Di ciò di cui non si può parlare si tace. - Ludwig Wittgenstein

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
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LE TRAPPOLE DEL CAMMINO SPIRITUALE



Intervista a Mariana Caplan

Cos'è “l'illuminazione”? Di cosa parliamo quando parliamo di maestri, maestre, guru o persone illuminate? Esiste quello stato che nella letteratura spirituale e filosofica viene chiamato “il risveglio” o “l'illuminazione”?

Se fai una piccola inchiesta per la strada, la maggior parte delle persone si immagina una specie di Buddha, un santo o una santa, magari un pazzo che vive in miseria, in un altro mondo, mezzo addormentato (o del tutto) alle emozioni, alle sensazioni, cosa che comunemente si considera un autentico spreco dell'esperienza. Ma comunque, per definizione, si tratta di uno stato di “risveglio” dal sonno dell'ignoranza, d'illuminazione in una vita buia. Saggezza, luce e intensità.

In cosa consiste l'illuminazione?

È un temine che è stato utilizzato troppo e suppongo che per questo ha perso il suo senso. Molta gente si immagina qualcosa di trascendentale, separato o fuori dal mondo. Però, in realtà, le persone illuminate (e non sono molte quelle che ho potuto conoscere) son persone di grande compassione, dedizione, servizio, che utilizzano la propria vita per aiutare gli altri. Anche non necessariamente per aiutarle negli obiettivi più materiali, ma ad essere più felici. Eppure son persone che continuano a scontrarsi con sfide umane (rabbia, dolore, tristezza), solo che hanno imparato ad affrontarle in modo speciale. Con maturità spirituale, che non è lo stessa cosa della maturità umana.

Qualè la differenza?

Nella maturità umana (la crescita personale), io aspiro ad essere una buona persona, a superarmi. Nella crescita spirituale possiamo arrivare a percepire aspetti dello spirito molto profondi. Son realtà che non si possono spiegare completamente solo attraverso la mente, se non ne hai avuto esperienza personale. Per esempio, capisci che la nostra percezione di ciò che è un essere umano è molto limitata, che la realtà umana è molto più grande e profonda. Ti connette con un certo tipo di saggezza (non mentale né intellettuale) che ti permette non solo di godere della vita a un livello più intenso, ma anche di fare un lavoro interiore di trasformazione.

Godere di più della vita? L'immagine della persona illuminata che non sente né soffre è allora un luogo comune?

Bè si: non smetti di sentire ma sviluppi una capacità di sentire più cose: le tue percezioni son molte di più, differenti e intense. Il mondo che ti circonda si trasforma per il semplice fatto che dentro di te ha avuto luogo una trasformazione.

Come si traduce questo nella pratica? Che cosa porta nella vita quotidiana?

Una delle sfide più importanti a cui va incontro l'essere umano nel corso della sua vita consiste nel modo in cui gestire le emozioni. Applicandoti nelle pratiche spirituali, poco a poco impari a gestire questa realtà; a percepire di più e allo stesso tempo a gestire il mondo emozionale che normalmente ti domina. Secondo me, questo è l'apporto più valido, molto maggiore di quello che può darci lo sperimentare “viaggi mistici”, che inizialmente possono avere luogo, ma attenzione, perché si può convertire in una trappola. Io credo che i frutti del cammino spirituale hanno molto a che vedere con la capacità di servire il mondo in modo più sincero piuttosto che con qualsiasi stato di alterazione della coscienza, nonostante possa risultare allettante e piacevole.

Quale dovrebbe essere la motivazione per iniziare una pratica spirituale? Esistono motivazioni egoistiche o sbagliate?

Normalmente al principio le motivazioni non sono molto pure, ma non importa. Solitamente iniziamo una pratica spirituale, qualunque sia, perché vogliamo essere più felici, soffrire meno, avere più potere o essere speciali. Soprattutto perché vogliamo uscire fuori dalla sofferenza. La cosa buona del cammino è che la pratica stessa è intelligente e finisce per mostrarti le vere ragioni. Bisogna solo impegnarsi, con qualsiasi motivazione, rimanendo fedeli ad una pratica concreta (resistendo alla tentazione di spostarsi da una scuola all'altra) e la pratica finirà per trasformarti. Però attenzione, il processo può richiedere anni.

Anche la migliore delle motivazioni, come il servizio al prossimo, può nascondere un impeto di vanità, di desiderio di potere? Come riconoscerlo?

È abbastanza probabile. Se una persona è vanitosa, la vanità apparirà in qualsiasi cosa proverà a fare, inclusa la pratica spirituale; accadrà la stessa cosa se è insicura, egocentrica, felice, despressa, etc. Però non fa niente, il cammino insegna a riconoscere il problema e a lavorarci sopra. In generale, quasi sempre iniziamo in modo ingenuo, insicuro, arrogante. Ascoltiamo i concetti di umiltà, servizio, distacco, etc. e ci sembra di capirli, perlomeno intellettualmente. Però nella pratica vengono fuori insieme a tutte le nostre tendenze personali.

Come si può individuarle e lavorarci sopra?

In primo luogo con coraggio, onestà e umiltà, perché altrimenti non riusciremo a vederle. E, cosa non meno importante, assicurati di poter contare su buoni amici spirituali che ti aiutino, ciò nel buddismo si conosce come la Sangha (la comunità). Ricorderò sempre che nei miei primi anni di pratica (dovevo avere circa 26 anni) condividevo una casa con una monaca di 65 anni, che aveva anni d'esperienza alle spalle e diversi ritiri; per me era una maestra. Alla fine della settimana mi chiese cosa avessi visto di negativo in lei durante la convivenza. Mi sorprese: con i suoi anni e la sua esperienza era ancora aperta alle opinioni di una ragazzi di 26 anni, praticamente appena arrivata. Per fare una domanda del genere bisogna essere coraggiosi e rischiare d'ascoltare cose che probabilmente non ci piaceranno. Però è l'unico modo di affrontarle e di lavorarci.

È così importante l'attenzione e l'autocritica? Non si corre il pericolo di deprimersi?

Certamente. Nel cammino spirituale c'è molto spazio e molte occasioni per le delusioni, perché siamo esseri insicuri e a volte presuntuosi. Però porsi le domande giuste e vivere con esse è molto conveniente. La conoscenza di sé stessi è imprescindibile, e questa richiede molta umiltà e la volontà di chiedere l'opinione di chi ti circonda. Questo è ciò che ti aiuta a restare centrato, perché altrimenti, ci son molte probabilità di perdersi lungo il cammino. A me interessa molto la psicologia e non ho mai abbandonato questo campo di studio, che è stato quello con cui ho iniziato. Credo che la psicologia e la spiritualità siano complementari.

Che differenza c'è tra le esperienze mistiche e l'illuminazione?

Le esperienze mistiche sono stati alterati di coscienza, un'esperienza di connessione con una realtà non materiale e che interpretiamo come sacra, di connessione con Dio o l'Unità o come si vuol chiamarlo. L'illuminazione è uno stato di comprensione delle cose oltre la loro apparenza, un tipo di comprensione che ti trasforma.

Cosa apportano le esperienze mistiche alla vita quotidiana?

Ci risvegliano ad una realtà più grande. Questo tipo di esperienze è quello che normalmente porta la gente al cammino spirituale, che sia per una tragedia personale, la morte di una persona amata, una perdita importante o qualsiasi cosa che risulti così dolorosa da portarci al di là dei confini del dolore e connessi con qualcosa di più profondo. Però ci sono anche altri modi per raggiungere esperienze mistiche: attraverso il sesso, le droghe, etc. La cosa importante è non attaccarsi a queste esperienze. La coscienza si apre e può aiutarci a trovare l'ispirazione, la motivazione. Però l'importante è che quella esperienza ci abbia trasformato. Che ci serva per vivere meglio nella vita quotidiana, per amare meglio e servire meglio.

La pratica, la crescita o l'intelligenza spirituale servono a qualcosa se non servono per agire meglio nella nostra vita quotidiana? Come può una persona “illuminata” o “risvegliata” arrabbiarsi, sentirsi frustrata o deprimersi quando le cose e le persone che la circondano non sono “come dovrebbero essere”?

Perché questa persona non è “illuminata” completamente, è molto raro che accada una cosa del genere. È più facile che si sia “illuminata” una parte; per esempio, che che in realtà le cose sono come son e le emozioni non sono altro che i tuoi desideri (l'allegria quando le coso son come le vuoi e la tristezza di quando non sono così), o la non-dualità, o la vacuità dell'ego, etc. Queste persone possono aver raggiunto una realizzazione o illuminazione, però altre parti della sua intuizione restano oscure, motivo per cui cui continua ad arrabbiarsi a fare uso e abuso di potere, etc. Un grande maestro come Claudio Naranjo mi spiegò che una volta riuscì a mantenersi in uno stato di illuminazione per tre anni per poi per altri dieci anni l'illuminazione scomparve. Fino a quando comprese che quella “luce” doveva essere sacrificata per percepire tutto quello che ancora era all'oscuro. Non si demotivò e seppe andare avanti.

E questo può succedere a chiunque...

Certamente. Anche al tuo maestro, alla tua maestra. Capita che se la tua guida cade in depressione o si ammala, o si separa dal suo compagno, si deprime. Ti chiedi come mai. Perché? Anche lui è un essere umano che attraversa un processo. Bisogna vivere con questo paradosso. Prendi ciò che ti trasmette, ciò che impari e continua a crescere al suo fianco. Il resto è parte del suo processo di crescita spirituale. E forse tu puoi usarlo allo stesso modo per il tuo processo, se lo guardi con saggezza e compassione. Ricorda: il cammino spirituale è un lavoro per tutta la vita, non solo per te, ma anche per la tua guida.

In questo lavoro di tutta una vita come ci aiuta la disciplina morale? E come ci ostacola? Come utilizzarla?

Effettivamente ha i suoi vantaggi e i suoi rischi. Però soprattutto al principio è estremamente necessaria. La disciplina morale consiste in regole basiche di comportamento e al principio, quando la persona è persa e alla mercé della tirannia delle proprie emozioni, è molto conveniente contare su strumenti che ci permettano di sviluppare l'energia del sacrificio e lo sforzo, per esempio, per non correre dietro a qualsiasi desiderio, emozione, etc. La disciplina morale ci aiuta a mantenere le abitudini che precedentemente abbiamo adottato e ,attraverso di esse, sviluppare la coscienza.

Quali sono i rischi?

Cadere nella rigidità, per esempio, nell'esigere eccessivamente da sé stessi, nella delusione, o meglio crederci speciali e superiori perché la nostra condotta morale è “superiore” a quella dell'essere umano comune e corrente. In questo caso è molto importante anche l'umiltà. Per esempio, se ti impegni a “non mentire”, già basta preoccuparsi di mentire meno o di essere coscienti quando si sta mentendo o quando non stai dicendo la verità anche quando apparentemente non dici bugie. E la stessa cosa per “non uccidere”, etc. Essere coscienti dei modi sottili con cui veniamo meno ai nostri impegni, però continuando ad impegnarci per illuminare il nostro cammino.

C'è un momento in cui si può fare a meno della disciplina morale?

Solo quando quei valori son interiorizzati e non c'è più bisogno di ricorrere ad essi perché formano parte di te e agiscono in modo naturale. Intanto che ciò non accade, bisogna ricorrere all'aiuto della disciplina morale. Però farlo in modo generoso e amorevole con sé stessi e con le altre perosne. Senza cadere nell'auto indulgenza. Come in tutto, sempre ci son due lati (o trappole) in cui si può cadere: da una parte o nella parte opposta.



Le trappole del cammino spirituale

Esistono molte trappole e molte occasioni, ogni giorno e praticamente in ogni situazione.

Il supermercato spirituale. È la tentazione andare da un luogo all'altro, di scuola in scuola, di gruppo in gruppo, cercando esperienze forti e senza stabilire un compromesso di ricerca di sé stessi e di pratica profonda in una disciplina concreta.

Prenderlo come un hobby. Un intrattenimento piacevole o intellettuale, con scarsa implicazione personale. Come diceva l'antropologa e maestra zen Joan Halifax “ci son hobby peggiori” (e sapeva bene quello che diceva, lei che lavorava nelle carceri). Però se prendi la pratica spirituale come un intrattenimento, non è facile che si dia una trasformazione personale profonda.

Autoinganno. Leggiamo libri e ascoltiamo a maestri e maestre che ci trasmettono concetti come il distacco, la compassione, l'umiltà. Per un momento ci inganniamo pensando che abbiamo raggiunto la comprensione di queste cose, però più avanti osserviamo nella nostra esperienza che non è così, che non siamo riusciti ad intergrarle, che è difficile farlo. Può succedere di demotivarsi per qualche tempo, però bisogna imparare ad accettarlo (accettarsi) e andare avanti.

La dipendenza dalle esperienze mistiche. Durante la meditazione puoi arrivare a speriementare stati alterati di coscienza di gran gioia, intensità e felicità profonda. Non ti ossessionare nel tentativo di raggiungere nuovamente questi stati perché sono imprevedibili. Apriti perché possano arrivarti però non perseguirli troppo perché potrebbero essere causa di abbattimento e frustrazione, specialmente quando più li insegui più ti sfuggono.

La supremazia dell'ego. Puoi credere addirittura di aver raggiunto la realizzazione (comprensione profonda) del senso della vita e cose così. Puoi credere di aver ottenuto l'illuminazione o il risveglio. Non entusiasmarti troppo e continua a praticare. Quello che importa è come applichi tutto questo alla vita quotidiana e alle tue relazioni con le altre persone.

Abbandonare le tue responsabilità. A volte, certe esperienze mistiche o alcune occasioni in cui si realizzano alcuni concetti (come l'esperienza della vacuità o che la realtà non esiste così come viene interpretata) possono condurti a osservare il mondo in modo “passivo”, come se tu fossi più avanti, abbandonando di conseguenza le tue responsabilità. Ti sbagli, questo non ti avvicina al cammino spirituale ma casomai ti allontana. Praticare la saggezza nei conflitti quotidiani molte volte è più difficile che ritirarsi in una grotta a meditare, fuori dal rumore mondano.

Tradotto dal sito Crece Joven

il libro fondamentale di Mariana Caplan
:
TRA CIELO E TERRA
Gli errori della ricerca spirituale
e le pretese premature di illuminazione


per le EDIZIONI IL LIBRAIO DELLE STELLE

Altri articoli di Mariana Caplan: CLICCA QUI



scritto da: Barbara il 23/06/2010 alle 10:21
Mariane Caplan è davvero illuminante! Una grandissima pensatrice!

Grazie!

Barbara Bedini

Molto profondo ed interessante. Da parte mia ho avuto una profonda crisi nel 2007 sfociata con una forte depressione, cosa strana per una perdita di un dente e tutt'ora provo paura per una eventuale perdita dei denti.
Tutto questo mi deprime molto e trovo difficoltà ad affrontare la vita, mi pesa moltissimo tutto quello che faccio dal lavoro a le cose più semplici.
Ho dovuto ricorrere alle cure di un neurologo e stò prendendo psicofarmaci per le ossessioni ricorrenti(Haldol)
Cosa mi consigli...
Un abbraccio Roberto
Nb: Se potessi parlarti mi farebbe piacere se puoi lasciarmi un recapito telefonico.

scritto da: Barbara il 24/06/2010 alle 10:32
Ciao Roberto, scusa, prima di andare avanti un piccolo chiarimento: non ho capito bene se ti stai rivolgendo a me o a Mariane, l'autrice dell'articolo - forse a me, dato che Mariane vive negli USA, almeno credo, ma meglio chiarire... -

Grazie

Barbara Bedini

Si certo a tè Barbara chiarissimo, grazie se vorrai rispondermi e se puoi lasciarmi il tuo numero di telefono.

Grazie

Roberto Roi

scritto da: barbara il 01/02/2011 alle 00:51
Roberto, chiamami tranquillamente al 335 5763148, così parliamo un po'... non so perchè vedo che la risposta che ti scrissi tempo fa non compare, quindi la riscrivo, meglio tardi che mai!

Concordo completamente con quanto espresso da da Mariana. La mia personale esperienza, mi ha portato a pensare che dopo tanta ricerca esteriore, si può raggiungere la vera illuminazione con il metodo più semplice che tutti i grandi da sempre ci hanno insegnato: andare dentro noi stessi, conoscerci profondamente, avere il coraggio di guardarsi bene e correggere i lati deboli (oscuri). Ci vuole molto coraggio e molta costanza, ma è indispensabile, partire da quì.

credo che questa sia la strada da percorrere ma abbiamo uno svantaggio contro le brutte persone che creano il brutto mondo loro si alleano molto di più e sono molte di più, che arma si può usare contro i grammi?

l'arma. Questa parola se mi permetti Guido la sostiuirei con amore.
Si! AMORE come unica arma che può realmente fare la differenza, va utilizzata naturalmente col cuore.
Quelle brutte persone come tu le chiami, non sono brutte, devono solo essere aiutate a ri-trovare il bello che c'è in loro.

Kalimero non sei nero sei solo sporco...hihihi.

Sicuramente non sarà facile, ma la perseveranza porta vittoria.
Ma!! Tutto questo deve avvenire attraverso il ''SUO'' amore , solo attraverso il suo amore infinito possiamo realmente risvegliare i nostri cuori. A volte ci sembra tutto strano alla nostra apparente ed illusoria conoscenza ma è il suo piano cosmico è l'unica verità suprema che dobbiamo tutti noi intraprendere per poter agire nel mondo
DIO E' AMORE AMORE E' DIO
apparentemente sembrerà una frase scontata, ma a mio sentire e' molto profonda.
E' un: Amando ti dai, donando ricevi. e si risveglia noi
d o l c e m e n t e l'amore per il tutto.

scusa Roberto non stai parlando con uno che non sa che Dio è verità giustizia gioia e sopratutto in primo amore ma qui a Piacenza se una persona di sesso maschile fa notare la propria luce viene aggredito e non poco in specialmodo da donne che vanno sul posto di lavoro a cercare di ribaltare il ruolo di Dio in figura femminile schiacciando e mettendo in schiavitù gli uomini usando il fascismo la maleducazione e la consapevolezza che loro sanno usare molto bene la carta del non ti vogliamo bene appunto l'amore che è l'arma più potente del mondo e ho ridetto arma anche se non ti piace ma quì è un vero massacro ci sono in giro facce orribili! noi uomini non maneggiamo con malizia l'amore come fanno loro unito alla carta della seduzione e la maggioranza finisce dissanguata e in una brutta sottomissione , c'è da svegliarsi!!!!

Carissimo Guido,
l'amore che tu parli,e qualcosa che và oltre il vero amore. L'AMORE o Coscienza Cristica e saper vedere in profondità e negli altri le loro paure, dubbi,rabbie. Credimi non riescono a fare diversamente, si nutrono delle loro credenze, giuste o sbagliate,(sono nei loro conflitti) non stà a noi giudicare il piano Divino, anche se a volte ci sembra ingiusto, è perfetto così! LUI sà cosa è giusto per te e per loro. Ti capisco Guido non è facile, credimi ho passato dei momenti difficilissimi e a volte apparentemente insuperabili,con crisi profonde a volte a rasentare il limite, ma poi come d'incanto tutto è ricominciato a fluire come se qualcosa .......Basta a volte e credimi cambiare la nostra visione entrare in sintonia con le persone non più vederle come nemiche, distanti e diverse da noi, impaurite forse ma nostre amiche. Piuttosto osserva com'è in questo momento il tuo rapporto con il femminile rappresentato in primis dalla Mamma. A volte basta realmente poco. Una buona cosa è provare a risentire e a provare a dare una risposta diversa alla nostra limitata comprensione. Noi tutti rappresentiamo il femminile e il maschile che c'è dentro noi. Non voglio e non mi permetterei mai di insegnarti nulla non è il mio compito. Tu sai benissimo cos'è più giusto per te, Mà ho osservato su me stesso che:
Se non risolviamo i conflitti con i propri genitori non possiamo procedere. Anzi andrà sempre peggio. Per risolvere bisogna vedere quali sono gli affetti che ancora sono ''attivi'' ( gli affetti sono la domanda infinita, ciò che ci è mancato da piccoli e che chiediamo a tutti, ma a cui possiamo rispondere solo da noi).
Ora sei adulto, cosa vuoi ancora ricevere da loro?
Un grosso abbraccio, fratellino.

non so ma credo che non mi hai capitio bene, tu sai che quasi tutti cercano il potere ed è potere la forza, la velocità, i soldi, la sapienza ecc. ma di tutti uno è il più invincibile chi ha più amore dentro di se è superiore perchè è èsso che governa quindi chi ha poca luce non sa nemmeno di cosa si tratta ma ti attacca perchè pensa di essere superiore grazie ad altri poteri e a volte i più assurdi ma sa solo creare un brutto mondo, se hai letto il manuale al nuovo paradigma noti che ti ci ritrovi in tutto però a pag. 50 si consiglia alle donne di immedesimarsi nel pianeta terra e che l'uomo deve stare contenuto da esso ed è anche vero ma la luce è proprio nel nucleo del pianeta ma è ricoperto dalla terra che serve per far nascere la vita quindi se la terra copre la luce si crea l'ombra del brutto mondo e c'è tanta gente che si aggrega senza avere capito cosa stà facendo

e voglio aggiungere che credo di poter dire di essere una bellissima persona tanto che giudico fortunato chi riceve il permesso di venirmi vicino, con me il ricatto non ti vogliamo bene non funziona, non bisogna sottomettere nessuno ma decidere chi merita la nostra sottomissione

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05 APRILE 2019 BOLOGNA - MEDITAZIONE - L'ESPERIENZA DEL RAJA YOGA
17 APRILE 2019 MILANO - CELEBRAZIONE EQUINOZIO DI PRIMAVERA E MEDITAZIONE DELLA PASQUA
13 - 14 APRILE CANTAGALLO (PO) - TEMPIO INTERIORE - SEMINARIO DI DANZA SUFI
13 - 14 APRILE 2019 FIRENZE - WORKSHOP LA SAGGEZZA DEL CUORE - PER INSEGNANTI E GENITORI
02 APRILE 2019 MILANO - IL POTERE DELL INTUIZIONE
14 APRILE 2019 MILANO - IMPARIAMO AD INTERPRETARE SEGNI E COINCIDENZE - CON GIAN MARCO BRAGADIN
05 APRILE 2019 PERUGIA - MEDITAZIONE E ARTE
25 - 28 APRILE 2019 GROSSETO - SEMINARIO DI ASCOLTO DI SE CON IL RESPIRO
27 APRILE 2019 FIRENZE - HO OPONOPONO IL SEGRETO HAWAIANO
27 - 28 APRILE 2019 MONTELUPO FIORENTINO - CORSO DI COSTELLAZIONI FAMILIARI E SISTEMICHE
25 - 26 - 27 - 28 APRILE 2019 BELLARIA IGEA MARINA (RN) - OSHOFESTIVAL 2019
06 APRILE 2019 ROMA - TRA LUCE E OMBRA - SEMINARIO ESPERIENZIALE
12 APRILE 2019 SAN PIETRO IN CERRO (PC) - LIBERA LE EMOZIONI
03 APRILE 2019 PRATO - L'UNIONE - I 12 PASSI DELL AMORE
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