L’autore ha pubblicato nel 1996 “Nettuno all’ascendente”, suo primo libro di brevi racconti. Fantasie e realtà autoironiche. Nell’ultimo di quei racconti termina un lungo simbolico viaggio: “Poco più in là, lunga e sottile, l’asse e il sasso piatto su cui poggiava senza oscillazioni gli riempirono gli occhi. Ci montò sopra, ed era proprio arrivato”.
Arrivato a raccontare agli altri ed a se stesso due interminabili anni tra l’infanzia e la prima adolescenza mescolando, al nocciolo che è rimasto integro, personaggi trasfigurati e storie semivere di contorno. Il nocciolo era parlare con con il ragazzo che fu, ridergli un po’ dietro e riuscire magari a volergli bene.