"Il destino dell'uomo dipende da ciò che faremo: o l'uomo commette un suicidio globale, oppure può rinascere... Se nei prossimi venticinque anni riusciremo a creare uno spazio in cui molte persone possano sperimentare l'avvento di Dio, l'umanità vivrà una nuova nascita, una resurrezione. Nascerà un uomo nuovo.
Questo esperimento che sto facendo qui serve solo per creare i primi campioni dell'uomo nuovo. Voi tutti state partecipando ad un esperimento di portata immensa. Forse non ne siete consapevoli, ma voi potreste scrivere una pagina di storia! Questa è la più grande sintesi che sia mai stata tentata...". "Ogni volta che una civiltà raggiunge un punto culmine esiste sempre un pericolo: il pericolo della disintegrazione, il pericolo di un suicidio globale.
Oggi l'umanità sta affrontando lo stesso pericolo che sorse all'epoca di Atlantide, e che segnò la fine di quella civiltà. Quando il potere è troppo e la comprensione dell'uomo troppo limitata, il potere si è sempre dimostrato pericoloso. Pitagora fu iniziato ai misteri egizi e studiò i segreti preservati dalla distruzione e raccolti nella biblioteca di Alessandria. Il suo fu il primo tentativo di creare una sintesi, ma la società iniziò a perseguitare lui, la sua scuola e i suoi discépoli.
Il giorno in cui morì, migliaia di suoi discepoli vennero massacrati e arsi vivi". "Sono passati venticinque secoli da quando Pitagora tentò di creare la sua grande sintesi tra scienza e misticismo. E di nuovo il mondo vive nel caos. Come accade ogni venticinque secoli, l'uomo si sente sradicato, privo di significato; tutti i valori della vita sembrano scomparsi.
Si vive circondati da una profonda oscurità, si perde il senso dell'orientamento. Sembra che qualsiasi cosa si faccia sia futile, mera routine, gesti meccanici". "Questi tempi di caos, di disordine, possono essere una tragedia, come accadde con Atlantide; oppure possono determinare un balzo quantico nella crescita dell'umanità. Ed è solo in momenti così caotici che nascono le stelle più grandi".