Le cose sono unite da legami invisibili, non si può cogliere un fiore senza turbare una stella - Albert Einstein

home | Dossier | News ed Eventi | FioriGialli Edizioni | Libreria | Musica & Video | Bazaar | Newsletter | Ecocredit | Pubblicità | Mappa | contatti  
I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
Versione Stampabile << torna indietro

COSCIENZA E LAVORO DI GRUPPO


LA FORMAZIONE DEL GRUPPO
Molti uomini rispondono oggi all’appello della Gerarchia: individui che, senza nulla sapere di evoluzione spirituale, si dedicano con abnegazione al servizio all’umanità.
Sono spesso molto attivi e utili; psichici sensibili sul piano astrale, e perciò soggetti all’illusione, ma che, comunque, propongono l’idea del Piano, sia pur distorta; discepoli ai primi stadi, spesso troppo preoccupati della loro evoluzione personale e del loro rapporto con il Maestro; discepoli del mondo e iniziati di alto grado, conoscitori del Piano, che operano all’unisono e con efficacia, a causa dell’unità e della forza del gruppo.
E’ necessario, pertanto, creare l’unità del gruppo sui piani mentali e spirituale; le prime qualità da conquistare saranno l’atteggiamento amorevole, l’assenza di critica, il senso di cooperazione; l’unità si baserà sulla mira all’essenziale compito da svolgere, che dovrà essere seriamente perseguito da tutti, e non su dettagli trascurabili, su cui la mente analitica talvolta si sofferma, creando discordanze e ritardi nell’azione.
I gruppi degli Ashram in futuro agiranno all’unisono, e l’unità all’interno di ogni gruppo, alla quale oggi si lavora, è la premessa necessaria affinché ciò si verifichi.

Ma ricordate che la nota fondamentale per la Loggia non è il conseguimento o il grado, ma gli stabili rapporti, l’unità di pensiero, nonostante la diversità dei metodi, delle azioni e dei compiti, l’amicizia nel senso più puro. La Fratellanza è una comunità di anime sospinte dal desiderio di servire, dall’amore spontaneo, illuminate di pura Luce, devotamente fuse e amalgamate in gruppi di Menti che servono, pervase da una sola Vita. I suoi Membri sono organizzati per eseguire il Piano che coscientemente percepiscono e a cui deliberatamente collaborano.

Caratteristica indispensabile è la sincerità nei rapporti, che aiuta a correggere i difetti nella personalità e a far emergere la chiara luce dell’anima; ogni appunto a un discepolo, rivolto con benevolenza e impersonalità, evidenzia l’errore, aiuta a correggerlo, purchè l’interessato non si risenta in modo egocentrico dell’indicazione. E’ l’amore, pertanto, a dover diventare il requisito principale dei membri del gruppo:

Vigilate con cura i vostri pensieri reciproci, sopprimete immediatamente ogni sospetto, ogni critica e cercate di sostenervi a vicenda, senza deflettere, nella luce dell’amore. Non avete idea della potenza di tale comportamento, che libera dai reciproci legami ed eleva straordinariamente il gruppo.

…….. Avete l’occasione di dimostrarvi l’un l’altro il valore scientifico e il potere dell’amore, considerato come forza della natura. Datevi la pena di comprovarlo. Sprigionerete così l’uno per l’altro ciò che occorre per attuare i cambiamenti potenti e vitali nell’esistenza e nel proposito dei singoli membri. L’amore non è sentimento né emozione, né desiderio o movente egoistico di retta condotta quotidiana. L’amore è la forza che guida i mondi e li conduce all’integrazione, all’unità, e all’inclusività, costringendo la divinità stessa all’azione. E’ difficile da coltivare, tanto è l’egoismo proprio della natura umana; è difficile da applicare alle condizioni di vita, e per esprimerlo vi occorrerà dare il massimo delle vostre capacità e ripudiare le attività egoistiche personali.
I discepoli nel gruppo di un Maestro devono amarsi reciprocamente con intelligenza e forza costante, originando così luce e potere, che un giorno faranno realmente prezioso quel gruppo nel mondo.

Ciascun discepolo praticherà la lealtà, che costruisce la forza e l’unità del gruppo e si adatterà allo sviluppo comune del gruppo; il proprio progresso personale sarà considerato importante solo rispetto alla crescita complessiva della luce del gruppo. Sentimenti ed aspirazioni personali, in questa prospettiva, perdono la rilevanza che hanno comunemente nel mondo e ne acquistano, il ritmo, la nota particolare, il colore e il suono; si ricercano e si effettuano modalità operative che accrescono la consapevolezza e l’unità del gruppo, elevandone la vibrazione.

E’ necessaria, nel gruppo di lavoro spirituale, anche la capacità discriminante:
Occorre anche un’acuta discriminazione. Sono tempi in cui le linee di demarcazione tra le Forze del Materialismo e quelle della Luce vanno chiaramente definite. Mentre si profila netto, sulla Terra, il contrasto tra la via dell’amore e della buona volontà, e la via della crudeltà e dell’odio, i discepoli devono avere un atteggiamento privo di pregiudizi. Questo gruppo ha l’arduo compito di opporsi con fermezza sul piano fisico contro ciò che è distruttivo e odioso (nel vero senso della parola), facendo il possibile per porre fine agli agenti disgregatori e ridurli all’impotenza e, allo stesso tempo, mantenere un interiore atteggiamento di completa innocuità e comprensione amorevole. Poiché, fratelli miei, esistono principi e ideali nel mondo odierno per cui vale la pena di lottare, ma mentre la lotta infuria è necessario creare e mantenere coscientemente quel campo di energia vitale e amorevole che farà da ponte tra le fazioni opposte, e consentirà un futuro contatto. Alcuni di voi non pensano con sufficiente chiarezza ai problemi implicati poiché, indebitamente assorbiti dai segni esteriori della lotta, smarriscono la visione dell’insieme. La duplice vita di opposizione attiva a ciò che tenta di trattenere e distruggere l’umanità e i suoi ideali e – in pari tempo – di saldo atteggiamento amorevole, non è facile per qualcuno di voi. E’ tale oggi l’integrazione umana che non è possibile agli individui né ai gruppi isolarsi dalle attività e dalle condizioni umane. Né un atteggiamento negativo è consono alla soluzione della crisi. Chi rifiuta di condividere il karma e la sofferenza del mondo rallenta inevitabilmente il proprio progresso perché si pone fuori della grande ondata di forza spirituale che rigenera il mondo degli uomini. …….

Il Sé superiore e la personalità si incontrano faccia a faccia per quella decisione che l’anima (il Sé) attende. Ciò avviene anche a quell’aspirante mondiale che è l’Umanità. Riflettete bene su quest’idea. I membri del Nuovo Gruppo dei Servitori del mondo non possono estraniarsi dalla grave situazione odierna. Non possono e non devono rifugiarsi nella via senza uscita dell’addestramento personale e degli interessi individuali. Se questo è il vostro atteggiamento, poco posso fare per voi, perché ciò mi segala l’incapacità di distinguere i valori, il desiderio di ritrarvi mentalmente da quanto è infelice e spiacevole, di lasciare la responsabilità ad altri, e la mancanza di identificazione con l’umanità.

L’appello per la salvezza del mondo risuona e i discepoli si riuniscono in tutto il mondo, non in senso fisico, ma soggettivo. Ogni Maestro lancia l’appello e molti discepoli in prova, anche se all’estrema periferia della sua influenza, rispondono solleciti, ma i loro moventi sono per lo più misti, e la loro risposta deriva sovente dal desiderio di progresso personale. In questo particolare momento complicano notevolmente l’appello al servizio, ma le loro distorsioni sono il compimento della profezia del Nuovo Testamento per cui (al tempo della fine) la verità del ritorno del Cristo o “Secondo Avvento”, e l’espansione di coscienza cristica saranno molto deformate.

I discepoli saranno contemplativi e praticheranno la meditazione quotidiana attraverso stadi via via più elevati: concentrazione, allineamento dei corpi (fisico, emotivo, mentale), meditazione, contemplazione.

Si terrà un diario spirituale, ove si annoteranno:
- esperienze inferiori, che saranno registrate, ma delle quali non si terrà conto;
- esperienze e contatti spirituali (ad esempio con il Maestro o con qualche discepolo) facendo attenzione ad evitare la confusione derivante dal contatto con i piani astrali, che può avvenire quando il discepolo non è stabilmente focalizzato sul piano mentale;
- ispirazioni e stimoli dettati dall’Intuizione spirituale, utili per il progresso di ciascuno o del gruppo;
- improvvise illuminazioni di nuove conoscenze provenienti dall’anima; fenomeni di natura occulta (ad esempio la “luce nella testa”, fenomeni telepatici).
Per lunghi periodi potrebbe avvenire che non si rilevi nulla di significativo da annotare ma l’esercizio è comunque utile per migliorare le capacità di recezione, imparando a distinguere con chiarezza le percezioni provenienti dal Maestro o dall’anima, spesso così sottili da essere velate o coperte da quelle, più grossolane, derivanti da sensazioni astrali o da forme-pensiero egoiche.
I discepoli mireranno a mantenere lo stato contemplativo anche nel mezzo delle attività quotidiane, tenendo così costante il contatto con le forze spirituali (“siate nel mondo ma non siate del mondo”). Tale meditazione stimolerà e rafforzerà l’attività di gruppo, che si esplicherà nel gruppo stesso e si estenderà poi all’umanità.
Il rapporto tra i membri del gruppo sarà telepatico e di aiuto reciproco, non riguarderà la personalità né le relazioni personali; le reazioni astrali-fisiche saranno accantonate come non degne di interesse ma si mirerà a:
- padroneggiare le emozioni e rendere la mente “salda nella luce”, instaurando il dominio dell’anima sul corpo fisico, su quello emotivo e mentale;
- stimolare le qualità dell’anima (amore, purezza di motivazioni, impersonalità, energia, unità, sacrificio);
- sviluppare l’Intuizione, necessaria per comprendere i passi successivi da compiere;
- rafforzare l’integrazione e la vita unitaria del gruppo, basato sul riconoscimento dell’anima;
- potenziare l’energia dei gruppi della Nuova Era con i quali si svolge un lavoro comune per l’umanità;
- motivare, intensificare e rendere sempre più efficace l’attività di gruppo al servizio del mondo.
Non crediate che il particolare compito assegnatovi sia il fattore di maggiore interesse. Non sono lo sviluppo dell’intuizione, o il potere di guarire, o l’efficienza telepatica che più importano. Quel che conta per la gerarchia nell’attività degli Ashram è lo stabilirsi soggettivo di collaborazione e rapporti di gruppi talmente potenti che ne nasca l’embrione dell’unità del mondo.


IL LAVORO DI GRUPPO
L’umanità è oggi formata da individui focalizzati sul piano fisico e sul passato; individui focalizzati sul piano emotivo e sul presente; individui focalizzati sul piano mentale e sul futuro; su questi ultimi hanno presa le grandi idee che conducono al progresso.
Tra questi i Maestri oggi scelgono numerosi discepoli per il servizio al mondo, che è ad una svolta cruciale: l’umanità, sempre più inquieta e “in ricerca”, non accetta più le forme del confessionalismo dogmatico e separativo e si sintonizza al livello sempre più elevato di vibrazioni del pianeta; questo periodo di transizione la porterà a sempre più elevate espansioni di coscienza ed alla sempre più vasta recezione delle energie e della visione del mondo della Nuova Era.

Il candidato, in un primo momento, cura l’allineamento dei tre corpi e riceve volontariamente e chiaramente l’impressione dell’anima; in un secondo tempo si lascia guidare da essa; infine, riconosce di essere l’anima.

Egli sa di aver raggiunto queste caratteristiche:
- pronta rilevazione e generosa risposta alle necessità dell’umanità;
- accostamento mentale, libero da pregiudizi, e non emotivo, a tali necessità;
- flessibilità mentale e capacità di usare approcci e metodi aggiornati ai tempi per presentare antiche verità, così da sostenere molti sulla via iniziatica;
- sicurezza priva di autoritarismo, che:
a) accetta alcune visioni del passato ma è assertore della nuova spiritualità che mira al riconoscimento della Re-ligio (riunificazione) di tutti gli uomini , figli di un solo Padre;
b) ha presente il fine primario, sul quale il gruppo lavora in unità d’intenti, e che va perseguito nella sua purezza originaria; non dà rilevanza a piccole controversie che nascono da trascurabili divergenze sui modi e le metodiche; - consapevolezza nell’uso delle tecniche di invocazione ed evocazione;
- elevata “graduatoria dei valori”, per cui considera prioritario il suo servizio al Piano e “indifferente” ogni altro aspetto della sua vita: sentimenti e simpatie personali, perseguimenti del sé egoistico, lussi e comodità;
perfino la preoccupazione per la sua salute;
- capacità di cooperare con gli altri servitori e con i discepoli più avanzati in umiltà e spirito di fratellanza;
- capacità di discriminazione, ovvero la capacità di scegliere e portare in atto le azioni più adeguate ed efficaci per svolgere quella parte del Piano di cui il suo gruppo si sta occupando;
- dominio nell’uso della parola, di cui si è compreso il valore energetico;
- capacità di conservare le energie tramite il silenzio;
- abnegazione, ovvero dimenticanza di sé e completa dedizione al servizio; questa condizione, una volta stabilizzata, provoca una forma di “irradiamento” , che attrae e stimola altri fratelli ricercatori ed evoca rispondenza in aspiranti e discepoli;
- progressiva diminuzione dell’interesse per se stessi, per il contatto con il Maestro e per il proprio progresso spirituale, sostituita dalla tensione verso l’anima e l’esecuzione del Piano;
- risonanza con alcune parti del Piano e sensibilità alla vibrazione del Maestro, che impressiona le menti di coloro che sono ricettivi a quegli aspetti che Egli vuole portare in manifestazione e che, avendo superato la fase dell’egoismo, intendono cooperare con Lui in modo altruistico ed impersonale.

Nel gruppo di qualsiasi Maestro non si insegna ai discepoli a fare i propri assestamenti della personalità e a conseguire il contatto con l’anima. Non ci si impone la disciplina del carattere, né è il luogo dove si stabiliscono giuste relazioni tra discepoli giovani e anziani. Le regole per il dominio dell’anima sono antiche e ben note. Devono essere praticate a lungo prima di venir accettati. La lotta contro la natura inferiore e la costruzione delle qualità occorrenti, essenziali a chi serve il mondo, sono il tema della vita, e perciò le parti migliori dell’umanità subiscono costantemente questa disciplina. La capacità di collaborare con altri in un lavoro guidato è frutto del processo evolutivo ed è inevitabile. Vi sia ben chiaro che la purificazione e i giusti atteggiamenti di pensiero, che sono il più grande lavoro per l’aspirante, non lo sono per il discepolo. Egli li considera secondari: riguardano il sé personale e sono compito dell’anima individuale, che li dirige, e non del Maestro.

Il discepolo lavorerà affinché il gruppo cui appartiene:
- diventi sempre più potente, cioè sempre più in grado di ricevere gli impulsi superiori e di comprenderne correttamente il fine e la portata evolutiva;
- sappia trovare i giusti metodi di attuazione della parte del Piano intravista;
- incrementi la sua capacità di amore intelligente ed inclusivo, così da purificare costantemente la visione;
- accresca la possibilità di adeguarsi alla Volontà divina rafforzando i propri piccoli propositi individuali e uniformandoli sempre più al grande Proposito sempre più “dall’interno” (“sia fatta non la mia ma la Tua Volontà”);
- senta fortemente il senso della gerarchia esistente nell’universo, riconosca il proprio posto all’interno di essa e sia pronto a prendersi le proprie responsabilità verso i più piccoli e verso i Grandi Esseri;
- cooperi saggiamente, poiché sa che l’opera del Maestro rallenta o progredisce a seconda dell’opera più o meno accorta dei discepoli e del loro avanzamento.

Il discepolo pertanto vigilerà sui suoi pensieri, affinché essi siano sempre allineati con il l’ideale ed il lavoro, in tal modo favorendo purezze e potenza del gruppo.
Si adopererà per toglier forza al male ed alla separatività, irradiando le qualità della Volontà-di-bene, e dell’inclusività; gli sarà chiaro il suo ruolo di “innovatore”, di pionere nello stabilire la Legge dei retti rapporti sulla Terra.
In questo periodo storico, in cui perde vigore il sesto raggio, quello della devozione e dell’idealismo e prende forza il settimo, quello della magia e del cerimoniale, il discepolo scelto dal Maestro non sarà più un mistico o un idealista. Sarà un individuo del tipo mentale, che ha superato la fase analitica e crede nella libertà di coscienza, che richiede conferme scientifiche alle verità esoteriche e che rifiuta ogni forma di costrizione o di “fede” acritica e dogmatica. Al discepolo non si richiede pertanto un’obbedienza al Maestro di tipo emotivo, passiva e basata sul rapporto personale, ma l’ascolto obbediente della voce dell’anima; egli deve scegliere liberamente di mettersi al servizio del Piano, con totale abnegazione.

Gli è richiesta, in sostanza, l’obbedienza al Piano, praticata in piena consapevolezza. La visione del Piano apparirà sempre più ampia e chiara con l’accrescersi dell’impegno e dell’amore del discepolo, e l’obbedienza sempre più naturale e necessaria, poiché la luce del Sé superiore sarà più potente e si presenterà con sempre maggior evidenza il bisogno dell’umanità.

E’ pertanto soprattutto nella fase iniziale che si pone il problema dell’obbedienza, quando il contatto tra personalità ed anima non è completo e il discepolo, non ancora uscito del tutto dall’Aula dell’Ignoranza e pertanto ancora imbrigliato dai desideri egoistici e da pregiudizi individuali, teme di perdere la propria “personalità”, che identifica ancora con se stesso, nell’obbedienza al Maestro. In realtà il Maestro non dà ordini, ma suggerimenti che sono accolti quando il discepolo, divenuto più intuitivo ed inclusivo, avrà operato i necessari ampliamenti di consapevolezza.

La “visione” del Discepolo Accettato si amplia fino a percepire l’umanità una e a percepirsi, attraverso l’uso sempre più elevato dell’Intuizione, come anima al servizio del Piano; il Discepolo del Mondo sa e fa:
- sa per via intuitiva qual è il Piano;
- agisce con il suo gruppo per attuarlo, subordinando ad esso ogni aspetto del sé inferiore.
Mentre all’inizio della Via il discepolo ricerca la chiarezza della visione, quando il processo è più avanzato, divenuto Discepolo del Mondo, non rincorre più la visione, ma è totalmente impegnato nel campo di lavoro, nell’abnegazione e nella dimenticanza di sé.
Il Discepolo del Mondo non è ancora del tutto purificato, non avendo ancora conseguito la quinta iniziazione, ma non è concentrato sulle sue manchevolezze e sul suo processo di perfezionamento: egli si dedica, con inclusività e amorevole intelligenza, a sollevare e illuminare spiritualmente l’umanità; opera in qualsiasi campo di servizio, ispirato dal suo Maestro, a sua volta “impressionato” da Esseri a Lui gerarchicamente superiori:

I discepoli vengono scelti dai Maestri perchè, nonostante le limitazioni personali, rispondono nella loro misura individuale alla visione immediata e concorde della Gerarchia unita e ai metodi che Essa si propone per materializzarla. Tale visione gerarchica (per quanto possiate comprenderla) è la risposta dei Maestri all’impressione superiore cui sono soggetti e che assecondano secondo il raggio, e non secondo il livello evolutivo. Il Maestro riconosce quelli che riconoscono il Piano e che (con perfetta o qualificata dedizione) si prestano per eseguirlo. Li stimola come gruppo perché hanno identità di visione e di dedizione; ciò li fa più efficienti nelle attività di servizio che essi stessi hanno scelta.
Riflettete bene su questa serie di riconoscimenti:
1. Riconoscimento della visione.
2. Riconoscimento del Piano: visione e Piano non sono la stessa cosa.
3. Riconoscimento accordato dal Maestro a un gruppo di aspiranti consacrati, allorché li accetta come discepoli.
4. Mutuo riconoscimento, fra voi, come anime e servitori.

Quando tutti questi riconoscimenti saranno giustamente compresi sarete riconosciuti dalla Gerarchia come un gruppo di discepoli utilizzabile come canale attraverso il quale riversare energia spirituale, luce e amore sul mondo bisognoso e tormentato. Il gruppo sarà allora capace di servire, non per un potere conferito dal Maestro, ma per un potere autogenerato. Il potere esercitato dai discepoli viene in risposta a una vita giustamente vissuta e a una piena capacità di amare. Vi è una grande legge, che può essere espressa così: “a chi tutto dà, tutto vien dato”, e vale sia per il discepolo individuale che per il gruppo.

Moltissimi aspiranti al discepolato oggi non la conoscono o non la comprendono; non danno liberamente e pienamente né all’opera della Gerarchia né a chi ha bisogno. In tal modo limitano la loro efficienza e chiudono la porta al soccorso, non soltanto per se stessi, ma anche per il gruppo. E’ una responsabilità. La chiave del soccorso sono l’innocuità e la dedizione di tutte le risorse individuali ai Grandi Esseri, senza riserve e in modo spontaneo.

Allorchè voi – quali discepoli – vivrete innocuamente – in pensiero, parola e azione – senza nulla trattenere in senso materiale, emotivo o dal punto di vista del tempo, se darete sforzo fisico e ogni vostra risorsa con felicità, avrete tutto ciò che vi occorre per il lavoro; e ciò vale per tutti i gruppi di servitori. Questa è la legge. La perfezione non è ancora possibile, è superfluo dirlo, ma è possibile un impegno maggiore da parte vostra per dare e servire.

Oggi i Maestri istruiscono discepoli che abbiano un senso ampio ed inclusivo dell’umanità, che ne riconoscano le necessità e vogliano soccorrerla; i discepoli del mondo curano i piani più immediati, che vengono attuati dai discepoli accettati.

Sia gli uni che gli altri non sono vaghi idealisti ma individui concreti, che, pur pensando in termini universali, possono anche occuparsi di realtà locali, più o meno ampie. (“Pensa globalmente, agisci localmente”).
E’ necessario, per far progredire rapidamente il lavoro, non soffermarsi sul proprio piccolo sé né sulle personalità dei componenti del gruppo né sulle dinamiche relazionali e i rapporti all’interno del gruppo; l’attenzione focalizzata al Proposito di gruppo, il lavoro da compiere e l’amore per l’umanità, che sostiene il Compito, siano i principali costanti riferimenti.
Nella pratica, bisogna che il discepolo allontani ogni critica; miri all’alto obiettivo essenziale e non tenga in gran conto particolari secondari; lasci lavorare i compagni ciascuno secondo i propri personali metodi di lavoro, anche se non li considera ottimali; non sia focalizzato sui “frutti del lavoro”, ma sia concentrato sul percorso e sulla purezza delle motivazioni; elimini ogni ansia o aspettativa, poiché richiamano al sé personale e tolgono energie.
I discepoli dovrebbero lavorare sempre al livello dell’anima, dove possono ritrovare l’unità del gruppo nel servizio; potranno così operare per la nascita dei tempi nuovi per i quali lavora la Gerarchia:

Verrà dunque certamente il tempo in cui, come individui e membri del gruppo di un Maestro, subordinerete la vita della personalità al bisogno dell’umanità e all’intenzione del Maestro. Sarete, e non lotterete tanto duramente per essere; darete, senza più combattere la tendenza a non dare; dimenticherete i vostri corpi fisici e no presterete loro soverchia attenzione (e avrete salute migliore); penserete non più immersi nel mondo dei sentimenti: porrete saggiamente al primo posto e come normale procedura il lavoro del Maestro.

Qual è questo lavoro? Provvedere un gruppo di servitori operante, intelligente e consacrato mediante cui eseguire i piani gerarchici e manifestare sul piano fisico un punto focale di energia spirituale, che la Gerarchia userà per aiutare l’umanità, specie in questa crisi. I Suoi piani, che incarnano la volontà di Shamballa, possono essere e sono attuati; il processo può essere cosciente o una inconscia risposta collettiva umana all’impressione. Tra i discepoli del mondo, la risposta e la susseguente attività sono consapevoli e portano all’azione intelligente.

Il Maestro deve evocare nei discepoli una tale profondità di amore consacrato ed una tale comprensione dell’opportunità attuale, che gli aspetti personali della loro vita svaniscano nella loro coscienza, e loro massima cura sia il modo di servire. Quali sono le cose non essenziali cui non prestare attenzione? Qual è il compito da assolvere? Chi posso aiutare? A quali aspetti del lavoro del Maestro dare il massimo aiuto? Sono domande che devono trovare risposta equilibrata, intelligente e non viziata da fanatismo.

Nei primi passi sul Sentiero accade spesso che i discepoli siano più interessati al loro rapporto con il Maestro e al loro avanzamento personale che al servizio e alla cooperazione con l’opera del Maestro; tale atteggiamento individualistico ritarda il progresso, poiché sono la dedizione al lavoro e la completa abnegazione che fanno procedere nella via iniziatica.

Per passare dal gruppo di un Maestro, che è di natura più esteriore e allargata, all’Ashram, che è il nucleo interiore di lavoro, è necessario che il discepolo stabilisca con i suoi compagni di lavoro e di evoluzione un rapporto basato sull’anima e deponga ogni aspetto del Sé inferiore: sentimenti e bisogni individuali, motivazioni personali e aspirazioni terrene, tutto deve essere subordinato al servizio.
L’Ashram è un gruppo composto di anime incarnate e non incarnate: aspiranti e iniziati di ogni grado. I discepoli dell’Ashram dovranno dimostrare di aver raggiunto un tale grado di saggezza, amore e capacità di elevata intuizione da poter essere impressionati dal Maestro e da poter ricevere la Sua energia; tutti eleveranno quanto più possibile la loro vibrazione per favorire il lavoro all’unisono del gruppo.

Il Maestro tende a costituire un gruppo in cui tutti i membri siano invasi da Fuoco d’Amore poiché sa che quando i membri vivono come anime servendo con abnegazione, l’energia dell’Ashram, si producono avanzamenti dinamici e materializzazione della visione.

I discepoli più avanzati sono concentrati nel lavoro e, se anche rilevano che qualche membro non è completamente attivo, possono soffrirne nella personalità, ma la loro efficienza non ne è inficiata.
L’energia superiore è da essi riversata sulla Terra, per illuminare l’umanità, per contrastare le forze della disgregazione, ed essi devono pertanto imparare a manipolarla con sapienza e discriminazione. In questo periodo storico, in particolare, l’umanità è fortemente stimolata, e aumentano la percezione intuitiva e le occasioni di servizio per molti.

L’Ashram ispirato da Maestro è chiaramente direzionato e intensamente focalizzato nel particolare lavoro da svolgere, così da essere quanto più possibile efficace ed efficiente nel mondo degli uomini. Il Maestro influenza con la sua visione e la sua aspirazione i candidati che rispondono alla sua nota ed alla sua vibrazione; insegna; guida il lavoro ma non imporrà le sue idee né il suo modo di intendere e attuare il Piano gerarchico.

I discepoli ricevono intuitivamente i messaggi in misura maggiore o minore, a seconda di quanto le loro menti sono telepaticamente collegate con la Sua e di quanto i pensieri sono allineati con i Suoi. Ogni Ashram costituisce pertanto un punto di luce e di evoluzione all’interno dell’umanità, alla cui purezza, consacrazione e potere contribuiscono tutti i membri.
L’efficacia nel lavoro dipende:
- dall’illuminazione della mente;
- dalla comprensione del Piano da parte dei discepoli;
- dalla impersonalità nel lavoro;
- dalla capacità di non considerare “i frutti dell’azione”; - dalla purezza del movente;
- dall’obbedienza all’anima.
Nell’Ashram il discepolo studia le forze; egli ha già imparato a dominare le energie fisiche e quelle del desiderio; il suo pensiero, prima diretto ad esprimere le aspirazioni personali, si è fatto astratto ed idealistico, interessato ai progetti destinati all’ umanità; ora egli sa di essere la “Vita” e le energie dell’anima dominano ogni altro piano. L’Ashram è un insieme di forze intense: l’energia dell’ anima del discepolo, che si esprime attraverso l’amore e il servizio, ma che è ancora inquinata da aspetti della personalità, entra in contatto con la forza spirituale del Maestro, che deriva dal contatto con la Monade; il rapporto nasce dall’identità del Proposito e si struttura nell’obbedienza al Piano. Inoltre, il discepolo è soggetto agli effetti della forza degli altri membri del gruppo e di quelle provenienti da altri Ashram.
L’energia dell’Ashram, pertanto, non corrisponde alla somma delle energie dei membri: verso l’esterno l’effetto complessivo è rafforzato e moltiplicato nei suoi effetti, e all’interno del gruppo essa provoca un effetto reciproco di potenziamento.
Nell’Ashram si sperimentano i rapporti gerarchici (tra Shamballa e la Gerarchia; tra la Gerarchia e i Maestri; tra i Maestri e i discepoli; tra i discepoli e l’umanità) e si attua la Legge dei Retti rapporti, che sono l’aspetto essenziale dei valori della Nuova Era che sta per realizzarsi sulla Terra.
Pur essendo “sintonizzati” sulla stessa vibrazione ed obbedendo alla stessa visione, i discepoli dell’Ashram, ispirati per via intuitiva dal Maestro, operano liberamente nell’attuazione della parte di Piano che hanno intravisto; lavorano in campi diversi e con metodi liberamente scelti.
Nel riflettere su ciò, rendetevi dunque conto che l’Ashram non è un gruppo operante sotto la tutela del Maestro. E’ importante da ricordare. Come ho detto, è un punto magnetico di tensione, una fusione di energie, dirette verso un centro comune, e implicanti due fattori magnetici:

1. Impulso concorde alla formazione di un gruppo a livello mentale. E’ la corrispondenza superiore dell’istinto di gregge del mondo animale e dell’uomo, ma è di natura spirituale e ha diverso movente. L’istinto inferiore di gregge deriva soprattutto da quello di conservazione; questo invece dal riconoscere la natura immortale dell’anima, e dall’istinto di servire anche con sacrificio di sé. La legge della “morte per la vita” governa. Allorché l’attrazione magnetica del gruppo è abbastanza forte, muore la vita della personalità. Ma finchè il gruppo in tutte le sue parti non esprima questo crescente impulso al sacrificio, non è un Ashram.

2. Attrazione magnetica esercitata dal centro positivo nel cuore del gruppo: quella, cioè, del Maestro. Come sapete, almeno teoricamente, al centro dell’Ashram sta il Maestro, o un iniziato o discepolo del mondo. Suo compito è amalgamare e fondere le energie offerte dal gruppo (per impulso a servire), e indicare il campo d’azione. Questa attività istintiva è chiamata obbedienza occulta, ed è volontaria e concorde. Quando il gruppo - così operante guidato dal Maestro – sia mosso da un unico impulso spirituale, e sia saldamente organizzato in un’unità (come gli elettroni intorno al nucleo), allora, e non prima, la sua potenza diviene effettiva.

L’evoluzione della coscienza di gruppo comporta una sempre maggiore rispondenza alla vibrazione del Maestro e la costante sensazione di vivere alla presenza dell’anima; in tal modo il discepolo farà in modo che la consapevolezza e la responsabilità di far parte di un gruppo unito sui livelli interiori divengano prioritarie nella sua vita e tengano in subordine ogni altra questione: le avversità della vita, la salute fisica, le reazioni personali. Egli lavora per il mondo e impara a distinguere gli effetti visibili, ai quali reagisce l’umanità comune, dalle cause interiori che li hanno determinati, sulle quali agiscono gli iniziati.

Il gruppo opera nel Mondo delle Cause per attuare mutamenti nell’ordine fisico; ciò richiede qualità di Amore intelligente; capacità di lavorare ad elevati livelli mentali e intuitivi; assenza di criticismo, che ostacola e debilita, e di intromissioni emotive e personalistiche; abilità nello inviare le giuste forme-pensiero, ispirate dall’energia e dalla visione dell’anima del gruppo.
L’Ashram lavora all’unisono per favorire l’emersione della luce nel mondo e nei componenti stessi; ciascun membro si svela agli altri senza nulla nascondere delle proprie incompiutezze né dei propri punti di forza: tutto viene considerato e utilizzato per un servizio sempre più esteso ed efficace.
Il discepolo impara, nel corso del suo apprendistato, ad allontanarsi da atteggiamenti dogmatici, pur da lui considerati giusti ed elevati; da abitudini e comportamenti fissi e stereotipati a cui è legato e che considera imprescindibili dalla sua “personalità”; arriva all’iniziazione privo dei consueti valori e sostegni mentali, pronto ad accettare più alti principi e visioni. Apprende anche a risalire dagli effetti al mondo delle Cause e ad attribuire nuovi significati anche ad avvenimenti relativi al suo ambiente quotidiano di vita.

Fino alla terza iniziazione, il discepolo sviluppa le qualità dell’amore-saggezza e risponde all’influenza della Gerarchia, che opera per il futuro; in seguito, sviluppa l’aspetto Volontà, e reagisce all’energia di Shamballa, che vive nell’Eterno Presente e opera per l’eternità.
I membri di un Ashram diventano sempre più sensibili alla vibrazione del Maestro; per raggiungere uno stato di più profonda e stabile recettività, è necessario potenziare le qualità dell’ascolto e del silenzio, spesso raggiunte solo apparentemente, dato l’incessante flusso di pensieri e desideri che fa ressa nella mente degli uomini. Il Maestro valuta, ai fini del suo insegnamento, soprattutto le caratteristiche di base dei membri dell’Ashram: la loro “nota” individuale, gli atteggiamenti ed i comportamenti abituali ed interiorizzati; questi Egli tende a rendere elevati e fermi.

Tuttavia, il discepolo non sarà impressionato direttamente dalla Gerarchia finchè non avrà sviluppato un sufficiente amore per l’umanità, così da aver scelto fermamente di seguire la via del servizio e avrà evidenziato buone qualità di volontà, di disciplina e, soprattutto, di capacità di amore di gruppo:

Non sono rari gli uomini non egoisti. Sono pochissimi invece i gruppi non egoisti. La devozione pura e distaccata non è rara in un essere umano, ma rarissima in un gruppo. La sottomissione degli interessi personali al bene della famiglia o del prossimo è facile da trovare, perché la bellezza del cuore umano si è manifestata compassare del tempo. Scoprire tale atteggiamento in un gruppo, mantenuto con ritmo inalterato ed espresso in modo spontaneo e naturale: ecco la gloria della Nuova Era.

Il vincolo del puro amore e dei rapporti eroici realizzati ed espressi in forma e lavoro di gruppo è davvero cosa nuova, ed è l’ideale che vi presento. Se sarete all’altezza della visione concepita nella mia mente, stabilirete sul piano fisico punti focali di forza qualificata tramite cui la Gerarchia potrà agire con sicurezza maggiore. Sarà composta in Terra (con questo e analoghi gruppi) una rete di energie spirituali che contribuiranno a rigenerare il mondo.

IL COMPITO IMMEDIATO
L’Umanità, “l’aspirante mondiale”, è ad una svolta del suo percorso, in cui un’affluenza maggiore di luce permetterà a molti di raggiungere l’iniziazione e di partecipare alla preparazione della Nuova Era. I nuovi tempi porteranno nuove consapevolezze e più elevati sviluppi, in concordanza con il progresso sempre più rapido dei membri della famiglia umana che accedono al piano mentale e si risvegliano al loro compito di “traghettatori” di anime dal vecchio al nuovo mondo.

A tale avanzamento si oppone la gerarchia delle forze regressive del male, legate alla materia e al potere in essa conseguito, e che non hanno intenzione di lasciar andare.

Si deve però tenere a mente che anche quelle forze sono una gerarchia di entità costituenti le forme materiali, e quindi vere e giuste al loro posto. Si tratta, in realtà, di una questione di obiettivo in un dato tempo. La meta attuale per la famiglia umana, nel suo insieme, è rappresentato da tre doveri, e qualunque cosa l’avversi è male.
- Manifestare la natura dell’anima, che è amore e volontà-di-bene, mediante la personalità integrata.
- Trasferire l’energia ora volta a vitalizzare il corpo fisico e alla creazione fisica, ad alimentare la facoltà creativa mentale, in tal modo tutto il genere umano sarà trasmutato in un agente creativo dinamico e autocoscienze.
- Iniziare un periodo di sviluppo spirituale in ogni regno di natura. Al termine di esso la porta del regno animale sarà riaperta, occasione propizia per anime in embrione che attendono. Inoltre molti uomini giungeranno all’iniziazione, il che bilancia le forze alle due estremità della linea di progresso umano. Questo mediante la rinnovata attività ciclica della Gran Loggia Bianca, e mediante le energie che sono proprie della Nuova Era.
I discepoli, mantenendo coesione, unità nei rapporti e impersonalità che nascono dal riconoscimento dell’anima, irradieranno nell’umanità la luce della nuova consapevolezza; i gruppi opereranno affinché il materialismo dilagante in alcuni Paesi più economicamente avanzati sia riconosciuto per quello che è, ovvero una forma di ambizione illusoria che costituisce una sorta di “distrazione” dal vero compito dell’uomo: l’avanzamento dell’anima individuale e della nazione.
Come gli esseri di Atlantide anteposero i desideri egoistici, provenienti dal piano astrale, al progresso spirituale, così gli uomini ed i Paesi del nostro tempo servono le loro ambizioni - individualistiche, nazionalistiche e separative, derivate dal piano mentale inferiore - invece che obbedire alla voce dell’anima.
Come ogni essere umano lotta per vite intere in vista di conseguimenti personali, così fanno i popoli. Tuttavia nel cuore di ogni nazione giace latente l’anima mistica ed alla fine – dopo lotta e desolazione terribili – tutto andrà bene. Le tendenze al materialismo e agli scopi della personalità devono, secondo il piano più vasto e la volontà-di-bene, essere compensate da un contro-movimento di vita spirituale, obiettivo di tutti i discepoli attivi.
Procurino quindi essi di accrescere l’amore per tutti gli esseri, attingendo all’amore di gruppo, che sovrasta gli avvenimenti del mondo. Fratelli, quando capirà il mondo che l’ amore del Logos – in quanto agisce sul mondo umano – si focalizza tramite il gruppo soggettivo interiore? Quell’amore sta ora per ancorarsi fisicamente mediante i gruppi nuovi (come questo) che si stanno formando ovunque. Questi sono ( o dovrebbero essere) centri di amore divino. Magnetici, costruttivi e puri. Cercate quindi di conformarvi alle necessità secondo le forze fisiche., ben sapendo che siete sottoposti a sforzo e pressione maggiori che mai.
Il gruppo di discepoli lavora per raggiungere alcuni conseguimenti spirituali; il più immediato è l’abilità di operare telepaticamente con le sostanze mentali: i discepoli saranno sensibili alle ispirazioni dei Maestri, ai pensieri dei condiscepoli e alle correnti mentali più elevate dell’umanità, e direzioneranno energie e forze secondo gli scopi del lavoro in atto.
Il risultato di questa conquista non sarà il riconoscimento concesso a qualche gruppo particolare, ma la scoperta di un potere universale, un piano mentale di discepoli di ogni grado. Ciò affermerà, col tempo e senza controversia, l’unità di tutti gli esseri. L’unità rivelata dal potere del pensiero è la gloriosa consumazione dell’opera della Fratellanza e voi, come tutti i discepoli, vi rispondete nei vostri momenti migliori. In modo minore e secondo la misura della vostra consacrazione, potrà essere la vostra gloria e la meta, se conserverete le idee di unità, di servizio, e soprattutto di amore.

A loro volta, poiché “come sopra così sotto”, i Maestri percepiscono correnti spirituali più elevate e se ne fanno tramite presso l’umanità, al fine di attuare il Piano pensato dai Grandi Esseri di Shamballa, che governano il sistema solare, superiori a Loro quanto Essi lo sono rispetto ai discepoli.
E, sempre in relazione al citato assioma ermetico:
a) la telepatia sempre migliorata dei Maestri trova il suo corrispettivo nella sempre più perfezionata tecnica di recezione e trasmissione degli apparecchi di telefonia fissa e mobile, radiofonici e televisivi;
b) la struttura del gruppo esoterico, unito a livello dell’anima e mirante alla volontà-di-bene, si rispecchia, per analogia, nella sempre maggior diffusione di forme di lavoro di gruppo exoteriche: associazioni, società, gruppi di studio e di ricerca, team, squadre, villaggi “ecologici” e solidali, cooperative di ogni tipo;
c) la rete sottile che avvolge il pianeta, che diventa sempre più luminosa ed energetica per l’afflusso spirituale dell’umanità sempre più unita, solidale e “globalizzata” trova corrispondenza nella diffusione mondiale della “rete” internet; rimandano l’idea di “rete” anche i termini inglesi usati nell’informatica: “net”, rete e “web”, ragnatela;
d) la migliore capacità dell’umanità di “vedere” ciò che è sottile o occulto trova analogie nella diffusione di strumenti tecnici che “vedono oltre”: radar, apparecchiature per radiografie, per la TAC, per la risonanza magnetica.

INIZIAZIONI MINORI E MAGGIORI
Il candidato che ha deciso di “prendere con la forza il regno dei Cieli” sa che la via che ha scelto non è quella usuale dell’evoluzione più lenta dell’umanità comune ed è pronto a pagare il prezzo di dolore e di sangue che tale scelta comporta; egli sacrifica all’alta meta tutti i suoi attaccamenti profani, secondo quanto afferma il Cristo: “Voi siete nel mondo ma non siete del mondo”.

Il sacrificio è sempre totale, volontario e gioioso, poiché nessuna conquista mondana o che riguardi la natura inferiore ha più importanza se confrontata con la conquista di sé, che permette di lavorare al servizio del Piano. Cambiano la sua graduatoria dei valori, il senso della vita e del tempo, la valutazione del successo e del denaro, il modo di intendere i rapporti.Le iniziazioni minori implicano per lo più un maggiore coordinamento del piano fisico, astrale e mentale inferiore. Le iniziazioni maggiori sono conseguite sul piano mentale e spirituale e determinano il riconoscimento di essere parte della Grande Vita in cui tutti gli esseri minori dimorano; esse producono nel candidato uno stato di coscienza coordinato e unificato, che comprende tutte le facoltà dell’uomo.

Negli ultimi periodi del ciclo di incarnazione nei quali l’uomo oscilla tra le paia di opposti e, discriminando, diviene consapevole della realtà e dell’irrealtà, nella mente si rende sempre più conto di essere una Esistenza immortale, un Dio eterno, una parte dell’Infinito. Anche il legame tra l’uomo fisico e il Reggitore interno diventa sempre più chiaro, fino alla grande rivelazione. Giunge allora un momento in cui si trova faccia a faccia con il suo vero Sé e sa di essere quel Sé in realtà e non solo teoricamente; è cosciente del Dio interiore, ma non con l’udito o ascoltando la voce interiore che dirige e governa, chiamata “voce della coscienza”. Ora il riconoscimento avviene con la vista e la visione diretta. Ora non risponde soltanto a ciò che ode, ma anche a ciò che vede.

E’ noto che nel bambino i primi sensi che si sviluppano sono l’udito, il tatto e la vista; poi diventa consapevole del suono e volge la testa; sente un oggetto e lo tocca; infine vede coscientemente, e per mezzo di questi tre sensi la personalità si coordina. Gusto e olfatto si sviluppano più tardi, ma si può vivere anche senza, e nel caso in cui difettino l’uomo non e è praticamente ostacolato nei suoi rapporti sul piano fisico. Sul sentiero dello sviluppo interiore e soggettivo, la sequenza è la stessa.

Udito: risposta alla voce della coscienza che guida, dirige e domina. Comprende il periodo dell’evoluzione strettamente normale.

Tatto: risposta al dominio o alla vibrazione e riconoscimento di ciò che esiste oltre l’unità umana separata sul piano fisico. Comprende il periodo del graduale sviluppo spirituale, il sentiero della prova e del discepolato fino alla porta dell’iniziazione. A intervalli l’uomo prende contatto con ciò che gli è superiore; diviene consapevole del “tocco” del Maestro, della vibrazione dell’Ego e del gruppo egoico, e per mezzo del senso occulto del tatto si abitua a ciò che è interiore e sottile.

Vista: la visione interiore è prodotta dal processo iniziatico, che è tuttavia solo il riconoscimento di una facoltà sempre presente seppure ignorata. Come il bambino dagli occhi perfettamente normali e dalla vista chiara fin dalla nascita ad un tratto riconosce ciò che vede, così è nello sviluppo spirituale. Lo strumento della visione interiore è sempre esistito e ciò che può essere veduto è sempre presente, ma la maggioranza non lo riconosce ancora.

Alla prima iniziazione - la nascita del Cristo - il candidato abbandona l’Aula dell’Apprendimento ed entra nell’Aula della Saggezza; alla presenza del Cristo, l’Istruttore del Mondo, che è l’officiante della prima e della seconda iniziazione, realizza la propria divinità essenziale e la piccola parte che è chiamato a svolgere nel piano. Egli domina la natura fisica e su di lui non hanno più potere “i richiami della carne”; è orientato all’anima e segue costantemente la sua voce; nessun allettamento relativo al cibo e al sesso ha più potere.

Sa che ogni deviazione dal Sentiero ha gravi conseguenze su tutti i componenti del suo gruppo, che riceverà il danno di un rallentamento sul cammino; il suo errore ha effetti più estesi di quello dell’uomo comune che ha minori responsabilità, poiché proviene da chi ha più forza e più influenza.

Se cade, riconosce con sincerità l’errore e si affretta a ripararlo con atti che mirano a ripristinare l’ordine della Legge e a stabilizzare, interiorizzandoli nel profondo, stili di comportamenti più elevati. Sa che dovrà comunque espiare secondo la Legge; il gruppo farà rilevare amorevolmente l’errore, aspetterà che il candidato lo riconosca e lo compensi con idonei comportamenti ispirati all’ideale; infine accoglierà il fratello con gioia rinnovata.

La prima iniziazione è possibile a molti, ma la necessaria concentrazione in una sola direzione, la fede costante nella realtà che attende, affiancata dalla volontà di sacrificare tutto piuttosto che retrocedere, scoraggia molti. L’iniziato sa di essere, nei suoi aspetti di volontà, amore e intelligenza, un riflesso dei medesimi attributi divini della Monade. Intende servire l’umanità; in vista di questo fine, il centro del cuore diventa irradiante, ed egli è immerso nel fuoco purificatore che intensifica la vibrazione degli atomi del suo corpo e brucia la sua natura inferiore che rallenta e indebolisce il suo servizio.

Le energie dei suoi corpi sono stimolate e ciò determina maggiore resistenza al lavoro; miglior coordinamento mentale; coerenza nelle azioni; minore dispersione di forze e più immediata responsività al Sé superiore. Questo procedimento, attuato anche alle iniziazioni successive, ha effetti diversi, e sempre più vasti ed evidenti, a seconda del grado di iniziazione conseguito. L’iniziato domina il corpo fisico, si sforza di dominare il corpo emotivo - pur continuando a sviluppare il corpo mentale - e opera nel mondo astrale; stabilisce un contatto con i deva astrali e le forze elementali. Impara a usare la forza della natura inferiore, trasformata e sublimata, nel lavoro per l’umanità; il processo si intensifica alla seconda iniziazione.

Gli viene rivelato il Piano nelle sue linee generali ed egli comprende a quale parte del grande disegno può cooperare con le sue doti fisiche, emotive e mentali; sa di essere un piccolo nucleo attivo nella Grande Vita in evoluzione. Ad ogni iniziazione la vibrazione dei centri ed il loro potere vengono accresciuti e ciò procura anche una maggiore sensibilità e ricettività dei veicoli (fisico, emotivo e mentale) attraverso cui l’uomo si esprime e si sperimenta nel mondo, evolvendosi con esperienze di grado via via più elevate.

Ciascuna iniziazione prevede che l’iniziato pronunci un sacro giuramento, formulato diversamente per ogni iniziazione, che attesti la sua ferma volontà di perseguire il proposito con tutte le sue forze e di mantenere il segreto su quanto è accaduto nella cerimonia di iniziazione, sulle forze e le fonti di energia con cui è venuto in contatto e sulla parte del Piano di cui è venuto a conoscenza. Egli si impegna, in modo particolare, a non svelare la natura occulta dell’energia e le leggi che ne permettono l’uso; impiegherà la nuova forza che gli è stata riversata nell’iniziazione per attuare il Piano divino in modo sempre più ampio, amorevole, intelligente e potente.

Alla seconda iniziazione, che può verificarsi a distanza di molte vite dalla prima, si vivifica il centro della gola. Egli si identifica non più soltanto con l’aspetto intelligenza dell’Ego, ma anche con l’aspetto amore-saggezza, riflesso del medesimo aspetto della Grande Vita di cui fa parte; egli opera coscientemente per far sì che, attraverso le sue azioni sul piano fisico, possa manifestarsi l’Amore intelligente.

L’iniziato, che ha dominato il corpo fisico alla prima iniziazione, dovrà ora acquistare il dominio di quello astrale; rinnega i desideri personali e lavora per il Bene del Tutto sotto la guida del Maestro. Egli sente sempre più fortemente il dolore dell’umanità e sacrifica ogni cosa affinché il suo servizio sia sempre più ampio ed efficace; questa tensione al servizio e l’abnegazione che ne consegue fanno sì che spesso in una stessa vita avvengano la seconda e la terza iniziazione. Tuttavia, per quanto riguarda le prime tre iniziazioni, è necessario che le conquiste dei livelli inferiori siano certe e stabili per poter accedere alla successiva espansione.

L’iniziato vede la parte che il suo lavoro e quello del suo gruppo hanno nel disegno totale; conosce meglio i compagni di gruppo e gli si rivelano i gruppi con i quali il suo è in rapporto; vede più chiaramente lo scopo del servizio. Egli ha più potere di aiutare e di irradiare; il suo gruppo è più “saldo nella Luce” e “unito dall’interno” ; i Propositi ispirati dall’anima e perseguiti nell’unità d’intento, vengono attuati con Saggezza e Amore intelligente.

La fede nutrita per millenni viene giustificata, e speranza e fede si fondono nella realtà accertata. La fede si trasforma in visione ed egli vede e conosce le cose che prima erano invisibili. Non può più dubitare poiché, grazie ai propri sforzi, è diventato un conoscitore.
L’unità con i suoi fratelli è ora un fatto provato ed egli è cosciente dell’indissolubile legame che lo unisce a tutti gli uomini. La fratellanza non è più una teoria, ma una realtà scientifica dimostrata, non più discutibile di quanto lo sia la separazione degli uomini sul piano fisico.
L’immortalità dell’anima e la realtà dei mondi invisibili sono dimostrate e accertate. Mentre prima dell’iniziazione questa fede era basata su fugaci e transitorie visioni e su salde convinzioni interiori (risultato del ragionamento logico e del graduale sviluppo dell’intuizione) ora è fondata sul riconoscimento indiscutibile della propria natura immortale.
L’iniziato comprende il significato e la sorgente dell’energia e può cominciare a usare il potere dirigendolo con precisione scientifica. Ora egli sa dove l’attinge ed ha avuto la rapida visione delle riserve di energia disponibili. Prima ne conosceva l’esistenza e ne faceva un uso cieco e talvolta errato; ora la vede guidato da una “mente aperta” e può cooperare intelligentemente con le forze della natura.

Alla terza iniziazione - la Trasfigurazione - si manifesta all’iniziato una parte ancora più ampia del Piano del Logos planetario ; i desideri personali sono scomparsi ed egli ascolta solo la voce dell’Ego. Impara ad usare l’energia del Sé superiore per l’evoluzione del pianeta.
L’iniziato, oltre ad identificarsi con gli aspetti intelligenza e amore-saggezza dell’Ego, viene in contatto anche con l’aspetto volontà; con l’attivazione della sua piccola volontà egli potrà collaborare all’attuazione del Proposito che nasce dalla Volontà del Grande Essere “nel quale viviamo e siamo”.
Egli apprende il dominio del corpo mentale e impara a costruire creativamente con il pensiero. Si vivifica il centro della testa e si potenzia ulteriormente l’Intuizione; ora il corpo fisico e quello emotivo sono puri e stabili; con il dominio del corpo mentale egli acquista maggiori capacità di servizio. Creerà forme pensiero sintetiche, chiare e forti, in linea con l’evoluzione prevista dal Piano poiché non saranno indebolite dalla dispersione e dall’instabilità causate dalla sostanza del corpo emotivo non ancora raffinato.
Egli è ora in contatto non solo con il suo gruppo ma anche con altri gruppi, collegati energeticamente, che lavorano per lo stesso fine; tiene presente nel lavoro il raggiungimento del bene maggiore per un maggior numero di individui possibile, e antepone il Bene di un insieme di gruppi al bene di un sol gruppo. Il suo potere cresce ed egli coopera in ambiti diversi, in piani sempre più ampi e con un proposito sempre più alto.
L’iniziato lavora ad un grado avanzato e le sue vibrazioni sono elevate; alla cerimonia della terza iniziazione l’officiante è il Signore del Mondo, il grande Jerofante; solo ora ciò è possibile poiché i corpi sono stati purificati e possono stare alla sua Presenza.
Quando l’iniziato torna al suo servizio, si rende conto che la vibrazione più elevata gli consente possibilità di un lavoro più esteso e più intenso poiché la sua energia è aumentata; inoltre, la sua risposta alla Fonte superiore è più immediata, poiché si è perfezionata e potenziata la capacità di lasciasi “impressionare” da essa.
Egli impara a leggere le “memorie dell’akasha”, comprende il proprio posto nel gruppo e può collaborare ai piani del Logos, che gli si rivelano sempre più chiaramente ed estesamente. Usa le energie e diventa un centro potente di distribuzione delle forze; essendo coscientemente sul piano mentale, la sua capacità di diffondere Bontà e Verità è molto più ampia.
Vede tutto il passato come dietro di sé, coglie la più vasta visione che lo attende e realizza come inesistente ciò che è legato al tempo.
Ascolta il canto di gioia: l’opera è compiuta. Il mio orecchio è sordo al richiamo della Terra, ode solo la tenue voce delle anime chiuse nelle forme, poiché sono come me; sono unito a loro.La voce divina risuona chiara, e nei suoi suoni e soprasuoni le piccole voci delle forme svaniscono e si perdono. Dimoro nell’unità. So che tutte le anime sono una sola. La Vita universale mi travolge, e mentre spazio sulla via che sale - la via divina – vedo spegnersi le energie minori,
Sono l’Uno, sono Dio. Sono la forma che contiene ogni forma.
Sono l’anima in cui si fonde ogni anima. Sono la Vita, e contengo tutte le vite minori.

La quarta iniziazione richiede che l’iniziato abbia assimilato molte conoscenze riguardo ai piani cosmici ed abbia sviluppato ad un alto livello le sue capacità di sintesi. Egli sa ora utilizzare la forza del proprio gruppo egoico per l’evoluzione del pianeta.
L’iniziato entra in contatto con la Monade e può agire pienamente come amore-saggezza, intelligenza attiva e volontà dinamica.
Si è liberato del karma personale, e lavora per il dissolvimento di quello planetario; gli si svela il Proposito del Logos relativo alle evoluzioni delle vita minori dei regni terrestri; egli vede chiaramente i collegamenti tra i regni di natura ed realizza l’unità dello schema.
Nella vita in cui consegue la quinta iniziazione - la Crocifissione – l’iniziato affronta dolore e solitudine; egli ha sacrificato ogni cosa: famiglia, rapporti di amicizia, fama, e in ultimo perfino la propria stessa vita. Egli può ora utilizzare con maestria l’energia del pianeta.
Gli si rivela ancora più chiaramente e ampiamente il proposito del Logos Planetario; vede gli altri due schemi planetari con i quali il nostro pianeta è collegato e coopera con i Piani dei tre Logoi planetari. Egli è in rapporto ravvicinato con i deva, conosce il potere del colore e del suono e ha appreso ogni insegna mento dell’Aula della Saggezza; opera in numerosi piani e insegna a numerosi allievi.
Gli viene rivelato il segreto del Fuoco o spirito ed egli vede che tutto è fuoco.
A questo punto l’Adepto può decidere di proseguire la sua evoluzione in altri schemi planetari o rimanere sulla terra per continuare il suo servizio all’umanità. Egli può, in questo caso, accedere ad altre due iniziazioni.

La sesta e la settima iniziazione fanno dell’iniziato un Budda liberato, gli permettono di cogliere in modo inequivocabile l’Unità della vita, di stabilire un contatto consapevole con il Logos planetario e di cooperare ai suoi piani.
Alla sesta iniziazione gli viene svelato il piano unitario del sistema solare nei dettagli e vede chiaramente il Proposito del Logos. Egli è in grado di utilizzare in modo scientifico l’energia planetaria.
Alla settima iniziazione comprende che il Logos coopera ai piani di un Essere ancora più elevato e che tutti i piani ed i propositi sono sinteticamente coordinati in un’unità essenziale. Egli mirerà, in ogni opera della sua vita, all’Unità, alla Sintesi, all’Armonia, alla stabilirsi del Verità e della Bellezza sul pianeta. L’Assoluto gli si manifesta come coscienza perfetta.
Nel corso della cerimonia d’iniziazione gli sono concesse alcune rivelazioni:
a) vede chiaramente che le esperienze delle sue incarnazioni precedenti e i suoi rapporti con il gruppo hanno avuto il fine di portarlo al punto di poter cooperare coscientemente, e a livelli sempre più avanzati, all’attuazione del Piano del Logos; la sua evoluzione gli si palesa come parte dell’evoluzione dell’unica Grande Vita;

b) gli viene rivelato sempre più chiaramente il lavoro da svolgere al presente e la parte di Piano da attuare nel futuro più vicino; egli serve perciò l’umanità con chiarezza sul Fine e sul Proposito;

c) in una breve visione gli viene manifestata la gloria della realizzazione finale di sé e del suo gruppo, perfezionati e santificati; lo splendore del Logos planetario e l’attuazione dell’ineffabile Proposito del Logos solare.

All’Adepto liberato si aprono varie possibilità di evoluzione successiva, rappresentate da diversi Sentieri; Egli intraprenderà esattamente la sua Via scegliendola secondo la sua vibrazione, la sua nota e il suo colore particolare, in conformità alla Legge di Attrazione, attiva in tutto l’universo.
Il Sentiero meglio conosciuto è quello intrapreso da Coloro che scelgono il Servizio alla Terra, consacrandosi a lavorare con i membri della Gerarchia per l’evoluzione del nostro pianeta. Con l’evoluzione progressiva dell’umanità, i rapporti con i Fratelli Maggiori si intensificheranno e diventeranno sempre più noti il lavoro da essi compiuto e le metodologie usate; molti, preparati da adeguati Istruttori, coopereranno con servitori del Piano non più in modo occulto, ma con evidenza exoterica.
Con i Grandi Signori cooperano Maestri che promuovono l’instaurazione della sesta sottorazza; essi dirigono l’energia sui governanti e capi di stato che hanno sviluppato l’intuizione così da poter ricevere stimoli e ispirazioni:
- il Maestro Jupiter, reggente per l’India, che ha il compito di fare dell’ India un paese stabile, nel quale i diversi gruppi, ora eterogenei e conflittuali, si ordinino in armoniosa unità. Dimora nell’India meridionale. Ha pochi discepoli, tutti alti iniziati;
- il Maestro Rakoczi, ungherese, reggente per l’Europa e l’America; è stato noto come il conte S. Germain, Ruggero e poi Francesco Bacone. Appartiene al settimo raggio, dell’ordine e del cerimoniale e si occupa dei rituali delle chiese e di quello massonico Segue la situazione dell’Europa e si occupa dello sviluppo mentale dell’America e dell’Australia; insieme al Maestro Hilarion istruisce discepoli del terzo raggio;
- il Maestro Morya, che fu principe indiano, opera all’unisono con il Maestro Koot Humi; entrambi abitano nelle montagne dell’Himalaya. Il Maestro Morya appartiene al primo raggio, della Volontà e si occupa, insieme a molti discepoli, di attuare i piani del Manu; egli ispira a tal fine i governanti della terra più intuitivi, aperti agli ideali di cooperazione e di unità, e le associazioni esoteriche più avanzate; opera insieme ai deva direzionando le energie che possono promuovere l’evoluzione e tenendo in vita stabilmente le forme pensiero di progresso dell’umanità; - il Maestro Koot Humi appartiene al secondo raggio, di Amore-saggezza. Vive anch’egli sull’Himalaya ed ha grande cultura. Si occupa di organizzazioni umanitarie, di alcune filosofie e, soprattutto, di infondere nei cuori degli uomini gli ideali di unità e di fratellanza. Insieme con il Maestro Morya , Gesù e Koot Humi, si adopera per l’unificazione delle religioni cristiane e di quelle orientali, affinché possa nascere la religione universale della Nuova Era;

- il Maestro Gesù vive in Terra Santa e appartiene al sesto raggio, della Devozione. Influenza le chiese cristiane dirigendo in esse le sue energie che ne stimolano la purezza e l’adesione ai veri ideali evangelici ed evitando le degenerazioni e le manipolazioni del messaggio cristiano. Il Cristo si è servito del suo purissimo corpo per la sua manifestazione terrena e con lui il Maestro Gesù coopera ancora attualmente. Ha grande forza, volontà e senso della disciplina;

- il Maestro Djwal Khul, chiamato spesso D.K. o Il Tibetano, appartiene al secondo raggio, di Amore-saggezza. Mantiene il corpo con il quale conseguì la quinta iniziazione nel 1875 e vive sull’Himalaya, accanto al Maestro K.H. Ha comunicato a H.P. Blavatsky il contenuto della Dottrina Segreta e si occupa di diversi discepoli di alcuni Maestri che hanno molto lavoro da svolgere. E’ molto erudito e esperto di tutto ciò che riguarda i raggi; ispira chi si occupa di guarigione con spirito di servizio, organizzazioni umanitarie come la Croce Rossa ed è chiamato il “messaggero dei Maestri” perché si presta, quando ce n’è bisogno, a qualsiasi tipo di lavoro;

- il Maestro Hilarion appartiene al terzo raggio, della scienza; è stato Paolo di Tarso e vive in Egitto. Ha comunicato a Mabel Collins il piccolo trattato “La luce sul sentiero”. Si occupa dello sviluppo dell’intuizione e dei poteri psichici, che permettono l’ingresso nell’invisibile; segue gli psichici di grado elevato e ha dato impulso all’opera degli spiritualisti;
- il Maestro Serapis, chiamato l’Egiziano, appartiene al quarto raggio e ispira i movimenti artistici di ogni tipo; opera nel campo della musica e della pittura,
Oltre queste entità evolutissime che presiedono i tre dipartimenti, vi sono due Logge all’interno della Gerarchia; nella prima si trovano gli iniziati che hanno conseguito la quinta iniziazione; nella seconda gli iniziati che hanno conseguito la terza, quarta e quinta iniziazione. Ai gradi inferiori vi sono gli iniziati di prima e seconda iniziazione e infine gli aspiranti che stanno completando il lavoro di allineamento dei tre corpi e di purificazione del sé inferiore.

Un altro gruppo di Maestri si occupa dell’evoluzione degli altri regni di natura e dei deva; anche se il processo di sviluppo di diversi gruppi di entità terrestri è unanime, sintetico e svolto in perenne cooperazione, il lavoro con gli uomini è, tuttavia, di particolare rilevanza poiché implica il potenziamento delle tre qualità divine: Volontà, Amore, Intelligenza.

Gli alti iniziati che curano lo sviluppo dell’umanità influenzano i pensatori e le organizzazioni e trasferiscono la loro energia a quegli individui e gruppi già risvegliati che operano in armonia con il piano. Essi sono sessantatrè, dei quali quattordici operano esotericamente e quarantanove exotericamente; svelano la propria identità e il proprio Compito e condividono il karma di gruppo; quattordici lavorano esotericamente e sono ignoti agli uomini.
Molti uomini oggi sono dediti al lavoro per l’umanità in piena dedizione ed abnegazione poiché sanno dell’esistenza dei Maestri e del Piano sintetico di lavoro mirato all’evoluzione dell’umanità; alcuni, più avanzati, ne conoscono anche parti dettagliate. Numerosi discepoli dei Maestri cooperano alla diffusione dei nuovi ideali di adesione di ciascun individuo alla voce del Sé superiore e di unità tra gli uomini, particelle di un unico Corpo; essi sostengono l’espansione di coscienza dell’umanità all’interno di chiese e organizzazioni, talvolta contribuendo alla loro disintegrazione quando queste appaiono cristallizzate nel dogmatismo o invischiate in meccanismi di potere o non adeguate ai tempi.

La particolare vibrazione di queste attività e di questi gruppi è riconoscibile ad aspiranti e discepoli che hanno già sviluppato doti di intuizione superiore.

In relazione all’opera svolta dai Maestri tramite i loro discepoli, sarà bene stabilire che tutte le scuole di pensiero promosse dall’energia della Loggia sono in ogni caso fondate da uno o più discepoli e che essi, e non il Maestro, sono responsabili dei risultati e del karma che ne consegue. Il metodo impiegato è circa il seguente: il Maestro rivela al discepolo l’obiettivo previsto per un breve ciclo immediato e gli suggerisce gli sviluppi che sarebbero auspicabili. Spetta al discepolo trovare il metodo migliore per ottenere i risultati previsti, e formulare i piani atti ad assicurare una certa misura di successo. Fatto questo egli avvia il proprio progetto, fonda la sua società od organizzazione e diffonde l’opportuno insegnamento. Egli è responsabile della scelta dei collaboratori, della distribuzione del lavoro a seconda delle capacità e della più opportuna presentazione dell’insegnamento. Il Maestre si limita a sorvegliare con interesse e simpatia il tentativo fintanto che esso è mantenuto all’altezza dell’ideale iniziale e si sviluppa sulla base del puro altruismo. Nel caso in cui il discepolo dimostrasse scarso discernimento nella scelta dei collaboratori, o risultasse incapace di rappresentare la verità, la colpa non dovrà essere attribuita al Maestro. Se il discepolo lavora bene e tutto procede come desiderato, il Maestro continuerà a riversa la sua benedizione su quel tentativo. Se il discepolo fallisce e se i suoi successori, deviando dall’impulso originario, disseminano errori, pur sempre con amore e simpatia, il Maestro ritirerà quelle benedizioni, trattenendo la propria energia , e cessando così di stimolare ciò che è meglio lasciar morire. Le forme possono sorgere e scomparire e l’interesse del Maestro e la Sua benedizione si riversano in questo o quel canale; il lavoro può procedere con un mezzo o con un altro, mentre la forza della vita sempre permane, infrangendo la forma inadeguata o utilizzandola quando sia idonea per la necessità immediata.

compendio di studio da Iniziazione umana e solare e Il Discepolato nella Nuova Era (vol. I) di Alice A. Bailey

Scrivi un commento
lascia la tua opinione.

nome


e-mail(obbligatoria, ma non verrà pubblicata)


sito (facoltativo)


testo del commento




Redazione
 Ricerca nel Dossier
 Menu
Home di questo Dossier
Elenco principale Dossier
Consiglia il Dossier
 Argomenti
Miti e Simboli
Le parole dei Maestri
Filosofie orientali
Filosofie occidentali
L'arte di vivere
Mente ed oltre
Psicologie transpersonali
Libri Consigliati
Iniziative ed incontri
Meditazione e Yoga
Chi è Chi
Sciamanesimo
Tao e Zen
Buddhismo
Esoterismo
Religioni ed ecumenismo
LIBRERIA FIORIGIALLI
consulta i libri in:

Astrologia
Esoterismo 
Channelling

Divinazione
Radioestesia
Reincarnazione
Numerologia
Tarocchi

Buddismo
Sufismo

Taoismo
Yoga
Zen
Meditazione
Vedanta



Angeli
New Age
Cristalli
Findhorn
Reiki

Jung
Mitopsicologia

Transpersonale  
Ricerca spirituale

Testi sacri
Cristianesimo

Sciamanesimo
Popoli Nativi
Indiani d'America
Celti

Maestri spirituali
Aivanhov
Aurobindo 
Alice Bailey
Baker
Castaneda 
Daskalos
Gurdijeff

Krishnamurti
Osho
Pierrakos
Yogananda

Teosofia
Antroposofia
Massoneria
Rosacroce 
Martinismo
Templari
Ermetismo
Cabala
Magia

Alchimia

per acquisti on line e per
approfondire gli argomenti
di questo DOSSIER, la più
ampia scelta ed i migliori
libri con sconti ed offerte
eccezionali !
ISCRIVITI alla Newsletter
Iscriviti alla Newsletter, riceverai le novità e le offerte nella tua e-mail


 News
05 APRILE 2019 BOLOGNA - MEDITAZIONE - L'ESPERIENZA DEL RAJA YOGA
17 APRILE 2019 MILANO - CELEBRAZIONE EQUINOZIO DI PRIMAVERA E MEDITAZIONE DELLA PASQUA
13 - 14 APRILE CANTAGALLO (PO) - TEMPIO INTERIORE - SEMINARIO DI DANZA SUFI
13 - 14 APRILE 2019 FIRENZE - WORKSHOP LA SAGGEZZA DEL CUORE - PER INSEGNANTI E GENITORI
02 APRILE 2019 MILANO - IL POTERE DELL INTUIZIONE
14 APRILE 2019 MILANO - IMPARIAMO AD INTERPRETARE SEGNI E COINCIDENZE - CON GIAN MARCO BRAGADIN
05 APRILE 2019 PERUGIA - MEDITAZIONE E ARTE
25 - 28 APRILE 2019 GROSSETO - SEMINARIO DI ASCOLTO DI SE CON IL RESPIRO
27 APRILE 2019 FIRENZE - HO OPONOPONO IL SEGRETO HAWAIANO
27 - 28 APRILE 2019 MONTELUPO FIORENTINO - CORSO DI COSTELLAZIONI FAMILIARI E SISTEMICHE
25 - 26 - 27 - 28 APRILE 2019 BELLARIA IGEA MARINA (RN) - OSHOFESTIVAL 2019
06 APRILE 2019 ROMA - TRA LUCE E OMBRA - SEMINARIO ESPERIENZIALE
12 APRILE 2019 SAN PIETRO IN CERRO (PC) - LIBERA LE EMOZIONI
03 APRILE 2019 PRATO - L'UNIONE - I 12 PASSI DELL AMORE
 Link
Auroville
Aria Nuova Associazione
Amma - Italia
Corso in Miracoli
Thich Nhat Hanh
Psicosintesiamo
Spiritualsearch
Lightworker
La stazione celeste
Est-Ovest
Meditazione nel Web
Federazione Italiana Yoga
Rosacroce
Istituto Lama Tzong Khapa
Tibet e Buddismo italiano
Monastero Zen Il Cerchio
Krishnamurti
Aurobindo: Yoga Integrale
Ex Sai Baba
Camaldoli Com. Monastica
Riflessioni
Lucis Trust-Alice Bailey
innernet
Unione Buddhista Italiana
Assoc. Zen Internazionale
Istituto Ricerche Cosmos
Lama Gangchen Foundation
Psicoterapeuta a Napoli
L'Airone centro ricerche
Zenhome
Alchimia
Buona Volontà Mondiale
RTSI Mondi Vicini
Giuliana Conforto
Esalen
Noetic Institute
alternativo
padmanet
La Meditazione come Via
Ispa Psicodinamica
Fraternity
L'arte di vivere
La Tartaruga
Yoga Wear Bindu
Luci dei Maestri
Associazione Culturale Amici del Tai ji
Reiki - La Città della Luce – Centro Studi Discipline Bionaturali
BabajCenter
Protagonisti del Cambiamento
Armata Bianca
Nuova Coscienza
 Consiglia il Dossier
Tua e-mail E-mail destinatario Testo

 
home | Dossier | News ed Eventi | FioriGialli Edizioni | Libreria | Musica & Video | Bazaar | Newsletter | Ecocredit | Pubblicità | Mappa | contatti  
FioriGialli è un marchio Il Libraio delle Stelle - Via Colle dell'Acero 20 - 00049 Velletri
P. Iva 00204351001- email: [email protected] - tel 06 9639055

sviluppo e hosting: 3ml.it