Finn è un fotografo di successo. La sua vita è un flusso ininterrotto di telefonate, lavoro, musica nelle orecchie, viaggi. Finn dorme pochissimo, il suo sonno è abitato da incubi. Il suo animo è torturato: scegliere ciò che davvero preme, scegliere cioè l’arte o proseguire nella lucrativa carriera della fotografia di moda? Fino a che una sera la morte si presenta sotto forma di un incidente d’auto, a cui il protagonista sfugge per miracolo. L’incontro sfiorato con la morte cambia la sua vita. Con la scusa di un servizio fotografico da realizzare a Palermo, Finn parte. Ciò che vuole veramente è ricominciare da zero, riavviare la sua vita come si fa con un computer bloccato.
Qui, con la leggerezza e la libertà cui Wenders ci ha ormai abituato dai tempi de Il cielo sopra Berlino, il fantastico, o meglio il sovrannaturale, si affianca al reale. Finn si sente inseguito dalla morte, che gli appare in un personaggio misterioso sempre accanto a lui, quasi che l’appuntamento con la Fine fosse stato soltanto rimandato. Sarà l’incontro con Flavia, restauratrice impegnata a recuperare un grande affresco che raffigura il trionfo della Morte, a richiamare Finn verso la vita.
Una riflessione sul tempo e sul procedere della vita firmata da uno dei grandi artisti del cinema contemporaneo. Con Dennis Hopper e Giovanna Mezzogiorno.Con il libro Gli spazi di un’immagine, a cura di Frank J. Martucci