ORIENTAMENTI DEL BUDDHISMO OCCIDENTALE
Lama Surya Das (Jeffrey Miller)
Da un certo numero di anni ormai, sto osservando l’orientamento religioso ed il trapianto del Buddhismo asiatico nel fertile campo del mondo occidentale. Dal mio particolare punto di vista, ho potuto osservare quelli che chiamerei gli Orientamenti del Buddhismo Occidentale. Parlare dell’emergente Buddhismo Occidentale, è come descrivere una trama composta da molti fili colorati intrecciati in un più vasto insieme. Ci sono gruppi che sembrano enfatizzare maggiormente il Buddhismo monastico, altri il Buddhismo laico, sia esso rituale o semplicemente spartano. Altri prediligono il Buddhismo etnico, altri la meditazione silenziosa, altri i mantra o le recitazioni, altri il Buddhismo mistico, intellettuale, o infine anti-intellettuale. Alcune persone sono attratte dai ritiri, altri dall’eremitaggio, altri dal Buddhismo impegnato.
Il Maestro vietnamita Thich Nhat Hanh ha detto: “Le forme del Buddhismo devono cambiare, per far sì che l’essenza del Buddhismo resti immutata”. Questa essenza consiste di principi vivi e vitali che non possono essere definiti con formule rigide.
Nel suo libro “Il risveglio dell’Occidente” Stephen Batchelor scrive: “Il Buddhismo non può essere definito in alcuno dei seguenti modi: un sistema etico, una filosofia, una psicologia, una religione, una fede o un’esperienza mistica, una pratica devozionale, una disciplina di meditazione, una psicoterapia. Per quanto possa includere tutte queste cose”.
Penso che non esista realmente qualcosa che si possa definire “buddhismo”, ci sono solo i Buddhisti. Quando parlo dei dieci orientamenti del Buddhismo Occidentale, perciò, lo faccio con una certa riserva: dobbiamo ricordare che si tratta di orientamenti emergenti e che ci sono ancora molti modi per completare ulteriormente questa visione.
Orientamento 1. Buddhismo basato sulla meditazione ed orientato sperimentalmente.
Come occidentali, ci rivolgiamo al Buddhismo prevalentemente per la meditazione e la contemplazione, con lo scopo di migliorare la nostra qualità della vita. Desideriamo portare più consapevolezza in quello che facciamo. Normalmente siamo attratti dal Buddhismo non per lo studio accademico, ma perché vogliamo una trasformazione personale, un’esperienza religiosa diretta e più compassione nella nostra vita quotidiana. Il Dharma non è solo qualcosa in cui credere, ma qualcosa che facciamo.
Orientamento 2. Buddhismo soprattutto orientato ai laici.
Anche se c’è indubbiamente un certo spazio per la vita monastica tradizionale, sia a breve che a lungo termine, il buddhismo occidentale è più orientato al laicismo di quanto non lo sia mai stato storicamente. I praticanti portano con sé le proprie relazioni, la famiglia e il lavoro nei centri di Dharma, nel tentativo di portare più significato nella propria vita.
Orientamento 3. Uguaglianza fra i sessi.
Nello sforzo di superare le strutture e le culture patriarcali tradizionali, abbiamo già fatto grandi progressi nel sostenere le donne allo stesso modo degli uomini nei ruoli di direzione e di insegnamento. Ci sono sempre più insegnanti donne e stanno fornendo alcuni dei migliori insegnamenti. L'uguaglianza fra i sessi rimane un ideale, ma sembra ora più raggiungibile. Tutti noi – uomini e donne -- abbiamo un'occasione per recuperare ed affinare i nostri aspetti più femminili e praticare un Buddhismo in cui mantenere il corpo e la mente in un maggior equilibrio. Stiamo provando ad imparare dal passato per non ripetere inconsciamente gli errori di altri.
Orientamento 4. Buddhismo democratico ed egualitario.
Il Buddhismo occidentale ha bisogno di evolversi in un modo molto meno istituzionalizzato e gerarchico e molto più democratico. Quasi per definizione, la crescita personale e gli interessi più puri del singolo saranno enfatizzati in maggior misura che non la crescita e la conservazione delle istituzioni.
Orientamento 5. Buddhismo essenziale, semplice e demistificato.
In prevalenza, nel Buddhismo occidentale, sono assenti i riti complessi ed esoterici, i rituali arcani per soli iniziati. Gli insegnanti occidentali tendono ad enfatizzare soprattutto l’essenza più che la forma, e a valorizzare gli insegnamenti che sono applicabili alla vita quotidiana. È perciò prevalente un orientamento verso il mondo ordinario più che al trascendente, con particolare enfasi all’integrazione della pratica di Dharma con la vita quotidiana tramite la consapevolezza e la compassione.
Orientamento 6. Non settario.
La maggior parte degli occidentali sembra aver maturato un sincero apprezzamento per diversi metodi e tecniche di meditazione di diverse tradizioni.
Abbiamo visto come la politica, la ricerca del potere e l’inclinazione settaria, abbiano creato il caos nell’ambito delle diverse comunità religiose.
Abbiamo compreso come sia importante sforzarci con diligenza di non cadere nelle stesse trappole. In quanto praticanti, siamo generalmente interessati ad estendere ed approfondire la nostra esperienza delle varie e differenti pratiche spirituali buddhiste. Penso sia possibile affermare con sicurezza che c’è un vero apprezzamento dei benefici del non settarismo, dell’ecumenismo e dell’arricchimento reciproco. Infatti, molti insegnanti stanno già sintetizzando il meglio delle diverse tradizioni.
Orientamento 7. Psicologicamente abile.
C’è un crescente apprezzamento nello spiegare i principi buddhisti entro lo stile della psicologia. Fede e devozione sono importanti e utili per alcuni, ma l’interesse maggiore è per lo sviluppo spirituale individuale e il benessere psicologico ed emozionale. Gli studenti del Dharma sono stimolati a portare la spiritualità nelle loro vite e non ad usare la spiritualità per evitare i problemi personali. Stiamo lavorando su noi stessi con un gran numero di strumenti e metodi interdisciplinari. La psicoterapia e il Buddhismo sono sempre più utilizzati in modo complementare.
Orientamento 8. Esploratore
In linea con la nostra educazione scientifica, il domandare e l’investigare sono incoraggiati. Ci sforziamo di essere dinamici e di guardare in avanti. Mi sembra che il Dharma contemporaneo sia innanzitutto un Dharma non dogmatico, che domanda, interroga, è razionale e dedicato ad esaminare e cogliere autonomamente la vera natura delle cose. Il Dharma Occidentale sta cercando di andare oltre il dogma, l’isolamento, l’isolazionismo ed il pensiero fondamentalista.
Orientamento 9. Orientamento alla Comunità
Attraverso la condivisione dei nostri interessi culturali, etici e spirituali, ci rafforziamo come comunità spirituale così come nelle nostre relazioni personali. C’è una grande enfasi sulla necessità di un Sangha nel senso di una Comunità più vasta che non l’avere per riferimento un leader o una singola guida religiosa.
Un giorno Ananda chiese al Buddha: “E’ vero che il Sangha, la comunità spirituale, è metà della vita santa?”
Il Buddha rispose: “No, Ananda, il Sangha è l’intera vita santa”.
Amici spirituali, amicizia spirituale e semplice amichevolezza – questa è la vita santa. Nell’Occidente sempre più persone esprimono il loro bisogno personale di crescita spirituale, la sfida del Sangha oggi è portare accrescimento e stimolo spirituale per le future generazioni.
Orientamento10. Coscienza ecologica e sociale.
Gandhi una volta disse: “Coloro che dicono che la religione non ha nulla a che vedere con la politica, non capiscono la religione”. Sempre più, come buddhisti, ci sforziamo di accrescere ed estendere il nostro senso di responsabilità morale e sociale includendo gli altri, particolarmente coloro che soffrono di ingiustizie e privazioni. Siamo anche in cerca di modi per esprimere la nostra profonda preoccupazione per la natura. Il Sangha laico contemporaneo è una “Lobby interdisciplinare per la Saggezza e la Compassione”.
Il Dharma è già adatto al modo di vivere Occidentale. Non ha bisogno di essere complicato, misterioso o elaborato. Il Buddhadharma è la vita ordinaria ed include ogni cosa, dalla meditazione e lo yoga dei rapporti interpersonali alla pratica della famiglia.
Fra le altre cose, è connesso con il rapporto mente – corpo, per cui include insegnamenti sulla retta alimentazione, il retto esercizio fisico e il coltivare il senso dello humor. Uno dei miei Maestri, Dudjom Rinpoche, una volta disse: “Il Dharma non è strano. È come i blue jeans: vanno bene per ogni occasione, ogni giorno. Vanno bene per lavorare, vanno bene per la scuola. Potete indossarli ad una festa, per cavalcare, per ogni occasione”.
www.bodhidharma.it
|