Experience di William James - in cui grandi scienziati, Nobel, artisti, letterati e mistici raccontano le loro esperienze di coscienza espansa: momenti di vera illuminazione, di estasi spirituale che hanno segnato indelebilmente le loro vite.
Così li descriveva William James: La nostra normale coscienza di veglia, quella che chiamiamo razionale, non è che un tipo di coscienza, tutto intorno alla quale giacciono forme potenziali completamente diverse, separate dalla coscienza normale da una pellicola sottilissima. Possiamo attraversare l'intera vita senza sospettarne l'esistenza: se però si esercita lo stimolo appropriato, si entra in contatto con tali forme nella loro completezza. Continua...
PREGHIERA PER IL GRANDE SPIRITO
<b>PREGHIERA PER IL GRANDE SPIRITO </b>
di Tatanka Mani 

"Oh Grande Spirito, la cui voce ascolto nel vento, il cui respiro dà vita a tutte le cose.
Ascoltami; io ho bisogno della tua forza e della tua saggezza, lasciami camminare nella bellezza,
e fa che i miei occhi sempre guardino il rosso e purpureo tramonto.
Fa che le mie mani rispettino la natura in ogni sua forma e che le mie orecchie rapidamente ascoltino la tua voce.
Fa che sia saggio e che possa capire le cose che hai pensato per il mio popolo.
Aiutami a rimanere calmo e forte di fronte a tutti quelli che verranno contro di me.
Lasciami imparare le lezioni che hai nascosto in ogni foglia ed in ogni roccia.
Aiutami a trovare azioni e pensieri puri per poter aiutare gli altri.
Aiutami a trovare la compassione senza la opprimente contemplazione di me stesso.
Io cerco la forza, non per essere più grande del mio fratello, ma per combattere il mio più grande nemico: Me stesso.
Continua...
LA LEGGE DEL SENTIERO
LA LEGGE DEL SENTIERO

di Sri Aurobindo

Come prima cosa sii sicuro del richiamo e della risposta della tua anima. Perché se il richiamo non è quello vero, se non è il tocco dei poteri di Dio o la voce dei suoi messaggeri ma la lusinga del tuo ego, la conclusione del tuo tentativo sarà un misero fiasco spirituale o anche un grande disastro.
E se non è il fervore dell’anima, ma solo l’assenso o l’interesse della mente che risponde ai richiami divini, o se è soltanto il desiderio della vita inferiore che si aggrappa a qualche attrazione secondaria dei frutti del potere o dei piaceri dello Yoga, o se è soltanto un’emozione passeggera che si alza come una fiamma instabile mossa dall’intensità della Voce, o dalla sua dolcezza e grandezza, anche allora il difficile sentiero dello Yoga può essere per te poco sicuro. Gli strumenti esteriori dell’uomo mortale non hanno la forza di condurlo attraverso i severi ardori di questo viaggio spirituale e di questa titanica battaglia interiore, di affrontarne le prove terribili e inflessibili, o dargli la forza di affrontarne e superarne i pericoli sottili e formidabili. Solo la ferma e augusta volontà del suo spirito e il fuoco inestinguibile dell’ardore invincibile della sua anima sono all’altezza di questa difficile trasformazione e di questa impresa altamente improbabile.
Non illuderti che la via sia facile: la via è lunga, ardua, pericolosa, difficile. Ad ogni passo un’imboscata, ad ogni svolta un precipizio. Migliaia di nemici visibili o invisibili si muoveranno contro di te, terribili nella loro sottigliezza contro la tua ignoranza, formidabili nella loro forza contro la tua debolezza. Quando, con molto dolore, li avrai distrutti, altre migliaia sorgeranno a prenderne il posto. L’Inferno vomiterà le proprie orde per opporsi a te, accerchiarti, ferirti e minacciarti; il Cielo ti verrà incontro con i suoi esami spietati e i suoi freddi, luminosi dinieghi. Ti troverai solo nella tua angoscia, con i demoni furiosi sul tuo cammino, con gli Dei indifferenti sopra di te. Antichi, potentissimi, crudeli, mai sconfitti, vicini e innumerevoli sono i Poteri oscuri e terribili che traggono profitto dal regno della Notte e dell’Ignoranza, che non vogliono il cambiamento e sono ostili. Continua...
UN MEZZO POTENTE PER LA SCOPERTA DI SE'
<b>UN MEZZO POTENTE PER LA SCOPERTA DI SE'</b>

La Madre

Quando si va alla scoperta del proprio essere interiore, di tutte le diverse arti del proprio essere, molto spesso si ha l'impressione di entrare in un locale o in una stanza e, secondo il colore, l'atmosfera, le cose che contiene, si ha la chiarissima percezione della parte dell’essere che si sta visitando. Allora si può passare da una stanza all'altra, aprire delle porte ed entrare in stanze sempre più profonde, ciascuna col proprio carattere. E spesso queste visite interiori si possono fare di notte. Allora questo assume una forma ancora più concreta, come nel sogno, e si ha l¹impressione di entrare in una casa, e questa casa vi è molto familiare. Secondo il momento, le epoche, essa ha un interno differente, qualche volta è in uno stato di grandissimo disordine, di grandissima confusione, in cui ogni cosa si mescola alle altre; alle volte ci sono anche delle cose in frantumi; è tutto un caos. 
In altri momenti quelle cose si organizzano, sono rimesse al loro posto; è come se si fossero fatte le pulizie, si pulisce, si riordina, ed è sempre la stessa casa.
Questa casa è l'immagine, una specie d¹immagine oggettiva del vostro essere interiore. E, secondo quello che vi vedete o che vi fate, avete una rappresentazione simbolica del vostro lavoro psicologico. E¹ molto utile alla realizzazione. Questo dipende dalle persone.
Ci sono delle persone che sono solamente degli intellettuali, per i quali tutto si traduce con le idee e non con le immagini. Ma appena si è scesi in un ambito più materiale, ebbene, si rischia di non toccare le cose nella loro concreta realtà e di restare unicamente nel campo delle idee, di restare nel mentale e di restarci indefinitamente. Allora si crede di fare dei progressi e mentalmente se ne sono fatti, benché sia una cosa assolutamente indefinita. Continua...
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05 APRILE 2019 BOLOGNA - MEDITAZIONE - L'ESPERIENZA DEL RAJA YOGA
17 APRILE 2019 MILANO - CELEBRAZIONE EQUINOZIO DI PRIMAVERA E MEDITAZIONE DELLA PASQUA
13 - 14 APRILE CANTAGALLO (PO) - TEMPIO INTERIORE - SEMINARIO DI DANZA SUFI
13 - 14 APRILE 2019 FIRENZE - WORKSHOP LA SAGGEZZA DEL CUORE - PER INSEGNANTI E GENITORI
02 APRILE 2019 MILANO - IL POTERE DELL INTUIZIONE
14 APRILE 2019 MILANO - IMPARIAMO AD INTERPRETARE SEGNI E COINCIDENZE - CON GIAN MARCO BRAGADIN
05 APRILE 2019 PERUGIA - MEDITAZIONE E ARTE
25 - 28 APRILE 2019 GROSSETO - SEMINARIO DI ASCOLTO DI SE CON IL RESPIRO
27 APRILE 2019 FIRENZE - HO OPONOPONO IL SEGRETO HAWAIANO
27 - 28 APRILE 2019 MONTELUPO FIORENTINO - CORSO DI COSTELLAZIONI FAMILIARI E SISTEMICHE
25 - 26 - 27 - 28 APRILE 2019 BELLARIA IGEA MARINA (RN) - OSHOFESTIVAL 2019
06 APRILE 2019 ROMA - TRA LUCE E OMBRA - SEMINARIO ESPERIENZIALE
12 APRILE 2019 SAN PIETRO IN CERRO (PC) - LIBERA LE EMOZIONI
03 APRILE 2019 PRATO - L'UNIONE - I 12 PASSI DELL AMORE
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