È stato definito lo «yoga degli occidentali» e propone sia un aspetto pratico che coinvolge il corpo, sia uno mentale, sia un’attitudine consapevole all’esistenza.
Nato all’inizio degli anni Sessanta dall’intuizione di Leonard Orr, che ne ipotizzò il suo fulcro sul tema del superamento di quello che era chiamato «il trauma della nascita» e della ri-nascita/rinnovamento che ne conseguiva, ha sin dall’inizio preso sviluppi diversi, grazie soprattutto alla ricerca di alcuni dei primi allievi di Orr: Jim Leonard, Sondra Ray, Phil Laut, Bob e Mallie Mandel, Jim Morningstar.
Apparso dal crogiolo della New Age americana, il rebirthing è una metodologia che ha quasi cinquant’anni di vita, eppure continua ad appassionare esseri umani di ogni parte del mondo. Si avvale di una particolare tecnica di respirazione come principale strumento di ascolto di sé e, probabilmente proprio perché il respiro accomuna tutte le persone, incontra interesse ed entusiasmo.
Il rebirthing può essere considerato un importante strumento di educazione all’uso delle risorse della respirazione, la funzione fondamentale per la vita degli esseri umani.
Al tempo stesso costituisce anche un metodo pratico di ascolto di se stessi a livello fisico, emotivo e mentale; la sua pratica consente sia di ri-educare dalle abitudini limitanti il proprio respiro, sia di sviluppare strumenti di gestione interiore che possono essere utili per il benessere psico-fisico.
Il suo apprendimento richiede un training iniziale con un insegnante esperto, che possa valutare professionalmente le necessità della singola persona e pianificare un percorso adatto. In seguito la pratica può essere autogestita. In questo libro è possibile trovare una panoramica completa del metodo.