Un paese di un probabile est europeo, occupato e depredato da un esercito straniero. Nelle viscere della Città, c’è un’altra città: bambini senza famiglia che si guadagnano il diritto di vivere andando a depredare le case abbandonate in superficie. Due ragazzini, Vanja e Maila. Vanja vive nell’inferno di sotto, dormendo accanto alle tubature dell’acqua calda, come avviene per migliaia di altri bambini; Maila sta in un campo profughi, nell’inferno di sopra.
La loro amicizia nasce dal fango, rubando insieme, cercando una scintilla di umanità. E nell’abbraccio fra Vanja e la piccola nomade l’orrore diventa una favola. Poi l’incontro con un gruppo di anarchici stralunati e incazzati. Per la prima volta nella loro breve vita, Vanja e Maila vivono il senso forte di una comunità in lotta per un’idea di libertà e per la voglia straziante di un domani migliore.
La città di sotto è un affresco impietoso e al tempo stesso surreale, come sono le tragedie del nostro tempo, viste con gli occhi dei bambini. Un romanzo che graffia, commuove e ferisce, teso e affilato come una ballata di Nick Cave.