Idee e Pratiche per una Vita Consapevole

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
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EDUCAZIONE E SPIRITUALITA'


CIVILTA' E CULTURA
La civiltà riguarda le reazioni dei popoli e delle masse alle finalità ed alle mete proposte e perseguite dal periodo storico, mentre la cultura riguarda l’uomo e lo spirito; fine di ogni educazione è quello di generare e rendere permanente una forma di cultura.Nel futuro la vera cultura si incarnerà nella civiltà, divenendone la struttura portante; suo compito sarà quello di porre in relazione il mondo delle forme con quello delle Cause, ricercandone ed elaborandone i nessi ed i significati meno evidenti.
Ai tempi di Atlantide predominava un atteggiamento emotivo e sensitivo, sia nei rapporti tra gli individui che nel rapporto con la divinità, che era di tipo mistico: grande devozione, emozione di fronte al mistero, reverenza per coloro che venivano considerati ispirati mediatori tra l’uomo e Dio; non essendo ancora in funzione la comprensione mentale, il senso critico, la discriminazione - qualità tipiche dell’odierna razza ariana - il popolo obbediva ciecamente a sacerdoti ispirati.
Prevalevano l’animismo, lo psichismo, la sensitività.
L’attuale umanità ha elaborato una visione del mondo basata sulla concretezza e sulla verificabilità, enfatizzando le qualità della mente analitica: criticismo, discriminazione, comparazione e confronto, ed indirizzando la propria intelligenza e operosità nel migliorare le condizioni di vita sul pianeta.
La coscienza atlantidea viene ancora rispecchiata nella fase infantile, che ricapitola, insieme a quella prenatale, gli stadi precedenti del genere umano; e così pure, nell’uomo che inizia a percorrere il Sentiero, prima del pieno sviluppo della comprensione mentale, si risveglia l’atteggiamento mistico e sensitivo.

Le masse umane supereranno, nella prossima Nuova Era, sia la sensitiva civiltà atlantidea che quella pragmatica e materialistica odierna. L’educazione promuoverà la trasformazione della mente degli allievi da emotiva e mistica in mentale e intuitiva, così che la mente potrà, allineata con l’anima, percepire parti sempre più ampie del Piano e collaborare alla sua esecuzione formando e perfezionando sempre più i suoi strumenti.

Oggi affiora e sta per compiersi un diverso atteggiamento civile. In ogni epoca un atteggiamento si elabora e si esprime negli idealismi di razza e nazionali. Le sue fondamentali tendenze hanno prodotto, con il passare dei secoli, il mondo moderno, e si è trattato di un rigido materialismo. Oggi si considera civile una nazione se è desta ai valori mentali e nello stesso tempo ricerca i beni materiali; e se la mente (inferiore) – nei suoi aspetti mnemonico, discriminante e separativo, nella sua funzione di analisi, nella sua capacità di formulare idee concrete basate su una percezione, sul desiderio e su scopi materiali – viene esercitata in modo da creare una civiltà materiale, ed ha appunto creato la civiltà com’è oggi.

Dato che la civiltà attuale insiste sempre più sull’atteggiamento mentale verso la vita, anziché sul sentimento e la percezione, vista la sua tendenza a considerare la vita materiale del cittadino come fattore dominante nel pensiero nazionale, posto che lo sviluppo della mente viene consacrato al vivere materiale, e la scienza è definitivamente limitata ad enunciare solo ciò che è verificabile ed attinente alle energie d’effetto materiale, può forse stupire che la maggiore preoccupazione volga al campo dell’economia? Ci occupiamo di condizioni materiali, di estendere i possessi, di migliorare la posizione mondana, elaboriamo progetti di vita semplicemente fisica, e preferiamo il tangibile all’intangibile, il concreto allo spirituale, i valori fisici a quelli soggettivi. Eppure questi un giorno dovranno affiorare .

La civiltà precede e accompagna la cultura, nel senso che gli individui devono imparare a dominare il piano fisico organizzando e direzionando le proprie energie per elaborare progetti e portare a compimento attività; padroneggiato questo piano, con maggiore interesse e facilità si avvicineranno al mondo della cultura, ove potranno dispiegare le loro più alte qualità mentali. Questo compito di elevazione della coscienza è appartenuto per secoli alla Chiesa ed alle religioni tradizionali, mentre nei nuovi tempi sempre più spetteranno all’Educazione, affidata a pensatori responsabili ed illuminati.

Le Nazioni dovranno ricercare degli obiettivi comuni e mirare alla formazione di coscienze aperte, capaci di discriminazione, dotate di strumenti mentali strutturati ed efficienti, edotte nelle leggi che regolano l’Universo; saranno potenziati Intelletto, Amore e Volontà, riconosciuti come gli attributi del vero Uomo.
Così, ad esempio, nello studio della Storia si evidenzieranno - più che le vicende belliche e le conquiste militari dei singoli popoli – le universali tappe dell’evoluzione che possono essere comprese e condivise da tutti e che possano far sentire popoli diversi incamminati sullo stesso sentiero evolutivo. Si celebreranno, pertanto, le visioni dei grandi uomini; la progressione del sapere e delle conoscenze; lo sforzo delle masse per una vita sempre più civile e basata sui retti rapporti umani; le grandi utopie sociali, politiche, filosofiche e religiose che hanno trainato la storia; gli aspetti artistici e letterari che hanno contribuito all’ampliamento della coscienza dei popoli.

L’Educazione sarà sempre più universale ed eticamente costruttiva, poiché si porrà come fini primari la dimostrazione dell’oscura inutilità dell’odio e della violenza; la bellezza dell’affratellamento dei popoli; la dignità intrinseca di ogni individuo; il senso di appartenenza al genere umano sentito come responsabilità di favorirne l’unità; la necessità di creare pensieri e progetti dotati di energia e creatività tali da migliorare la Terra e da far risplendere sempre più la divina natura dell’uomo.

Vi sarà quindi chiaro che la meta globale del lavoro presente e futuro è di accompagnare l’umanità al punto in cui – occultamente parlando – “entri nella luce”. L’impulso a progredire, oggi così facilmente percettibile, è volto a educare l’umanità alla conoscenza, a trasmutare questa in saggezza mediante la comprensione e quindi ottenere la “piena illuminazione”. L’illuminazione è lo scopo principale dell’Educazione.

E’ proprio in quest’area di pensiero e riconoscimento che si trova la distinzione tra l’opera del Buddha e quella del Cristo. Il Buddha pervenne all’ “Illuminazione” e fu il primo uomo che giunse a tanto. Molti altri figli di Dio conseguirono prima di Lui l’illuminazione, ma in grado minore. Il Cristo, grazie alla conquista del Buddha e al Suo proprio livello evolutivo, potè inaugurare una nuova era e istituire una nuova meta, per cui un diverso principio divino potè manifestarsi ed essere generalmente riconosciuto.

Inaugurò l’ “era dell’amore” e manifestò agli uomini un nuovo aspetto divino, l’amore. Il Buddha fu il culmine dell’ “era della conoscenza”, il Cristo iniziò l’ “era dell’amore”. Così l’opera del Buddha rese possibile la nuova educazione. Ciò vi mostra come l’evoluzione sia lenta. La nuova religione è stata possibile grazie all’opera e alla vita di Cristo. Esotericamente parlando, i petali della conoscenza del loto egoico umano si sono aperti, e il Buddha ne accelerò lo sviluppo. Ora stanno aprendosi anche quelli dell’amore, e la rapidità del processo è il risultato dell’azione del Cristo.

L’educazione ai retti rapporti inizia per l’umanità dalla capacità di sintonizzare le energie per un lavoro costruttivo attraverso l’uso della qualità della Buona Volontà; si potenziano in tal modo le abilità della Cooperazione, caratteristica di ogni civiltà progrediente.

Altre qualità essenziali appaiono ad uno stadio successivo: l’amore-intelligente, la capacità di collegare gli effetti al Mondo delle Cause, l’amore di gruppo, l’Intuizione che svela i mondi superiori e permette all’uomo di leggere parti sempre più ampie del Piano, così che egli è sempre più motivato a mettere la sua vita al servizio della Sua esecuzione.

In futuro l’illuminazione sarà vista soprattutto dal punto di vista dell’intelletto, e l’intera questione sarà affrontata mentalmente, e non tanto (come oggi avviene) dal punto di vista religioso. Illuminazione, misticismo e religione sono andati di pari passo. Uno dei contributi maggiori offerto da questa epoca allo sviluppo generale è stato il riconoscere sempre più chiaramente che la spiritualità non deve essere limitata e confusa con l’accettazione e la pratica dei precetti delle Sacre Scritture; non la si può limitare alle implicazioni che ne dà una casta clericale ortodossa né le vecchie teologie possono governare. Dio può essere conosciuto per le Sue opere, e queste si apprendono meglio dalle rivelazioni della scienza che dagli inni, dalle preghiere e dai sermoni delle chiese del mondo. Quale sarà dunque, in avvenire, il compito di queste? E quale sarà l’obiettivo della futura nuova religione? Sarà soprattutto lo sviluppo dei petali dell’amore, in tal modo inaugurando un’epoca di vera cooperazione, comprensione amorevole e amore di gruppo. Ciò sarà fatto educando le masse e l’individuo alle regole del Giusto Approccio.

Caratteristica principale della nuova educazione è essenzialmente la giusta interpretazione della vita passata e presente in rapporto al futuro dell’uomo; fondamentale nella nuova religione deve e dovrà essere il giusto modo di rivolgersi a Dio, trascendente in natura e immanente nell’uomo, mentre distintivi delle nuove scienze politiche e di governo saranno i giusti rapporti umani, e l’educazione preparerà il fanciullo a entrambe le funzioni.

IL SISTEMA EDUCATIVO E LA SOCIETÀ
Il sistema educativo futuro mirerà a fare di ogni individuo una personalità integrata, competente a prestare la sua opera nel mondo concreto e, al tempo stesso, cosciente della sua natura divina e teso a recepire i segnali del mondo superiore; egli sarà, cioè, capace di vivere con consapevolezza in due realtà, quella terrena e quella spirituale. L’educazione di Stato del passato preparava individui disciplinati, in grado di occupare un posto riconosciuto nel contesto sociale; si metteva in rilievo soprattutto la personale realizzazione di ciascuno, spesso ottenuta attraverso stili di vita arrivistici e competitivi; venivano tollerati, e a volte anche sollecitati, desideri, brame ed ambizioni che spesso non tenevano in nessun conto il benessere del contesto umano e sociale.

Tale educazione ha prodotto individui egoisti, concentrati sull’ottenimento di beni e utili materiali; in tale contesto, non poteva fiorire il naturale idealismo dei ragazzi. In un secondo tempo, nel secolo scorso, si affermava che il compito dell’educazione statale è quello di fare del fanciullo un cittadino cooperativo e responsabile, che sa che la sua vita e i suoi interessi vanno subordinati al bene comune. Egli è una parte dell’insieme più grande che è la Nazione nella quale svolge il suo ruolo.

In tempi ancora posteriori, gli individui sono stati educati alle grandi ideologie - Socialismo, Democrazia, ecc. – per le quali egli deve battersi. Si sono pertanto proposti agli allievi, in periodi storici diversi, tre stati successivi: quello dell’individuo, quello del cittadini, e, infine, quello dell’idealista.

Oggi il senso di appartenere ad un tutto più grande viene recepito da un numero sempre più grande di abitanti del pianeta; questo atteggiamento di sempre maggiore consapevolezza del proprio posto, di volontaria cooperazione con l’insieme, di rispondenza alle utopie e agli idealismi diffusi nel mondo, è sicuramente evolutivo, e può essere considerato un’espansione di coscienza.

L’Educazione della nuova Era insisterà su tali conquiste della coscienza, promuovendo il senso dei giusti rapporti tra individui e popoli, e l’unità dell’umanità; le anime più avanzate danno sempre più evidenti segnali di risveglio:

L’anima dell’umanità sta svegliandosi in questi tempi, ed eccone i sintomi:
1) Si diffondono ovunque società, organizzazioni e movimenti di massa che si propongono di migliorare l’umanità.
2) Cresce l’interesse delle masse per il benessere comune. Finora solo gli strati superiori della società se ne sono occupati, sia per egoismo, sia per motivi di difesa o per innato paternalismo. Le classi professionali e dirigenti hanno indagato sul benessere comune e l’hanno studiato dal punto di vista dell’interesse scientifico e mentale, di solito su basi materiali, ed il ceto medio inferiore è stato naturalmente coinvolto nello stesso interesse, dal punto di vista degli introiti economici e commerciali. Oggi questo interesse si è diffuso anche tra le classi ultime dell’ordine sociale, e tutti i ceti sono attualmente interessati al bene generale, nazionale, di razza o internazionale. E’ un segno ottimo e pieno di speranza.
3) L’assistenza filantropica e umanitaria è oggi culminante, e affianca le crudeltà, gli odi e le anormalità che la separatività, le ideologie nazionali esasperate, l’aggressività e l’ambizione hanno generato in tutti i popoli.
4) L’educazione diventa rapidamente collettiva e i bimbi di ogni nazione, dalla prima all’ultima, vengono allevati intellettualmente come mai finora. Naturalmente si tende a prepararli ad affrontare condizioni materiali e nazionali, perché siano utili allo Stato anziché un peso morto. Ma il risultato generale è senza dubbio buono e non contrasta col piano divino.
5) Le autorità riconoscono sempre meglio che l’uomo della strada acquista importanza nelle vicende mondiali. La stampa e la radio lo assediano, ed oggi egli è abbastanza intelligente e interessato da formarsi opinioni sue e trarne conclusioni.


I CONTENUTI DELLA NUOVA EDUCAZIONE
La Nuova Educazione, in sostanza, condurrà gli individui meno avanzati alla cultura, e coloro che sono più avanzati all’illuminazione. Essa sarà maieutica, nel senso che farà emergere ciò che è ancora inespresso e potenziale, secondo quanto suggerisce l’etimologia del termine “educazione”: e duco, conduco fuori.

I suoi contenuti saranno quelli oggi divulgati nelle scuole esoteriche; si evidenzierà chiaramente che il fine ultimo dell’educazione è l’emergere delle qualità dell’anima, del senso del sacri-ficio (da sacrum facio) - che è il persistente sostituire il superiore all’inferiore - e l’allineamento dei tre corpi dell’uomo: fisico, emotivo e mentale. Si insegnerà agli studenti a sapersi rapportare al proprio ambiente, traendo da esso strumenti e qualità necessari al progresso; si sosterrà lo sviluppo di capacità di conoscenza e dominio delle proprie energie, così da poter strutturare se stessi e trasformare il contesto con immaginazione, creatività e capacità di visione.

E’ questo anche il procedimento indicato da Assagioli, creatore della Psicosintesi, all’uomo che intende “sintetizzare” la propria personalità per sottometterla all’anima: Conosci te stesso, padroneggia te stesso, cambia te stesso.
Il percorso sarà iniziato da un atto di volontà dell’uomo che scopre la sua natura di essere in evoluzione e decide, con chiara determinazione, di prendere in mano le redini della sua vita, e quindi della sua evoluzione. Per intraprendere questo itinerario consapevole, è necessario che il ricercatore decida di “volere il volere”; scelga, cioè, di usare la propria volontà al servizio dell’evoluzione. D’ora in poi, l’uomo, divenuto il Pensatore, non sarà condotto dalle forze dell’evoluzione ma sarà demiurgo di se stesso, homo faber della sua storia personale e infine cooperatore intelligente del Piano.

L’Educazione studierà la realtà delle energie, varie e complesse, sottoposte alla Legge di Causa ed Effetto, e sconosciute all’uomo profano; gli allievi saranno educati a riconoscere le energie, a distinguerne i vari tipi, e a collegare costantemente il visibile con l’ invisibile che lo determina:

Chi si prepara all’esoterismo deve quindi: 1) Divenire consapevole della natura delle forze che costituiscono il corredo della sua personalità, e che egli stesso ha magneticamente espresso nei tre mondi. Sono una combinazione di forze attive; egli deve imparare a distinguere fra energia strettamente fisica, che risponde in modo automatico ad altre energie interiori, e quelle che provengono dai livelli di coscienza emotivi e mentali, focalizzate nel corpo eterico, il quale, a sua volta, stimola e spinge il fisico all’azione.

2) Divenire sensibile alle impellenti energie dell’anima, emananti dai livelli mentali superiori; esse cercano di controllare le forze del triplice uomo, una volta che sia raggiunto un definito punto d’evoluzione.

3) Riconoscere le energie che condizionano il suo ambiente, vedendole non come eventi e circostanze, ma come energia in azione; così impara a trovare la via che lo conduce dietro le scene degli avvenimenti esterni, nel reame delle energie, cercando contatti e qualifiche per certe attività. Acquisisce in tal modo la facoltà di penetrare nel mondo del significato. Eventi, circostanze e fenomeni fisici di ogni genere non sono che simboli di ciò che avviene nei mondi interiori, ed è in questi che l’esoterista deve entrare, per quanto lo consente la sua percezione; scoprirà una successione di mondi che esigeranno da lui capacità di indagine scientifica.

4) Per la maggioranza degli aspiranti, la Gerarchia stessa rimane un regno esoterico che chiede di essere scoperto e consente la penetrazione.

Lo studente imparerà a leggere le vicende politiche e sociali attraverso la nuova conoscenza delle loro cause occulte, rigorosamente determinanti il mondo visibile; a differenza dell’antico esoterista, chiuso nel castello della sua ricerca segreta, si interesserà alla realtà delle vicende umane; ricercherà nuovi strumenti per sottrarre l’umanità al suo antico dolore e favorire l’età della Fratellanza e della Luce. Così si comprenderà che la guerra è determinata da forze invisibili che determinano effetti devastanti sul piano fisico; il nuovo esoterista studierà quelle energie al fine di far prevalere le forze del Bene.

Allo studente sarà insegnato ad operare nella consapevolezza che tutto ciò che esiste nella realtà di cui è parte può essere controllato dallo spirito, poiché ogni forma e sostanza dell’esistente è energia a diversi stati di vibrazione, che, quindi, si manifesta con diverse forme e qualità. Per poter agire efficacemente, dovrà sviluppare la qualità del sacrificio e la capacità di risposta alle vibrazioni, cominciando da quelle vicine al suo piano fino a quelle che hanno a che fare con la Vita più grande del pianeta.

Ricercando il senso profondo dei fatti e degli eventi, egli impara ad indagare nel mondo del significato, addestrandosi ad operare in esso con sempre maggiore maestria; in questa immersione nella più ampia Vita, la sua piccola vita perde importanza, ed egli dimentica il suo piccolo sé per il più grande Sé che ha intravisto.

Per poter operare in tal modo, egli deve essere polarizzato mentalmente e saper usare le sue forze in modo creativo per redimere le forze meno evolute ; diventando canale tra il superiore e l’inferiore, lavora per favorire l’immissione delle energie più elevate sulla Terra e fissarle nella coscienza degli uomini.

Egli lavora con la luce, poiché trasforma la materia redimendola e facendone emergere la luce non ancora manifesta. Anche la scienza moderna ha riconosciuto che la materia è luce. L’educazione proporrà pertanto la necessità di lavorare con persistenza per accrescere sensibilità e rispondenza al mondo superiore del significato risalendo costantemente, con acuta osservazione interiore, alle cause di eventi pubblici e di comportamenti individuali.

Si svilupperanno in tal modo le qualità dell’anima redentrice e portatrice di luce:
Sotto questo aspetto l’esoterismo è la scienza della redenzione, e tutti i Salvatori del mondo ne sono gli eterni simboli e gli esponenti. Fu per redimere la sostanza e le sue forme che il Logos Planetario venne in manifestazione, e tutta la Gerarchia con il suo grande Capo, il Cristo (l’attuale simbolo mondiale) si può considerare come una Gerarchia di redentori, provetti nella scienza di redimere.

EDUCAZIONE E “SPIRITUALITÀ”
Il termine “spirituale”non si riferisce, come avveniva spesso nel passato, a questioni di ordine religioso, ma può essere usato propriamente per indicare tutto ciò che promuove lo sviluppo dell’umanità, facendo emergere potenzialità e creatività inespresse, qualità e attributi superiori, e coscienza della natura divina di ogni individuo o gruppo umano.

In sintesi, la Nuova Educazione avrà i seguenti compiti:
- coordinare e sintetizzare le energie dell’uomo provocando successive espansioni di coscienza;
- promuovere l’allineamento tra sé inferiore e Sé superiore;
- evidenziare il fatto che la mente è il centro di collegamento tra cervello e anima;
- studiare e applicare le Leggi del Pensiero e della telepatia;
- insegnare a cogliere le Idee, attraverso lo sviluppo dell’Intuizione, e a creare forme pensiero evolutive da trasferire nelle menti degli uomini più avanzati (Legge dell’impressione);
- potenziare le capacità di analisi, tipiche della mente inferiore concreta, e di sintesi, che appartengono alla mente superiore; per quanto riguarda le attività concrete, si sarà in grado così di pensare globalmente e agire localmente, passando agilmente dal particolare all’universale secondo le necessità, e applicando al particolare le Leggi universali;
- sviluppare le qualità mentali e logiche che formano la coscienza civile e sociale del buon cittadino;
- insegnare i procedimenti per creare l’ Antahkarana, il ponte tra personalità e anima, che avverrà attraverso l’addestramento della mente a rispondere agli influssi delle Idee superiori.
La vera Educazione - maieutica, sintetica e sublimatrice di aspetti e qualità - guida e accelera il percorso dell’uomo, fornendogli gli strumenti utili per percorrere il cammino con maggiore velocità, gioia e ampiezza di visione. Essa lavora per la costruzione dell’Antahkarana, il ponte tra i tre piani dell’esistenza umana – fisico, emotivo e mentale – e il mondo delle idee spirituali, raggiungibile con lo sviluppo dell’Intuizione.
I nuovi educatori “costruttori di ponti” dedicano molta attenzione allo studio della mente e alle Leggi del Pensiero, poiché sanno che la realtà si origina nel mondo del pensiero e si concretizza poi nel mondo fisico; sanno che – come afferma l’antico assioma ermetico - “come un uomo pensa nel suo cuore, così egli è” e che, quindi, il comportamento di individui e gruppi deriva dalla qualità e dalla forza dei loro pensieri. Riconoscono l’evidenza che gruppi avanzati, che vivono sul piano mentale, possono impressionare le menti degli uomini, con le loro idee più evolute, allineate con il Piano, favorendo sviluppo civile e progresso spirituale.

La vera educazione è per conseguenza la scienza di collegare le parti integranti dell’uomo e di collegarlo, a sua volta, con l’ambiente e con quel “tutto” più grande nel quale deve compiere la sua parte. Ogni aspetto, considerato come inferiore, può sempre essere semplicemente l’espressione di quello immediatamente superiore. In questa frase sta una verità fondamentale che non solo racchiude l’obiettivo, ma indica anche il problema che si trova di fronte a tutti coloro che si interessano di educazione. E’ il problema di giudicare con esattezza quale sia il centro o il punto focale di un uomo, e notare dove sia principalmente il centro della sua coscienza. Lo si dovrà allora istruire in modo da rendere possibile lo spostamento di quel punto focale in un veicolo superiore.

Questa idea può essere espressa in modo abbastanza vero dicendo che il veicolo che sembra rivestire importanza predominante dovrà divenire secondario, divenendo il semplice strumento di quello che lo sovrasta. Se il corpo astrale (emotivo) è il centro della vita personale, la meta del procedimento educativo da imporre al soggetto sarà di fare della natura mentale il fattore predominante, sì che quello astrale sia condizionato dalle condizioni ambientali e ad esse sensibile, ma sotto il controllo della mente. Se invece questa è il centro dell’attenzione della personalità, allora si dovrà portare a piena espressione l’attività dell’anima; così l’opera procede da un punto all’altro fino alla meta.

Si può osservare che tutta questa esegesi della mente e della necessaria opera di collegamento non è altro che la dimostrazione pratica di quell’aforisma occulto che dice: “Prima che un uomo possa percorrere il Sentiero, deve diventare egli stesso il Sentiero”. L’Antahkarana, simbolicamente, è il sentiero.

Questo è uno dei paradossi della scienza esoterica. Passo passo, di stadio in stadio, costruiamo quel Sentiero come il ragno tesse il suo filo. E’ quella “via del ritorno” che svolgiamo da noi stessi; è anche quella Via che troviamo e percorriamo.

L’educazione avrà una triplice funzione: strutturare il cervello affinché sia in grado di dare adeguate risposte alle sollecitazioni provenienti dal piano fisico; allenare la mente a discriminare tra i dati provenienti dal cervello rispondendo in modo creativo e intelligente agli stimoli emotivi e mentali; infine, sottoporre al governo dello spirito la natura inferiore.

Nei primi dieci anni di vita al bambino si insegnerà ad osservare attentamente la realtà, a discriminare tra le informazioni che arrivano ai suoi sensi, a coordinare movimenti e comportamenti; si curerà anche l’approccio al disegno e alla musica.

Tra i dieci e i venti anni si insegnerà la discriminazione tra etico e non etico, tra ciò che è alto ed evolutivo e ciò che rallenta il cammino della coscienza. Si proporrà una scala di valori e si ricercherà sempre, nei fatti ed idee con cui si viene a contatto nello studio, i rapporti che li legano tra loro ed i riferimenti alle Cause invisibili che li determinano .

Sarà materie di studio la psicologia, nel suo più integro significato etimologico di “studio dell’anima” (psichè logos) e la meditazione - nel senso di riflessione profonda, che escluda ogni rispondenza agli stimoli esterni - su qualsiasi soggetto (filosofico, storico, ecc.). Si allenerà in tal modo la mente a focalizzarsi sul mondo dei significati, così che possa prepararsi all’irrompere dell’Intuizione.

La tendenza della nuova educazione sarà quella di rendere il soggetto consapevole possessore del proprio apparato; metterlo in grado di guardare la vita con occhi aperti, spalancandogli le porte del mondo dei fenomeni e delle relazioni oggettive; dovrà averlo condotto a conoscere un passaggio che immette nel mondo della Realtà, che potrà attraversare a suo piacere, per assumere e svolgere i suoi rapporti con altre anime.

Si studieranno le tendenze innate dell’ allievo ed i suoi interessi, così da permettergli, nell’età dell’adolescenza, di emettere chiaramente la sua nota e di seguire il suo percorso vocazionale in piena consapevolezza. Si esamineranno i suoi vari aspetti, caratteristiche e qualità attraverso valutazioni astrologiche, psicologiche, mediche, spirituali per determinare le tendenze e le aspirazioni dell’anima, la sua età e il suo gradino nella scala evolutiva, così che ciascun individuo possa essere aiutato a trovare e sostenere con chiarezza e responsabilità il suo posto nel gruppo.

Seguire il progresso del bambino, soprattutto dal punto di vista mentale e dello sviluppo delle idee, è utile e istruttivo, poiché egli rispecchia il progresso fisico, emotivo e mentale dell’umanità. Gli educatori seguiranno, con intelligenza, autorevolezza e amorevolezza, le tappe dello sviluppo delle facoltà del pensiero degli allievi; essi rafforzeranno le doti di discriminazione e di logica fino a che cervello, mente e anima siano allineati e possano fiorire le più alte capacità dell’Intuizione, che apriranno il varco per il mondo delle idee superiori.

L’insegnante (da in signare, imprimere segni) lavorerà per la nascita dello spirito di gruppo, segno evidente del contatto con l’anima, e manterrà ardente l’aspirazione degli allievi tenendo saldamente fissata davanti a loro la visione della sintesi del gruppo e del coordinamento con l’anima, fine di ogni percorso educativo. Si evidenzieranno le qualità e gli aspetti manchevoli e irrisolti di ciascun componente del gruppo e si lavorerà tutti per superare, redimere e sublimare le manchevolezze; ciò avverrà nella fiduciosa sincerità, derivante dall’amore scambievole, e dall’affratellamento, derivante dalla condivisione dell’alta meta comune. Il gruppo sarà pertanto contenitore e sostenitore dei Propositi evolutivi di ciascuno e del Proposito comune del gruppo stesso. E’ necessario che il processo educativo sia organizzato partendo da aspetti e qualità che già sono riscontrabili; come è noto, Natura non facit saltus.

Si seguiranno pertanto le risposte dell’allievo in quest’ordine progressivo:
- alle sollecitazioni sensoriali dell’ambiente;
- all’ acquisizione personale e al possesso, per cui l’individuo si impadronisce di ciò che serve alla sua sopravvivenza o al suo piacere;
- al senso del gruppo, per cui modula il suo agire all’interno dei rapporti in cui è inserito;
- al desiderio di conoscenza, per cui si impossessa di dati e fatti e sviluppa le abilità di applicazione delle conoscenze alla realtà circostante;
- all’ aspirazione alla ricerca sul piano fisico, emotivo-introspettivo e mentale-intellettuale, per la quale legge, ascolta e studia;
- alle leggi economiche e della sopravvivenza, per cui opera in un settore concreto della vita lavorativa;
- alla più alta intellettualità, per cui impara a creare forme-pensiero evolute sempre più ampie per il progresso dell’Umanità;
- all’ allineamento con il Sè superiore, per cui i suoi pensieri e le sue azioni sono coordinate dall’Anima, che rende possibile l’agire consapevolmente all’interno della più grande Vita.

LO SVILUPPO DELLE QUALITÀ DELL’ANIMA
La necessità dell’educazione odierna è quella di coordinare i contenuti ed i procedimenti dello sviluppo mentale umano al mondo interiore del significato, collegando alto e basso, dentro e fuori, così che la mente inferiore comprenda che il suo compito è quello di divenire capace di pensare realmente e di servire quella superiore intuitiva.
La mente registrerà le informazioni sensoriali ed emotive, ma sotto il controllo e la guida dell’Anima, di cui si considererà lo strumento sulla terra, atto a svolgerne i piani con gioiosa creatività.

Tutti i sistemi educativi elementari insegnano a leggere, a scrivere, a far di conto; il loro significato interiore, che rimanda simbolicamente alle tappe evolutive dell’Umanità, si è perso, ma sarà riformulato dalla Nuova Educazione:

La lettura ha a che fare con il rivestire le idee di forma, ed è correlata alla prima fase del processo creativo, quando la Divinità, governata e sospinta da un’Idea (che incorpora proposito e piano di Dio) la convertì nella sostanza desiderata e la rivestì della necessaria apparenza esteriore.
Lo scrivere simboleggia il metodo con il quale il processo prosegue, ma naturalmente è molto più personale nelle sue implicazioni. La lettura concerne essenzialmente la realizzazione di un’idea di qualche genere, rivestita di una forma, mentre lo scrivere si riferisce alla relazione cosciente dell’individuo tra se stesso e le idee e l’uso che fa delle parole nello scrivere dà la misura di quanto egli abbia afferrato di quelle idee universali.
L’aritmetica (e il potere di sommare, sottrarre e moltiplicare) è anch’essa in rapporto al procedimento creativo e concerne la generazione sul piano fisico di quelle forme che produrranno adeguatamente l’idea e la porteranno in manifestazione….
In altre parole, l’uomo legge il suo destino nel cielo, e lo scrive con la sua vita sulla terra; riduce, coscientemente o no, l’idea della sua anima ad una forma debita e propria, sì che ogni vita aggiunge, sottrae e moltiplica finché la somma dell’esperimentare di ogni anima sia completa.

L’anima manifesta le sue specifiche qualità attraverso la giusta educazione; può così evocare gli aspetti superiori e irradiarli magicamente nell’ambiente, raffinandolo e trasformandolo.
Gli educatori cureranno in primo luogo lo sviluppo di alcune caratteristiche dell’anima:

- Volontà-di-bene, che è la consapevolezza di appartenere al Tutto e permette la definizione di propositi alti e ampi;

- Amore-saggezza, che è la scelta di inserire la propria piccola vita ed il proprio operare nella Vita maggiore; l’uomo diventa responsabile dell’evoluzione del gruppo e ne condivide interiormente attività ed obiettivi; l’interesse per sé si trasforma in interesse di gruppo;

- Intelligenza attiva, che regola l’apparizione nel mondo concreto delle idee intuite tramite il contatto col mondo superiore; vengono così manifestate le idee di Bellezza, di Verità, di Servizio attraverso opere letterarie, scientifiche, artistiche, sociali, filantropiche. L’Educazione stimolerà una lettura sempre più definita e precisa delle Idee intraviste, per poter riportare la visione sulla terra in modo adeguato e fedele;

- Armonia, che può essere raggiunta attraverso il conflitto. Riguarda la condizione di “divina inquietudine” di molte anime che soffrono e lottano nel mondo della dualità e dell’imperfezione poiché avvertono – prima oscuramente, poi in modo sempre più chiaro – l’aspirazione alla perfezione e all’Unità. E’ questo stimolo ardente alla Bellezza intravista che sospinge il ricercatore al ritorno alla Casa del Padre;

- Ordine, cioè una regola stabile che dia ritmo e armonia allo sviluppo individuale e di gruppo, ma senza imposizioni e forzature, anzi potenziando maieuticamente - nel rispetto della nota fondamentale di ciascuno - talenti, intelligenza, creatività.

L’educatore è pertanto un esoterista che conosce le energie dei suoi allievi e lavora per colmarne le manchevolezze e potenziarne gli aspetti divini. Egli sa che ogni allievo manifesta le qualità, variamente espresse, dei sette raggi della creazione e che rappresenta pertanto, microcosmicamente, aspetti del macrocosmo; considererà così il suo lavoro come un servizio carico di sacra responsabilità reso all’Evoluzione. Sarà necessario comprendere quali delle sette energie è presente in modo più evidente ed ampio nell’allievo per poter pianificare le tappe successive della sua educazione.

Egli si occuperà dello sviluppo mentale dell’allievo non più, come avveniva nel passato, imponendo di ritenere una gran mole di informazioni, ma ponendo continuamente domande alla sua mente allo scopo di potenziare le capacità indagatrici e maieutiche. L’allievo sarà infatti stimolato a ricercare le risposte all’interno di sé e non più ad aderire alle conoscenze e alla visione del mondo proposte dal passato.

Si imparerà a controllare la mente attraverso la pratica dell’attenzione focalizzata così da poterla concentrare su qualsiasi oggetto scelto. Il percorso verso la sintesi ultima, che riguarda la costruzione dell’Antahkarana individuale e di gruppo, comincia pertanto con lo spostamento delle energie dal piano emotivo a quello mentale, e con il dominio di quest’ultimo; esso procede attraverso sintesi parziali che possono essere così sintetizzate:

Abbiamo per obiettivo la necessità più immediata e universale di coprire il varco aperto fra i vari aspetti del sé inferiore, sì che ne emerga una personalità integrata; in seguito quello tra l’anima e la triade spirituale, affinché ne scaturisca libertà di coscienza e perfetta identificazione con la Vita Una, con la perdita del senso di separazione e il fondersi della parte nel Tutto, senza perdere l’identità, ma senza più riconoscere un sé individuale.

Molti oggi lavorano per coordinare i tre aspetti inferiori della personalità con il Sé superiore attraverso tecniche di invocazione e di preghiera, di concentrazione e di meditazione, di disciplina e di servizio all’umanità. Mentre in passato molti erano i mistici, che seguivano la via della devozione e si esprimevano principalmente attraverso l’amore e la fede, l’umanità più mentale dei nostri tempi richiede di comprendere in modo intelligente e di far coincidere la Visione con le conoscenze della scienza; i nuovi ricercatori sono per lo più occultisti coscienti e razionali, che non si esprimono solo sul piano emotivo personale, ma che intendono comunicare le loro acquisizioni e le loro esperienze in modo chiaro e ordinato.

IDEOLOGIE ED EVOLUZIONE
Le idee, sempre più avanzate e ispirate, hanno dato all’umanità la giusta tensione verso l’evoluzione; man mano che l’uomo si avvicina al contatto con il mondo dell’anima, le idee diventano aderenti al Piano e, infine, espressione di Esso. Tutte le espansioni di coscienza dell’umanità sono avvenute tramite il dibattito tra diversi schieramenti ideologici, dopo lotte, tentativi ed errori. E’ così che lentamente si costruisce il contatto con le sfere superiori e si rafforza l’Antahkarana individuale e di gruppo.

Oggi gli educatori più evoluti diventano sempre più percettivi ai nuclei di idee sull’educazione elaborati dalla Gerarchia per lo sviluppo delle capacità di pensare realmente; l’acquisizione di tale abilità riguarda in modo principale ed evidente le menti che stanno innalzandosi ai superiori stati di coscienza della Nuova Era. Le Guide dell’umanità non danno importanza all’aspetto forma, che tanto colpisce l’immaginazione dei più emotivi; ad Esse sta a cuore l’ aspetto vita, che segna la destinazione e il proposito di ogni creatura. Così, se osserviamo le cose rivolgendo l’attenzione alla traiettoria evolutiva, è utile e necessario che una forma umana si distrugga con la morte quando l’involucro fisico non è più adeguato ad attuare i propositi dell’anima.

In una prospettiva maggiore, nazioni, razze, popoli, ideologie, religioni si estinguono quando la loro forma cristallizzata appare inadeguata al progresso spirituale e ad una sempre più avanzata percezione mistica:

Uso questa espressione in un senso molto più ampio del solito, e vorrei che consideraste questa qualità inclusiva di quanto segue:
1) La visione mistica dell’anima, di Dio e dell’universo.
2) Il potere di entrare in contatto con il mondo del significato, il mondo soggettivo della realtà che emerge e di valutarlo.
3) Il potere di amare e di andare verso ciò che è diverso da sé.
4) La facoltà di afferrare e intuire le idee.
5) L’abilità di sentire l’ignoto, il desiderabile e il desiderato. La decisione e la persistenza conseguenti che permettono all’uomo di cercare e chiedere quella realtà ignota. E’ la tendenza mistica che ha prodotto i grandi mistici e i numerosi esploratori, ricercatori e inventori.
6) Il potere di sentire e registrare il buono, il bello e il vero. Ciò ha prodotto lo scrittore, il poeta, l’artista e l’architetto.
7) L’impulso a scoprire e penetrare i segreti di Dio e della natura. Ha originato l’uomo di scienza e il religioso. Studiando queste definizioni, noterete quanto sia inclusiva l’espressione “percezione mistica”. Si tratta né più né meno del potere, innato nell’uomo, di esternarsi per affermare ciò che è maggiore e migliore di lui e che l’ha condotto, attraverso civiltà e culture sempre più progredite, al punto in cui si trova oggi, alla frontiera di un nuovo regno della natura.
Sono le idee che conducono avanti l’umanità; attraverso il costante confronto e la nascita di sempre nuove concezioni dei rapporti tra individui e popoli, della politica, della società, dell’educazione, dell’arte, della religione, della bellezza, l’umanità ampia le sue percezioni e le sue abilità di pensare e di sperimentare, strutturando visioni del mondo sempre più rispondenti al Piano evolutivo.

I Pensatori del nostro tempo sono costantemente vigili alle intuizioni superiori; il loro compito è quello di attuare ciò che hanno afferrato, di riprodurre le idee nella materia, senza tradire la visione. Le caratteristiche essenziali di questi Nuovi Comunicatori sono l’apertura di coscienza, la dedizione al bene comune, la capacità di intuire il Piano, la mancanza di egoismo e separatività.

Appare sempre più evidente che l’evoluzione dell’umanità accelera sempre più; essa è ora giunta ad un punto tale che dovrà mutare profondamente i comportamenti e il modo di relazionarsi, sia in senso orizzontale, tra individui e nazioni, sia in senso verticale, con la Gerarchia e il mondo dello spirito. Tali cambiamenti, per essere duraturi e significativi, dovranno essere sempre fortemente voluti e realizzati dagli individui e non ordinati dall’esterno. Molti uomini hanno allineato i tre corpi (fisico, emotivo e mentale) e agiscono come unità integrate; il successivo passaggio sarà il contatto costante con l’anima e la concretizzazione sulla terra dei suoi impulsi.

Quando la mente, le emozioni ed il cervello sono allineati, infatti, si possono sviluppare i loro più alti corrispettivi: saggezza, amore e proposito. L’intelligenza si è molto accresciuta e dovrà essere rispondente a valori elevati se non si vuol correre il rischio che le conoscenze più avanzate siano usate dalle forze del male per fini di sopraffazione e di potere. La Gerarchia vigila affinché ciò non accada e affinché prevalgano le forze della Luce.

Nell’età dei Pesci, che l’umanità si sta lasciando alle spalle, hanno prevalso alcune idee, che appaiono ormai cristallizzate o, comunque, non più idonee all’attuale sviluppo:
- l’idea di autorità, con il conseguente paternalismo educativo, sociale e religioso; sostituita oggi sempre più dalla ricerca dell’autorevolezza e dal senso del gruppo;
- il valore collegato al sacrificio subito, vittimistico e rinunciatario, e alla sofferenza, che sono stati enfatizzati nel passato come mezzi primari per l’evoluzione. Oggi l’accento si pone sulla necessaria qualità del distacco dalla forma e sul sacri-ficio (sacrum facio, rendo sacro) voluto per il bene del gruppo, poiché il sacrificio che ha valore è quello scelto liberamente e gioiosamente;
- l’importanza della soddisfazione del desiderio, per cui si è assistito alla nascita di falsi bisogni, sollecitati anche dalla pubblicità, allo sperpero di denaro e alla diffusione di beni superflui. Questa situazione è durata a lungo poiché la Gerarchia intendeva dimostrare che il possesso di beni non porta vera gioia, ma anzi induce a sazietà. Oggi, infatti, si stanno diffondendo stili di vita improntati alla sobrietà e alla condivisione.
Nella nascente età dell’Acquario emerge una nuova razza, caratterizzata non tanto da un diverso aspetto fisico, ma da una nuova e più ampia consapevolezza, per la quale si avvertirà sempre più il senso di fratellanza e si svilupperanno le doti intuitive e mistiche.
L’educazione del futuro lavorerà appunto per sviluppare le doti intuitive e per trasformare – con un proposito di gruppo saggio e amorevole - le idee superiori affioranti in progetti e attività concrete.
La mente servirà da ponte tra cervello e anima e la vita sul pianeta sarà illuminata da valori spirituali.
Le varie ideologie di gruppi e popoli appariranno chiaramente come diversi aspetti parziali di un’unica verità, e nazioni e religioni diverse potranno fraternamente incontrarsi.


Qual è la sintesi che se ne otterrà? Consentitemi di elencare, senza svilupparli, alcuni elementi:
1) Le differenziate aspirazioni spirituali dell’uomo, oggi espresse da molte religioni, si fonderanno in una nuova religione mondiale. Questa avrà la forma di un approccio cosciente e concorde al mondo dei valori spirituali, evocando l’azione reciproca dei Cittadini di quel mondo, la Gerarchia planetaria e gruppi affiliati;

2) Il fondersi di un gran numero di uomini in vari raggruppamenti idealistici Questi si formeranno in ogni campo del pensiero umano e a loro volta saranno assorbiti in sintesi sempre maggiori. Richiamo la vostra attenzione sul fatto che se si elencassero tutte le attuali istituzioni educative di ogni paese, apparirebbero certe loro tendenze analoghe: la loro grande diversificazione, la fondazione su qualche idea di progresso umano e la loro unità di intento. Le loro molte suddivisioni e le branche sussidiarie comprendono una grande rete che avvolge il mondo e dimostra due cose:
a) La capacità sempre maggiore dell’uomo comune di pensare intermini di ideali fondati su certe idee e presentati da uomini di grande intuito. b) La graduale elevazione, grazie a queste idee, della coscienza aspirazionale dell’uomo, il suo riconoscimento dell’idealismo del prossimo e l’addestramento allo spirito di inclusività che ne consegue.

Questa crescente tendenza all’idealismo e all’inclusività è, in ultima analisi, un orientarsi all’amore-saggezza. Se gli uomini oggi usano male questi ideali, abbassano la visione, distorcono la vera immagine della meta desiderata, e prostituiscono la primitiva concezione del bello alla soddisfazione del desiderio egoistico, ciò non deve impedire di vedere che lo spirito dell’idealismo è in aumento e non è più, come in passato, limitato a pochi gruppi d’avanguardia o ad uno o due grandi intuitivi.

L’educazione sarà rivolta anche ad una concezione più evoluta di famiglia, che rispecchia simbolicamente nel microcosmo terreno il concetto di Gerarchia.
La Gerarchia è infatti collegata con la Legge di Necessità, e si ritrova dal più piccolo atomo fisico al più grande sistema solare; l’uomo è collegato gerarchicamente al regno animale con i suoi tre corpi (fisico, emotivo, mentale), ma è anche in corrispondenza gerarchica con il mondo spirituale, che rappresenta il suo futuro evolutivo. La famiglia è il primo dei gruppi umani; l’uomo, a differenza di quanto fa l’animale, che abbandona la prole appena essa è fisicamente autonoma, adempie i suoi doveri verso di essa ed ha così sviluppato un più evoluto senso di responsabilità.

La famiglia è stata per lunghi periodi storici individualista e separativa, basata sui diritti ereditari, sul riconoscimento sociale, sul nome e sulla tradizione. La Nuova Educazione preparerà famiglie aperte ed illuminate, il cui fine principale sarà l’evoluzione di gruppo. Si costruiranno legami spirituali tra genitori e figli dal periodo prenatale a quello successivo all’abbandono del corpo fisico, nel rispetto costante dell’autonomia e l’indipendenza mentale dei giovani, che faranno risuonare liberamente la loro nota fondamentale e sceglieranno consapevolmente il loro itinerario evolutivo. La nascita terrena, attesa da genitori vigili e amorevoli, sarà considerata l’inizio di un cammino di apprendimento e di evoluzione, cui seguirà la nascita nella luce.

Caratteri significativi della famiglia dell’Età dell’Acquario saranno l’aspetto gerarchico, il senso della responsabilità, il valore dei gruppi, il perdono e il sacrificio; fattori tutti strettamente collegati alla Scienza dell’Antahkarana, alle discipline della Meditazione e del Servizio.

In questo particolare rapporto di gruppo, lungo i millenni (sia in senso simbolico che in effetti) si sono preservati e sviluppati i fattori seguenti che sottostanno alla struttura stessa dell’esistenza, e sono prospettati al genere umano come ideali definitivi:
1. Il riconoscimento dello stato gerarchico, che in ultima analisi è il rapporto tra il minore e il maggiore, il debole e il forte, l’inesperto e il provetto. Ciò favorisce il senso di protezione, manifestazione di una forma dell’aspetto amore nell’universo.

2. Il riconoscimento della responsabilità, ereditato, applicato o assunto. E’ il rapporto tra il vecchio e il giovane, il saggio e l’ignorante. Ciò consente di offrire opportunità allo sviluppo della conoscenza.

3. Il riconoscimento della capacità di perdonare, che è, o dovrebbe essere, l’espressione del rapporto tra unità e unità entro un complesso maggiore, o fra gruppo e gruppo in un insieme ancora più vasto. Il perdono è essenzialmente il mutuo dare in senso psichico, ed è una delle manifestazioni rudimentali del sacrificio di sé, che, a sua volta, esprime un aspetto della volontà divina. Essendo perciò connesso alla vita monadica o della volontà, è finora del tutto incompreso e male interpretato. E’ in realtà il senso della sintesi o dell’identificazione o del motto “uno per tutti e tutti per uno”. E’ oggi in fase di grande sviluppo, ma è ancora tanto embrionale che le parole non servono per illustrarlo. Il perdono non è una forma di misericordia o condono magnanimo, né un gesto di superiorità che ripulisce la lavagna. E’ il respiro della vita stessa – il dare di tutti a tutti e per tutti.

4. Il riconoscimento dell’influsso reciproco dei gruppi, entro i più ampi rapporti mondiali, con equità, armonia e ritmo. E’ il senso dei giusti rapporti, sviluppato con coscienza e armonia.

Nel prossimo periodo, e per effetto della nuova educazione, questi quattro riconoscimenti fondamentali saranno inculcati e insegnati a ogni fanciullo nelle scuole. Essi in tal modo impareranno a governare e sviluppare la nuova forma di unità familiare che inevitabilmente verrà in esistenza.

La Nuova Educazione evidenzierà l’importanza della qualità delle caratteristiche mentali e spirituali dei figli; verrà consigliato ai genitori di vigilare responsabilmente su un eventuale incremento delle nascite, per poter vigilmente seguire i propri figli e anche perché la terra non può sostenere un numero di individui eccessivo rispetto alle risorse disponibili. Ogni nascita sarà considerata dai genitori, spiritualmente orientati, un’opportunità di procurare alle anime i corpi necessari per poter percorrere sul Pianeta una tappa del cammino verso la Nascita celeste.
Compito necessario dell’educatore dell’Età dell’Acquario sarà pertanto quello di evitare banalizzazioni riguardo a tale argomento, proponendo riflessioni sulla Legge della Rinascita così da determinare un mutamento nei pensieri, e quindi nei comportamenti.

Il matrimonio non sarà determinato da motivazioni egocentriche e superficiali ma si evidenzierà la sacra responsabilità che gli sposi assumono nei riguardi del loro amore di coppia e del rapporto con i loro figli; sarà loro chiaro che i nuovi nati sono anime loro affidate di cui, con amore e intelligenza, cureranno soprattutto quello mentale e spirituale.

LA META DELL’EDUCAZIONE ACQUARIANA
Nel futuro, l’Educazione si avvarrà sempre più dell’ausilio della Psicologia, intesa nel significato etimologico di “scienza dell’anima” (psichè logos), organizzando logicamente e sintetizzando con discriminazione gli elementi di verità contenuti nelle varie scuole di psicologia; questa disciplina si fonderà esplicitamente sullo studio dei sette raggi, che hanno dato vita alla Creazione e che sono presenti in varia misura e disposizione nella costituzione dell’uomo e dei gruppi umani. Attraverso tale studio si identificheranno con chiarezza le predisposizioni innate; gli scopi dell’anima nell’incarnazione; le potenzialità evolutive di individui e gruppi; ad esse vanno date consapevolmente attenzione e possibilità di espressione, per accrescerne l’energia, (“L’energia fluisce dove va l’attenzione”, afferma un assioma orientale).

Si studierà la costituzione dell’uomo dal punto di vista esoterico: i vari corpi; la fisiologia occulta; i tre veicoli d’espressione dell’anima (corpo fisico, emotivo, mentale); il rapporto tra i corpi; la relazione tra anima e personalità; la costruzione dell’Antahkarana (il ponte tra l’uomo e il mondo spirituale), che si costruisce attraverso il dominio dei tre corpi e la disciplina della meditazione.

Sarà nota la Legge della Rinascita, e pertanto molte attitudini e atteggiamenti che hanno origine in vite precedenti e nella storia passata dell’umanità saranno compresi, indirizzati e sublimati, avendo di mira il progresso dell’anima. Gli educatori sapranno distinguere il livello evolutivo dei loro allievi e individueranno coloro che hanno predisposizioni fisiche (Lemuri), emotive (Atlantidei), mentali (Ariani) e i giovani della Nuova Era (Acquariani), orientati all’unità, consapevoli del loro destino spirituale e del loro compito nel gruppo al quale appartengono. I giovani saranno pertanto riconosciuti, e amorevolmente accompagnati con stimoli adeguati al cammino da compiere, diverso per ciascuno. Ciò darà loro la possibilità di avanzare con sicurezza e rapidità, evitando le confusioni e le disarmonie, evidenti negli attuali processi educativi, non ancora illuminati dalla luce delle nuove conoscenze. Tra i contenuti iniziali di ogni processo educativo, di ogni livello, saranno evidenziati:

- il rispetto e la dignità che si devono ad ogni individuo, qualsiasi sia il suo grado nella scala evolutiva e il senso di fratellanza;
- la necessità che ognuno, particella di un unico Corpo, faccia in Esso la sua parte, nella consapevolezza che “Tutto è Uno”, e che, “dare è ricevere”;
- il potenziamento della qualità della cooperazione, che sostituirà atteggiamenti competitivi basati sulla difesa, sulla paura dell’altro, sul senso di carenza e insufficienza personale, sulla separatività. Tali atteggiamenti, che nascono dalla ignoranza della Legge, sono destinati a scomparire con la maggiore progressiva comprensione.

Importante è l’atteggiamento da tenere con gli allievi più piccoli, talvolta vezzeggiati o viziati, talaltra trattati con superficialità o abbandonati, poche volte compresi e sostenuti con un giusto atteggiamento fermo e amorevole.

Prima, e soprattutto bisogna tentare di creare un’atmosfera in cui possano fiorire ed emergere certe qualità.

1. Un’atmosfera di amore, che espella il timore e in cui il bimbo s’accorga di non aver ragione di timidezza, ritrosia o cautela, e nel quale venga trattato con gentilezza e debba comportarsi in egual modo a sua volta. E’ ben raro che ciò accada nelle scuole e nelle case. Tale atmosfera di amore non è una forma di amore sentimentale o emotiva, ma nasce dalla comprensione delle potenzialità del bimbo in quanto individuo,da un giusto senso di responsabilità, dall’assenza di pregiudizi, di antagonismi razziali e soprattutto dalla tenerezza compassionevole. Quest’ultima perché si conoscono le difficoltà della vita, perché si è sensibili alla rispondenza del bimbo che di norma è affettuosa, e perché si sa che l’amore trae sempre ciò che vi è di meglio dagli uomini e dai fanciulli.

2. Un’atmosfera di pazienza, in cui il bimbo possa divenire, in modo normale e naturale, un cercatore della luce della conoscenza; in cui sia certo di trovare pronta e accurata risposta a tutte le domande, e dove non si noti mai l’aria frettolosa e sbrigativa. L’indole di moltissimi bambini viene deformata dall’impazienza e dalla fretta di chi è loro associato per forza di cose. Non c’è tempo per istruirli e rispondere alle loro domande minute e molto necessarie, e quindi l’elemento tempo si trasforma in una minaccia per il giusto sviluppo, e finisce per sfociare in una vita di evasioni e di false prospettive. La loro scala di valori viene distorta dall’osservare coloro con cui vivono e molte cose cadono sotto la loro attenzione proprio per l’impazienza che si dimostra nei loro riguardi. L’impazienza dai quali così pateticamente dipendono getta in loro i semi dell’irritazione, che guasta innumerevoli vite.

3. Un’atmosfera di attività ordinata, in cui il bimbo impari i primi elementi del vivere responsabile. I bambini che s’incarnano oggi e che potranno trar profitto dalla nuova educazione sono necessariamente sul limite della coscienza egoica. Uno dei primi sintomi di questo contatto con l’anima è il senso della responsabilità che si sviluppa rapidamente. Ricordiamolo bene, poiché i piccoli doveri assunti e compiuti e la partecipazione responsabile (sempre connessi a qualche forma di rapporto di gruppo) sono fattori potenti nel determinare il carattere e la futura vocazione.

4. Un’atmosfera di comprensione, in cui il bimbo sappia sempre con certezza che le ragioni e i motivi dei suoi atti saranno riconosciuti e che i grandi che vivono con lui capiranno la natura dei suoi impulsi, anche se non approveranno sempre le sue attività o ciò che ha fatto. Molte delle azioni del fanciullo non sono in sé intenzionalmente cattive o malvagie o maliziose. Di solito sono motivate da uno spirito d’indagine frustrato, dal desiderio di vendicare qualche ingiustizia (poiché gli adulti non hanno compreso il movente), dall’incapacità di usare bene il tempo (poiché la volontà direttiva a quell’età è sovente del tutto quiescente e non si desterà che quando la mente comincerà a funzionare) e dal desiderio impellente di attrarre l’attenzione, impulso necessario nello sviluppo dell’autocoscienza, che richiede comprensione e dev’essere ben guidato.

E’ la vecchia generazione che alimenta nel bambino un senso precoce e del tutto inutile di colpa, di peccato e di errore. Tanto s’insiste su cose da nulla che in effetti non sono un male, ma infastidiscono i genitori o il maestro, che il vero sbaglio (cioè una mancanza nei giusti rapporti di gruppo) passa inosservato e non viene riconosciuto per ciò che è. I molti piccoli peccati, imposti al bimbo dalla ripetizione costante delle parole “No” e “cattivo” soprattutto perché i genitori non lo comprendono e non lo tengono occupato, non hanno vera importanza. Se si tratteranno questi aspetti della sua vita in modo equo, le vere malvagità, le infrazioni ai diritti altrui, le intrusioni del desiderio personale sulle esigenze e condizioni del gruppo, e il danno o il male infitto ad altri per vantaggio proprio, non mancheranno di mostrarsi nella loro giusta prospettiva e a tempo debito. La voce della coscienza (il sussurro dell’anima) non sarà allora sepolta, e il bimbo non crescerà antisociale. Lo diviene soltanto se non è stato compreso e quindi non può capire a sua volta o quando le circostanze gli chiedono troppo.

Sarà curata con particolare attenzione l’educazione dei ragazzi al di sotto dei sedici anni, conservando con discriminazione gli aspetti positivi dell’educazione del passato; ma essi saranno arricchiti da tecniche e contenuti idonei a formare i nuovi cittadini mondiali, che sapranno inserirsi nel contesto sociale con seria competenza e amorevole disponibilità.

Si insisterà, nel corso del processo educativo, su:
- il dominio del corpo emotivo, favorendolo con l’attenzione allo sviluppo del corpo mentale;
- la necessità di ampliare la visione, intravedendo nuove potenzialità e sviluppi in ogni fatto, evento, situazione;
- l’esigenza di sintetizzare la parte migliore delle conoscenze del passato a cui sovrapporre la ricerca dell’uomo più evoluto;
- la creazione di retti rapporti di gruppo;
- la sempre più avanzata capacità di assumere responsabilità.
Si insegnerà che la mente ha una duplice funzione:
- analizzare, sintetizzare ed elaborare dati, informazioni e conoscenze (mente inferiore, analitica e concreta);
- carpire le idee superiori con l’Intuizione per trasformarle in opere e attività concrete che rispecchino quanto più possibile la luce intravista (mente superiore, sintetica e astratta).
L’educazione è rivolta, ad un primo livello, alla comprensione e all’assimilazione delle conoscenze; diventa, poi, capacità di risalire al mondo delle Cause, imparando a rapportare effetti visibili a cause invisibili; di comprendere segni e significati; di collegare con intelligenza presente e passato; infine, ad un livello ancora superiore, implica l’evidenza della sintesi, la capacità di pensare in termini di gruppo e di evoluzione di gruppo. I nuovi cittadini mondiali sapranno pensare al progresso del proprio Paese come collegato a quello degli altri popoli; essi comprenderanno gli avvenimenti nazionali e mondiali in senso spirituale, e potranno così consapevolmente collaborare con il Piano.

Ai giovani del futuro sarà evidente il fatto che il Pensiero crea la realtà e che, pertanto, l’ambiente in cui vivono individui e gruppi è la manifestazione della qualità e dell’energia dei loro pensieri, secondo il noto assioma:
Semina un pensiero, raccoglierai un’azione;
semina un’azione, raccoglierai un’abitudine;
semina un’abitudine, raccoglierai un carattere;
semina un carattere, raccoglierai un destino.

Gli educatori della Nuova Era accoglieranno amorevolmente l’allievo tenendo conto dell’eredità genetica, familiare, culturale; del suo ambiente nazionale, sociale e culturale; delle sue capacità mentali ed emotive, e lo avvieranno a diventare un consapevole cittadino mondiale. Il processo sarà improntato alle sviluppo delle capacità già esistenti e, partendo da queste, si introdurranno nuove conoscenze e più avanzati procedimenti non ancora sperimentati. Si insisterà, facendo riferimenti ed esemplificazioni continui a realtà conosciute dall’allievo, sui concetti di sviluppo delle potenzialità inespresse - o espresse in modo ancora primitivo - e di evoluzione: individuale, dei gruppi, dei popoli, dei mondi.

I dati e le conoscenze non saranno trasmessi in modo freddo e neutro, ma si ricercherà, nei percorsi delle varie discipline, ciò che l’uomo ha via via scoperto, compreso, riconosciuto, innovato; la storia, le scienze, l’arte, il diritto saranno osservati come segnali dell’evoluzione dell’uomo che sempre più amplia la mente e il cuore a nuove e sempre più avanzate comprensioni riguardo alle idee che hanno promosso l’avanzamento dei popoli; il rapporto con la natura; il valore della Bellezza; il senso dei giusti rapporti umani e della giustizia, che sono preliminari a quello più ampio dell’amore.

Ogni avvenimento, scoperta, processo sociale e culturale sarà studiato per il contributo di bene e di progresso civile e morale che ha apportato all’umanità e per la sua eventuale funzione di avanguardia di una visione del mondo sempre più adeguata al Piano.
Qualsiasi situazione tenda a limitare lo sviluppo dell’allievo sarà attentamente valutata, ma l’educatore tenderà comunque a prospettare il cammino come gioiosamente possibile e le difficoltà come opportunità per formare il carattere e per vivere esperienze, sempre costruttive, di conoscenza della realtà e di potenziamento dei propri strumenti mentali.

Nelle prime classi si seguirà soprattutto l’espressione dell’istinto e delle reazioni fisiche dell’allievo; nella scuola media si svilupperanno le qualità della mente; nell’istruzione universitaria si curerà lo sviluppo dell’Intuizione.
I ragazzi saranno stimolati ad esprimere propositi chiari ed elevati, e a mantenerli con fermezza, puntando con abnegazione alla visione intravista per sé e per il proprio gruppo; per far ciò, è necessario che siano curati la conoscenza di sé e il coordinamento dei tre corpi, che sono gli strumenti con i quali ci muoviamo nella realtà fisica.

Si insegnerà soprattutto a riconoscere la voce del Sé superiore che guida ogni processo evolutivo a svolgere il proprio compito nel mondo con amore e senso di respons-abilità (da respondere abilitas, abilità a rispondere al compito). Si mirerà, in ogni percorso, alle mete della Bellezza e Verità, nel grado più alto possibile alla personale comprensione di ciascuno.
Si potrà, in tal modo concretizzare l’Ideale, seguendo questo processo:
1) contattare le Idee superiori ;
2) saperne cogliere la bellezza ed il valore;
3) cercare la modalità più idonea di applicazione nella realtà della visione intravista;
4) evitare con discriminazione di distorcere l’idea originaria in modo egoistico o personalistico;
5) perseguirne con persistenza la traduzione nella forma fisica riconosciuta come la più idonea.
Oltre agli aspetti intellettuali, l’educazione curerà la comprensione che il contatto persistentemente ricercato con l’anima promuove, in tutti i campi del sapere, l’espressione della Creatività, indirizzata a fondare un futuro di Bene, Verità, Bellezza e Armonia.

Saranno presentate le grandi figure-guida dell’umanità, eminenti in ogni campo di attività, ricordandone l’opera e, soprattutto, i moventi; questa rassegna evocherà negli allievi l’aspirazione e l’emulazione; essi sentiranno ancora più fortemente dentro di sé la volontà di “fare la propria parte” nel Tutto cui apparteniamo.
Gli educatori illuminati del futuro saranno portatori di comprensione, mediatori di consapevolezze e “programmatori di evoluzione”; in qualsiasi disciplina essi siano competenti, il loro compito primario, e fortemente sentito, sarà quello di formare coscienze sempre più idonee a far avanzare gli individui verso la meta dell’Umanità una
Essi lavoreranno per promuovere la Volontà-di-bene affinché si rafforzino nei cuori e nelle menti degli allievi:
- il senso della cooperazione, naturale per una società fondata sulla conoscenza della realtà dell’anima;
- la consapevolezza dell’ unità del genere umano, poiché siamo tutti parti di un unico Corpo;
- la connessione alla più Grande Unità in cui la stessa umanità è inserita, poiché noi apparteniamo alla vita dei tre regni di natura, del pianeta, dei sistemi solari e delle galassie;
- il contatto con il Mondo spirituale, che porta comprensione fraterna e la capacità di sintetizzare e applicare le più elevate Idee percepite per il bene dei fratelli.
In sintesi, l’educazione si occuperà di costruire il ponte dell’Antahkarana prima tra la personalità e l’anima, poi tra gli uomini, e infine l’uomo e l’anima; questo ultimo allineamento determinerà la possibilità di contattare le Idee superiori e la scoperta illuminante di essere parte microcosmica di un Macrocosmo ordinato, benevolo e intelligente.

In tale più ampia prospettiva, avverranno alcuni riconoscimenti:
- vita e morte saranno viste come un unico percorso che l’anima ritmicamente percorre per perseguire le sue finalità evolutive;
- il senso di unità sostituirà il senso di separazione che fa sentire ogni individuo isolato e in balia del caso;
- ci si identificherà con il proposito di gruppo e si perseguirà l’attuazione della parte di Piano intravisto;
- nasceranno, nella coscienza di ciascuno, la consapevolezza del sacro significato della propria piccola vita e una più alta responsabilità per la vita del Tutto;
- attraverso la meditazione, la piccola mente individuale si collegherà con la Mente Universale;
- si riconoscerà la Legge del Sevizio, che sarà percorsa sacrificando l’inferiore al superiore (sacri-ficio) e ricercando volontariamente il contatto con l’anima; tale Via del Servizio è riscontrabile nel microcosmo come nel macrocosmo, poichè ogni unità e ogni regno, nel nostro pianeta e nell’universo, è al servizio di quelli superiori;
- sarà chiaro a ciascuno qual è il proprio compito e qual è la propria nota, emettendo la quale potrà parteciperà alla Grande Sinfonia dell’Universo.

Educare è pertanto, nel suo aspetto più profondo, l’arte di creare fusioni:
a) La fusione o l’integrazione dei vari aspetti della natura umana: fisica, emotiva, mentale. Quando sarà compiuta si manifesteranno le forze elementali integrate cui diamo il nome di Personalità, con la comparsa di un essere umano di alto livello, potente e autodiretto.
b) La fusione tra personalità e anima. Questa deve prodursi in modo cosciente e deliberato, accettando queste parti di un grande tutto divino di vedere la personalità soggetta a mutazioni e trasmutazioni per effetto del contatto con l’anima. Ciò condurrà alla manifestazione dell’anima entrostante, la coscienza cristica, l’Angelo Solare.
c) La fusione ultima tra l’umanità e la Gerarchia, con l’apparizione del Regno di Dio in terra. Sarà la consumazione di tutte le altre, e causa di certe grandi fusioni planetarie, razziali e nazionali, incidentali e necessarie per il progresso, di cui sono effetti inevitabili. Tutte queste fusioni non si compiono nell’ordinata successione sopraelencata. Nel processo si registrano molte sovrapposizioni e molti squilibri, ma se anche vi sono variazioni e difficoltà, la fine è inevitabile e inalterabile. Il Regno di Dio, consumazione di tutto ciò, comparirà su questo pianeta.

Compendio di studio da L'educazione nella nuova Era  di A.A. Bailey


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