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LE ARTI DEL BENESSERE
Medicine naturali del corpo, della mente e dell'anima
LE ARTI DEL BENESSERE
LO SPIRITUALE NELLA MEDICINA
LO SPIRITUALE NELLA MEDICINA


di Massimo Morasca

Negli ultimi decenni abbiamo assistito in Occidente a duna graduale involuzione della formazione del medico in contrasto con la grande evoluzione “scientifica” della medicina; essa è andata via via svuotandosi dei contenuti più ricchi e trascendenti, per dar posto invece esclusivamente ad insegnamenti scientifici di impostazione meccanicistica. E’ scomparsa così l’immagine dell’uomo nella sua interessa psichica e somatica, sostituita da quella di un omuncolo scomposto nelle sue singole parti fino ad arrivare all’infinitesimale. Ciò è da imputare indubbiamente al generale cambiamento della psiche dell’uomo occidentale che, nel divenire moderna, ha perduto la capacità di accettare i suoi aspetti arcaici come parte integrante del Sé.  Continua...

LA SALUTE OLISTICA
LA SALUTE OLISTICA


di Teresa Chindamo

SANI NEL CORPO Se proviamo a sfogliare le pagine di un giornale o a fermare per un attimo l'attenzione sui messaggi pubblicitari che ci vengono offerti dallo schermo televisivo o dai cartelloni affissi sui muri delle nostre città, possiamo notare l'accanimento con cui ci vengono proposti integratori alimentari, vitamine, oligoelementi, tutte apprezzabili conquiste della nostra epoca che suscitano il nostro entusiasmo e una nuova fiducia. Anche il meritato successo dei prodotti biologici e biodinamici, la ribellione che si diffonde sempre più tra i cittadini contro l'inquinamento di ogni genere che ci soffoca sono una prova evidente della nuova considerazione in cui teniamo la nostra salute. Continua ...

CHE COS'E' LA TERAPIA OLISTICA
CHE COS'E' LA TERAPIA OLISTICA
di Maggi Lidchi Grassi

Per avvicinarsi nel modo giusto alle terapie “olistiche” è importante sapere che il corpo ha in sé un meccanismo che lavora costantemente per mantenere la salute e che la malattia ne fa parte, è il messaggio per dirci che qualcosa dev’essere fatto.
La terapia è cattiva se riduce e sopprime, è olistica se si propone di aiutare l’individuo ad evolversi.
L’omeopatia, l’agopuntura e tutte le altre terapie alternative possono essere praticate in un modo meccanico e superficiale che le riduce al livello di una terapia qualunque, che si accontenta di sopprimere i sintomi. Vorrei citare qui un passaggio di Henry Miller che parla di una sua esperienza di guarigione “olistica” avvenuta ad Epidauro. Continua...
MEDICINE CHE UCCIDONO
<b>MEDICINE CHE UCCIDONO </B> di Maurizio Blondet

I farmaci "di sostituzione ormonale" promettono alle donne di restare giovani, di ritardare la menopausa e di sconfiggere l'osteoporosi. Ora si scopre che due medicinali molto diffusi, il Premarin e il Prempro, provocano cancro, embolia polmonare, infarto e demenza.
In USA, almeno 14 milioni di donne si sono viste prescrivere le due medicine. Ma poiché esse sono in commercio da 40 anni, sono circa cento milioni (tre generazioni) le donne americane in pericolo. Lo ha stabilito uno studio di un ente indipendente, il Women's Health Initiative (WHI).
Il principio attivo dei due farmaci è estrogeno estratto dall'urina di vacche e cavalle, che contiene tre tipi di estrogeni, di cui due non naturali per la donna. Inoltre il Premarin contiene progesterone sintetico, anch'esso non identico all'ormone umano. Il dosaggio aumenta la pericolosità.
Continua...
PSICODINAMICA
<b>PSICODINAMICA </b> di Marco Ambrosio

Conosciuta anche come Dinamica Mentale, è quanto di più efficace si possa attualmente utilizzare per sviluppare e ottimizzare le proprie risorse mentali, in quanto sintetizza il meglio tra tutte le possibilità offerte da Training Autogeno, Sofrologia, rilassamento psicofisico, meditazione creativa.
La condizione di partenza è uno stato di profondo rilassamento autoindotto tramite semplicissime tecniche di immaginazione creativa e respirazione, allo scopo di rallentare la frequenza delle onde cerebrali dallo stato beta allo stato alpha. Lo stato beta è la condizione che normalmente ci permette di interagire razionalmente con la realtà contingente e indica che le onde cerebrali (misurabili con l'elettroencefalografo) oscillano con una frequenza di circa 14 Hz (cicli al secondo). Le onde alpha hanno una frequenza di circa 8-13 Hz e caratterizzano lo stato di coscienza (o supercoscienza) che principalmente interessano la Psicodinamica.
Continua...
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L'UTILIZZO DEGLI OLI ESSENZIALI IN AROMATERAPIA SOTTILE



(a cura di Fabio Nocentini)

Nella cosiddetta aromaterapia sottile gli oli essenziali non vengono assunti per bocca, poiché l’aroma è inteso come frequenza o informazione vibrazionale, e il lavoro del terapeuta agisce non sul corpo fisico ma sul campo energetico umano. Oltre ad aromaterapia sottile, si parla poi di psicoaromaterapia, in quanto i profumi producono effetti anche sulla psiche. Ciò che conta non è il fatto di introdurre nell’organismo molecole estratte dalle piante come quelle contenute negli oli essenziali, seguendo quindi una visione materialistica e allopatica: si cerca piuttosto di sfruttare l’informazione sottile che l’olio stesso contiene, così da pervenire a un riequilibrio energetico del soggetto in modo simile a quanto si fa con i rimedi floreali e con i cristalli.

La sigla che identifica un Olio Essenziale è “O.E.”: l’essenza è un derivato di un’unica pianta, unico genere e specie. Non si può ottenere un O.E. distillando varietà diverse di piante e miscelando insieme il risultato delle varie distillazioni: l’olio che porta quel nome specifico (ad esempio Pimpinella anisum O.E., oppure Citrus aurantium flos O.E.) dovrà essere ricavato sempre dallo stesso genere e dalla stessa specie di pianta, senza mescolanze di sorta. La pianta produce O.E. dappertutto: nella radice, nel fusto, nelle foglie, nei fiori e nei frutti. Certe piante in particolare concentrano gli O.E. in qualche zona, come nei fiori, o nelle foglie. Più la pianta sta esposta al sole, più produce O.E.: quindi, in Italia e nei Paesi della costa africana come il Marocco troviamo molte piante spontanee produttrici di oli essenziali. .

La pianta produce O.E. come sostanza difensiva contro parassiti, insetti, muffe e via dicendo. L’essenza serve inoltre alla pianta come cicatrizzante nei casi in cui venga intaccato il suo fusto: quindi l’O.E. ha anche una funzione rigenerativa. In seconda istanza, l’O.E. svolge azione di aiuto alla riproduzione della pianta, poiché l’aroma attira gli insetti per l’impollinazione. Infine, il terzo scopo per il quale la pianta produce l’essenza è da rintracciare nella comunicazione: le piante comunicano tra di loro attraverso la diffusione degli oli essenziali. .

Gli O.E. sono particolarmente compatibili con il sistema ormonale umano. L’uomo usa gli O.E. in maniera analoga alle piante: a scopo difensivo (antibatterico e antivirale) e rigenerativo, nonché per amplificare l’attrazione, la comunicazione e gli stimoli sessuali.

Gli oli essenziali vengono suddivisi in tre categorie:
1. OLI DI BASE, quelli ricavati dalla corteccia e dalla radice, i più antichi, conosciuti dalla Tradizione e segnalati da un simbolo alchemico: □ → BASE. Tale simbolo si ritrova a volte in libri antichi. La nota di base è molto bassa, lenta: ciò significa che l’essenza ha una carica vibrazionale bassa ed evapora lentamente. Tra gli oli di base abbiamo ad esempio Sandalo, Patchouli, Vetiver.

2. OLI DI CUORE, mano a mano che dal fusto si va su verso i fiori: ○ → CUORE. Sono oli ricavati dalle parti aeree della pianta, come fiori e petali (un esempio può essere l’O.E. di Rosa): possiedono una vibrazione intermedia ed evaporano con tempi intermedi.

3. OLI DI TESTA, ricavati dagli agrumi e dalle bucce dei frutti: r → TESTA. Evaporano molto rapidamente, sono caratterizzati da una frequenza rapida, dinamica.

BASE: l’olio può durare fino a 24 ore se è di buona qualità;
CUORE: può durare circa 4 ore;
TESTA: può durare circa 2 ore.
Le essenze di base radicano le energie a terra:
Le essenze di cuore equilibrano le energie:
Le essenze di testa spingono le energie verso l’alto, verso i piani sottili: ­

Gli O.E. di testa si conservano pochi mesi se vengono aperti e usati spesso: tendono a evaporare e a ossidarsi per contatto con l’aria, quindi anche la quantità rimasta in boccetta dopo alcuni mesi potrebbe essere da buttare.

Gli O.E. possono essere estratti solo nei modi seguenti, secondo quanto stabilito dalla Farmacopea Francese del 1972:
DISTILLAZIONE IN CORRENTE DI VAPORE;
´ PRESSIONE A FREDDO;
ENFLEURAGE, sistema che oggi non si usa più in quanto avrebbe costi proibitivi, ma nel 1972 era ancora contemplato;
ESTRAZIONE A BASE ALCOLICA, ad esempio le Absolue francesi.

Per quanto riguarda la qualità degli oli essenziali e l’affidabilità della ditta produttrice, ecco alcuni suggerimenti: la dizione “olio naturale” in etichetta non significa nulla, per avere un’alta qualità ci deve essere scritto “O.E. puro al 100%”; inoltre l’etichetta deve riportare l’indicazione del procedimento attraverso il quale l’O.E. è stato ottenuto.
Il buon produttore, infine, dovrebbe anche segnalare da quale Paese proviene la pianta da cui si ricava l’olio in questione. Le piante da cui si ricavano O.E. e rimedi floreali come quelli di Bach dovrebbero essere, preferibilmente, spontanee e non coltivate.
Gli oli prodotti sinteticamente, con procedimenti di laboratorio, sono inefficaci a livello terapeutico: pertanto, se ne sconsiglia sempre l’uso.

Un O.E., per essere ben conservato, deve stare a una temperatura compresa tra 0° e 35°. Meglio sarebbe non riporlo in frigorifero, in quanto il frigorifero non è adatto alla conservazione di sostanze che agiscono a livello sottile: tale apparecchio trasmette infatti informazioni energetiche squilibrate a tutto ciò che viene messo al suo interno.

Un olio essenziale naturale presenta variazioni all’olfatto: ad esempio, all’inizio può sembrare amaro, poi riannusandolo sembra diverso, si notano variazioni di flusso, l’aroma cambia; al contrario, un olio essenziale di sintesi ha un aroma costante, lo si annusa e lo si riannusa ed è sempre lo stesso, non evapora, si conserva a tempo indeterminato. Queste indicazioni servono dunque a distinguere se un olio è naturale oppure ricavato chimicamente.
Mettendo alcune gocce di un O.E. sulle mani e strofinandole, se le mani rimangono untuose anche dopo qualche minuto significa che l’olio non evapora: quindi non si tratta di un olio puro ma di un olio miscelato con un olio veicolante.
Analogamente, se versiamo alcune gocce di O.E. sulla carta, esso dopo un po’ evapora e la carta ritorna asciutta, eventualmente mostrando un alone colorato tipico di quell’olio: ma se l’olio non si asciuga e la carta rimane untuosa, non siamo in presenza di un buon O.E.

MODALITÀ DI UTILIZZO DEGLI O.E. IN AROMATERAPIA SOTTILE
INALAZIONE SECCA
LAMPADA
SUFFUMIGIO

USO TOPICO MASSAGGIO
IMPACCO FREDDO

IMPACCO CALDO
BAGNO
PEDILUVIO E MANILUVIO
L’inalazione secca si pratica mettendo alcune gocce di O.E. su un fazzoletto di cotone (meglio usare tessuti naturali) e semplicemente annusando a più riprese. Se manca il fazzoletto o il pezzetto di tessuto naturale, si può usare una strisciolina di carta (attenzione comunque al tipo di carta, al fatto che essa sia stata trattata, sbiancata con sostanze tossiche, o abbia un odore già di per sé stessa). Ad esempio, Menta piperita O.E. in inalazione secca si usa per il mal d’auto.

Lampada (o diffusore per aromi, o bruciatore per essenze): l’uso terapeutico più corretto contempla la candelina, in quanto la lampada elettrica è meno indicata per la terapia. Una buona lampada deve avere la coppa abbastanza grande, tale da contenere una quantità di acqua che non si esaurisca prima dello spegnimento della candelina. Per rimuovere la patina che si forma con il tempo nella coppa (data dalle tracce d’olio e dal calcare), pulirla con aceto di mele, o con aceto in genere. Essendo l’olfatto un senso molto potente, il fatto di annusare gli O.E. diffusi nell’ambiente non deve essere trascurato sul piano terapeutico.

Il è adatto a casi acuti. Per il suffumigio si utilizza una bacinella con acqua portata a ebollizione, avendo cura di non mettersi subito sopra: si deve aspettare che la temperatura sia diventata sopportabile per il viso, inoltre l’olio non deve essere versato subito nella bacinella con l’acqua eccessivamente calda, ma è bene aspettare un po’. Non mettere l’olio nel centro della bacinella ma ai bordi; spesso sono sufficienti poche gocce di O.E., in generale 5-6. Coprire bene la testa con un asciugamano e annusare.

Massaggio: diluire sempre l’olio essenziale che si vuole usare per il massaggio in un vettore oleoso. L’olio veicolante può essere di vario tipo: il più a buon mercato (che comunque costituisce anche un buon olio da massaggio) è l’olio di semi di sesamo di alta qualità. Altri vettori possono essere: olio di jojoba, di mandorle dolci, di vinaccioli, di germe di grano. Aggiungere circa il 3 % di O.E. rispetto alla quantità di olio veicolante usata.
Miscele indicative sono le seguenti: in un flaconcino da 30 ml di olio vettore, 3 gocce dell’O.E. scelto; in un flaconcino da 50 ml, 5 gocce di O.E. Il numero delle gocce di O.E. da aggiungere all’olio vettore può comunque essere testato per mezzo del test kinesiologico. Attraverso la pelle, l’O.E. entra in circolo in pochi minuti, costituendo quindi un’ottima applicazione terapeutica non invasiva.

Impacco: l’O.E. può essere emulsionato in una sostanza grassa come miele liquido (miele di acacia), oppure aggiunto a una crema base neutra (reperibile in farmacia) e applicato sulla pelle. Volendo, si può preparare un impacco umido usando un pezzo di garza o un fazzoletto di cotone: in tal caso, emulsionare l’O.E. aggiungendone alcune gocce a un cucchiaio di aceto di mele (non usare un cucchiaio di metallo, ma di ceramica-legno-vetro-plastica), quindi stemperare l’emulsione in acqua (calda o fredda secondo i casi), bagnare la garza e applicarla sulla zona del corpo da trattare.

Bagno: emulsionare 15-20 gocce di O.E. in un cucchiaio di aceto di mele, oppure in un cucchiaio di miele liquido (attenzione a non usare un cucchiaio di metallo, il cucchiaio deve essere solo di ceramica-legno-vetro-plastica), o ancora in 1-2 dita di brandy; aggiungere l’emulsione così ottenuta all’acqua calda della vasca da bagno. L’O.E. può anche essere diluito in un cucchiaio di olio di jojoba, e quindi si aggiunge questa miscela all’acqua.

Pediluvio e maniluvio: diluire l’O.E. in olio veicolante e poi versare la miscela così ottenuta in acqua calda; rilassare i piedi o le mani in quest’acqua aromatizzata. Alternativamente, l’O.E. può essere diluito in aceto di mele o in brandy, e quindi aggiunto all’acqua calda.

L’assunzione orale non è contemplata in aromaterapia sottile: anzi, la si sconsiglia vivamente. Gli oli essenziali, se assunti per bocca, possono produrre effetti tossici: dunque si eviti sempre questa forma di assunzione, che tra l’altro rappresenta un modo molto materialistico e allopatico di avvicinarsi all’aromaterapia.

L’uso topico degli oli essenziali puri, cioè l’applicazione diretta sulla pelle, è sconsigliato: al massimo si può applicare una goccia di O.E. su ciascun polso, o sui lati del collo, come profumo, ma mai per periodi di tempo troppo lunghi e continuativi. L’eccezione a questa regola è costituita da due soli O.E.: Lavanda e Albero del Tè. Queste due essenze sono affidabili e non presentano controindicazioni anche se usate pure sulla pelle (naturalmente senza eccedere). Entrambi questi oli possono essere applicati puri, come disinfettanti e cicatrizzanti, sulle ferite aperte. Lavanda O.E., infine, è ottimo per le ustioni, magari miscelato all’olio di iperico.

Volendo effettuare un test di allergia a un O.E., si proceda nel modo seguente: miscelare a un cucchiaino di olio vegetale (anche olio di oliva) 1-2 gocce dell’O.E. scelto, applicare la miscela nell’incavo del braccio all’altezza del gomito, massaggiare, aspettare alcune ore (almeno 2-3) e controllare se compare una reazione allergica. Ricordarsi sempre di non usare un cucchiaino di metallo, ma di ceramica-legno-vetro-plastica.

Come antidoto alle essenze annusate, cioè per azzerare gli O.E. che fanno girare la testa e simili, annusare polvere di caffè o caffè in chicchi.

Infine si ricordi che in aromaterapia sottile, sia che si tratti di massaggio, inalazione o altro, più alto è il dosaggio degli O.E. (cioè più gocce si impiegano) e più ci si avvicina al piano fisico, più basso è il dosaggio e più l’azione si esplica sul campo energetico della persona.

LE PROPRIETA' SOTTILI DI ALCUNI OLI ESSENZIALI

Albero del Tè O.E. .
(Melaleuca alternifolia) .
Insegna a lottare per risolvere i problemi e assicura la vitalità necessaria per superare le asperità della vita quotidiana, rendendoci immuni da attacchi di vario tipo. Poiché l’olio essenziale è usato come antivirale, le sue proprietà in aromaterapia sottile e in psicoaromaterapia si riferiscono a parole chiave come protezione, purificazione e difesa contro le ingerenze esterne. Questa essenza fortifica e rinvigorisce rendendoci più perseveranti e battaglieri.

Anice verde O.E. .
(Pimpinella anisum) .
Olio che agisce in generale sulle disarmonie del 6° chakra, ed è capace di riequilibrare questo vortice a tutti i soggetti. L’Anice verde sul piano fisico aiuta la digestione e si rivela utile nei disturbi di stomaco; le sue vibrazioni sottili sono invece capaci di inclinare all’ottimismo e alla diplomazia, favorendo la capacità di comprensione e di adattamento. Esplica inoltre azione rilassante: dissolve le paure represse e aiuta ad avere un sonno tranquillo. Sul 6° chakra, la sua azione è incentrata sull’elaborazione di sentimenti di cui non si è consapevoli: vengono dunque ampliate da questa essenza la visione interiore e l’introspezione. Infine, essendo uno degli oli più indicati per la mente, promuove la lucidità di pensiero, aiuta la memoria e favorisce la concentrazione. Olio da evitare in gravidanza.

Bergamotto O.E. .
(Citrus bergamia) .
Olio adatto al 3° chakra, in quanto armonizza questo vortice in generale a uomini e donne. Possiede una notevole capacità di riequilibrio emozionale, riportandoci con i piedi per terra nel caso di eccessi, oppure svolgendo un’azione tonica nel caso di carenze. Si usa contro nevrosi, depressioni e stati ansiosi. Il suo profumo fresco e solare ha il potere di stemperare gli eccessi emotivi, di incoraggiare la fiducia in sé stessi e di far riemergere la vitalità soffocata. Scioglie i grovigli della mente e aumenta il buonumore. .
Essendo un olio di colore verde, è adatto anche al chakra del cuore: porta gioia, apertura e calma. Se lo si impiega nel diffusore per aromi prima di coricarsi, favorirà una buona qualità del sonno allontanando sogni sgradevoli. Non deve essere applicato sulla pelle prima dell’esposizione al sole, poiché attira i raggi solari.

Camomilla romana O.E. .
(chiamata anche Camomilla inglese: Anthemis nobilis) .
Di colore azzurro, aiuta a esprimere le verità spirituali più alte; in particolare, è un olio adatto al 5° chakra dei guaritori. Condivide con la Camomilla blu la proprietà di calmare e rasserenare l’umore, ma possiede sfumature più spirituali: si tratta di una frequenza più dolce e gentile, che stimola le capacità intuitive e di collaborazione con gli altri. Contrasta le manifestazioni isteriche e la si utilizza in condizioni di sofferenza e stress riferibili al 5° chakra. Infine, questo olio è utile in squilibri che implichino surriscaldamento, per esempio nel caso di febbre, infiammazioni e ustioni.

Cedro legno O.E. .
(Cedrus atlantica) .
Cedro legno radica tutti, è l’unica frequenza che funziona con tutti per le disarmonie del 1° chakra, pertanto si usa molto in aromaterapia sottile. Poiché radica la radice del capello, è un olio ottimo per chi perde i capelli: nella lampada da aromi, nel pediluvio e nell’applicazione locale (frizione sulla testa diluito in olio veicolante) stimola la ricrescita dei capelli. Inoltre scioglie il catarro (è antisettico e mucolitico) e aiuta a sciogliere il “catarro mentale” che offusca la mente. Si rivela particolarmente utile per persone instabili, volubili, immature e poco determinate. Olio da non usarsi in gravidanza e in caso di epilessia.

Eucalipto O.E. .
(Eucalyptus citriodora, Eucalyptus globulus) .
Sul 5° chakra lavora bene l’Eucalyptus citriodora. Infatti l’Eucalyptus globulus agisce più sul piano fisico e molto meno su quello energetico, mentre l’Eucalyptus citriodora armonizza il 5° chakra in generale a tutti. Sul piano psichico l’Eucalipto è una doccia fredda per chi cade facile preda dell’eccitazione: la sua energia dalla valenza molto intellettuale serve infatti a stimolare le facoltà logiche e a recuperare concentrazione e freschezza nei momenti di disordine e di torpore. Serve per favorire l’apprendimento e il desiderio di evolversi in persone pigre e svogliate; è di aiuto in caso di inerzia, indolenza, difficoltà di concentrazione e mancanza di interesse nel lavoro intellettuale. Armonizza il 5° chakra facilitando la comunicazione e l’espressione.

Ginepro bacche O.E. .
(Juniperus communis) .
Essenza adatta per la pulizia energetica dell’aura, il Ginepro è un depurativo e un disintossicante sia del corpo fisico che dei corpi energetici. Ripulisce dalle energie negative accumulate, specialmente quelle energie che possiamo avere assorbito per l’essere entrati in contatto con persone con le quali non ci sentiamo in sintonia. Nel diffusore si usa per la purificazione degli ambienti. .
Quest’olio dà forza interiore a chi ne è sprovvisto, combatte le ansie e i timori nelle persone timide e poco determinate; risveglia la libido nei soggetti stanchi e poco propensi alle attività in genere. Infine il Ginepro bacche è un’essenza fortificante che purifica la mente e invita alla meditazione. Allontana sfiducia e paure aiutandoci a conquistare un coraggio profondo. La sua azione è incentrata sui chakra 3° e 6°. Non deve essere impiegato in gravidanza e in caso di attacco renale in fase acuta.

Lavanda O.E. .
(Lavandula hybrida) .
Olio adatto a chi ha blocchi sia sul 3° sia sul 4° chakra, lo si usa spesso anche sul vortice della corona. Si tratta di un calmante emozionale e di un tonico per il cuore: riporta in equilibrio il battito alterato da aritmie e tachicardie, attenua i dolori di origine nervosa risentiti a livello del cuore. In aromaterapia sottile Lavanda O.E. è un profumo di pulizia interiore, di libertà vasta e serena.
La sua energia mercuriale, che si pone tra yin e yang, offre il dono dell’equilibrio, della calma e della chiarezza a chi tende a estremizzare ogni emozione, a chi si trova imprigionato in pensieri ricorrenti, in perenni stati di depressione, in confuse angosce e paure che tolgono il sonno e la capacità di prendere decisioni.
Ha un potere rigenerante del sistema nervoso e induce ad abbandonarsi a quelle percezioni sottili che spesso vengono soffocate dagli strepiti della mente, così da ricontattare sé stessi a tutti i livelli e crearsi intorno un’aura protettiva.In generale Lavanda O.E. è calmante, antisettico, analgesico, antidepressivo e soprattutto equilibrante.
Può giovare a tutti i chakra per la sua azione sedativa e armonizzante. Analogamente al Ginepro bacche, anche la Lavanda si usa nel diffusore per la purificazione degli ambienti.

Sandalo legno O.E.
(Santalum album)
Armonizza il 2° chakra a tutti indistintamente, uomini e donne. Riduce l’aggressività e gli istinti violenti, allenta l’esasperazione, apre uno spazio di calma e libera l’energia sessuale bloccata. I disturbi sessuali legati a stati depressivi vengono spesso risolti grazie all’uso di questo olio.
Esso è tuttavia più adatto a persone attive, yang, che non a soggetti flemmatici e di tipo yin. Sebbene sia considerato da sempre un segnale potente e preciso dell’eros maschile, l’olio essenziale di Sandalo legno emana una forza morbida e calda che avvolge uomini e donne con uguali benefici effetti.
Agisce equilibrando la sessualità con lo spirito, promuovendo l’integrazione del sacro con il profano: per tale motivo viene impiegato nelle scuole di tantrismo per trasformare le energie sessuali in energie spirituali. Non è dunque un afrodisiaco diretto, in quanto la sua azione è prevalentemente di tipo meditativo e rivolta verso l’interiorità: si rivolge piuttosto a soggetti che vivono l’argomento sessuale con superficialità. Può essere usato anche sul 1° e sul 7° chakra.

Ylang-Ylang O.E.
(Cananga odorata)
È maggiormente adatto alle donne con problemi relativi al 2° chakra, piuttosto che agli uomini. Ylang-Ylang O.E. può essere impiegato con successo per trattare problemi di frigidità. Stimola la sensibilità e la ricettività nei confronti dei sentimenti e delle richieste altrui.
Promuove l’attenzione verso gli altri e la condivisione di sé senza perdita di potere personale; sviluppa l’amore per sé stessi e il contatto con la propria fisicità. Si tratta di un’essenza di Venere dal carattere fortemente yin: insegna ad amare il proprio corpo, sgancia il pensiero dai circoli viziosi, dissolve i lacci dell’angoscia e delle paure e libera la dolcezza delle emozioni. Scioglie la rabbia creando un senso di pace; può indurre sonnolenza, in quanto è molto rilassante.


Bibliografia
Si veda la sezione Aromaterapia in categoria Erboristeria in
www.fiorigialli.it/shops/index.asp?locazione=libri




mi piace molto voglio approfondire lo studio.

articolo ben fatto, bellissimi gli oli essenziali, li uso da un po' e sono stati una scoperta meravigliosa, il loro effetto è potentissimo sul campo energetico

molto interessante questo articolo..io vorrei usare le gocce di lavanda come rimerdio contro l'ansia..ho comprato quelle specchiasol che sono anche per uso alimentare..ma se le assumessi? e come? secondo voi è sufficiente anche la sola inalazione contro l'ansia? grazie

Articolo interessante e molto affascinante, pratico da poco massaggi aromaterapici e ho riscontrato un aumento del rilassamento sui clienti tramite l'uso degli oli essenziali, mi piacerebbe moltissimo approfondire la pratica dell'aromaterapia sottile.

scritto da: giuseppe porrati il 31/10/2012 alle 14:59
Interessante,affascinante anche se certi argomenti avrebbero bisogno di preamboli purtroppo troppo impegnetivi sarebbe interessante poter approfondire su quali frequenze agiscono i vari oli essenziali e come riconoscere la propria frequenza vibrazionale

Con le nuove disposizione della normativa dei cosmetici anche gli O.E. come si adeguano?

articolo molto interessante. sono interessata agli o.e che uso da tanto tempo. leggerò il libro.

scritto da: giuseppe porrati il 29/07/2013 alle 10:15
grazie che belle informazioni

Dovreste far vendere i prodotti di aromaterapia a persone competenti che sanno cosa vendono ai clienti, e non a chi non sa cosa sta vendendo, tipo quelle vendite da quei giornaletti dove i prodotti si ordinano per essere venduti, in genere da persone del tutto incompetenti in materia che non sanno neanche cos'è l'aromaterapia, come è capitato a me che per aver annusato uno di questi prodotti senza sapere che cosa era, mi sono ritrovata con una reazione allergica!non a tutti fa bene...

Dovreste far vendere i prodotti di aromaterapia a persone competenti che sanno cosa vendono ai clienti, e non a chi non sa cosa sta vendendo, tipo quelle vendite da quei giornaletti dove i prodotti si ordinano per essere venduti, in genere da persone del tutto incompetenti in materia che non sanno neanche cos'è l'aromaterapia, come è capitato a me che per aver annusato uno di questi prodotti senza sapere che cosa era, mi sono ritrovata con una reazione allergica!non a tutti fa bene...

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