Noam Chomsky (The Guardian)
Il conflitto israelo-palestinese può essere risolto attraverso una soluzione diplomatica se Israele e gli Stati Uniti abbandoneranno le proprie attuali politiche. Altri rilevanti problemi dell'area possono essere risolti attraverso le negoziazioni e, in generale, l'uso della diplomazia. Il successo non può essere garantito. Ma possiamo stare certi che osservare il mondo attraverso un mirino non porterà altro che ulteriori miseria e sofferenza.
Oggi il Libano si trova di fronte a una piccola tregua, l’ennesima in un decennio contraddistinto da innumerevoli tentativi di cessate il fuoco tra Israele e i suoi avversari – protagonisti, ormai, di un ciclo che inevitabilmente torna sempre alla guerra, alla carneficina e alla miseria umana. Ma descriviamo la crisi attuale per quella che è: un’invasione israelo-statunitense del Libano, sotto il falso pretesto della legittimità. Tra tutte le responsabilità e le contro-responsabilità, l’elemento fondamentale dietro l’assalto è il conflitto tra Israele e Palestina.
È difficile dire che questa è la prima volta che Israele invade il Libano per rispondere a una minaccia dichiarata. La principale tra le invasioni israeliane del Libano sostenute dagli Stati Uniti, quella del 1982, è stata definita più volte dallo stesso Israele come una guerra per la West Bank, intrapresa perché l’Organizzazione per Liberalizzazione della Palestina ponesse fine alle fastidiose richieste di una risoluzione diplomatica. Nonostante alcune differenze, l’invasione di due mesi fa è avvenuta secondo
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