|
Secondo i più recenti studi oltre il 60% della comunicazione umana è non verbale. Ovvero, al di là delle parole e dei movimenti di cui siamo consapevoli, occhi, mani, piedi e muscoli facciali esprimono emozioni spesso in contraddizione con le parole, svelando i nostri pensieri reali. Saper leggere questi piccoli segnali e imparare a dominare il proprio corpo diventa indispensabile per interpretare desideri e intenzioni dei nostri interlocutori e per controllare i messaggi che involontariamente noi stessi trasmettiamo. Basandosi sulle scoperte della biologia evoluzionistica e della psicologia, Allan & Barbara Pease ci spiegano come.
Tutti conosciamo qualcuno che, entrato in una stanza piena di persone, riesce in pochi minuti a inquadrare con esattezza le relazioni che intercorrono tra i presenti e i rispettivi stati d'animo. La capacità di capire atteggiamenti e pensieri di un individuo in base al comportamento rappresenta la prima forma di comunicazione umana, risalente ai tempi in cui non esisteva il linguaggio orale. Prima che venisse inventata la radio, gran parte delle comunicazioni avveniva per scritto, tramite libri, lettere e quotidiani: ciò significava che pessimi politici e cattivi oratori, come Abraham Lincoln, riuscivano a ottenere consensi se imparavano a scrivere bene. L'era della radio ha invece aperto le porte a chi possedeva buone doti di eloquenza come Wiston Churchill, ottimo oratore, che avrebbe però incontrato qualche difficoltà nell'epoca attuale in cui tanto peso ha l'immagine.
|