Il libro è ambientato a Roma, verso la fine degli anni Settanta; il Papa è morente. Julius Neinei, un mediocre studioso dei Vangeli Apocrifi, è ospite della Biblioteca Vaticana. Qui viene coinvolto in una complessa cospirazione ordita da un eminentissimo Cardinale che vuole screditare, irreparabilmente, il suo principale antagonista e autorevole candidato al Soglio Pontificio, presto vacante.
Perno di tale macchinazione è un manoscritto, redatto a Tolosa nel 1273, in cui vengono descritti accadimenti religiosi straordinari: apparizioni, rivelazioni, segreti. Questi accadimenti, pur dibattuti da Tommaso d'Aquino e San Bonaventura nel Secondo Concilio di Lione, nel volgere di pochi anni verranno occultati alla Cristianità, per essere riesumati solo secoli dopo dal Cardinale stesso, con lo scopo di ordire questo singolare intrigo a proprio vantaggio.
La trappola intellettuale architettata dall'alto prelato è però troppo raffinata e sortisce effetti straordinari e non voluti, rivelando, per contro, una nuova ipotesi, inedita e sconvolgente, dell'origine del Cristianesimo.