Il vero viaggio di scoperta non consiste
nel cercare nuove terre ma nell'avere nuovi occhi.

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VIVERE INSIEME
INTRODUZIONE ALLE CULTURE COMUNITARIE
VIVERE INSIEME
REPORTAGE DA AUROVILLE
REPORTAGE DA AUROVILLE


La Comunità di Adventure di Auroville

Adventure è una Comunità intenzionale, nel senso che raggruppa un numero di persone che hanno deciso di condividere uno spazio e un tempo sia fisico che spirituale.
È situata nella cosiddetta Green Belt di Auroville, la cintura verde dedicata al rimboschimento, all'agricoltura, al verde.  Nonostante ciò è molto vicina al centro della township Auroville, al Matrimandir, al Visitors' Center, alla Solar Kitchen, inoltre contigua al villaggio Tamil di Edyanchavadi e attigua alla Udavi School, la prima scuola di Auroville (in senso temporale).
Fisicamente viviamo in alloggi chiamati "capsule", abitazioni tradizionali di questa zona, fatte di legno con il tetto di foglie di palma o cocco, aperte ai quattro lati con portelloni triangolari, in qualche caso  con la parte inferiore in muratura.
Comunque ogni abitazione è differente, alcune hanno il "dojo" esterno o una cucina o un laboratorio, tutte i servizi esterni, tutte a una certa distanza e non a vista una dall'altra, immerse naturalmente nel verde. Servizi in comune sono la cucina, un ufficio chiuso in muratura da cui ci colleghiamo ad internet con un sistema centralizzato, un dojo detto Ganesha dove ci riuniamo regolarmente per meditare insieme, cantare bhajans un paio di volte la settimana, tenere riunioni per organizzare i lavori e le decisioni comuni, e fare il cosiddetto sharing settimanale.
Lo sharing, che in inglese vuol dire condivisione, è un momento molto importante, solitamente il giovedì sera dopo cena, alle 8, ci riuniamo nel dojo (una grande capanna di forma ottagonale aperta su tutti i lati) con al centro un piccolo mandala di fiori e candele, incenso e le foto dei Maestri, ma anche con altre simbologie non solo indiane. Dopo una breve meditazione o concentrazione collettiva e il canto di un om, cerchiamo di aprire i nostri cuori agli altri, partendo dagli avvenimenti della settimana, ma non necessariamente, cercando di comprendere e farci comprendere, aprendosi appunto, e condividendo le nostre sensazioni, positive o negative del momento, cercando diContinua...

IL DONO DEL VECCHIO RABBINO
IL DONO DEL VECCHIO RABBINO
Il “Dono del vecchio rabbino” racconta la storia di un monastero in decadenza nel quale vivevano quattro anziani monaci e l’abate i quali erano molto preoccupati per la fine del loro ordine monastico.
Nei boschi intorno al monastero si trovava una capanna usata ogni tanto come eremitaggio da un rabbino.
Dopo anni di preghiere, contemplazioni e meditazioni, il gruppo dei monaci aveva sviluppato una certa sensibilità e percepivano la presenza del rabbino quando era presente nella capanna-eremo.
L’abate, afflitto e addolorato per la situazione difficile del suo monastero decide di chiedere consiglio al rabbino.
Continua...
ESPERIMENTI GIAPPONESI PER NUOVE GENERAZIONI
ESPERIMENTI GIAPPONESI PER NUOVE GENERAZIONI di Lex Veelo

La conferenza internazionale sugli ecovillaggi è stata una meravigliosa opportunità per conoscere realtà in Giappone che intendono attuare progetti per la creazione di ecovillaggi. Ci era stato detto che la gente in Giappone un tempo aveva un forte senso della comunità nei loro migliaia di villaggi rurali e nei quartieri cittadini. Avevano anche un antico e sacro, senso di comunione con la natura, in particolare con gli alberi e con le foreste. Il Giappone infatti è ancora oggi riuscito a conservare il 66% della loro nazione insulare con la foresta, che rappresenta una cifra impressionante se si considera che la forte pressione di cancellare le foreste per ottenere aree coltivabili sempre maggiori ed alimentare la popolazione in aumento.
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VIVERE IN MODO OLISTICO: L' ECOVILLAGGIO


Il fenomeno degli ecovillaggi è assai più diffuso di quanto si possa immaginare e questo è il segnale inequivocabile che una buona parte di NOI, consapevole della decadenza in cui riversa l'attuale società, si sta già orientando verso uno stile di vita più adeguato. La fase sperimentale è ancora in atto ma molte strutture godono già di un buon livello di autonomia.

Vivere in modo olistico ed ecosostenibile, senza inutili preoccupazioni, con rinnovato spirito e a contatto con la natura è possibile. Persino vivere senza denaro è possibile, ma tutto questo può funzionare e si può realizzare solo se la coscienza personale di chi è disposto al cambiamento è abbastanza matura e indipendente da affrontare un simile salto di qualità, sbarazzandosi di tutto ciò che condiziona l'ego e rigettando le tipiche convizioni da "suddito".

Benché sia ormai una consuetudine dare un PREZZO a qualsiasi cosa, a questa possibilità, sarebbe forse più opportuno dare un VALORE. Dovrebbe essere una scelta ben ponderata, sentita in modo genuino, perché si sta parlando di migliorare sensibilmente la propria qualità di vita ma, necessariamente, anche di slegarsi dal sistema consumistico. Una scelta scaturita da una precisa presa di coscienza, dalla volontà di trasformare radicalmente la propria esperienza di vita in qualcosa di "nuovo", di simolante e appagante.

Soffermandosi un momento sull'idea di coabitare in una comunità dove tutti collaborano in assenza di gerarchie e nel totale rispetto dell'ambiente, dove si ha il tempo di concentrarsi su se stessi e di riscoprirsi assieme agli altri, è facile intuire come un simile ideale di vita esprima in realtà il "ritorno alle radici" dalle quali ci hanno lentamente strappato.

Il  viaggio fra ecovillaggi e comunità rurali
Il termine ecovillaggio è un neologismo mutuato dall’anglosassone “eco-village”, coniato per la prima volta da Robert e Diane Gilman che per primi utilizzarono tale termine nel volume Eco-villages and Susteinable Communities (edizioni The Gaia Trust, 1991). Qualche anno più tardi fu fondato il Global Ecovillages Network (Gen), una rete internazionale, cui aderiscono ecovillaggi presenti in tutti i continenti, e nel 1995, con il primo meeting ospitato nella storica comunità di Findhorn, in Scozia, il movimento degli ecovillaggi ricevette il suo battesimo ufficiale. La traduzione letterale del termine inglese non fa giustizia del significato più profondo del termine che forse sarebbe più corretto tradurre con “comunità intenzionale ecosostenibile”, questo perché quando si parla di ecovillaggio si intende una comunità caratterizzata da due elementi fondamentali: intenzionalità ed ecosostenibilità.

Per la Fellowship for Intentional Communities (Fic), una fondazione costituita in gran parte da rappresentanti degli ecovillaggi statunitensi, una comunità intenzionale è: “un gruppo di persone che hanno scelto di lavorare insieme con l’obiettivo di un ideale o una visione comune. La maggior parte delle comunità, anche se non tutte, condividono la terra o l’abitazione. Le comunità intenzionali possono essere di dimensioni e struttura organizzativa tra le più varie, così come i valori fondanti che possono essere: sociali, economici, spirituali, politici e/o ecologici. Possono essere rurali o urbane. In alcune, i membri alloggiano tutti in un’unica abitazione, in altre vivono in case separate. In alcune vi sono bambini, in altre no. Alcune comunità intenzionali sono laiche, altre di tipo spiccatamente spirituale, altre ancora pur essendo laiche sono caratterizzate da un orientamento spirituale più o meno spiccato.”

Per quanto riguarda la sostenibilità, anche se il termine ecovillaggio pone l’accento sull’aspetto ecologico, in realtà l’orientamento del Gen è di promuovere una sostenibilità a 360 gradi; come si legge nella Carta degli intenti della Rete Italiana Villaggi Ecologici (Rive), gli ecovillaggi: “si ispirano a criteri di sostenibilità ecologica, spirituale, socioculturale ed economica, intendendo per sostenibilità l’attitudine di un gruppo umano a soddisfare i propri bisogni senza ridurre, ma anzi migliorando, le prospettive delle generazioni future”.

Vivere in un ecovillaggio
In una società profondamente individualistica, l’idea di vivere insieme condividendo professionalità, esperienze, affetti, risorse economiche e intellettuali certo meraviglia. Abituati a vivere le nostre vite in anonimi condomini, stupisce che sia possibile condividere fuori della cerchia ristretta dei legami parentali l’educazione dei propri figli, la preparazione dei pasti, le pulizie, il lavoro. Eppure si tratta di scelte che oltre a migliorare la qualità della vita, perché liberano il tempo e aumentano la socialità, portano a una riduzione sensibile dei costi economici e ambientali. Provate a immaginare quanti televisori, lavatrici, lavastoviglie, scaldabagni, automobili ci sono in un normale condominio. Se le stesse persone decidessero di “vivere in comunità” invece di dieci lavatrici, ne potrebbe bastare una, magari più capiente; e così per la caldaia, il televisore o la lavastoviglie e forse invece di dieci auto ne basterebbero tre o quattro.

Questo è quanto avviene in numerose esperienze di cohausing, molto diffuse in Danimarca, Olanda e nei paesi scandinavi. Ma un ecovillaggio è qualcosa di più della semplice condivisione di uno spazio e di qualche elettrodomestico, si tratta di condividere una visione e sperimentare concretamente nel quotidiano uno stile di vita in armonia con la natura basato sui valori di solidarietà, partecipazione, ecosostenibilità e sobrietà. Provate a immaginare diciotto adulti di età e professionalità diverse: insegnanti, agronomi, ingegneri informatici, agricoltori, baristi, muratori che versano in una cassa comune i propri stipendi e poi una volta prelevato una “paga uguale per tutti” di 150 euro, utilizzano tutte le risorse per le spese comuni (spese mediche, educazioni dei bambini, trasporto, spese energetiche, cibo, abitazioni ecc.).
Un’utopia? Eppure è quanto avviene nella Comune di Bagnaia, nei pressi di Siena. Provate a immaginare dei bambini che hanno la possibilità di crescere in compagnia di loro coetanei e con il sostegno anche di altri genitori adulti che a turno fanno da animatori fuori degli orari di scuola, e soprattutto che possono giocare nella natura con anatre, conigli, capre. Solo fantasia? No, è quanto avviene ogni giorno presso l’ecovillaggio di Torri Superiore, a Ventimiglia.

Eppure chi interpreta l’esperienza degli ecovillaggi come una sorta di fuga dalla società o come scelta individualistica si sbaglia. Dietro il vuoto di valori vomitato quotidianamente dalle tv, pubbliche e private, si nasconde un bisogno diffuso di una nuova socialità. Lo slogan: “Un mondo migliore è possibile, noi lo stiamo costruendo” coniato dalla Rive, in occasione del Social Forum Europeo del 2003, racchiude molto bene il contributo che l’esperienza degli ecovillaggi può offrire al processo di trasformazione della società. E l’interesse crescente per il movimento degli ecovillaggi è una prova concreta di questo desiderio di cambiamento. Giovani e meno giovani, singoli e coppie, lavoratori e disoccupati, baby pensionati, ma anche professionisti e imprenditori: l’idea dell’ecovillaggio sembra coinvolgere in maniera trasversale fasce generazionali, strati sociali ed esperienze d’impegno politico e sociale più diverse e convogliare i desideri, i bisogni e le fantasie più disparate.

Gran parte delle telefonate o delle e-mail che giungono alla redazione del mensile Aam Terra Nuova, che materialmente ospita lo sportello informativo della Rive, denunciano un profondo disagio esistenziale e insieme il desiderio di cambiare la propria vita, nella direzione di una nuova socialità e, sempre più spesso, di un lavoro più gratificante in un luogo, o in una dimensione, il più possibile vicino alla natura. Nonostante tutte le apparenze di questi anni di disimpegno e di omogeneizzazione del pensiero, la prospettiva di investire la propria vita nell’assurdo ritornello: “lavora-consuma-produci-crepa” sembra affascinare sempre meno.

“Sono felicemente sposato da quattro anni e padre da due - mi confessava Gianni M. di Milano, qualche giorno fa - ma l’idea di passare tutta la mia vita nel mio bellissimo appartamento, senza nessuno rapporto con i vicini e con l’unica prospettiva di aspettare le ferie e qualche ponte per uscire dalla routine quotidiana mi fa capire che ho sbagliato qualcosa. L’idea dell’ecovillaggio mi piace perché penso sia una dimensione più umana soprattutto per i bambini che in questa società hanno sempre meno spazio.”

“Mi sono laureata in ingegneria lo scorso anno - racconta Lucia B. di Napoli - ma non ho nessuna intenzione di mettere il mio sapere nelle mani di qualche multinazionale o di qualche azienda privata che pur di vedere crescere i propri utili è disposta a devastare l’ambiente. Mi piacerebbe potere lavorare a favore non contro la natura e possibilmente in un contesto di confronto e di collaborazione con altre persone. Non sopporto il clima competitivo che si respira nel mondo del lavoro convenzionale. Ho vissuto per due mesi nella comunità di Findhorn e assaporato il piacere di lavorare in armonia e con piacere.”.

“Voglio svegliarmi la mattina e incontrare facce amiche - scrive Marta C. di Urbino in un’accorata e-mail - e soprattutto andare a letto la sera con la coscienza serena di aver fatto qualcosa di utile per il pianeta. Mi sembra assurdo consumare la mia vita e le mie energie per acquistare l’auto, poi la casa, poi la villetta al mare. Mi piacerebbe costruire, insieme ad altri, qualcosa di utile per le generazioni che seguiranno”.

Queste sono alcune delle numerose testimonianze del diffuso bisogno di un “mondo migliore”, mondo migliore che molti vedono realizzati negli oltre tre mila ecovillaggi presenti oramai in tutto il pianeta senza distinzione di continenti e paesi, cui vanno aggiunti almeno un altro migliaio di realtà non censite.

Come si vive negli ecovillaggi?
L’area più ricca di comunità ed ecovillaggi è il continente americano, dove si contano almeno 2000 comunità, il 90 per cento delle quali situate negli Stati Uniti, con un numero di membri stimano intorno alle 100.000 persone. In Gran Bretagna e Irlanda sono segnalate circa 250 comunità con 5000 membri. In Germania sono oltre cento, in Francia 33, nei Paesi Bassi 13, nei paesi scandinavi circa 28. In Spagna e Portagallo 23 in tutto. Dal punto di vista numerico, il panorama italiano degli ecovillaggi è in linea con quello di altri paesi mediterranei. Alla Rete Italiana Villaggi Ecologici aderiscono oggi una ventina di realtà, cui vanno aggiunti cinque-sei progetti, cioè comunità in via di formazione, e almeno altre dieci realtà che non aderiscono alla rete. Se si analizzano i diversi modelli di ecovillaggi esistenti in Italia e nel mondo si possono trovare numerose linee comuni, ma anche molte differenze. Questo perché non esiste un modello standard, ogni esperienza si conforma intorno alla storia, alle ispirazioni e alle esperienze del gruppo promotore. E molto spesso, la stessa struttura organizzativa e persino i principi ispiratori possono modificarsi nel tempo.

Principi ispiratori
Vi sono ecovillaggi nati con l’obiettivo preciso di ridare vita ad un vecchio borgo abbandonato, nel rispetto dei valori architettonici e ambientali originari; ed ecovillaggi sorti intorno all’idea di sperimentare un modello sociale alternativo basato sui principi della solidarietà e della nonviolenza. Altri sono legati ad una scelta di vita spirituale, spesso fuori dai dogmi delle religioni istituzionalizzate; altri ancora si sono formati per sperimentare un modello di società a basso impatto ambientale basato sulla riduzione dei consumi e l’autosufficienza. Infine in non poche comunità si assiste ad una fusione di uno o più orientamenti.

Collocazione e dimensioni
Per quanto riguarda la collocazione territoriale e le dimensioni, la maggior parte delle realtà sono di tipo rurale e con l’eccezione di Nomadelfia e Damanhur, i cui membri residenti superano nel primo caso il numero di 300 e nel secondo 650, la maggior parte degli ecovillaggi contano mediamente da 10 a 20 membri.

Economia
Nella maggior parte dei casi la proprietà dei beni (terreni, edifici, mezzi di produzione) è comune. Tutti i membri (sia quelli che svolgono un’attività lavorativa fuori dalla comunità, sia quelli che lavorano all’interno) versano i proventi del proprio lavoro in una cassa comune. In alcuni casi, la comunità provvede alle spese generali (vitto, manutenzione abitazioni, riscaldamento, auto, ecc.) e in più assicura ad ogni membro una paga mensile uguale per tutti, senza distinzione delle mansioni svolte dentro o fuori della comunità. Questa regola di base, presenta varianti più o meno significative a seconda dei casi. Vi sono ecovillaggi dove esiste un sistema di retribuzione differenziato a seconda dell’attività svolta, ma poi vi è un sistema di “tassazione” che in qualche modo ridistribuisce la ricchezza; in altri vige un regime misto.

Lavoro
In genere, alcuni membri lavorano all’interno (agricoltura, ospitalità, organizzazione di corsi e seminari, artigianato, ecc.) altri svolgono professioni convenzionali fuori dalla comunità. Per i membri che lavorano al di fuori della comunità le ore di lavoro sono quelle richieste dalla professione svolta, per i lavori all’interno della comunità, la giornata lavorativa è di solito quella classica di otto ore. La sensazione generale è che nelle comunità l’impegno lavorativo è maggiore (scordatevi di lavorare dalle 8 alle 14 come accade per qualche impiego statale), ma vissuto in maniera più gratificante; anche perché tra gli obiettivi di base c’è il proposito di vivere il lavoro, come espressione della propria creatività più che come obbligo. Tant’è vero che in molte realtà, lo spazio del lavoro si “confonde” spesso con quello del tempo libero, anche perché prima o poi ognuno riesce comunque a inventarsi un’attività affine ai propri interessi.

Vi sono poi tutta una serie di impegni che riguardano la gestione generale della comunità (preparazione dei pasti, amministrazione, manutenzione o autocostruzione dei locali, attività sociali, ospitalità, ecc.) che sono ripartite in maniera paritaria tra tutti i membri e che spesso si traducono in una riduzione del carico di lavoro individuale, basta pensare all’educazione dei bambini (in genere tutti i membri della comunità se ne prendono carico) o alla preparazione dei pasti (in genere comuni) o alla pulizia della casa. Anche la presenza di volontari, contribuisce a ridurre il carico di lavoro.

Grazie alla maggiore organizzazione e alla condivisione di alcune mansioni, nelle realtà più consolidate dal punto di vista economico, si cerca di aumentare gli spazi dedicati a viaggi, scambi di ospitalità con altre comunità, arte e cultura. Ma anche in questo caso esiste una grande varietà di situazioni.

Governo
Nella maggior parte delle comunità le decisioni importanti vengono prese con il metodo del consenso e per la risoluzione dei conflitti sono interpellati facilitatori o mediatori esterni. In genere, nessuna decisione rilevante viene presa senza l’unanimità. Quando questo non avviene vi è comunque un sistema di governo molto partecipato e orizzontale che va oltre alla tradizionale dinamica maggioranza-minoranza.

Famiglia e educazione dei bambini
Nelle comunità ritroviamo, in piccolo, un’articolazione affettiva abbastanza tradizionale: ci sono singoli e coppie con o senza bambini. In qualche modo la coppia o la famiglia continua ad essere un punto di riferimento, ma viene vissuta con una maggiore apertura verso l’esterno. Di diverso è anche l’aiuto e il sostegno che la coppia o il singolo genitore con bambini riceve dall’intera comunità. Nella maggior parte dei casi l’educazione dei bambini è affidata direttamente ai genitori. Nelle comunità più piccole sono utilizzate le strutture educative (scuole materne, elementari e superiori) esterne. Nelle realtà più numerose vi sono esempi di scuole interne autogestite ispirate a modelli non competitivi e antiautoritari.

Affettività e sessualità
La grande affettività e familiarità tra i diversi membri è certamente uno degli aspetti più interessante della comunità. Nella stragrande maggioranza dei casi, la sessualità viene vissuta in modo privato all’interno della coppia. Esistono tentativi molto avanzati (Zegg in Germania) di superare la coppia tradizionale, ma si tratta di sperimentazioni sporadiche e poco diffuse. In ogni caso, nella maggior parte delle comunità vige una completa parità tra i sessi a livello decisionale, di mansioni, responsabilità e trattamento economico.

Come conoscere da vicino un ecovillaggio?
Tutti gli ecovillaggi che appartengono alla rete italiana sono a “porte aperte”, nel senso che è possibile visitarli, concordando ovviamente con loro date e modalità della visita. Più complesso è il percorso per farne parte perché richiede un processo di “avvicinamento” che serve per verificare la vicinanza di comportamenti e idee tra il candidato e il nucleo residente. Ogni comunità ha le sue modalità di adesione, e quindi il modo migliore è contattare le singole realtà, prima di pensare all'adesione ad un progetto specifico è comunque consigliabile documentarsi e visitare un certo numero di comunità in Italia e all'estero per avere un'idea più completa possibile della vita in ecovillaggio.


Fonte: www.coscienzaevoluta.blogspot.com


Quello che ho appena letto è il mio mondo ideale, quello che ho in testa già da parecchi anni. Vivere in una comunità, lavorare per una comunità senza guardare quanto si ha in cambio.
Non so quali sono le caratteristiche che bisogna avere per accedere ad un villaggio, ma mi piacerebbe avvicinarmi a questo mondo.

Mi sto documentando e ho trovato molto interessante il vostro articolo, molto chiaro soprattutto. Ero curiosa di sapere come si può far nascere un villaggio olistico,noi abbiamo comprato una casa grande con del terreno, ma come famiglia, ci siamo resi conto che alle condizioni attuali di economia, fisco, e strategie di mercato diventa sempre più difficile coltivare questo sogno di vivere in connessione e armonia con se stessi e il mondo soprattutto da soli!! E sempre più diventa difficile ricavarsi spazi e tempi a dimensione umana. Il villaggio olistico può davvero essere una grande risorsa e una grande forza, soprattutto consente di riscoprire la propria forza e il proprio valore personale e oggi non è poco.

Ho letto il testo e piacerebbe anche a me a fare un'esperienza in Italia od all'estero un'esperienza simile.
In attesa di ulteriori informazioni in merito, ringraziando, esprimo cordiali saluti.
Schiavolin Annamaria.

Grazie, grazie, grazie a internet e a voi che ci aiutate nella ricerca di un modo di vivere più "umano" in pace, armonia e solidarietà con tutti gli esseri, a partire dalle nostre più profonde esigenze interiori.
Da tanto tempo "ho mandato il desiderio nell'universo" di vivere in un villaggio globale con le persone che più amo e amerò
Luigi, Silvana, Annamaria hanno espresso benissimo ciò che anch'io sento e che so per certo che sentiamo in tantissimi Occorre trovare il modo di incontrarci e di "mettersi insieme" Continuiamo la ricerca con passione e "se l'universo vuole"...accadrà!
Mariolina Nobili

grazie per avermi messo in grado di conoscere l'esistenza di queste realtà !io mi son trasferito x lavoro da una località all' altra del piemonte ; allora il lavoro non è che vada bene a familiarizzare con le persone è assai difficile, ad esempio io e mio figlio (siamo appunto in 2 più una altra figlia che sta a torino ancora x studio) siam capitati avivere in una palazzina di 4 famiglie ed abbiam provato ad attaccar bottone chiamando questa gente che da noi è anche venuta una volta, ma poi tutto è finito li, loro non ci han chiamato e da noi non son piu venuti!!è un brutto vivere ! mio figlio di 29 anni sono anni che cerca un luogo dove poter condividere la vita, il lavoro ed il tempo fuori dal lavoro, ha provato nomadelfia ma non ha trovato riscontro ai suoi desideri, ed ank 'io che ho 57 anni non sopporto più questo tipo di vita che ti chioede solo di produrre consumare e crepare neanche in pace !!contatterò sicuramente alcune di queste realtà!io sono in prov. di cuneo chissa se qui vicino o liguria ce ne sono? intanto cerco grazieeeeeee !!anche x le eventuali dritte!!

Trovo tutto molto condivisibile e credo sia fondamentale potersi "avvicinare"per rendersi conto meglio.
E' possibile avere un elenco degli ecovillaggi italiani e relative coordinate.
Molte grazie
Umberto Landucci

Sono felice per ciò che ho letto. Vi chiedo se ci sono delle realtà simili in Puglia.....GRAZIE PER ESISTERE......PACE DI LLUCE IN OGNI QUI E ORA

Salve, sono interessata all' argomento, in Campania ci sono reltà del genere per poterle visitare e avere un primo approccio?
Cordiali Saluti
Lucia De Martino

Ho letto con grande gioia L'ecovillaggio,che dire mi ha commosso in profondità,è QUELLO CHE CERCO DA SEMPRE.Gradirei avere nomi di siti o email di ECOVILLAGGI in italia ,spagna ,portogallo.IN ATTESA DI UNA VOSTRA GENTILE RISPOSTA VI RINGRAZIO DI CUORE .ARIANNA XUMERLE

si.. anche a me piacerebbe vivere l'esperienza dell'ecovilaggio e credo sia una bella cosa che si possa visitarlo per prendere contatto diretto .. .sarei perciò interessata a ricevere vs mail con siti di ecovillaggi in Italia, Spagna e Francia se vi è possibile, grazie

Vorrei aiutare chi ha domandato ulteriori informazioni riguardo gli ecovillaggi. Consultate il sito http://www.ecovillaggi.it/ dove potete trovare mappe italiane e europee. Occorre tenere conto che tantissime realtà non sono ancora iscritte al Rive, perchè recenti (soprattutto in sud Italia) o perchè non perfettamente rispondenti ai criteri di eco-villaggio (magari poco numerose o non proprio autosufficienti).Quindi le esperienze in Italia sono molto più numerose di quel che sembra ed un'ulteriore occasione per conoscerle sono gli incontri annuali del Rive.Molto utile anche la consultazione dell'ottima rivista AAM Terra Nuova.Welcome home!!

Grazie Elisa delle tue info... vorrei proprio vivere in una realtà eco! questa mia "vita" ormai mi sta stretta e trovo energie positive solo quando mi immergo in un "mondo" naturale e lontano dalla chimica che ci circonda.. ancora uso il web che in questo periodo ci costringe a rimanere al passo per avere le cose di un tempo.. grazie ancora

trovo tutto molto interessante,assolutamente in linea col pensiero di vita sociale che ho...io amo vivere il momento e sono arrivato in questo sito perchè ho deciso di vivere così, anzi di vivere...potrei avere riferimenti, numeri da contattare, per capire la disponibilità ad accogliere la mia richiesta? anticipatamente, grazie!

Cosa e un eco villaggio se non il ritorno alla vecchia maniera di vivere nell'epoca sana preistorica ma con le conoscenze e l'appoggio per necessità si intende del mondo marcio che ci circonda che offre la tecnologia, ma che nello stesso tempo sarebbe quello per quale l'intera umanità ha fatto guerre e conquiste ecc,... e complicato sempre mettere insieme chi ha la possibilità di decidere per la sua di vita! Eco villaggio non l'ho vissuto e ne sarei contento fosse la soluzione per la società moderna che cambia stile di vita, ma e solo un utopia in quanto leggo che se fosse possibile realizzarla in modo perfetto ed estenderla a scala mondiale l'umanità smetterebbe di soffrire ed il marcio sparirebbe, come dicevo per ora rimane un utopia fuori della ristretta famiglia o conoscenti molto cari perché l'uomo e nato per fare del male in qualunque modo ai suoi simili nella o fuori della sua casta!

Sono da tempo interessata a vivere l'esperienza in un Ecovilaggio.Vorrei quindi prendere contatto diretto via mail con siti di ecovillaggi in Italia, Spagna e Francia se possibile. !
Grazie mille .

grazie x le informazioni date. Grazie elisa dell utilissima integrazione. Da qualche tempo coltivo pensieri e progetti x eco villaggi ed eco campeggi. Sono pronta ad attivarmi x nuovi start up, mi piacerebbe alzarmi la mattina e vedere il mare e vedere il sole che tramonta circondata da persone che vivono i loro ideali. Abito in Toscana,terra bellissima, Toscana e Sardegna mi piacciono molto come luoghi ideali.

grazie x le informazioni date. Grazie elisa dell utilissima integrazione. Da qualche tempo coltivo pensieri e progetti x eco villaggi ed eco campeggi. Sono pronta ad attivarmi x nuovi start up, mi piacerebbe alzarmi la mattina e vedere il mare e vedere il sole che tramonta circondata da persone che vivono i loro ideali. Abito in Toscana,terra bellissima, Toscana e Sardegna mi piacciono molto come luoghi ideali.

In disaccordo totale con Cristian quando dice che "l'uomo è nato per fare del male in qualunque modo ai suoi simili".
Come fai a pensare in questo modo e interessarti agli ecovillaggi che dovrebbero essere luoghi di amore e, se possibile, di condivisione e aiuto reciproco?
Grazie Elisa delle informazioni Se hai novità per l'Italia del Sud, facci sapere
Un ecoabbraccio a tutti Mariolina

Vorrei sentirmi utile a qualcuno. Vorrei tanto vivere in un ecovillaggio a contatto con la natura. Ho 63 anni, senza reddito e, per ora, senza pensione. In buona salute e amante della montagna come escursionista e alpinista. L'unica cosa che ritengo di saper fare al momento sono i massaggi (shiatsu, ayurvedico, sportivo).
Chiunque mi voglia aiutare a "trovare la mia strada", sia benedetto.
(Luigi Casella Tel. 335.368911)

Quando ho letto questo articolo mi sono resa conto che a furia di cercare si trova,e io credo di aver trovato.è una vita che cercavo qualcosa che non arrivava mai.Ho avuto diverse esperienze lavorative e mai mi trovavo soddisfatta nel lavoro,nell ambiente in tutto.Infelice della vita che stavo/sto facendo ho iniziato a cercare. Questa è la realtà che ho sempre cercato,perchè mi darebbe veramente una speranza e possibilita di crescere davvero.Abito vicino a Milano e vorrei tanto far parte di un progetto del genere cè qualcuno che puo aiutarmi?Dobbiamo cambiare questa realtà e dare futuro ai giovani,mettendoci insieme tutti perchè da sola non ci riuscirei!!! (Claudia tel.347-2921502 ) RISPONDETEMI!

Un mondo simile,ripulito dall'eccesso è il mio posto ideale!
Dedicarsi a se stessi,aiutare il prossimo ,e natura,solo natura!
Sono un ragazzo giovane,ma sono determinato,amo la spagna,il sud america,se potete contattarmi mi trovate per e-mail,grazie!

Questo x me sarebbe veramente il modo giusto x continuare a credere che a 46 anni si può ancora credere in una vita migliore. Anche io vorrei far parte di del progetto e se x voi sta bene io sono a vostra completa disposizione.
( Mauro tel. 3489033318 ) Vi prego: RISPONDETEMI grazie anticipatamente

Vorrei iniziare a conoscere da vicino questi eco villaggi, e' da molto che sto' pensando di cambiare la mia vita è fare qualcosa che possa essere finalmente a contatto con la natura e persone diverse. Vorrei avere informazioni per poter mettermi in contatto con chi già sta' vivendo questa esperienza. Grazie

Vorrei iniziare a conoscere da vicino questi eco villaggi, e' da molto che sto' pensando di cambiare la mia vita è fare qualcosa che possa essere finalmente a contatto con la natura e persone diverse. Sarei interessata a visitare un Eco Villaggio nel Piemonte o Liguria.
Se avete dei riferimenti da inviarmi .. grazie !
[email protected]

Per gentilezza potete inviarmi indirizzi( su questa realta' che condivido) in Piemonte, grazie

Buongiorno sono Massimo e scrivo da Alessandria
Stanco di cercare un lavoro che non trovo e volendo vivere a maggior contatto con la natura in un posto in cui ognuno mette del "suo" in armonia, senza prepotenze, senza qualcuno che comanda e guadagna sulla pelle di chi amministra, ho pensato di cercare qualche comunità e vedere se può essere questo il mio futuro.
Se qualcuno la pensa come me e volesse condividere questa idea, o se avesse informazioni ed indirizzi io sarei contento di incontrarlo e di provare a visitare qualche realtà.
La mia mail è la seguente [email protected]
Spero di ricevere presto numerosi contatti, per il momento saluto e ringrazio.
Massimo

Sono molto interessata a conoscere più da vicino queste esperienze di condivisione per capire quanto rispondano al mio desiderio di uscire da una vita parcellizzata e depauperata energeticamente da una quotidianità spesso sterile. Sarei grata di poter avere indirizzi di esperienze in Italia. Ringrazio Teresa

Vorrei invitarvi a visitare il mio posto,sono qui da sola,mi piacerebbe condividere la mia realtà se siete interessati chiamatemi...3316570503Rita
Sono nelle Marche in provincia di Ancona

Buonasera Rita, spero tu legga questo mio messaggio.
Avresti una mail in cui poterti scrivere? Mi piacerebbe fare due parole, poi forse, venire a trovarti.
Fammi sapere, Massimo

Sì Massimo la mia mail è [email protected]! Ci sentiamo via mail!

Buonasera Rita
Scusa ma l'indirizzo è giusto?
Grazie e scusa per la diffidenza, ma mi è tornata la mail che ti ho mandato .

Salve a tutti volevo sapere dove posso trovare dei link per la ricerca di ecovillaggi in Italia ,dove poter trovare vari spunti dato che io sono alla mia prima esperienza in merito. un saluto a tutti

Salve a tutti mi chiamo Luciano della città di Trani,anch'io stanco di cercare inutilmente lavoro,con un imminente sfratto e avendo 7 bellissimi gatti,mi ritroverò a giorni a vivere per strada e non so che fine faranno i miei animali,
Questo riserva questa società a chi perde il lavoro..disperazione e morte,dov'è
Finisce la dignità di un individuo che non è più produttivo che appunto non ha più reddito..questo sistema spietato e crudele ci rende schiavi e infelici.
Cerco una dritta un indirizzo per poter vivere in un eco villaggio,un grazie anticipato a chi vorrà aiutarmi.
Il mio telefono 3491459622
Un cordiale saluto a tutti.

mi chiamo Rocco sono di potenza ed ho 55 anni.
Sono interessato ad una esperienza in un ecovillaggio per dare un senso alla mia esistenza.
Se fosse possibile avere indicazioni in merito.
grazie ed un cordiale saluto

Salve , vorrei sapere come fare per venire a vivere in un eco villaggio .....
grazie aspetto vostre notizie
cordiali saluti
serena H.

Salve,..sono una " ragazza di mezza età "...ho vissuto tanto tempo in comunità spirituali,.. soprattutto in Costa Rica,..dove però non ho messo radici ,..per via della distanza dall'Italia,..avendo un figlio qui,..e un nipotino,..a cui vorrei offrire una prospettiva di vita diversa,..che ho vissuto,..e che sembra impensabile nello squallore esistenziale che talvolta si trova in questa società. ..Quello che vorrei è trovare una comunità similare qui,..non proprio un cohousing,..ma dove si possa avere anche un pò di privacy,..magari costruirsi una casetta secondo i principi dell'edilizia ecologica,..prefabbricata...e mi piacerebbe che fosse vicino al mare. Voi sapete indicarmi se esiste un villaggio del genere ? Grazie

Prova qua:
http://www.meditamare.it/

Salve,.. vedo che sono molti i progetti più o meno avviati di ecovillaggi..e tante le persone che vorrebbero orientarsi verso questo stile di vita. Io ho vissuto in una Comunità spirituale in Costa Rica per molto tempo ( circa 4-5 mesi l'anno,.. dal 2004, ogni 2-3 anni ). dal 2001 circa , mi sono occupata della conduzione di training sulla evoluzione personale, sul tantra e diverse meditazioni di Osho,... però nella Comune ho svolto diverse altre mansioni ( dall'aiuto in cucina, al giardinaggio,..alla lavanderia )..I residenti erano all'incirca 300 ( ma il numero poteva variare in qualsiasi momento )..e numerosi i visitatori ( quindi nell'alta stagione si arrivava a circa il doppio del numero ) . C'erano dei luoghi in comune, tipo la dining room ,..dove si potevano condividere i pasti ( alimentazione vegetariana ) ,..o le sale dove si svolgevano le attività e le meditazioni.. Molti residenti ( essendo un villaggio piuttosto vasto e in via di espansione ) hanno costruito lì la propria casa.. Io ogni volta alloggiavo in tenda ( o per brevi periodi in casitas,..che sono piccole casette in legno ). Nella Comune era possibile svolgere diverse attività orientate al benessere psicofisico e alla consapevolezza.
Ora vorrei trovare una situazione similare in Italia dove poter vivere stabilmente, possibilmente una realtà già collaudata ,..perchè per esperienza so che non è facile coordinare e far crescere una Comune , e sarebbe meglio se , oltre a condividere principi di ecologia e benessere salutare, ci fosse anche l'attenzione rivolta verso lo sviluppo della consapevolezza e del potenziale umano. .. Volevo sapere se qualcuno può darmi qualche indicazione. Preferirei non una piccola comunità stile cohousing, ma un villaggio in cui sia possibile un pò di indipendenza,..magari dove ci sia la possibilità anche di costruirsi una casetta prefabbricata secondo i principi della bioedilizia,..e possibilmente vicino al mare ,..perchè ho problemi con la tiroide e la montagna mi crea qualche disturbo. Chiunque sapesse indicarmi se ,..tra tanti,..esiste un villaggio con queste caratteristiche è il benvenuto. Grazie . Nirava

Prova qua, non so se è quello che cerchi ma dai un'occhiata:
http://www.meditamare.it/

Salve, ho una domanda da fare: è una vacanza oppure volendo io potrei andare in ecovillaggio a vivere definitivamente o un esperienza con un limite di tempo? non l'ho capito molto bene. Fatemi sapere, è una cosa che m'interessa molto :)

mi piacerebbe molto andare a vivere in un ecovillaggio olistico, o se qualcuno è interessato abbandonare la città e crearne uno mi contatti. Mi piace la natura , ho fatto molti percorsi personali e attualmente stò per prendere il diploma olistico. Niente vacanza, nuova scelta di vita....

Ciao a tutti. Pure io da quest\'anno voglio vivere al mazzo la natura. Sto cercando persone interessate a fare quel passo.se sapete dirmi dove potrei trovare un bosco di nessuno. O terrini abbandonati Dove non c\'è forestale che viene a disturbare. Ovviamente in Italia. Grazie per rispondere vi lascio una mail [email protected]

un cordiale saluto a chi mi legge: desidero conoscere dove si trova Auroville. grazie mille
sono di Bolzano(Italia) via Amba Alagi civ.27 int.12
cellulare 3406619634 tel. 0471 281256

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