Il silenzio è l'eloquenza della sapienza
Samael Aun Weor

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
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UN FASCIO DI LUCE RIFLESSIONI SULL'INTUIZIONE



di Bollettino Buona Volontà Mondiale 

GLI EVENTI MONDIALI ATTUALI ci dimostrano che la vita dell'umanità ha raggiunto un importante punto di crisi. L'intensità dei disordini politici in America e in Europa, i conflitti protratti e brutali in Medio Oriente, in alcune parti dell'Africa e altrove, il pericolo di un ulteriore collasso finanziario, l'incombente minaccia a lungo termine, il tutto associato al cambiamento climatico - stanno causando in molte persone, di buona volontà, confusione e disperazione. Potrebbe sembrare che l'illusione della separazione abbia preso piede ancora una volta, quasi come una vendetta e che tutti i risultati faticosamente raggiunti negli ultimi decenni in materia di sviluppo, di diritti umani, di costruzione di buone relazioni internazionali, nella gestione ambientale, vengano compromesse, perdute. È fondamentale valutare con precisione la situazione mondiale, adottando un punto di vista distaccato nel vedere le cose nel contesto di un lasso di tempo più lungo.

Lo studio dell'evoluzione umana dimostra che i cicli di crisi e di tensione emergente nelle società – siano esse grandi o piccole – creano cambiamenti, la coscienza si evolve e la buona volontà emerge, in una maggiore espressione. Anche se è difficile non farsi coinvolgere dalla criticità degli eventi mondiali, sentendosi delusi a causa di tali apparenti blocchi, è importante comprendere come questi periodi rappresentino importanti lezioni da apprendere - lezioni che vedranno fiorire la coscienza umana in una maggiore espressione di Buona Volontà, mentre ci muoviamo verso una nuova fase del ciclo. Dobbiamo anche tenere conto della velocità del cambiamento che sta avvenendo in tutto il mondo in questo momento, in cui la coscienza velocemente si sta espandendo.

A causa di questo, ci si può aspettare che la Buona Volontà possa portare a nuovi stimoli per l’umanità; e di conseguenza non può essere compresa da tutti prima che un nuovo equilibrio si realizzi, in risposta alla crisi mondiale attuale, in modo tale che l'umanità possa divenire più saggia ed essere disposta a raggiungere l'unità. Tenendo questo in mente, il processo attuale, talvolta inquietante, stimola le persone di Buona Volontà ad approfondire il percorso di allineamento con quella realtà dove la vita è fonte di apprendimento del Buono e del Vero. Solo allora diventa possibile comprendere la magnificenza del Piano e lo sviluppo di quelle forze divine che guidano il nostro pianeta.

Solo dal punto di vista dell'anima che vive dentro di noi possiamo cominciare a vedere come la coscienza viene alchemicamente trasformata attraverso l'incontro con l’intera umanità. La volontà di stabilire relazioni di condivisione nei principi di giustizia, di rispetto e del senso permanente dell’unicità della vita sta silenziosamente crescendo tra gli individui ed i gruppi. Se pur vi è una staticità apparente negli eventi degli ultimi mesi - essi richiedono un approfondimento della volontà di bene, in modo tale da produrre qualità della volontà spirituale, la quale racchiude in sé volontà diessere, di amare e di servire.

Come contributo a questo approfondimento del concetto di volontà, per la promozione della luminosità necessaria alla mente e al cuore, la Buona Volontà Mondiale ha nei mesi scorsi individuato come il ruolo dell’intuizione giochi una parte fondamentale sulla riconfigurazione del mondo e della nostra vita spirituale. A coloro che sono coinvolti nei settori della politica, dell'economia, delle relazioni internazionali, etniche o razziali, il rapporto tra intelletto ed intuizione può sembrare irrilevante. Eppure i progressi in ciascuno di questi campi dipendono in gran parte da tale relazione. Per mettere a fuoco il pensiero sul ruolo dell'intuizione in questo momento, la Buona Volontà Mondiale ha prodotto un opuscolo mirato alla più ampia distribuzione possibile,
A coloro che sono coinvolti nei settori della politica, dell'economia, delle relazioni internazionali, etniche o razziali, il rapporto tra intelletto ed intuizione può sembrare irrilevante. Eppure i progressi in ciascuno di questi campi dipendono in gran parte da tale relazione. Per mettere a fuoco il pensiero sul ruolo dell'intuizione in questo momento, la Buona Volontà Mondiale ha prodotto un opuscolo mirato alla più ampia distribuzione possibile, Un fascio di luce: Riflessioni sull'intuizione. Contiene pensieri di scienziati, filosofi, artisti e poeti. 

 

Un Fascio di Luce

- Riflessioni sull’Intuizione

L’intuizione è afferrare il principio di universalità e, quando è attiva, il senso di separazione scompare, almeno temporaneamente. .
Alice Bailey,  L’Illusione quale Problema Mondiale, p. 3 ed. ingl.

L’intuizione è la chiara concezione del tutto in maniera simultanea.
Johann Kaspar Lavater

La conoscenza ha tre gradi – l’opinione, la scienza e l’illuminazione. Il mezzo o lo strumento del primo è il senso; del secondo, la dialettica; del terzo, l’intuizione. Quest’ultima è la conoscenza assoluta fondata sull’identità della mente che ha acquisito la comprensione dell’oggetto conosciuto.
Plotino

L’intuizione è la facoltà di pensare e di percepire mentre si osserva. L’intuizione e l’osservazione sono le nostre due sorgenti di conoscenza. Restiamo alienati da un oggetto finché in noi non si sviluppa l’intuizione corrispondente, che ci fornisce il pezzo mancante della realtà visualizzata mediante la percezione.
Rudolf Steiner, Inizia Adesso: Il Libro dell’Anima e gli Eserci zi Spirituali, p. 71

L’intuizione è quella conoscenza che arriva ai non vedenti per mezzo del bastone bianco.
Jérôme Touzalin –  drammaturgo francese

L’intuizione è la luce stessa e quando è ridesta il mondo è visto come luce e il corpo di luce di tutte le forme si fa gradatamente visibile. Ciò comporta la facoltà di entrare in contatto col seme di luce esistente in ogni forma; si stabilisce così un rapporto essenziale e il senso di superiorità e di separazione recede.
Alice Bailey, L’Illusione quale Problema Mondiale, p. 3

Una breve crisi storica potrebbe rompere la routine quotidiana costringendoci a partecipare attivamente a tutte quelle cose della vita che contano di più; aspettiamo l’arte, i metafisici che permeati di quella specie di verità che è la bellezza nella sua modalità mentale sono (come Platone) anche dei poeti. Irradiando la fantasia umana che è atrofizzata in questo kali yuga, l’età del ferro, determinati uomini potrebbero ripristinare quell’agile condizione alata richiesta per entrare nella Verità. In questo modo, potrebbero ritornare al nostro occhio interiore – quasi si potrebbe dire al nostro senso del tatto - degli spazi ontologici dimenticati, dei paesaggi affollati di presenze la cui conoscenza potrebbe trasformare gli uomini in santi.
Huston Smith, Forgotten Truth, The Common Vision of the World’s Religions, p. 36 (La Verità Dimenticata, La Visione Comune delle Religioni Mondiali)

Durante la notte abbiamo difficoltà sulle cose e diventiamo acutamente consapevoli della loro separatezza individuale. Ma il giorno rivela la più grande unità che li abbraccia. L’uomo la cui visione interiore è immersa simultaneamente in una illuminazione della sua coscienza realizza l’unità spirituale che regna suprema su tutte le differenze. La sua mente s’imbatte più goffamente sui singoli fatti di separazione nel mondo umano, accettandoli come definitivi. Si rende conto che la pace è nell’armonia interiore che dimora nella verità e non nei cambiamenti esteriori. Egli sa che la bellezza esercita una garanzia eterna della nostra relazione spirituale con la realtà, che attende la sua perfezione nella risposta del nostro amore.
Rabindranath Tagore, The Religion of Man, p. 67 (La Religione dell’Uomo)

Ci sono solo tre modi attraverso cui “la mente” può divenire un canale o uno strumento di verità. In entrambi i casi bisogna che essa cada nel silenzio del Sé e dia spazio ad una più ampia e maggiore coscienza; oppure che diventi passiva alla Luce interiore e consenta a quella Luce di usarla come mezzo di espressione; o che sostituisca adesso la superficiale discussione della mente intellettuale all’intelligenza intuitiva, in una calzante visione mentale per la percezione diretta della divina Verità.
Sri Aurobindo, Lettere sullo Yoga, p. 161

Gli esseri umani hanno una capacità intuitiva e di conoscenza (quella che i poeti romantici chiamavano sensibilità) che da qualche parte al centro della vita è qualcosa di ineffabilmente e inalterabilmente giusto e buono, e che tale “giustezza” può essere scoperta mediante le esplorazioni artistiche e spirituali che sono state onorate da tutte le grandi tradizioni religiose che costantemente si sono perpetuate.
David Whyte, The Heart Aroused, p. 293 (Il Cuore Risvegliato)

Ciò che è…necessario (per l’apprezzamento della più profonda verità riguardo alla bellezza) è il risveglio di una certa visione, una penetrante e intuitiva risposta nell’anima. La ragione che studia sempre dall’esterno, non può dare questo interiore e più intimo contatto; deve aiutare se stessa attraverso una comprensione più diretta che scaturisce dall’anima stessa e chiamare ad ogni passo la mente intuitiva per riempire il vuoto delle proprie deficienze.
Sri Aurobindo, Social and Political Thought, pp. 132-3  (Pensiero Sociale e Politico)

Pur preservando ciò che abbiamo imparato dal riduzionismo e dall’analisi, il metodo scientifico deve ora essere esteso per includere le forme di partecipazione diretta e sapere che ci danno la comprensione nelle proprietà della coerenza, di tutti gli emergenti che compongono gran parte del mondo naturale. Spesso viene chiamata intuizione o conoscenza non-inferenziale, ciò che ci fornisce una visione sulle qualità degli organismi, dei paesaggi, degli ecosistemi, delle famiglie, delle comunità e delle organizzazioni che ci permettono di riconoscere se sono in salute o stressati, integrati o frammentati, coerenti o disturbati.  
Brian Goodwin, Resurgence, Jan/Feb 2003, p. 14 (Rinascita, Gen./Feb. 2003)

... quando Goethe sosteneva che si può solo sapere ciò che si ama, aveva in mente una comprensione della conoscenza che andava ben al di là di qualsiasi elaborazione delle informazioni. Tale conoscenza non è distante dall’oggetto che deve essere conosciuto, non si tratta neanche di approfittarne. Le sue motivazioni sono auliche, i suoi metodi gentili e i suoi interessi di natura altruista. È tempo di articolare e mettere in pratica una epistemologia dell’amore, invece di qualcosa che incita alla separazione.   
Arthur Zajonc, Meditation as Contemplative Inquiry, p. 179 (La Meditazione come Richiesta Contemplativa)

La notevole capacità moderna per la differenziazione, il discernimento, che è stata tanto faticosamente forgiata deve essere preservata, ma la nostra sfida ora è quella di sviluppare e includere questa disciplina in un impegno intellettuale e spirituale più inclusivo, più magnanimo col mistero dell’universo. Un tale impegno può avvenire solo se ci apriamo ad una gamma di epistemologie che insieme forniscono un raggio percettivo più multidimensionale di conoscenza. Per incontrare le profonde e ricche complessità del cosmo, abbiamo bisogno dei diversi modi di conoscenza che integrano completamente la fantasia, la sensibilità estetica, l’intuizione morale e spirituale, l’esperienza rivelatrice, la percezione simbolica, i somatici e sensuali modi della comprensione, la conoscenza empatica. Soprattutto, dobbiamo destare e superare la grande proiezione antropocentrica nascosta che ha virtualmente definito la mente moderna: la pervasiva proiezione del cosmo senza anima data dalla moderna volontà
di potenza del proprio sé

Richard Tarnas, Cosmos and Psyche, p. 41 (Cosmo e Psiche)

Albert Einstein chiamava la mente intuitiva o allegorica un dono sacro. Egli aggiunse che la mente razionale era solamente un servo fedele. È paradossale che, nel contesto della vita moderna abbiamo cominciato ad adorare tale servo e a contaminare il divino.
Bob Samples, The Metaphoric Mind: A Celebration of Creative Consciousness, p. 26 (La Mente Allegorica: Una Celebrazione della Coscienza Creativa)

Perciò l’intuizione è il riconoscimento interiore, non teorico, ma come fatto acquisito nella propria esperienza, della propria completa identificazione con la Mente Universale, del fatto d’essere parte costitutiva della Vita del Mondo e della propria partecipazione all’Esistenza che persiste in eterno.
Alice Bailey,  L’Illusione quale Problema Mondiale, p. 4

La conoscenza-diretta è il fuoco acceso del cuore.
Agni Yoga, Gerarchia, 200

L’intuizione e i concetti costituiscono…gli elementi di tutte le nostre conoscenze, così che né i concetti senza intuizione in qualche modo corrispondenti tra di loro, né l’intuizione senza i concetti, possano produrre qualsiasi forma di conoscenza.
Immanuel Kant

L’intuizione è vedere con gli occhi dell’anima.
Dean Koontz

L’intuizione è un potere superiore a quello della mente…è ragione pura, espressione del principio Buddhico, e ha sede oltre i mondi dell’ego e della forma. Solo l’iniziato usa normalmente la vera intuizione. Intendo con questo che essa è per lui altrettanto facilmente operante del principio mentale nell’uomo intelligente. Tuttavia, l’intuizione può agire molto prima in casi di estrema necessità.
Alice Bailey, L’Illusione quale Problema Mondiale, pp. 81-2

L’illuminazione illumina e quindi si collega col pensiero puro. Insieme diventano un’intelligenza che non è semplicemente del cervello, che non pondera, ma sente e pensa.
Piet Mondrian

C’è un sole terreno, che è la causa di tutto il calore, e tutti quelli che sono in grado di vedere possono anche osservare il sole; e coloro che sono ciechi e sono impossibilitati a vederlo possono comunque sentire il suo calore. C’è un Sole Eterno, che è la fonte di ogni sapienza, e quelli i cui sensi spirituali sono risvegliati alla vita vedranno quel sole e saranno consapevoli della Sua esistenza; ma coloro che non hanno raggiunto la coscienza spirituale possono ancora sentire il Suo potere da una facoltà interiore che si chiama Intuizione.
Paracelso

La speranza delle primavere future date dalle sorgenti interiori. La sua fondazione è l’intuizione del cuore-centrato, innata in ogni essere umano, e ora, in questo momento di crisi, si sta risvegliando in tante persone. Il suo ruolo è fondamentale. La sua presenza illumina tutto ciò che è la vita, un ponte tra il sacro e il profano. La “conoscenza-diretta” è un termine usato per descrivere la vera intuizione: conoscenza diretta – spontanea e senza distorsioni. È stata chiamata “libertà elevata”, questa esperienza, nella coscienza di veglia, della presenza del nostro vero Sé in ogni altra forma, il barlume di luce che irradia da ogni atomo, la trasformazione della percezione che si palesa quando una verità diventa la propria conoscenza diretta.
Jan Nation

L’intuizione è malintesa e persino ingiuriata. E coloro che la riconoscono non la capiscono in modo adeguato. Suppongono per lo più che si può acquisirla senza sforzo, come se piovesse dal cielo. Non riflettono ai grandi accumuli necessari e all’enorme tensione da sopportare.
Agni Yoga, Sovramundano III, 507

... l’immaginazione è il seme dell’intuizione, poiché non possiamo immaginare ciò che non esiste nel nostro, apparentemente complesso sistema planetario.
Alice Bailey, Il Di scepolato nella Nuova Era  Vol. II, p. 373

Pubblicazione del  www.worldgoodwill.org/intuition_booklet

Un Fascio di Luce Radiante
sul nostro Sentiero
Riflessioni sull’Intuizione

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