PATCH ADAMS
Patch Adams è un medico clown che ha dedicato la sua vita all’offerta gratuita di assistenza sanitaria; ha fondato un istituto negli Stati Uniti e ha offerto cure a più di 15000 persone. A suo tempo venne bollato come folle, ribelle, anticonformista, provocatorio. Oggi in tutto il mondo migliaia di medici hanno tratto ispirazione e motivazione dal suo insegnamento, e hanno aderito alla sua causa. Il segreto del suo straordinario successo sta nel suo modo di relazionarsi con il paziente, non solo facendolo ridere, che, come è stato dimostrato, aumenta le difese immunitarie aiutando la guarigione, ma soprattutto trattandolo come un essere umano, prendendosene cura. La versione cinematografica ha mostrato agli occhi di tutto il mondo la grandiosità di quest’uomo, denunciando il modo disumano, la freddezza, con cui vengono spesso trattati i pazienti negli ospedali. Il film è veramente ricchissimo di emozioni, di sentimento, è quasi impossibile non commuoversi. Riassume in modo formidabile non solo il metodo di curare ma anche il pensiero che ne sta alla base. “Vogliamo curare le malattie?”, domanda Patch Adams, “allora cominciamo col curare la più terribile di tutte: l’indifferenza”. Ci regala un grande insegnamento, con questa frase. L’indifferenza. “La malattia più terribile di tutte”. Aleggia tra di noi. Quando guardiamo il telegiornale o un film. Quando leggiamo un libro o un articolo. Quando ascoltiamo le persone. Non ci emoziona più niente. La sensibilità sembra qualcosa da reprimere.
Patch Adams ci fa riflettere anche su un altro concetto: quello della morte. “Cos’ha la morte che non va? Di cosa abbiamo così mortalmente paura? Perché non trattiamo la morte con un po’ di umanità, e dignità, e de senza, e, Dio non voglia, di umorismo?”. Il suo messaggio, nella sua semplicità, è rivoluzionario: “non bisogna solo cercare di prevenire la morte, ma anche migliorare la qualità della vita”, anche in punto di morte. Dice di lui Jacopo Fo: “Fa di più che miracoli. vestito da clown bianco con le alucce da angelo e l’arpa a far ridere le persone in punto di morte. Cosa c’è di più bello e importante che morire ridendo? Questo è un super miracolo”. Quello che ha fatto non è stato affatto facile, è stato ostacolato in tutti i modi, dall’invidia delle persone che gli stavano vicino e dalla rigidità dell’ambiente accademico, ma come lui stesso dice: “tutto quello che vale la pena di fare, è difficile”.
Patch Adams ha anche scritto un bellissimo libro, “Salute”, in cui parla in modo più dettagliato del suo ideale di pratica medica, delle deficienze del sistema sanitario, dell’importanza dell’arte, dell’immaginazione, dell’umorismo, della realizzazione del suo progetto di ospedale gratuito e della sua vita in generale, che nel film è molto sintetizzata. Viene inoltre messo in evidenza un aspetto fondamentale della sua personalità: l’amore, la passione, la costanza con cui realizza i suoi sogni. “Ho un desiderio tremendo che avvenga un cambiamento sociale e credo che la passione e la costanza siano la chiave per creare il cambiamento”. Come lui stesso aggiunge “la nostra società, priva di autostima, viene soffocata dal suo stesso senso di impotenza”. Appunto per questo, è particolarmente emblematico il suo messaggio. Questo articolo non vuole essere una recensione del film o del libro, ma soprattutto un invito a fare proprio, nella vita di tutti i giorni, nei rapporti, nelle relazioni, gli insegnamenti di un uomo che per tutta la vita ha lottato per un ideale, rendendo felici migliaia di persone.
“IL mondo è un peso. altrimenti non oserà tagliare le corde e liberarsi” Kazantzakis
a cura di Jonas Iaffaldano Di Gregorio
Su ciò che ho letto,sentito e vedendo il film Patch ha ragione,però ho notato che a volte ci sono cambiamenti strani dell'uomo sul rapporto e sulla morte;FORSE PERCHè NEGLI ULTIMI ANNI per colpa di questa crisi gli uomini ha trovato come rimedio a tutto il suicidio,si è vero è un'altra cosa un altro argomento,ma a volte se un uomo fa un gesto del genere perchè si sente abbandonato da tutti,io con la perdita del lavoro e contemporaneamente con la perdita dell'amore mi son sentito perso anch'io vi dico la verità,mi sembrava che ogni porta era chiusa,come se la gente mi deviasse,non avevo più parole in me per comunicare,forse in alcuni casi avrei desiderato la morte,ma la forza ho trovata grazie ai miei e grazie a Dio,perchè solo lui capisce gli stati d'animo di una persona,gli amori,i dolori...e poi la morte che nessuno la vorrebbe Patch con il tuo metodo aiuta molto.......
grazie di tutto
un bacio Enzo
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