"Apri il cuore e accontentati di quello che la vita ti concede. Siamo tutti invitati alla festa della vita,
dimentica i giorni dell'oscurità, qualsiasi cosa possa essere successa non è la fine"
  Augusto Daolio

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VIVERE INSIEME
INTRODUZIONE ALLE CULTURE COMUNITARIE
VIVERE INSIEME
REPORTAGE DA AUROVILLE
REPORTAGE DA AUROVILLE


La Comunità di Adventure di Auroville

Adventure è una Comunità intenzionale, nel senso che raggruppa un numero di persone che hanno deciso di condividere uno spazio e un tempo sia fisico che spirituale.
È situata nella cosiddetta Green Belt di Auroville, la cintura verde dedicata al rimboschimento, all'agricoltura, al verde.  Nonostante ciò è molto vicina al centro della township Auroville, al Matrimandir, al Visitors' Center, alla Solar Kitchen, inoltre contigua al villaggio Tamil di Edyanchavadi e attigua alla Udavi School, la prima scuola di Auroville (in senso temporale).
Fisicamente viviamo in alloggi chiamati "capsule", abitazioni tradizionali di questa zona, fatte di legno con il tetto di foglie di palma o cocco, aperte ai quattro lati con portelloni triangolari, in qualche caso  con la parte inferiore in muratura.
Comunque ogni abitazione è differente, alcune hanno il "dojo" esterno o una cucina o un laboratorio, tutte i servizi esterni, tutte a una certa distanza e non a vista una dall'altra, immerse naturalmente nel verde. Servizi in comune sono la cucina, un ufficio chiuso in muratura da cui ci colleghiamo ad internet con un sistema centralizzato, un dojo detto Ganesha dove ci riuniamo regolarmente per meditare insieme, cantare bhajans un paio di volte la settimana, tenere riunioni per organizzare i lavori e le decisioni comuni, e fare il cosiddetto sharing settimanale.
Lo sharing, che in inglese vuol dire condivisione, è un momento molto importante, solitamente il giovedì sera dopo cena, alle 8, ci riuniamo nel dojo (una grande capanna di forma ottagonale aperta su tutti i lati) con al centro un piccolo mandala di fiori e candele, incenso e le foto dei Maestri, ma anche con altre simbologie non solo indiane. Dopo una breve meditazione o concentrazione collettiva e il canto di un om, cerchiamo di aprire i nostri cuori agli altri, partendo dagli avvenimenti della settimana, ma non necessariamente, cercando di comprendere e farci comprendere, aprendosi appunto, e condividendo le nostre sensazioni, positive o negative del momento, cercando diContinua...

IL DONO DEL VECCHIO RABBINO
IL DONO DEL VECCHIO RABBINO
Il “Dono del vecchio rabbino” racconta la storia di un monastero in decadenza nel quale vivevano quattro anziani monaci e l’abate i quali erano molto preoccupati per la fine del loro ordine monastico.
Nei boschi intorno al monastero si trovava una capanna usata ogni tanto come eremitaggio da un rabbino.
Dopo anni di preghiere, contemplazioni e meditazioni, il gruppo dei monaci aveva sviluppato una certa sensibilità e percepivano la presenza del rabbino quando era presente nella capanna-eremo.
L’abate, afflitto e addolorato per la situazione difficile del suo monastero decide di chiedere consiglio al rabbino.
Continua...
ESPERIMENTI GIAPPONESI PER NUOVE GENERAZIONI
ESPERIMENTI GIAPPONESI PER NUOVE GENERAZIONI di Lex Veelo

La conferenza internazionale sugli ecovillaggi è stata una meravigliosa opportunità per conoscere realtà in Giappone che intendono attuare progetti per la creazione di ecovillaggi. Ci era stato detto che la gente in Giappone un tempo aveva un forte senso della comunità nei loro migliaia di villaggi rurali e nei quartieri cittadini. Avevano anche un antico e sacro, senso di comunione con la natura, in particolare con gli alberi e con le foreste. Il Giappone infatti è ancora oggi riuscito a conservare il 66% della loro nazione insulare con la foresta, che rappresenta una cifra impressionante se si considera che la forte pressione di cancellare le foreste per ottenere aree coltivabili sempre maggiori ed alimentare la popolazione in aumento.
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SO COME SALVARE IL MONDO


di Manitonquat


Ultimamente in Filadelfia, un uomo mi ha chiesto qual'è lo scopo di tutto questo mio viaggiare e del lavoro che sto facendo. Gli ho detto che fondamentalmente il mio obbiettivo è di salvare il Mondo. Credo che la maggior parte delle persone vorrebbero che il Mondo cambiasse e sono consapevoli che che le cose come sono adesso non vanno bene per nessuno. Ma non sono sicuro che siano in tanti a rendersi conto che il Mondo ha bisogno di essere salvato, che è in reale pericolo. Ci sembra impossibile poterlo perdere. Ne abbiamo passate tante, guerre, disastri naturali, flagelli e in qualche modo ne siamo usciti sempre fuori, “per il rotto della cuffia” come ha detto Thornton Wilder.

Adesso però, per la prima volta, il complesso bio-sistema che sostiene la nostra vita è in serio pericolo, l'abbiamo danneggiato gravemente forse irrimediabilmente. Ma molti di noi non sono ambientalisti. Troppi pochi sono quelli che si concedono il tempo per imparare dagli ambientalisti, col risultato che hanno poco credito da chi promulga le leggi e dall'industria. Sono consapevole che questa è la questione più urgente e dovremmo darle tutta la nostra attenzione, cura ed energia prima di ogni altra cosa. Non c'è nient'altro di così importante di questi tempi.

Per questo, nonostante abbia pochi soldi e sostengo la mia famiglia e questo posto col poco che guadagno, continua a sostenere numerose cause ambientali, tra cui: Nature Conservancy, Wilderness Society,Natural Resourses Defense Council, Sierra Club, Defenders of Wildlife, WWF, Il centro di Biologia Marina e soprattutto Popolazione a Crescita Zero.

In questo modo ricevo regolarmente dei bollettini che mi danno un'idea di ciò che succede al nostro pianeta. (Infatti l'unica organizzazione non ambientalista che sostengo è Amnesty International. Mi dispiace per tute le malattie e ingiustizie che ci sono nel Mondo, ma le mie risorse sono illimitate e devo mettere al primo posto la nostra Madre.)

Il mese scorso io ed Ellika abbiamo visitato la Biosfera 2 in Arizona, una esperienza educativa che raccomando a tutti. La Columbia University la sta usando per studiare e sperimentare come se fosse una Terra in miniatura. Offrono dei tour guidati da cui ho imparato molto. Recentemente ho anche visitato una vecchia amica nella zona di Washington, Lynn Davidson, che ha creato una sua organizzazione ambientalista: “Soluzioni Ambientali International” e spero di avere presto sue notizie. D'ora in poi cercherò di introdurre in ogni numero di questa rivista una questione ambientale che penso abbia bisogno della nostra attenzione.

Va bene, allora se la Terra ha bisogno di essere salvata, chi lo farà? Qualcun altro? Mmm...non credo proprio. Io? Indovinato! Che cosa c'è di più importante a cui dedicare i momenti preziosi della nostra vita? E tu? E voi altri? Anche se non pensate che la vita su questo pianeta sia in grave pericolo, scommetto qualsiasi cosa che neanche a voi piace come stanno andando le cose. Sono sicuro, che cercate di non pensare troppo alla povertà e alla fame, alla violenza e all'oppressione che c'è in tutto il Mondo. Ci arriva attraverso il telegiornale della sera, noi sospiriamo ed aspettiamo il programma seguente, un film, uno show che ci distragga un po', perché ci sembra che tutto questo sia troppo per noi. Ci sentiamo impotenti di fronte all'enormità dei problemi dell'umanità.

Molti di voi stanno lottando con problemi economici, di relazione, di creatività. Con la confusione e il bisogno emozionale e spirituale. Ma tutti i nostri problemi personali sono collegati alle più grandi questioni sociali e non riusciremo a risolverle finché non ci occuperemo di tutte quante. Ci sono così tante cose che devono essere cambiate che si sentiamo sopraffatti. Quali sono le cause di tutti questi problemi, comi si può cambiare, cosa possiamo fare?

Io so come cambiare il Mondo.

Lo dico in tutta umiltà, solo per attirare la vostra attenzione, perché penso che lo sappiate di già anche voi, che forse non ci avete messo abbastanza attenzione.Per me è chiaro, dopo tutti questi anni che ho passato viaggiando, imparando dagli anziani dei popoli Nativi, esplorando, ascoltando, leggendo, facendo Counseling, scrivendo. Per me è molto chiaro cosa c'è di sbagliato, com'è diventato così ed i passi che dobbiamo fare tutti per cambiare e salvare il Mondo.

Ciò che c'è di sbagliato ha a che fare con gli esseri umani. Se potessimo mandare tutta la gente su una colonia spaziale, la Terra rinascerebbe e prospererebbe di nuovo. Quelle zone del Mondo che non sono abitate dagli esseri umani stanno bene e, più è alta la densità della popolazione, più sono i problemi tra gli uomini e le altre forme di vita. Per gli esseri umani intrappolati in schemi distruttivi, sia che si manifestino nella guerra, nel terrorismo, nel razzismo, nella violenza criminale e domestica, nella tossicodipendenza, nei crimini a sfondo sessuale, nell'avidità, l'esperienza che accomuna tutti questi schemi è l'isolamento. L'isolamento tra gli esseri umani. Le persone che si sentono vicine tra di loro non si attaccano, si prendono cura degli altri. Non cercano di farsi del male o di stordirsi, ma si prendono cura della propria salute. Sentono amore per la Terra e le altre creature e non sentono l'impulso di sfruttarle.

Ci è stato insegnato che è naturale per gli esseri umani cercare la ricchezza ed il benessere personale alle spese degli altri. Ciò non è naturale per niente, è un'aberrazione che nasce dall'isolamento, dalla frustrazione, dalla paura e dalla sofferenza. Le istituzioni dei governi, della legge, dell'economia, dell'educazione e tutte le istituzioni che appartengono a questa cultura sono fondate su questa aberrazione, sull'idea di combattere per il potere e la ricchezza. Queste istituzioni promuovono la legalità, le regole, la coercizione, la gerarchia, la competizione e la lotta per il potere, e creano ansia, isolamento ed alienazione.

Una esperienza veramente naturale ed universale fra tutti gli esseri umani “sani” è l'amore. In questa dimensione gli amanti non solo si apprezzano ma si prendono cura e si aiutano a vicenda. Quando nasce un bambino i genitori sentono di amarlo intensamente, se loro stessi non sono stati feriti e compromessi dagli effetti di questa cultura violenta. Sentono il desiderio di prendersi cura del bambino e fare tutto ciò che possono per proteggerlo e sostenerlo. I bambini che vengono cresciuti da degli adulti premurosi sviluppano e fanno esperienza di quella cura e nutrimento dentro se stessi. Già da piccoli cercano di consolare un adulto che sta male e in modo naturale e vogliono prendersi cura di bambini più piccoli di loro. La gelosia, la possessività e la contesa sono trasmesse ai bambini dagli schemi degli adulti che li circondano.

Quando, inevitabilmente, avviene qualcosa di doloroso e subentrano la paura, la perdita e la frustrazione, se il bambino ha accanto un adulto che gli dà affetto e attenzione, guarirà dalla sua ferita e imparerà e crescerà da questa esperienza. Ma se non c'è un adulto che se ne prende cura o se gli adulti che gli sono vicini sono così immersi nella loro rabbia, nel loro dolore e nel terrore, non avranno nessuna comprensione o affetto da dare, o peggio ancora, manipoleranno e abuseranno del bambino.

Allora l'esperienza del bambino sarà di isolamento, di dolore continuo ed un senso di disperazione e di mancanza di fiducia. Nelle piccole comunità sedentarie dove ha vissuto la maggior parte degli esseri umani per decine di migliaia di anni, i membri cooperavano per provvedere ai bisogni di tutta la comunità. I nonni si prendevano cura dei bambini, i ragazzini più grandi di quelli più piccoli, gli uomini lavoravano insieme e le donne lavoravano insieme svolgendo compiti comuni ma separatamente. Ognuno lavorava per il bene della comunità. Poiché avevano pochi bisogni, era facile soddisfarli e la vita nel suo insieme era gradevole. Erano soddisfatti delle loro opere ed del loro lavoro, apprezzavano le loro relazioni ed il cambio delle stagioni, si apprezzavano a vicenda, cantando e danzando insieme, ascoltando le proprie storie, eseguendo cerimonie che li connettevano al grande mistero. I cinici diranno che questa è un'immagine molto idealizzata e perfino sentimentalistica della vita tribale, ma io posso assicuravi che nell'arco della mia vita ho vissuto personalmente queste esperienze in molte comunità indigene con cui ho vissuto diverso tempo. Ho sentito la vera bontà, l'onestà e lo spirito delle persone che vivono rapporti di vicinanza e cooperazione tra di loro. Ed ho sentito la disperazione e l'isolamento delle città, il terrore e la frustrazione, la rabbia che fa fremere e l'apatia che intorpidisce, che dai ghetti attraverso le vie principali penetra fino alle luci di Broadway e poi alle periferie fino alle cittadine più piccole.

Così invece di vivere come esseri liberi e sovrani che si sostengono reciprocamente in comunità amichevoli e amorevoli, ci ritroviamo cittadini di stati, municipalità, comandati e amministrati da sistemi e istituzioni e dalle loro leggi e regole. Non conosciamo le persone che sono al governo e nell'industria che prendono decisioni che condizioneranno la nostra vita, non conosciamo i nostri colleghi, i nostri dottori, gli esattori delle tasse, i nostri vicini; conosciamo appena i nostri genitori, i nostri coniugi, i nostri figli. In tutti questi anni di counseling, il tema più comune è che quasi nessuno dei miei clienti si sente vicino a qualcuno di cui si fidi abbastanza da condividere i propri sentimenti più profondi, qualcuno da cui si sentono amati completamente e incondizionatamente. C'è un vasto senso di isolamento e solitudine che prevale nella società di oggi.

Allora siamo senza speranza? Dovremmo coltivare il nostro orticello e lasciare che il Mondo vada verso l'auto-distruzione? No, non siamo senza speranza. Il lavoro che portiamo avanti nelle prigioni è una prova sufficiente per me. In questi luoghi di isolamento, tra i più disumani e alienanti che ci siano, siamo riusciti ad avvicinare tra di loro persone che hanno fatto del male a sé stesse a ad altri, che sono piene di paura, sofferenza, rabbia e sfiducia. Ma il semplice atto di ritrovarsi tutti insieme in un Cerchio, di essere d'accordo ad ascoltarsi con rispetto reciprocamente, ha portato questi detenuti ad entrare in contatto con sé stessi, la propria vita, i propri sentimenti ed hanno cominciato a trovare una dimensione umana dentro di sé e negli altri.

Ecco come può essere cambiato il Mondo!

IL Mondo può essere cambiato e possiamo farlo farlo! Non con movimenti di massa o con rivoluzioni, promulgando altre leggi, costruendo altre prigioni, separandoci e isolandoci. Ma avvicinandoci agli altri, buttando giù quei muri che abbiamo innalzato intorno a noi per la nostra sicurezza. Prendendoci il rischio di uscire allo scoperto, di esporci in prima persona. Perché quando butto giù il mio muro, butto giù anche il tuo. Così alla fine siamo solo due esseri umani insieme, pronti ad ascoltarci e a condividerei nostri desideri e le nostre paure, la disperazione, l'imbarazzo e la vergogna, le gioie e le soddisfazioni. Allora stiamo cominciando a guarire. Allora ridiventiamo umani.

E possiamo portare altre persone nei nostri Cerchi, possiamo allargare il nostro amore, la nostra amicizia e il nostro affetto a tanti altri. Finché i nostri Cerchi sono piccoli abbastanza da poterci guardare tutti negli occhi ed ascoltarci col cuore aperto. Con chi potresti aprirti oggi? C'è qualcuno che vorresti ascoltare (che magari non conosci ancora) e che potrebbe ascoltarti? Parlando dei tuoi desideri e delle tue paure, di ciò che pensi e che senti riguardo alla tua vita, del tuo isolamento, della tua storia e del tuo futuro, del Mondo. Se tu e un'altra persona vi avvicinate sentirete il desiderio di aprirvi ad altre persone ed allargare il vostro Cerchio.

estratto dal libro di Manitonquat CAMBIARE IL MONDO edizioni Spirito Libero


E' vero viviamo in un'era distruttiva, di sfruttamento la ricerca del benessere non risiede in questo sistema consumistico: Occorrerebbe un intento comune per salvaguardare ogni forma di vita.Una programmazione a livello mondiale per pianificare la demografia ,per distribuire equamente le risorse. l'unione con altri ci aiuterebbe a capire che questo ecosistema sta collassando la scienza ci potrà aiutare,se sarà a disposizione dell'umanità. Si il cerchio , la sfera equilibrio libero.

Credo anch'io che occorra un nuovo atteggiamento umano e nuovi stili di vita per la tutela del Pianeta.

Giusto questo e molto.....giusto

...dal mio modesto punto di vista e dalla mia fervida volontà di aiutare tutti gli uomini nel cammino per salvare il Mondo, mi permetto di segnalare una necessità fondamentale: Trasferire il giusto punto di vista attraverso il quale determinare le considerazioni a sostegno di questa causa. Prima fra tutte le considerazioni oggettive sulla consapevolezza dell'esistenza, determinando una genesi identificativa sull'esistenza di ogni cosa presente sul nostro pianeta.
proprio l'esistenza della sua complessità planetaria ci insegna che il movimento del pianeta nello spazio è di fatto la ragione di un percorso che determina una destinazione di arrivo...ma anche un appuntamento durante il viaggio.
la concretezza esistenziale del nostro genere umano, quale fatto concreto, è che negli anni di evoluzione esiste la crescita intellettiva del genere umano e le scoperte scientifiche e tecnologiche ad esso collegate. Tutti siamo sostituibili ma l'evoluzione del sapere e dell'intelligenza si tramanda di generazioni in generazioni. Gli strumenti da molti nostri predecessori che ci hanno lasciato per insegnare ad aprire la nostra mente alle qualità e le ragioni necessarie per proteggere la nostra terra sono stati realizzati a seconda delle tecniche conosciute a quel tempo. ora come allora sta a noi diffondere le nozioni di qualità per tutelare il nostro Pianeta con la tecnologia a nostra disposizione. la rete intesa come una multitudine di sinapsi collegate. Una grande intelligenza da sfruttare al meglio. Grazie Orlando Dicembre 3348590129

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