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<< torna indietro     nella localit&arave;: TOSCANA     argomento: Mostre d'Arte del: 19/03/2008
News: 19 MARZO - 22 GIUGNO 2008 FIRENZE - VILLA BARDINI
GIOVANNI FATTORI E LE VIE DEL NATURALISMO IN TOSCANA

L’esposizione, curata da Francesca Dini, mette per la prima volta a confronto il più celebre dei Macchiaioli con i più illustri tra gli artisti che raccolsero l’eredità innovatrice della Macchia per declinarne temi e aspirazioni in versione naturalistico – borghese, in sintonia con l’evoluzione della cultura francese ed europea. Attraverso un percorso di 35 opere, per lo più di grandi dimensioni (alcune inedite e mai esposte prima) e in perfetta nuance con il parco di Villa Bardini, la mostra sottolinea quindi affinità, illumina diversità anche profonde, e ristabilisce così i giusti rapporti tra un caposcuola, che non fece mai nulla per esser tale, e suoi più giovani compagni d’arte, ovvero tra i protagonisti di una stagione pittorica bella e fuggitiva, in cui l’idealismo risorgimentale finì per affliggersi nelle delusioni post-unitarie e l’idea di un progresso incombente si venò rapidamente di sottili nostalgie. Undici capolavori di Fattori sono messi a confronto con splendidi dipinti di Francesco e Luigi Gioli, di Eugenio Cecconi, di Adolfo e Angiolo Tommasi, di Ruggero Panerai, di Guglielmo Micheli, di Egisto Ferroni, di Niccolò Cannicci, di Raffaello Sorbi.

Fattori, definito da Oscar Ghiglia “Un grande pittore di tutta la natura” è dedicata la prima sezione della mostra, ove notissimi quadri quali “La marcatura dei cavalli in Maremma”, “La Raccolta del fieno in Maremma”, “Tombolo, cavalli in fuga”, “Viale Principe Amedeo”, rievocano per sommi esempi la longeva e innovativa parabola fattoriana, il rigore formale, la fedeltà ai principi del realismo, la profonda umiltà dell’artista nel porsi di fronte alle più semplici manifestazioni della natura. Le successive quattro sezioni (Pittura dei campi, Naturalismo ‘cortese’, La Maremma, La veduta urbana) individuano i temi comuni e più frequentati tanto da Fattori, quanto dai naturalisti: splendidi dipinti quali “La lacciaia” di Eugenio Cecconi”, “La primavera” di Francesco Gioli”, “Passeggiata in Piazza San Gallo” di Ruggero Panerai rappresentano la Toscana delle piccole grandi cose, dell’umile vita di ogni giorno, delle terre vergini e bellissime, del lavoro anonimo, delle strade e delle piazze animate, degli idilli agresti.

Quattro importanti mostre di taglio inedito con centinaia di opere, una straordinaria iniziativa editoriale, un convegno nazionale sul restauro. Con un denso programma che abbraccia l'intero 2008 e uno scorcio di 2009, Firenze celebra il più noto dei Macchiaioli, il pittore dell'epopea risorgimentale e delle vedute maremmane, scomparso un secolo fa in un'aula dell'Accademia di Belle Arti, l'istituto di via Ricasoli che aveva frequentato per 60 anni, prima studente, poi docente.

Il progetto elaborato da Carlo Sisi, uno dei massimi esperti di arte dell'Ottocento, e la mostra organizzata dalla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, costituiscono la straordinaria offerta di Firenze per Fattori, programma promosso e prodotto dall'Ente Cassa di Risparmio congiuntamente alla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze - Galleria d'arte moderna, con il patrocinio del Comune di Firenze e la collaborazione di Firenze Musei, Fondazione Parchi Monumentale Bardini e Peyron, Accademia di Belle Arti, Museo Nazionale Alinari della Fotografia, Biblioteca Marucelliana, Museo civico Giovanni Fattori - Villa Mimbelli di Livorno e Centro europeo per il restauro (CERR) di Siena.

Il calendario delle celebrazioni (www.firenzeperfattori.it) è stato presentato oggi dal presidente dell'Ente Cassa Edoardo Speranza con la soprintendente Cristina Acidini, Isabella Lapi Ballerini, direttore della Galleria d'arte moderna, Carlo Sisi e, per le rispettive competenze, i curatori degli eventi, Silvio Balloni, Francesca Dini, Giuliana Videtta, Giuliano Matteucci, Giorgio Bonsanti, Monica Maffioli. Obiettivo del lungo viaggio sulle orme di Fattori, livornese di nascita e fiorentino d'adozione, è di sottolinearne il particolare valore nella cultura italiana tra Ottocento e Novecento e di mettere a fuoco le caratteristiche della sua pittura in rapporto ai movimenti artistici europei del tempo.

La presentazione (4 marzo) dell'edizione anastatica dello Zibaldone di Telemaco Signorini, compagno di strada di Fattori, rappresenta la prima tappa del viaggio. Curata da Balloni, l'anastatica rende finalmente possibile la consultazione di un volume complesso quanto unico, in cui Signorini sintetizzò tutti i temi della modernità di allora e della sua ispirazione: la novità della fotografia, l'incisione, l'impegno sociale, il rapporto con Proudhon e col verismo. L'originale sarà esposto alla Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti, le copie saranno donate alle biblioteche pubbliche d'Italia.

Dal 19 marzo al 22 giugno Villa Bardini ospiterà la mostra Fattori e il Naturalismo in Toscana (curata da Francesca Dini) dedicata al Fattori naturalista, pittore dei campi. Saranno esposte circa 40 opere, per lo più di grandi dimensioni, per mettere in luce il rapporto tra l'artista e alcuni epigoni toscani della generazione successiva (i Tommasi, Sorbi, Cecconi, Micheli, Panerai, Gioli, Cannicci, Ferroni). Una mostra di nicchia, che arricchisce la parallela monografica di Livorno con un capitolo assai significativo circa il percorso di Fattori dal realismo al simbolismo.

In autunno (17 settembre - 15 novembre) spetterà all'Accademia di Belle Arti ospitare I luoghi di Fattori, affascinante retrospettiva di disegni, foto, oggetti, curata da Giuliana Videtta con Anna Gallo e allestita nelle aule dove il pittore studiò e insegnò, ambienti ripristinati e visitabili per la prima volta. Il programma culminerà con la mostra L'altra faccia dell'anima. Ritratti di Giovanni Fattori (ottobre 2008 - gennaio 2009, curatori Giuliano Matteucci e Carlo Sisi), presentata dalla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti su progetto dell'Istituto Matteucci, che, attraverso una mirata selezione di circa 60 ritratti, tende a rivelare l'artista in uno degli aspetti meno noti, ma certo tra i più complessi e sorprendenti della sua personalità: una fisionomia pittorica che, mutando nel tempo attraverso il costante aggiornamento dello stile, impone Fattori tra gli osservatori più attenti e acuti dell'anima del proprio tempo.

Anche Macchie di luce. I Macchiaioli e la fotografia (Museo Alinari, 4 dicembre 2008 - 15 febbraio 2009, curatrice Monica Maffioli) è un'operazione inedita, con cui si affronta per la prima volta in modo tanto ampio il rapporto tra gli esponenti del movimento e la rivoluzione dell'immagine prodotta tecnologicamente. Un confronto tra scatti belli e rarissimi con dipinti di Signorini, Fattori, Borrani, per una mostra che si collega ai temi dello Zibaldone e ai contenuti delle altre esposizioni.

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