Lo stato profondo della psiche, denominato da Jung l'inconscio collettivo, racchiude in sé il patrimonio culturale dell'umanità. Oltre a comprendere un polo biologico con tutti gli istinti ereditari ed i meccanismi innati, l'inconscio collettivo è costituito dagli archetipi, fattori ordinanti capaci di generare contenuti spirituali e immagini simboliche che incontriamo nelle fiabe, nei miti e nei sogni collettivi. I simboli archetipici, che in tutti i tempi, presso tutti i popoli e in tutte le religioni esprimono esperienze sovraindividuali o manifestazioni divine, sono tra i segni distintivi dei sogni collettivi. È il caso dei quattro elementi, dell'albero, della montagna... I contenuti dei sogni collettivi proiettano il sognatore in una dimensione cosmica, in comunione con la natura, con il mondo circostante e con l'universo intero.
L'affermazione di Jung che l'inconscio collettivo serba in sé i semi di future situazioni psichiche e gli elementi utili per superare tutte le crisi esistenziali pone l'umanità di fronte a una vastissima gamma di possibilità. Per non continuare a ignorare i processi evolutivi che emergono ogni notte dagli strati profondi della psiche è necessario, secondo l'autore, una nuova cultura del sogno volta a prendere in seria considerazione i processi creativi dell'inconscio e i suoi insegnamenti.