Per Klossowski Il simulacro è l'attualizzazione di qualcosa di impresentabile o di incomunicabile in sè. Ora, nel moderno, i simulacri paiono dominare il sistema della comunicazione, i corpi del linguaggio.
La loro forza non rivendica alcuna verità, piuttosto essi rimandano al luogo comune che si annuncia come espressione compiuta dell'atomizzazione del significato.
Nell'era multimediale i simulacri sono gli emblemi della religiosità tecnofilosofica. Riconoscersi come popolo minoritario che si mette in cammino, come auspicava Gilles Deleuze significa lottare e ingaggiare una battaglia in difesa della vita contro un controllo estetizzato che disincarna ogni linguaggio e indica come unico paesaggio possibile il disincanto dell'omologazione.