La bellezza salverà il mondo (Dostoevskij)

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UN ALTRO MONDO POSSIBILE
Creando una nuova Consapevolezza 
UN ALTRO MONDO  POSSIBILE
I FIORI DEL DOMANI
Tutti i fiori di tutti i domani
sono i semi di oggi e di ieri.

Proverbio cinese
Ancora un sogno
... Sì, è vero, io stesso sono vittima di sogni svaniti, di speranze rovinate, ma nonostante tutto voglio concludere dicendo che ho ancora dei sogni, perché so che nella vita non bisogna mai cedere.
Se perdete la speranza, perdete anche quella vitalità che rende degna la vita, quel coraggio di essere voi stessi, quella forza che vi fa continuare nonostante tutto.
Ecco perché io ho ancora un sogno...
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Varsavia
<b>Varsavia </b>







Hanno ucciso il ragazzo di vent'anni
l'hanno ucciso per rabbia o per paura
perché aveva negli occhi quell'aria sincera
perché era una forza futura
sulla piazza ho visto tanti fiori
calpestati e dispersi con furore
da chi usa la legge e si serve del bastone
e sugli altri ha pretese di padrone
Da chi usa la legge e si serve del bastone
e sugli altri ha pretese di padrone
Sull'altare c'è una madonna nera
ma è la mano del minatore bianco
che ha firmato cambiali alla fede di un mondo
sulla pelle di un popolo già stanco
Continua...

POTETE SOLO ESSERE LA RIVOLUZIONE
Ursula le Guin

Non abbiamo nulla se non la nostra libertà.
Non abbiamo nulla da darvi se non la vostra libertà.
Non abbiamo legge se non il singolo principio del mutuo appoggio tra individui.
Non abbiamo governo se non il singolo principio della libera associazione.
Non potete comprare la Rivoluzione.
Non potere fare la Rivoluzione.
Potete solo essere la Rivoluzione.
È nel vostro spirito, o non è in alcun luogo

da " The dispossessed" 1974
LA FINE DELLA VITA
é l'inizio della sopravvivenza

<b>LA FINE DELLA VITA<br> é l'inizio della sopravvivenza </b>





Come potete comperare
o vendere il cielo,
il calore della terra?
l'idea per noi é strana.
Se non possediamo
la freschezza dell'aria,
lo scintillio dell'acqua.
Come possiamo comperarli?
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I CREATIVI CULTURALI
<b>I CREATIVI CULTURALI</b>





L'altro modo di pensare
e vivere

Ervin Laszlo
Possiamo pensare in modi radicalmente nuovi circa i problemi che affrontiamo?
La storia ci dimostra che le persone possono pensare in modi molto differenti. C'erano, in Oriente e in Occidente, sia nel periodo classico, che nel Medio Evo ed anche nelle società moderne, concezioni molto diverse sulla società, sul mondo, sull'onore e sulla dignità. Ma ancora più straordinario è il fatto che anche persone moderne delle società contemporanee possano pensare in modi diversi. Questo è stato dimostrato da sondaggi di opinioni che hanno indagato su cosa i nostri contemporanei pensano di loro stessi, del mondo e di come vorrebbero vivere ed agire nel mondo.

Una recente indagine della popolazione americana ha dimostrato modi di pensare e di vivere molto differenti.
Questo è molto importante per il nostro comune futuro, poiché è molto più probabile che alcuni modi di pensare preparino il terreno per uno scenario positivo piuttosto che altri.
Questi sono stati i risultati principali:
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PIU’ LENTI, PIU’ PROFONDI, PIU’ DOLCI
<b>PIU’ LENTI, PIU’ PROFONDI, PIU’ DOLCI </b>





Alexander Langer


La domanda decisiva è: Come può risultare desiderabile una civiltà ecologicamente sostenibile?
Lentius, Profundis, Suavius”, al posto di ”Citius, Altius, Fortius”

La domanda decisiva quindi appare non tanto quella su cosa si deve fare o non fare, ma come suscitare motivazioni ed impulsi che rendano possibile la svolta verso una correzione di rotta.
La paura della della catastrofe, lo si è visto, non ha sinora generato questi impulsi in maniera sufficiente ed efficace, altrettanto si può dire delle leggi e dei controllo; e la stessa analisi scientifica
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CITTADINO DEL MONDO
<b>CITTADINO DEL MONDO</b> Graffito a Monaco






Il tuo Cristo è ebreo
e la tua democrazia è greca.
La tua scrittura è latina
e i tuoi numeri sono arabi.
La tua auto è giapponese
e il tuo caffè è brasiliano.
Il tuo orologio è svizzero
e il tuo walkman è coreano.
La tua pizza è italiana
e la tua camicia è hawaiana.
Le tue vacanze sono turche
tunisine o marocchine.
Cittadino del mondo,
non rimproverare il tuo vicino
di essere…. Straniero.
Il viaggiatore leggero
<b>Il viaggiatore leggero </b> Adriano Sofri
Introduzione al libro di Alex Langer, ed. Sellerio 1996

Alexander Langer è nato a Sterzing (Vipiteno-Bolzano) nel 1946, ed è morto suicida a Firenze, nel luglio del 1995.
Benché abbia dedicato la sua vita intera, fin dall'adolescenza, a un impegno sociale e civile, e abbia attraversato per questa le tappe più significative della militanza politica, da quella di ispirazione cristiana a quella dell'estremismo giovanile, dall'ecologista e pacifista dell'europeismo e alla solidarietà fra il nord, il sud e l'est del mondo, e sempre alle ragioni della convivenza e del rispetto per la natura e la vita, e benché abbia ricoperto cariche elettive e istituzionali, da quelle locali al Parlamento europeo, è molto difficile parlarne come di un uomo politico. O almeno, è del tutto raro che nella politica corrente si trovi anche una piccola parte dell'ispirazione intellettuale e morale che ha guidato la fatica di Langer. La politica professata, anche quando non è semplicemente sciocca e corrotta, non ha il tempo di guardare lontano, e imprigiona i suoi praticanti nella ruotine e nell'autoconservazione. Uno sguardo che
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MA CHE PIANETA MI HAI FATTO
MA CHE PIANETA MI HAI FATTO
di Beppe Grillo

Ma che pianeta mi hai fatto? Petrolio e carbone sono proibiti. Nei centri urbani non possono più circolare auto private. L'emissione di Co2 è punita con l'assistenza gratuita agli anziani. I tabaccai sono scomparsi, non fuma più nessuno. Non si trovano neppure le macchinette mangiasoldi nei bar. La più grande impresa del Paese produce biciclette. La plastica appartiene al passato, chi la usa di nascosto è denunciato all'Autorità per il Bene Comune e condannato ai lavori socialmente utili. Continua...
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Media e informazione


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LA PIAGA DELLA CORRUZIONE: LA VERA STORIA DI JUDY MIKOVITS
LA PIAGA DELLA CORRUZIONE: LA VERA STORIA DI JUDY MIKOVITS


di Robert F. Kennedy jr e Dafna Tachover 

(...) Un pioniere nel campo della retrovirologia umana Secondo tutti gli standard, la dottoressa Judy Mikovits era tra gli scienziati più abili della sua generazione. È entrata nella professione scientifica presso l’Università della Virginia dopo una laurea in chimica il 10 giugno 1980, come chimico proteico per il National Cancer Institute (NCI) lavorando a un progetto salvavita per purificare l’interferone. La qualità del suo lavoro e i suoi autorevoli lampi di genio la portarono presto all’apice del mondo della ricerca scientifica, dominato dagli uomini. Al NCI, la Mikovits iniziò quella che sarebbe diventata una collaborazione ventennale con il Dr. Frank Ruscetti, un pioniere nel campo della retrovirologia umana.
Mentre dirigeva il laboratorio di Robert Gallo nel 1977, Ruscetti fece la storia della scienza scoprendo insieme a Bernie Poiesz il primo retrovirus umano, HTLV-1 (virus della leucemia delle cellule T umane). Un retrovirus è un «virus invisibile» che, come l’HIV, entra nell’ospite senza allertare il sistema immunitario.
Può quindi rimanere inattivo per anni senza causare danni. Prima di uccidere una persona, un retrovirus di solito distrugge il suo sistema immunitario. Di conseguenza, molti retrovirus provocano il cancro. Con una crescente comprensione del comportamento dei retrovirus, la collaborazione di Ruscetti/Mikovits e la pluripremiata tesi di dottorato della Mikovits alla George Washington University nel 1991 hanno cambiato il paradigma del trattamento dell’HIV-AIDS, trasformando la malattia da una condanna a morte a una condizione gestibile.
Un nuovo retrovirus: una bomba a orologeria Nel 2009, stavolta nel mondo accademico, Mikovits e Ruscetti, che era ancora al NCI, guidarono un team che scoprì una forte associazione tra un retrovirus precedentemente sconosciuto e l’encefalomielite mialgica, comunemente nota come sindrome da affaticamento cronico (ME/CFS). Com’era prevedibile, il retrovirus era anche collegato ad alcuni tumori del sangue.I collaboratori l’avevano chiamato Xenotropic Murine Leukemia Related Virus (XMRV), quando lo rilevarono per la prima volta nelle sequenze di DNA nel carcinoma della prostata alcuni anni prima. La comunità medica aveva affrontato la sindrome da affaticamento cronico, che colpisce soprattutto le donne, in malafede sin dalla sua comparsa a metà degli anni ’80.
L’establishment medico aveva deriso la ME/CFS come «influenza yuppie» e l’aveva attribuita all’intrinseca fragilità psicologica delle donne in carriera che svolgono professioni in ecosistemi aziendali sottoposte a forti pressioni. La Mikovits aveva trovato prove del retrovirus in circa il 67% delle donne affette da ME/CFS e in poco meno del 4% della popolazione sana.
L’8 ottobre 2009, Mikovits e Ruscetti pubblicarono i loro risultati esplosivi sulla rivista Science, descrivendo il primo isolamento in assoluto del retrovirus XMRV recentemente scoperto e la sua associazione con ME/CFS. La sua rivelazione su ME/CFS scatenò immediatamente reazioni di rabbia da parte dei gelosi centri di potere del cancro, ostinatamente resistenti alla scienza, che attribuivano il cancro e le malattie neuroimmuni ai virus. Il contraccolpo divenne ancora più spaventoso quando le successive ricerche della Mikovits suggerirono che il nuovo retrovirus, originariamente trovato nei topi, era in qualche modo passato all’uomo attraverso vaccini contaminati. Continua...

DIETRO AL FILANTRO-CAPITALISMO DI BILL GATES
DIETRO AL FILANTRO-CAPITALISMO DI BILL GATES

di Robert Kennedy Jr.

Bill Gates è silenziosamente diventato il più grande proprietario di terreni agricoli negli Stati Uniti. Per un uomo ossessionato dal controllo del monopolio, l’opportunità di dominare anche la produzione alimentare doveva sembrare irresistibile.
Gates ha una concezione napoleonica di se stesso, un appetito che deriva dal potere e dal successo puro, senza travagliate esperienze, senza rovesci”. - (Giudice Thomas Penfield Jackson, presidente del caso Gates / Microsoft contro la frode antitrust).
I lockdown globali che Bill Gates ha aiutato a orchestrare e ha supportato, hanno fatto fallire più di 100.000 aziende solo negli Stati Uniti e fatto precipitare un miliardo di persone nella povertà e in una mortale insicurezza alimentare al punto che, insieme ad altri fattori devastanti, sono responsabili della morte di 10.000 bambini africani al mese , nel contempo aumentando la ricchezza di Gates di 20 miliardi di dollari.
La sua ricchezza pari a 133 miliardi di dollari lo rende il quarto uomo più ricco del mondo.
Gates ha utilizzato queste nuove entrate per espandere il suo potere su popolazioni a livello mondiale con l’acquisto di asset svalutati a prezzi di vendita stracciati e per manovrare al fine di prendere il controllo monopolistico di vari settori, la salute pubblica, le carceri private, la formazione online e le comunicazioni globali, e al contempo promuovere valute digitali, sorveglianza ad alta tecnologia, sistemi di raccolta di dati digitali e intelligenza artificiale. Per un uomo ossessionato dal controllo del monopolio, l’opportunità di dominare anche la produzione alimentare doveva sembrare irresistibile.
Secondo l’ultimo numero di The Land Report , Gates è diventato il più grande proprietario di terreni agricoli negli Stati Uniti. Il portafoglio di Gates comprende ora circa 242.000 acri di terreno agricolo americano e quasi 27.000 acri di terreni non agricoli in Louisiana, Arkansas, Nebraska, Arizona, Florida, Washington e altri 18 stati .
Thomas Jefferson era convinto che il successo della lotta esemplare dell’America, per soppiantare il giogo del feudalesimo europeo con un nobile esperimento di autogoverno, dipendesse dal controllo perpetuo della proprietà della terra americana da parte di decine di migliaia di agricoltori indipendenti, ciascuno con una partecipazione nella nostra democrazia .
Quindi, nella migliore delle ipotesi, la campagna di Gates per divorare le proprietà agricole americane è un segnale che il feudalesimo potrebbe essere di nuovo alle porte. Nel peggiore dei casi, la sua abbuffata di acquisti è un presagio di qualcosa di molto più allarmante: il controllo delle forniture alimentari globali da parte di un megalomane assetato di potere con un complesso napoleonico.
Esploriamo il contesto degli acquisti furtivi di Gates come parte della sua strategia a lungo termine di controllo dell’agricoltura e della produzione alimentare a livello globale. Continua...
IL FASCINO DISCRETO DELLA DEMOCRATURA AMERICANA
IL FASCINO DISCRETO DELLA DEMOCRATURA AMERICANA


di Gavino Piga

A prescindere da chi occuperà la Casa Bianca nei prossimi quattro anni, qualcosa d'inquietante è già accaduto oltreoceano, da tempo. Di fatto gli USA sono già di quel 51% di cittadini che ritiene obsoleto il Primo Emendamento. Oltre che di quel larghissimo 80% che non sa esattamente quali diritti esso tuteli. Parliamo, per chi non lo ricordasse, della norma che garantisce la libertà di parola e di stampa. Quella che permise di pubblicare gli ipersecretati Pentagon Papers sulla guerra in Vietnam nonostante l'opposizione di Nixon. La norma che Martin Luther King invocò fino al giorno prima di morire. Il cardine - controverso ma simbolicamente potentissimo - della narrazione americana dalle origini ad oggi. O a ieri, appunto.
Intendiamoci: non è il caso di idealizzare una realtà contraddittoria come quella statunitense che - Primo Emendamento o meno - è stata capace di produrre nefandezze ad libitum sul piano dei diritti umani. E neppure è il caso di rivendicare la libertà di parola come certificazione autoconclusiva di democrazia. Anche perché in presenza di diseguaglianze, grandi interessi particolari, corruzione, concentrazioni oligopolistiche, la libertà di dire e sapere è sempre limitata da una cornice più o meno stretta. Detto questo, però, resta un fatto: la superpotenza che si è autoraccontata per decenni come iperuranio del mondo libero, bollando sprezzantemente di socialismo ogni restrizione del discorso pubblico, ora comincia a percepirsi come troppo libera.
E dove l'immaginario collettivo interiorizza la possibilità di restringere il discorso lecito, inevitabilmente si scatena una lotta all'ultimo sangue - sporca, tutta politica e non più nascosta - per il possesso esclusivo del dicibile. I cui esiti producono, di norma, prospettive sempre più buie.
"Libertà per il discorso che odiamo" o divieto dei "discorsi d'odio"? Le perplessità di molti americani sul Primo Emendamento emergono chiaramente dal sondaggio del 2019 a cura della Campaign for Free Speech. E sono presto spiegate dai responsabili dell'indagine: «Crediamo che ci siano almeno due fattori in gioco», dicono. «Uno è l'ovvia polarizzazione della politica e dei media». Ovvia ma forse no, verrebbe da aggiungere, visto che implica censure come l'ormai celebre oscuramento del 4 novembre ai danni nientemeno che del presidente in carica. E in secondo luogo - proseguono - «sentiamo parlare molto di incitamento all'odio. Sebbene il significato dell'espressione non venga mai precisato, la maggioranza concorda sul fatto che dovrebbe essere contrastato, stigmatizzato e criticato. Ma dovrebbe essere punito dal governo?» Secondo il 48% degli intervistati, sì. Poco importa che così si crei inevitabilmente uno strumento politico, «un'arma che può essere usata per punire chi ha posizioni di dissenso».
Questo è il vero crocevia. Soprattutto se si considera che appena nel 2015, secondo Pew Research, gli statunitensi erano per il 67% convinti che non dovessero esservi censure politiche neppure sui discorsi offensivi verso le minoranze. Gli USA erano ancora, insomma, il paese in cui gli avvocati ebrei dell'American Civil Liberties Union si erano battuti perché anche i beceri nazisti dell'Illinois (quelli di una celebre scena di The Blues Brothers, per intendersi) potessero manifestare. Sfidando il paradosso (e anche allora a costo di grandi polemiche) in nome delle garanzie di tutti.Giusta o sbagliata che fosse, comunque, quell'America è sempre più lontana.
Soprattutto negli ultimi anni l'asticella si è spostata velocemente e radicalmente, partendo dalle fasce più giovani. Infatti, se nel 2015 gli statunitensi si dichiaravano all'avanguardia nel difendere la libertà d'espressione, fra i millennials i sentimenti più diffusi erano già di tutt'altro tenore. Sempre secondo Pew Research il 40% di loro riteneva che il governo dovesse censurare eccome. E di fatto, l'anno dopo, all'Università di Chicago sarebbero divampate le polemiche per la lettera di benvenuto alle matricole del preside John Ellis. Lettera in cui si diceva che l'ateneo non avrebbe consentito censure in nome del politically correct. Confermando un assoluto «impegno per la libertà accademica», ma scatenando proprio perciò le rumorose reazioni di parte del corpo studentesco. Nel 2017, poi, perfino la Brookings Institution - noto pensatoio liberal - avrebbe suonato l'allarme pubblicando gli esiti di un'indagine demoscopica condotta nei campus. Ne veniva fuori che secondo il 51% degli studenti intervistati sarebbe stato accettabile interrompere un oratore con forti e ripetute urla per impedirgli di parlare qualora le sue tesi fossero risultate offensive (il 19% si spingeva a giustificare, nel caso, perfino la violenza fisica). Anche perché solo il 39% del campione conosceva i fondamenti del diritto costituzionale statunitense: gli altri ignoravano che il Primo Emendamento tutela anche - fatte salve pochissime eccezioni - il cosiddetto hate speech in nome della libertà d'espressione. Continua...

IMMANE IPOCRISIA DEL GOVERNO
IMMANE IPOCRISIA DEL GOVERNO

di Luca Ridolfi

Lo sapevo, che avrebbero dato la colpa a noi. Tanto è vero che lo scrissi già il 27 aprile (quasi 7 mesi fa) quando si cominciò a parlare di riapertura: perdonate l’ autocitazione, ma in questa maledetta storia i tempi sono cruciali. Avete deciso di ripartire, avete scelto di farlo senza che la macchina per il controllo dell’ epidemia fosse pronta sui 4 versanti fondamentali delle mascherine, dei tamponi, del tracciamento dei contatti, dell’ indagine campionaria sulla diffusione del virus. Ne avevate il potere, perché ve lo siete preso.
Tutto potete fare, perché avete cancellato tutte le nostre libertà fondamentali. Ma una cosa non potete farla, anche se ci proverete: dare a noi la colpa, quando l’ epidemia rialzerà la testa. E infatti ci stanno provando, alla grande. Da giorni e giorni il ritornello è sempre lo stesso: voi vi assembrate, noi siamo costretti a chiudervi. E qualche giorno fa il ritornello è quasi diventato una teoria.
Uno dei più ascoltati esperti del governo è arrivato a dire che no, a lui questa faccenda delle ondate non torna, non è che ci sono ondate che arrivano, in realtà c’ è un mare che torna ad agitarsi non appena loro (i nostri governanti) ci lasciano un po’ di libertà, a quel punto noi ce ne prendiamo troppa e loro sono costretti a rimetterci in castigo (le parole non erano esattamente queste, ma il senso sì, era proprio questo).
Dunque le ondate non esistono, non c’ è una prima ondata seguita da una seconda e forse da una terza. C’ è un popolo indisciplinato, che periodicamente deve essere rimesso in riga. Quindi che non si illuda, il popolo. Quando riapriremo, sarà per un po’ di tempo, poi si dovrà richiudere di nuovo. Lo stop and go è inevitabile, fino a quando la maggior parte della popolazione sarà vaccinata (fine estate, se va bene). Questo racconto è sostanzialmente falso. E lo è in due sensi: sul piano della psicologia sociale, e dal punto di vista storico.
Cominciamo dal popolo che (oggi) si ammassa per fare acquisti e (ieri) si ammassava per godersi le vacanze. Possiamo anche, se siamo sufficientemente moralisti e vecchio stampo, deprecare il nostro consumismo e l’ incapacità di fare rinunce. Ok, ci sta. Ma la domanda è: coloro che avrebbero dovuto informarci, indirizzarci, guidarci, proteggerci, come si sono mossi?Risposta: quest’ estate con il bonus vacanze, le discoteche aperte, la libertà di scorazzare per i cieli alla ricerca di mete più o meno goderecce; in questi giorni pre-natalizi con gli esercizi commerciali spalancati, il cash-back, la lotteria degli scontrini (in un Paese già ludo-maniacale: spendiamo per il gioco d’ azzardo quanto lo Stato spende per la sanità). Che immane ipocrisia.
E’ come se Dio decidesse di recitare entrambe le parti in commedia, quella del Diavolo e quella del Padreterno. Prima strizza l’ occhio agli esercenti e cosparge la nostra vita di tentazioni (quasi non ne avessimo già abbastanza per conto nostro). Poi ci redarguisce con cipiglio severo perché ci siamo cascati, in tentazione: come se il fatto stesso di parlare di continuo di terza ondata in arrivo, con relative chiusure, non fosse un formidabile incentivo al carpe diem, del tipo godiamoci il Carnevale prima che arrivi la Quaresima. Continua...

L'IMPERATORE NUDO 2020
L'IMPERATORE NUDO 2020
di Paolo Cesaretti

C’era una volta un imperatore che incedeva in una pomposa sfilata per le vie della sua città. Egli si pavoneggiava delle sue vesti ma nei fatti era ignudo; due impostori lo avevano convinto di saper tessere per lui “la stoffa più straordinaria che si poteva immaginare”, e “i vestiti che si facevano con quella stoffa” diventavano invisibili agli “uomini che non erano all’altezza della loro carica o erano imperdonabilmente stupidi”. Ma nessuna stoffa speciale era mai stata posta sul telaio, i due avevano solo simulato di abbigliare con fasto l’imperatore, ricevendo però da lui veri denari, in grande quantità, nonché insigni titoli d’onore. In effetti nessuno – imperatore compreso - “voleva mostrare che non vedeva niente”: tale era il timore di apparire stupidi e il sentimento della propria inadeguatezza! Ma un bambino infine esclamò che il sovrano “non aveva niente indosso”. Allora presto “tutta la gente urlò”, ripetendo le sue parole. L’imperatore fu così costretto a una ridicola conclusione della sua sfilata.
 Sono passati quasi due secoli dal 1837, quando Hans Christian Andersen pubblicò I vestiti nuovi dell’imperatore, fiaba famosa che ciclicamente si offre alla sfida delle interpretazioni. Ma la coscienza collettiva – nonostante siano ora accessibili canali di conoscenza e di informazione che mai hanno avuto l’eguale – parrebbe avere compiuto passi indietro anziché avanti, perciò la realtà si mostra ben più irreale della fiaba. La folla di allora, al grido del bambino, aveva infatti saputo uscire dal sortilegio e riconoscere l’evidenza; oggi invece gli ambienti di informazione politica e culturale, cui competerebbe almeno informare il pubblico, preferiscono ritorcere e persino distorcere contro il bambino quella stessa evidenza che egli ha saputo dire. Così un enunciato veritiero si trasforma in colpa imperdonabile, e diventa invece socialmente e culturalmente appropriato (con rare eccezioni) etichettare l’evidenza come menzogna o come falso - quasi che sia consapevole, razionale e magari “laico” perdurare nell’inganno, e propagarlo, denigrando chi ha avuto il merito di smascherarlo.
È così successo che una frase di una giovane parlamentare, estrapolata dal contesto dell’intervento da lei pronunciato in Camera dei Deputati il 14 maggio 2020, sia stata commentata con livore corrosivo nelle prime pagine dei maggiori quotidiani. Come spesso accade, l’attacco alle sue parole (ma il suo testo sarà stato ascoltato per intero, o letto nella versione ufficiale stenografata della Camera?) è poi divenuto attacco diretto alla persona, e gli organi di stampa che arrogano a sé il ruolo di custodi della corretta informazione hanno definito la parlamentare una “personificazione farsesca del complottismo”, una “diseguale” (in altre parole: una disabile) della politica, persino un virus da eliminare, deprecando che “contro i no vax non c’è vaccino”. Continua...
SPECIANI: DEVONO MANTENERE IL PANICO FINO AL VACCINO
SPECIANI: DEVONO MANTENERE IL PANICO FINO AL VACCINO


Intervista a Luca Speciani di Denise Baldi, OltreTv

Il dottor Luca Speciani è il presidente di Ampas, un’associazione di oltre 800 medici che in questo periodo di lockdown si è più volte fatta sentire. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente.
Alcuni dicono che il coronavirus sia in Italia da ottobre, altri da gennaio. Il periodo di incubazione dura al massimo 14 giorni e in media una settimana. Quindi il virus avrebbe avuto mesi per girare indisturbato e nessuno si sarebbe accorto di nulla. Poi il 10 marzo chiudono 60milioni di italiani dentro casa e il 21 marzo abbiamo il picco dei positivi. È un andamento coerente con le informazioni che abbiamo?
Io non sono un virologo ma una considerazione posso farla. Troppe cose sono state date per vere e non lo erano, come troppe cose sono state spacciate per fake e sono risultate vere. C’è stata un’azione violenta da parte dell’informazione, con martellanti pubblicità televisive, per determinare quali notizie seguire. In democrazia non dovrebbe esistere. 
Per quanto riguarda i decessi abbiamo un dato nazionale del tutto paragonabile a quello degli anni passati, salvo in alcune province della Lombardia. In totale 30.000 morti di cui 14.000 in Lombardia e di questi 7.000 deceduti in RSA. Il caso della Lombardia è il riflesso di una serie di errori drammatici, forse fatti in buona fede per le poche informazioni sul virus. Le persone uscivano dalla terapia intensiva e venivano mandate in RSA a fare la convalescenza, ancora infette. Questa situazione ha generato una strage. In tutte le altre regioni d’Italia abbiamo invece dati del tutto equiparabili a quelli degli anni passati.
Dice Lustig: “Il virus non distingue chi infetta ma distingue benissimo chi uccide”. I decessi riguardano infatti per lo più anziani con età media di 78 anni, 3,3 patologie concomitanti, 75% maschi e 75% obesi. Una categoria molto specifica a cui la Covid-19 dà una risposta violenta generando una coagulazione intravascolare disseminata che porta alla morte. Nelle RSA c’erano proprio questo tipo di persone.
Ancora oggi, sul sito della Protezione Civile, sotto al numero dei decessi (arrivato quasi a 30.000) è scritto: «In attesa di conferma ISS». Quando arriverà questa conferma? E come, dato che hanno cremato i cadaveri e quindi non possono effettuare autopsie? È normale che, a distanza di due mesi e mezzo, ancora non si riesca a scorporare il numero dei deceduti in attesa di conferma dal numero di deceduti confermati o non confermati?
Leggono la cartella clinica, quindi basta che il medico abbia scritto Covid-19. Mi pare strano che l’ISS possa non convalidare la scheda. Ma uno è morto “per Covid-19” o “con Covid-19”? È un’altra valutazione da fare. Un esempio: un signore ha avuto un infarto qualche anno fa, prende farmaci ed è obeso, quindi è molto sensibile al Sars-Cov-2, prende il virus e muore. Magari sarebbe morto ugualmente tra sei mesi o un anno ma io questa morte la considero per Covid-19. Anche se è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso questo signore avrebbe potuto vivere sei mesi o un anno in più. Quando invece arriva una persona in ospedale, muore di infarto e poi risulta il tampone positivo e assegnano la morte alla Covid-19 ritengo che non sia corretto. Continua...

EUROPA: IL PARLAMENTO DI ARLECCHINO
EUROPA: IL PARLAMENTO DI ARLECCHINO

di Massimo Marino

In attesa che il 25 giugno si formino ufficialmente i diversi gruppi in cui si distribuiranno i 751 eletti di 28 nazioni emersi dal voto europeo del 26 maggio, è utile qualche riflessione meno estemporanea di quelle lette sui media già poche ore dopo il voto.
Il racconto dei media, specie quelli italiani, ha deciso per noi che avremmo scelto fra europeisti e sovranisti (detti anche nazionalisti, populisti e/o genericamente la destra o anche la estrema destra). Qualche spirito coraggioso semplificando ha parlato di scontro fra democratici sostenitori delle attuali élite espresse nella maggioranza della Commissione europea e quelli che dichiaravano di voler cambiare tutto.
In realtà di proposte di cambiamento se ne sono sentite poche, se non la volontà, comune in realtà a quasi tutti, di voler chiudere le frontiere agli immigrati irregolari. È un obiettivo che si può condividere se si aprono altri percorsi regolari di immigrazione, che però nella pratica nessuno persegue seriamente. In aggiunta proposte vaghe forse per cambiare i dazi per difendere le proprie produzioni tassando e riducendo l’import secondo la dottrina trumpista. Quali altre proposte di cambiamento avete sentito nella campagna elettorale?
Che i media, specie quelli italiani, ripropongano sempre letture semplificate del mondo riducendo tutto a scenari bipolari non è solo il prodotto di banalizzazione o di ignoranza ma è il modo più efficace attraverso il quale si difendono le élite (o chiamatele neoliberismo, austerità, neo o turbo capitalismo o altro) che governano l’Europa e non solo da trenta anni.
In ogni caso: chi avrebbe quindi vinto fra europeisti e sovranisti, se facessimo finta per un attimo che davvero fosse questa la sfida? Mettetevi tranquilli, per il momento almeno, non ha vinto nessuno.  Se vogliamo dirla tutta, l’Europa si è complicata la vita con un probabile Parlamento Arlecchino di tanti colori e poche idee. Al momento vere proposte riformatrici che ci diano un Europa più vicina all’insieme dei popoli che la compongono, che affrontino la povertà e l’emergenza climatica, che gestiscano in modo accettabile le migrazioni di massa garantendo integrazione e sicurezza, che azzerino la corruzione nelle istituzioni e nella società non ce ne sono. O comunque non prevalgono affatto in un'unica voce autorevole nel continente.
La maggioranza Popolari-Socialdemocratici (oggi 178 e 153 seggi) che esprimeva la leadership della Commissione europea ha perso 69 seggi (37 e 32) e per raggiungere la maggioranza di 376 seggi deve trovare un accordo (più che altro sulle poltrone) con i Liberali di Centro dell’ALDE (o come si chiamerà il gruppo) che sono diventati 105 (+38) quasi solo per l’aggiunta del gruppo di Macron. Fin qui tutto assolutamente come previsto. Che non ci sarebbe stato alcuno stravolgimento radicale del quadro europeo lo sostenevo già sei mesi fa (Uno spettro si aggira per l’Europa... non è il comunismo e neanche il populismo). Continua...
 
LA TAV CORRUZIONE DI SISTEMA, IL M5STELLE VOTO UTILE CONTRO SALVINI
LA TAV CORRUZIONE DI SISTEMA, IL M5STELLE VOTO UTILE CONTRO SALVINI

intervista a Marco Travaglio di Giacomo Russo Spena

Un libro collettaneo – di cui è coautore – spiega le ragioni del No alla Torino-Lione: “È un'opera inutile, dannosa per il territorio e vantaggiosa solo per chi la costruisce”. Poi attacca il partito trasversale del cemento e le convergenze parallele, sulle grandi opere, tra Lega e Pd: “Quando il Pd – che ogni giorno grida al fascismo – si riduce ad implorare Salvini di regalargli il Tav, significa che è ad un punto di non ritorno”. E sulla crisi del M5S, ricorda che sono l'unica opposizione alla Lega: “Se cade questo governo si va a votare e il prossimo sarà di centrodestra. Meglio un Salvimaio oggi, con Conte a Palazzo Chigi, che un Salvisconi domani”.“I giornaloni raccontano troppe menzogne, si riempiono la bocca di parole come futuro e sviluppo mentre è palese che il Tav sia un'opera inutile, dannosa per il territorio e vantaggiosa soltanto per chi la costruisce, ovvero gli imprenditori che vanno a braccetto con politici e vecchie cariatidi di sistema interessate direttamente all'affare”. Marco Travaglio va subito a bersaglio. Diretto, senza troppi giri di parole.
Da sempre contrario all'alta velocità nel tratto Torino-Lione, già nel '90 manifestava con la valle ribelle insieme a volti come Dario Fo e Franca Rame. Oggi si ritrova in un libro collettaneo “Perché No Tav” insieme ad altre autorevoli personalità schierate contro quest'opera: Erri De Luca, Marco Revelli, Tomaso Montanari, Luca Mercalli, Angelo Tartaglia, Livio Pepino, Alessandra Algostino, Claudio Giorno, Chiara Sasso e Luca Giunti. Un volume che smonta, punto per punto, le narrazioni tossiche dei media mainstream.
In sintesi, perché opporsi all'alta velocità Torino-Lione? Seguo la questione da anni. Ero presente persino alla prima conferenza stampa del 1991: l'opera veniva annunciata in pompa magna sulla scorta di previsioni che, nel tempo, si sono rivelate sballate. Era pronosticato un aumento vertiginoso ed esponenziale del traffico passeggeri e merci, peccato che nel 2011 ci fu la famosa puntata di Report che mostrò la linea con i treni vuoti al 90%. Era già tutto chiaro: stavano mentendo spudoratamente e volevano l'alta velocità per i loro profitti. Il Frejus ha un traffico merci ridicolo, quasi irrisorio, rispetto alle altre arterie perché non esiste domanda sufficiente.
Prima obiezione: se ci fosse l'opera si sfrutterebbe la Torino-Lione e non si passerebbe per le altre vie, no? La maggioranza delle merci che passa per Ventimiglia è destinata in Spagna. Chi farebbe un tragitto verso nord per poi scendere a sud? Inizialmente l'opera era prevista per i treni passeggeri, poi scoprirono che il fabbisogno scendeva e bastava e avanzava il Tgv. Allora, dall'Alta Velocità, ripiegarono sull'Alta Capacità per le merci, solo per non rinunciare a un'opera che già sapevano inutile. Ora che il traffico merci e passeggeri si è ulteriormente ridotto, riparlano di passeggeri e merci. Sono quasi trent'anni che raccontano balle su balle, pur di non rinunciare all'affare. Continua...
DESTRA E SINISTRA OSTILI AL CAMBIAMENTO:
UN TRAGICO ERRORE

DESTRA E SINISTRA OSTILI AL CAMBIAMENTO:<br> UN TRAGICO ERRORE

di Massimo Marino

Si insiste da più parti nel collocare il terremoto politico che investe l’Italia nel più generale scenario della crisi dei sistemi politici tradizionali dell’Occidente, travolti dal cosiddetto populismo da una parte, dai fenomeni migratori dall’altra e infine aggrediti dal radicalismo terrorista di matrice islamica.
Sono sempre più convinto invece che assistiamo ad una importantissima fase di trasformazioni radicali in atto nel nostro paese del tutto diversa dal resto dell’Occidente, che apre scenari nuovi, utili anche al di fuori delle nostre frontiere, che andrebbe attentamente interpretata, prudentemente sostenuta o criticamente giudicata liberandosi di schemi mentali suggeritici o ereditati dal passato, del tutto inutili e addirittura pericolosamente autolesionisti.
Le caratteristiche di quanto avviene nel nostro paese sono talmente insolite e impreviste che continuando ad utilizzare gli schemi culturali e le classificazioni politiche tradizionali (la destra e la sinistra, o il cdx e il csx,  i fascisti e i democratici,  razzismo e antirazzismo, populismo e ideologie liberali, nazionalismo o globalizzazione) la rappresentazione dei fatti e dei soggetti politici e sociali come sono rappresentati mediaticamente diventa poco comprensibile e facilmente mistificabile.
La crisi del sistema sociale e politico è talmente profonda che il segnale più evidente è la scomparsa degli intellettuali, intendo di quelli onesti o almeno capaci di analisi, previsioni e magari proposte attendibili. Economisti, sociologhi, filosofi, antropologi, comunicatori, sondaggisti, educatori, religiosi. Nella maggior parte degli eventi italiani e non solo degli ultimi 10-15 anni non ne hanno azzeccata una. Malgrado i più diversi media ci sommergano e a parte i mentitori per vocazione, con difficoltà e raramente si leggono analisi (e proposte) utili per gestire in positivo la rottura sociale in atto. Continua...
I RETROSCENA DELL'INGANNO GLOBALE
I RETROSCENA DELL'INGANNO GLOBALE

di Piero Cammerinesi

Due anni or sono - nel maggio del 2016 - pubblicai un approfondito articolo su alcune notizie probabilmente ignote anche ai ricercatori più attenti e smaliziati, notizie la cui comprensione soltanto potrebbe gettar luce su molti scenari politici e finanziari contemporanei.
La stesura dell’articolo in questione fu resa possibile da notizie riservate provenienti da alcune fonti di serietà e competenza verificate alle quali, evidentemente, per ragioni immaginabili ma non dimostrabili, è stato consentito divulgarle. (...)
Da pochi giorni finalmente il nuovo Governo - ferocemente osteggiato da alcune centrali di potere - è nato e con esso forse qualche nuova speranza per il Belpaese. Infatti, pur non trascurando i leciti dubbi sulla genuinità di certe istanze del M5S o della Lega, non si può ignorare che - come dicono gli inglesi - “Rome wasn’t built in a day” nel senso che reali e durature trasformazioni difficilmente possono verificarsi - a meno di una rivoluzione violenta - in tempi brevi all’interno di strutture politico-economiche estremamente complesse come quelle attuali; è pertanto necessario armarsi di santa pazienza ed aspettarsi quei risultati che ragionevolmente possono venir prodotti a breve da un nuovo Governo.
La compagine governativa giallo-verde capitanata dal professor Conte è oggi all’opera e trovo corretto e ragionevole giudicarla per i frutti e non per le personali simpatie o avversioni politiche. Come è noto la nascita del Governo è stata preceduta da due fatti di una gravità inaudita: il veto di Mattarella sulla nomina di Paolo Savona al dicastero del Tesoro e le scandalose interferenze di altri Paesi nell’agone politico italiano di cui ricorderemo una su tutte - la dichiarazione del Commissario dell’Unione Europea, Gunther Oettinger: "I mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto” successivamente rettificata ma che, anche nella sua versione riveduta e corretta comunque recita: “Quello che temo e che penso accadrà è che le prossime settimane finiscano per mostrare drastiche conseguenze nei mercati italiani, sui titoli e sull’economia, così vaste che dopotutto potrebbero spingere gli elettori a non votare per i populisti di destra e di sinistra”. Continua...
LA TERZA REPUBBLICA DEI CITTADINI?
LA TERZA REPUBBLICA DEI CITTADINI?


di Massimo Marino

Tramortiti dai risultati elettorali del 4 marzo con la falange grillina che conquista il sud, rincoglioniti da 90 giorni di telenovelas dei media sul governo del cambiamento che non nasceva, allarmati dal conflitto istituzionale azzardato da Mattarella con qualche passo di troppo, impauriti da qualche colpetto a base di spread educativo come le bastonate, perplessi dalla lotteria elettorale, caso unico nel mondo, dove da 4 mesi si vota a ripetizione da qualche parte dal Molise alla Val d’Aosta, dal Friuli ai Comuni, irritati od entusiasti per l’imprevisto colpo grosso dell’ex partito della secessione padana che sembra dilagare come una esondazione del Po, rischiamo di non capirci più niente.
Se il Movimento 5Stelle ha effettivamente archiviato la seconda Repubblica con i suoi orrori è difficile prevedere se nascerà e quale sarà la terza Repubblica.  E’ il caso di elencare i rilevanti aspetti positivi provocati dal fenomeno 5stelle, i suoi persistenti punti deboli, tentare qualche proposta perché le lodi e gli insulti sono fin troppo abbondanti ma le riflessioni poche. Stiamo parlando di una esperienza che non ha paragoni in nessun altro paese  del mondo, che sfugge alle classificazioni tradizionali della destra e della sinistra, dei conservatori e dei progressisti, ma che nei contenuti è assolutamente innovativa. A cominciare dall’impegno di garantire una sopravvivenza decente per almeno 5 milioni di persone con il reddito di cittadinanza. Che spazzerebbe via gran parte del clientelismo e riequilibrerebbe la tenuta sociale del paese.   E che proprio per questo trova un fronte di ostilità nel sistema sociale e nelle burocrazie europee ma anche un imprevisto successo popolare. Siamo di fronte ad una guerra civile strisciante e a bassa intensità i cui esiti sono difficili da prevedere. Continua...

LA PIU' GRANDE TRUFFA DEL PIANETA
LA PIU' GRANDE TRUFFA DEL PIANETA

di Piero Cammerinesi

AVVERTENZA – Questo articolo – che contiene notizie che credo non siano mai state pubblicate sulla stampa italiana né ‘alternativa’ né tantomeno mainstream - nasce da un’approfondita ricerca e da due fonti. Una riferibile a dei siti in lingua inglese più avanti indicati e l’altra a fonti personali di cui l’autore può garantire competenza e serietà, ma soprattutto conoscenza diretta degli argomenti trattati. Pertanto si tranquillizzi il lettore se alcune notizie qui contenute gli parranno inverosimili o quantomeno fantasiose; lo erano anche per l’autore prima di approfondire la storia narrata. Dunque, prima di liquidare il tutto come una bizzarra fantasia, approfondisca l’argomento e le fonti indicate.  In fondo il modo migliore per nascondere qualcosa è metterlo sotto gli occhi di tutti.
Dunque, si parlava dello scandalo dei Panama Papers… Quello, per intenderci, in cui sui media di regime compariva Putin in primo piano – nonostante dichiaratamente non fossero riferibili a lui i fondi occulti a Panama, attribuibili solo a “delle persone a lui vicine” – in buona compagnia con vari capi di Stato e di governo? Quello in cui, tra migliaia e migliaia di nomi con società e conti segreti nel paradiso fiscale panamense – guarda caso – mancavano personaggi di spicco statunitensi? Quello che, dopo una momentanea fiammata sul mainstream media, è scomparso dall’orizzonte delle notizie? Quello che, partito da una opaca organizzazione denominata International Coalition of Investigative Journalists (ICIJ) – basti pensare che essa dipende dalla Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP) finanziata (a volte le combinazioni…) dal governo americano tramite l’USAID - alcuni ritengono un’operazione dei servizi anglo-americani nel contesto di scontri al vertice dei poteri mondiali?
Ebbene su questi Panama Papers va fatta qualche considerazione più approfondita. Ma iniziamo con ordine.Il leak dei Panama Papers consta di circa 11,5 milioni di documenti, costituiti principalmente da e-mail, file PDF, file di foto e parti di un database interno della Mossack Fonseca. Si riferiscono a un periodo che va dal 1970 alla primavera del 2016. Riguardano conti e società offshore intestati a personalità politiche, imprenditori, miliardari, mafiosi, criminali e società-ombra.  Continua...

LE COINCIDENZE TRA LINCOLN E KENNEDY
LE COINCIDENZE TRA LINCOLN E KENNEDY

di G. Cosco

Sono state rilevate analogie incredibili tra vicende umane del tutto estranee tra loro. Nella storia dei due presidenti Lincoln e Kennedy, si ricava la certezza che vi sono coincidenze troppo precise per essere casuali. Forse ciascuno di noi ha un "sosia", un altro che vive la nostra stessa vita come la fotocopia di un disegno tracciato nel grande libro del destino.
Lo studioso J. Goodavage è riuscito a raccogliere, in molti anni di lavoro, numerose vicende degne di essere analizzate a fondo. Ha infatti riscontrato un notevole parallellismo tre le vite di persone anche molto lontane tra loro, o comunque che ignoravano ognuna l'esistenza dell'altra. Le coincidenze prese in esame sono a volte davvero sorprendenti, non rientrano nel normale ordine delle cose.
Goodavage, nel libro Astrology: The Space Age Scienze, racconta, ad esempio, di molti aspetti in comune tra la vita e la morte di Donald Chapman e Donald Brazill, entrambi nati il 5 settembre del 1933, il primo nella città di Eureka e il secondo a Ferndale in California.
Una domenica mattina del 10 settembre 1956, 5 giorni dopo il compleanno di Chapman e di Brazill, i due guidavano la propria auto sulla statale 101 a sud di Eureka e ritornavano alle proprie abitazioni. Avevano riaccompagnato le fidanzate, ciascuna delle quali risiedeva nella città dell'altra, quando, improvvisamente, si scontrarono frontalmente con le proprie auto morendo sul colpo. I certificati di morte indicano che tutti e due morirono per le gravi ferite riportate alla testa.
Un caso altrettanto evidente di parallelismo, narrato sempre da Goodavage, riguarda due donne nate nello stesso giorno e aventi lo stesso nome ma senza alcun rapporto di parentela: Edna Hanna e Edna Osborne. Nel 1939, nell'ospedale di Hackensack nel New Jersey, tutte e due partorirono, nello stesso istante, due bambine, a cui diedero lo stesso nome: Patricia Edna. Goodavage, interrogate le due donne, scoprì dell'altro.I loro mariti svolgevano lo stesso lavoro ed erano proprietari di una automobile della stessa marca e di identico colore. Entrambe le coppie si erano sposate esattamente tre anni e mezzo prima, nello stesso giorno. I due uomini erano nati nello stesso anno, mese e giorno; identica circostanza per le loro mogli.  Continua...
LA STRAORDINARIA LETTERA DI GABRIELLA LESMO
LA STRAORDINARIA LETTERA DI GABRIELLA LESMO

di Redazioni FioriGialli

Prosegue la persecuzione nei riguardi dei medici contrari alla obbligatorietà dei vaccini. In seguito alla risposta inviata a Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera, la dott.ssa Lesmo è stata radiata dall'Ordine dei Medici. Leggete e giudicate da voi stessi se sia possibile che una persona sia espulsa dal suo ordine professionale per aver espresso, peraltro con assoluta competenza, una sua posizione professionale  e basata su fatti scientifici e se ciò sia accettabile in una democrazia oppure se tale atto di radiazione  costituisca un grave illecito contrario ai principi del nostro dettato costituzionale e pertanto da reprimere con la massima severità e senza indulgenza alcuna.

Lettere di risposta dI Gabriella Lesmo
Preg.mo Signor Paolo Mieli, Ho letto il Suo editoriale comparso sul “Corriere” del 20 ottobre, dal titolo “Cinque stelle, la malattia pericolosa dei complottisti anti-vaccini” in cui Lei attribuisce a costoro la responsabilità della ondata anti-vaccini che starebbe travolgendo l’Italia e scatenerebbe un’epidemia prossima ventura di malattie come il tetano, la poliomielite, l’epatite B, la difterite e la pertosse. 
Non commento le Sue opinioni politiche, ma non posso tacere sulle affermazioni che riguardano i vaccini, essendo Medico, Specialista in Pediatria e Anestesia e Rianimazione, nonché madre di un ragazzo con la vita rovinata da una reazione avversa alle vaccinazioni anti-infettive eseguite per obbligo di legge. Con tutto il rispetto, l’articolo dimostra quanto profonda sia la disinformazione
Infatti, non possono verificarsi epidemie di tetano in quanto il tetano non è malattia infettiva e, propriamente, nemmeno epidemie di epatite B, che si trasmette per via parenterale e venerea. Circa la utilità delle vaccinazioni ricordo solo, per brevità, che la malattia invasiva da Haemophilus B, di per sé rara negli Stati Uniti con 1,73 casi ogni 100.000 bambini di età inferiore ai 5 anni, lo è ancor più nel nostro paese. Inoltre essa è più rappresentata negli over 65 che in età pediatrica.  Continua...
PRESADIRETTA NO GRAZIE!
PRESADIRETTA NO GRAZIE!


di Redazione Fiorigialli

PresaDiretta è andata a male? Diversi amici ci hanno chiamati per segnalare le non brillanti ultime puntate di Presa Diretta, il programma Rai di Iacona, che pur in passato si era distinto per una capacità di denuncia a tratti esemplare. Prima una penosa puntata sull'omeopatia dove si si metteva in ridicolo la sostanza stessa di questa ormai antica e consolidata Medicina Naturale. Poi vi è stata una surreale puntata sulla tema della violenza sulle donne infarcita di dati falsi e zeppa dei peggiori stereotipi sessisti. Pubblichiamo qui invece in intervento di Camillo Maffia di Radio Radicale su un altra puntata ancora di Presadiretta in cui si invoca il ripristino delle leggi dell'era fascista. Assistiamo al declino di una trasmissione che pure in passato aveva espresso capacità positive, forse Iacona è consapevole del definitivo tramonto del centrosinistra ed incapace di elaborare il lutto si scaglia contro tutto ciò che non riesce a comprendere?
Presadiretta: se la sinistra antifascista invoca il ripristino delle leggi fasciste​​ di Camillo Maffia 
Anno 2018. Mentre una parte evidentemente minoritaria degli italiani s'interroga su cosa possa essere andato storto con la sinistra in seguito al risultato elettorale, ai più è sfuggito che il 24 febbraio è andata in onda una puntata molto particolare di Presadiretta di Riccardo Iacona. Anzitutto, per comprendere i processi culturali bisogna guardare ai fenomeni che li contraddistinguono; e per capire i fenomeni, occorre osservare coloro che meglio li incarnano: ebbene, se c'è un personaggio pubblico che incarna in modo piuttosto emblematico i pregi e i difetti del centrosinistra per come si è presentato nella Seconda Repubblica è precisamente Riccardo Iacona. Continua...

ELEZIONI 2018: COME USCIRE DALLE SECONDA REPUBBLICA?
ELEZIONI 2018:  COME USCIRE DALLE SECONDA REPUBBLICA?

di Massimo Marino

Si dice che con il voto del 4 marzo siamo entrati nella Terza Repubblica. Quella dei Cittadini, aggiungono alcuni di area grillina, quella dei Populismi, sibilano preoccupati i sostenitori dei perdenti, quella degli Italiani sostiene la destra postfascista. 
Per adesso non siamo entrati da nessuna parte, sostengo io, perchè l’unica cosa chiara è che è saltata non solo la possibilità di avere una coalizione vincente ( in realtà mai esistita) ma anche il piano B, l’accordo Renzi-Berlusconi, tenuto di riserva in nome della governabilità e dei barbari alle porte.  PD e Forza Italia, per giunta senza gregari disponibili, non sono in grado di inventare un governo. Con un sistema in buona parte proporzionale semplicemente gli elettori gli hanno tolto i voti necessari.  Non è solo il fatto, di per sé di scarso rilievo, che si è conclusa l’epoca di Berlusconi e di Renzi. Si trova sempre nuovi attore per la prima fila. È l’alleanza sociale che occupava il centro della scena, che ho chiamato la palude di centro, che di fatto li esprimeva, che sta dando segni di disgregazione. In quale direzione però è tutto da vedere. Per capire meglio è necessario conoscere esattamente come, con il preavviso del referendum costituzionale del dicembre 2016, il voto del 4 marzo 2018 ha chiuso un’epoca.  E capire quali scenari belli o brutti, si possono aprire. Continua...
VACCINI E DISOBBEDIENZA CIVILE
VACCINI E DISOBBEDIENZA CIVILE


di Emanuela Lorenzi

La vaccinazione è una pratica barbara e una delle più fatali correnti deliranti del nostro tempo. Gli obiettori di coscienza alle vaccinazioni devono difendere le loro convinzioni, a costo di farlo da soli contro il mondo intero. (Mahatma Gandhi
Non è un caso che alle soglie delle elezioni il tema vaccini sia tornato alla ribalta: in quanto unico movimento di sollevazione non pilotato dal Deep State versione stelline-striscianti nostrane perché interiore e inesorabile cammino verso la verità, la battaglia civile per la libertà di cura è diventata l’invisibile e friabile terreno sul quale si vogliono muovere le marionette nello stanco proscenio delle promesse pre-voto, oscenamente grossolane quanto lo sheeple ignorante che degrada sempre più nell’alfabetismo funzionale e morale, totalmente incapace di discernere il lato chiaro dal lato oscuro, per dirla alla Lucas, il cosmos dal caos. I soldati dai bambini. Entrambi carne da sacrificare alle fauci dell’impero.
Qualche tempo fa chiudevo un articolo ispirato alla obiezione di coscienza con queste parole: Se la Corte Costituzionale non dichiarerà illegittima la criminale, incostituzionale, ascientifica, liberticida e violenta Legge 119/2017 sulla coercizione vaccinale imposta da GHSA, GAVI, AIFA (tutte istituzioni che hanno a cuore la popolazione… per ammalarla e ridurla 5 secondo il programma CEPI della Gates Foundation presentato all’ultimo World Economic Forum di Davos), e in ultima anzi prima istanza da una OMS che ha appena premiato il suo alfiere italico Ranieri Guerra con la nomina ad “Assistant Director General per le iniziative speciali” (per il lavoro ben svolto per conto della Glaxo Smith Kline)  allora, se questo è un paese civile, dovrà esserci una Rivoluzione. Altrimenti non ci resterà che piangere, o rileggere don Milani. Continua...

MILITARI MORTI PER VACCINI:
I DATI DELLA COMMISSIONE

MILITARI MORTI PER VACCINI:<BR>  I DATI DELLA COMMISSIONE


di Fabio Di Matteo, 9 febbraio alle ore 22:32

"I MILITARI SONO MORTI PER L'URANIO" Ma la relazione finale di 4 anni di inchiesta parlamentare, parla per la maggior parte del testo di morti da VACCINAZIONE. I giornali e i telegiornali? Omissione totale della notizia. Ci ho messo 48 ore a digerire la botta. Ora è tempo di scrivere 2 righe. Il fatto quotidiano e dozzine di altre testate on-line hanno dato la notizia l'altro-ieri: ad ammalare e uccidere le migliaia di militari è stato l'uranio impoverito. Il governo sapeva, ma ha taciuto. Ma da dove esce questa notizia? La notizia esce dal fatto che l'altro ieri, alla Camera, è stata presentata la relazione definitiva della commissione di inchiesta sulle morti dei militari italiani, dopo oltre 4 anni di studi e perizie mediche. La Commissione è formata da 30 parlamentari e diversi team scientifici e governativi di altissima caratura nazionale, i quali hanno fornito il supporto medico e tecnico nell'analisi dei decessi e delle patologie gravi che hanno devastato interi battaglioni di militari italiani (inizialmente ipotizzate derivanti dalla presenza dell'uranio).

Consiglio vivamente la lettura integrale che, benché lunga, risulta incredibile nei termini in cui viene attribuita la causa delle patologie cancerose alle vaccinazioni multiple, eseguite con gli stessi vaccini in uso pediatrico. Risparmio ogni parere personale (per quanto difficile), e riporto virgolettato il testo della relazione integrale. Continua...

KENNEDY E I PERICOLI DEI VACCINI
KENNEDY E I PERICOLI DEI VACCINI

di Team FioriGialli

Cosa sta succedendo in America intorno ai Vaccini? Qualcosa sicuramente ma non possiamo stabilire ancora esattamente cosa. All'inizio di gennaio la stampa italiana ha riportato, sia pur in secondo piano e pochi se ne sono accorti,  la formazione negli Stati Uniti di una commissione nazionale sulla sicurezza dei vaccini. Ebbene il presidente Trump chi pensate che abbia nominato come responsabile di questa commissione? Godzilla? Avete sbagliato, Trump ha nominato presidente della commissione nazionale americana sulla sicurezza dei vaccini Robert F. Kennedy Jr. - figlio di Bob e nipote del presidente assassinato a Dallas, ambientalista ed autore di diversi libri e convinto assertore del legame tra vaccini e autismo infantile. Altre notizie che riportiamo qui di seguito richiedono attenzione a quello che sta succedendo.

Da Repubblica 11-01-2018NEW YORK - È un ‘crociato’ anti-vaccini ed ha un nome che tutti conoscono. Robert F. Kennedy Jr. - figlio di Bob e nipote del presidente assassinato a Dallas - è l’uomo scelto da Donald Trump per guidare la commissione che il nuovo presidente vuole creare per "indagare sulla sicurezza" dei vaccini. Robert F. Kennedy Jr. è noto (oltre che per il nome che porta) anche come attivista sull’ambiente, per il suo programma radio (Ring of Fire) e per diversi libri per bambini che ha scritto. Negli ultimi tempi si è però concentrato sulla questione dei vaccini, nella (sua) convinzione, contro ogni logica scientifica, che siano collegati all’autismo. Continua...
L'UOMO CHE CI SALVO' DAL NUCLEARE
L'UOMO CHE CI SALVO' DAL NUCLEARE

di Alesia Miguens

A volte nella storia è più importante quello che è quasi successo che non ciò che è realmente accaduto. E forse ciò che più colpisce di queste incredibili storie di eroi così lontani dallo scintillio sono le sincronicità che li circondano. Voglio raccontare di come trentadue anni fa un uomo di cui la maggior parte del mondo non aveva mai sentito parlare sarebbe diventato il più grande eroe di tutti i tempi, avendo “letteralmente” salvato il mondo da un’apocalisse atomica.
Correva l’anno 1983, in piena guerra fredda, tempi “bollenti” come mai era accaduto dalla crisi dei missili di Cuba. Il 23 marzo, il Presidente Reagan lanciò la sua “Star Wars – Guerra delle galassie”, letteralmente definendo la Russia “L’impero del male”. Contava tra l’altro su un importantissimo alleato altrettanto deciso a porre fine al comunismo, Giovanni Paolo II. I pianeti sembravano allineati per farla finita con l’Unione Sovietica, e i sovietici presero la cosa molto sul serio. USA e NATO progettavano di collocare missili nella Germania dell’Ovest, e intanto organizzavano un’esercitazione militare in Europa.
Ma i leader dell’Unione Sovietica erano della generazione della seconda guerra e ricordavano perfettamente come, con il pretesto di una esercitazione, Hitler avesse ingannato Stalin e lanciato l’Operazione Barbarossa. Permettere una replica era inammissibile. Continua...
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