nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
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EVOLUZIONE SPIRITUALE DELL'UOMO



di Alice Bailey

(1) Dapprima è la forza della sostanza del piano che lo dirige, inducendolo ad identificarsi con la sostanza più grossolana ed a considerarsi un uomo, un membro del quarto regno, ed a convincersi quindi ch’egli è il Non-Sé. Più tardi, con l’affluire della forza dall’Ego, prosegue l’evoluzione psichica (uso qui la parola “psichica” nella sua connotazione più alta) ed egli comincia a considerarsi come l’Ego, il Pensatore, Colui che usa la forma. Infine l’energia della Monade, comincia a trovar risposta, ed egli sa di non essere né l’uomo né l’angelo, ma un’essenza divina o Spirito…. L’uomo è visto qual’è realmente: una rete di fuoco con dei punti focali fiammeggianti che trasmettono e fanno circolare energia ignea. (3-1158)

(2) L’uomo poco evoluto non è in grado di comprendere appieno quello molto evoluto e, in misura minore, l’ego avanzato non comprende un iniziato. Il maggiore comprende il minore, ma non è così nel caso inverso. (4-113)

(3) Giunge ora uno stadio in cui l’essere umano è veramente e di fatto “fondato sulla roccia” e, sebbene egli possa ancora sperimentare l’alternarsi della luce e dell’ombra, sebbene le onde delle acque purificatrici possano investirlo e minacciare di travolgerlo, sebbene egli possa sentirsi sordo, muto e cieco, nulla alla fine potrà sconfiggere il proposito dell’anima. (4-148)

(4) Il discepolo….non può mai essere statico, non può mai sostare; costantemente deve adeguarsi a nuove condizioni, imparare a operare in esse per poi vederle scomparire e lasciare a loro volta il posto ad altre, nuove. Tutto questo continua finché la coscienza non si sia stabilizzata nel Sé, nell’Uno. In quel momento l’iniziato si riconosce come l’Unità che guarda, osservando la fantasmagoria fenomenica della vita nella forma.

…. Questo stadio di dualismo è quello dell’aspirante e del discepolo fino al momento della sua preparazione per la terza iniziazione. Comincia a riconoscersi come una !entità spirituale confinata nella forma. Per lungo tempo la sua coscienza rimane prevalentemente quella della forma. La situazione cambia gradualmente, tanto gradualmente che l’aspirante impara la lezione della sopportazione (fino al punto da sopportare il non-sé!), finché non giunge una vita d’equilibrio, nella quale nessuno dei due predomina. Ne risulta uno stato d’apparente negatività e inerzia dell’uomo, che può durare per una vita o due, durante le quali sembra fare ben poco in entrambe le direzioni.

Questa è una indicazione utile per i collaboratori che trattano con la gente. In seguito il punto d’equilibrio cambia e l’influenza dell’anima sembra predominare, mentre tutto l’aspetto coscienza comincia a spostarsi nell’aspetto più elevato. La dualità tuttavia persiste ancora, poiché l’uomo a volte s’identifica con la sua anima e a volte con la natura della forma; è lo stadio in cui si trovano molti discepoli in questo periodo. A poco a poco egli viene tuttavia “assorbito” nell’anima, in tal modo mettendosi in rapporto con tutti gli aspetti dell’anima di tutte le forme, fino allo spuntare del giorno in cui si rende conto che in lui nulla esiste più all’infuori dell’anima e sopravviene allora lo stato d’unità superiore. (4-374/5)

(5) Cerchiamo di semplificare il soggetto con tre enunciazioni chiare, nelle quali riassumeremo il lavoro che compie il discepolo mentre lotta con le energie del piano mentale e giunge a dominarle.
1.  Il lavoro sul piano mentale produce una realizzazione di dualità. Il discepolo cerca di amalgamare e fondere l’anima con il suo veicolo e di farlo coscientemente. Ciò che si prefigge è che essi siano UNA COSA SOLA, qui e ora. Suo obiettivo è l’unificazione del Sé e del non‑sé. Il primo passo in questa direzione è compiuto quando egli comincia a cessare di identificarsi con la forma e, durante questo periodo di transizione, riconosce il proprio dualismo.
2. La mente, usata correttamente, diviene quindi il registratore di due  tipi d’energie o di due aspetti della manifestazione dell’Unica Vita. Essa registra e interpreta il mondo dei fenomeni. Registra e interpreta il mondo delle anime. È sensibile ai tre mondi dell’evoluzione umana. Diviene ugualmente sensibile al regno delle anime. È il grande principio di mediazione in questo periodo di duplice riconoscimento.
3. Più tardi, l’anima e il suo strumento sono così uniti e unificati che il dualismo scompare; l’anima sa d’essere tutto ciò che è, tutto ciò che è stato e che sarà. (4-385/6)

(6) State di buon animo, perché non esiste una vera disfatta dello spirito umano; non esiste estinzione finale del divino nell’uomo; perché questo risorge sempre trionfante dal più tenebroso abisso infernale…. Non c’è potenza o combinazione di potenze che possa impedire l’avanzata dell’uomo verso la sua meta, o trattenerlo. Oggi questa congrega è attiva; è una miscela di male antico e d’egoismo aggressivo, sprigionati in ogni paese da un gruppo d’uomini ambiziosi e senza scrupoli. Ma non riusciranno. Possono solo ritardare e ostacolare l’emergere della libertà. (9-106)

(7) (L’uomo) è pervenuto al successo, alla popolarità ed è molto dotato, ma non sa che farsene. L’anelito interiore persiste sempre finché il dolore è così insostenibile che il desiderio di espandersi ed elevarsi, di accertarsi di qualcosa e di qualcuno che stanno oltre ha ragione di ogni ostacolo. L’uomo comincia a volgersi all’interno ed a cercare la sorgente da cui è emanato. Comincia allora a meditare, a ponderare, ad intensificare la vibrazione fintanto che, con il passare del tempo, raccoglie i frutti del suo meditare. (2-10)

(8) ….In ogni lavoro veramente occulto gli effetti attesi si conseguono con grande lentezza. Se un uomo sembra compiere progressi spettacolari in una data incarnazione, lo si deve al fatto che sta solamente dimostrando quanto è già stato acquisito anteriormente (….in incarnazioni precedenti) e si appresta a un nuovo periodo di lenta, diligente e penosa fatica. Ricapitola nella vita presente i processi superati in passato ponendo così le basi per uno sforzo rinnovato…. Ciò che la personalità stabilisce in molte migliaia di vite non sarà facile da modificare quando l’Ego, operando nella coscienza inferiore, cerca di produrre un mutamento. (2-81/2)

  (9) La meraviglia e l’immensità del dramma che sta svolgendosi nell’universo comprova la sua realtà, e la capacità di comprendere dell’uomo, per piccola che possa sembrare, ne garantisce la divinità. Stadio per stadio, lentamente ci accostiamo alla meta della consapevolezza cosciente e intelligente. Passo passo dominiamo la materia e miglioriamo il meccanismo di consapevolezza e di contatto.
  A poco a poco noi (voglio dire l’umanità nel suo complesso) ci avviciniamo al “luogo del riconoscimento”, e ci prepariamo a scalare il monte della visione.

  Se solo gli aspiranti si rendessero conto delle meraviglie di quella rivelazione, e afferrassero la magnificenza della ricompensa che li attende, molto meno frequenti sarebbero gli insuccessi, molto maggiore il coraggio, migliori e più costanti i conseguimenti, e quindi il mondo sarebbe illuminato più rapidamente…. Non ci si può appropriare della visione. È sempre avanti a noi, ma anche dedicandole la vita intera, se si trascura di servire il proprio simile essa non è di alcun profitto. (14-156/7)

(10) (Il lavoro) inizia con l’Individualizzazione e prosegue attraverso i due stadi finali della Iniziazione e dell’Identificazione. Questi tre stadi segnano il progresso della coscienza dell’anima dal suo immedesimarsi con la forma all’identificazione con il Sé. Le tre parole — individualizzazione, iniziazione e identificazione — descrivono tutto il cammino dell’uomo dal momento in cui entra nel regno umano fino a quando ne esce alla terza iniziazione per vivere libero nel quinto, il regno di Dio. (15/27)

(11) È tuttavia essenziale che (il lettore medio) eviti il concetto che il conseguimento della massima iniziazione su questo pianeta segni la fine o il compimento di un grande stadio finale. Esso segna solo l’inizio della significanza. Questa è un’affermazione esotericamente importante. Come il pervenire al dominio fisico rende il neofita libero di apprendere lezioni superiori per prepararsi alle iniziazioni maggiori, così il superamento delle condizioni presentate dai sette piani della nostra vita planetaria, libera l’iniziato (come il Buddha o il Cristo) per circostanze condizionanti ancora più elevate e importanti. Il vero lavoro come membro della Fratellanza Bianca sta per cominciare, e il vero scopo dell’esistenza della Gran Loggia Bianca comincia debolmente a rivelarsi alla loro comprensione rapita. Perciò, per noi è veramente importante cercare di afferrare la continuità della rivelazione e l’ampio futuro o panorama di una schiudentesi meraviglia che, di stadio in stadio, di grado in grado e di piano in piano, si dispiega davanti alla coscienza dell’iniziato.

Qui ci addentriamo nell’analisi di domini di realizzazione dei quali persino l’umanità avanzata non ha la più pallida idea; tocchiamo le mete e gli obiettivi che i Membri avanzati della Gerarchia hanno dinanzi a sé; trattiamo di idee e concetti per i quali non disponiamo di una terminologia adeguata e di natura tale che il meccanismo del pensiero umano si dimostra incapace di registrarli. (18-203)

(12) Se osserverete i vostri atteggiamenti e le vostre azioni presenti, scoprirete che essi sono centrati anzitutto (e potrei aggiungere, quasi necessariamente) su voi stessi, sui vostri riconoscimenti, sulla vostra comprensione della verità e sul vostro progresso sul Sentiero. Ma quando raggiungerete lo stato d’iniziato — l’interesse di sé declina fino a scomparire e come dice un Antico Detto, “soltanto Dio rimane”: nella coscienza resta solo ciò che è QUELLO, che è bellezza, bontà e verità; che non è forma ma qualità; ciò che sta dietro la forma e indica il destino, l’anima, il posto ed il livello. Riflettete su queste parole, perché vi dicono dove, col procedere dell’evoluzione, dovrete più tardi porre l’accento. (18-293)

(13) Essere statico, aver raggiunto tutto quello che si può raggiungere ed essere in un completo ristagno sarebbe la morte totale e, fratelli miei, la morte non esiste. C’è soltanto un progresso di gloria in gloria, un avanzare da un punto all’altro sulla Via divina e da una rivelazione all’altra, verso quei punti e quelle rivelazioni che fanno parte forse dello Scopo di Dio stesso. Quali siano le mete sulla Via Superiore vi è per ora del tutto sconosciuto; quali qualità ed obiettivi divini possano venir rivelati al Maestro e al Cristo quando percorrono la via che Li conduce completamente fuori del piano fisico cosmico, non lo potete sapere o percepire, e se poteste farlo non ne comprendereste il significato.

“L’occhio non ha veduto né l’orecchio ha udito” le cose che Dio rivelerà a coloro che percorrono la via che conduce al centro più intimo, a coloro che amano. Questo scritto antico può esser parafrasato come segue: è impossibile rendersi conto della meraviglia del futuro che il Logos Planetario dispiegherà dinanzi a quelli che hanno sviluppato il secondo aspetto divino, l’Amore, e che perciò sono Membri effettivi della Gerarchia, il centro in cui l’energia dell’Amore è ancorata.

È interessante il constatare che lo sviluppo della natura dell’amore è ciò che apre la porta che conduce alla Via dell’Evoluzione Superiore e che non può esser aperta da nient’altro. Questa Via porta il Maestro fuori dal piano cosmico fisico al piano cosmico astrale o ad un livello di coscienza cosmica sul quale viene generato quell’impulso cosmico che chiamiamo Amore.

Vi sarà ovvio che poiché questo Trattato non è scritto per istruire membri della Gerarchia, ma solo per aspiranti, discepoli e iniziati al di sotto della terza iniziazione, molto di quello che dirò sarà alquanto “schermato” o velato in simboli; molte cose che potrei dire (se esistessero le parole adatte) non saranno dette. Quelli che hanno occhi per vedere e orecchie per udire leggeranno fra le righe e interpreteranno correttamente i miei simboli, indicazioni e riferimenti. Per molti quello che dirò sarà altrettanto senza senso quanto lo è il Trattato del Fuoco Cosmico per il lettore medio, e quanto lo è l’intero tema dell’iniziazione per l’uomo ignorante e non sviluppato.

Però molto dovrebbe essere di utilità pratica per il discepolo che si impegna, e in queste pagine conclusive desidero accendere il suo zelo, approfondire la sua comprensione, stimolare la sua capacità d’amare ed illuminare la sua mente. Questo è quanto cerco di fare. Da parte sua si avvicini a questo soggetto con profonda umiltà, con atteggiamento meditativo e riflessivo e rifiutandosi di materializzare i concetti presentati, com’è facilissimo fare. Si rifiuti di abbassare l’insegnamento al livello della sua coscienza fisica. Con queste parole ho dato un’indicazione fondamentale.

Amore e luce sono i grandi rivelatori, e se lo studioso cerca veramente di comprendere e trarre profitto da ciò che cerco di insegnare, ami più profondamente tutti gli uomini e faccia in modo che la sua luce risplenda in un luogo oscuro, poiché “in quella luce vedrà Luce”. È la luce minore all’interno che rivela la luce maggiore; quando la luce dell’anima si fonde con la luce dell’uomo inferiore, quella luce fusa e mescolata consentirà all’aspirante di vedere la Porta che si apre sulla Via dell’Evoluzione Superiore. (18-328/9)

(14) Quando (l’ uomo) diviene aspirante e fa i primi passi sul sentiero della maturità spirituale, comincia ad assumersi un ruolo decisivo, sostenendolo finché consegue la liberazione spirituale, e, per il servizio compiuto nel quarto regno, l’umano, diviene un membro della Gerarchia del quinto regno spirituale. (11-194)

(15) Ma nel frattempo avranno luogo grandi ed importanti eventi in seno alla Gerarchia e in relazione ai suoi membri. I discepoli alla periferia di un Ashram tendono a non prestare attenzione all’istruzione e agli atteggiamenti dei membri dell’Ashram più anziani di loro; spesso trascurano il fatto che anch’Essi, dal Cristo fino al più umile iniziato, seguono un processo costante e crescente di disciplina, addestramento e istruzione gerarchici. Poiché i discepoli e gli iniziati anziani hanno raggiunto una meta che per lungo tempo è sembrata del tutto irraggiungibile all’aspirante medio, si presume ch’essi abbiamo raggiunto la perfezione; si dimentica completamente che hanno solo superato una pietra miliare sull’infinita Via della Beatitudine.

Ma, grazie all’impulso della vita stessa, il progresso continua sempre; la conoscenza deve sempre essere trasmutata in saggezza; l’amore deve sempre essere accompagnato dalla volontà divina; i piani devono sempre cedere il posto al proposito divino; la luce deve sempre essere seguita dalla vita; dalla Gerarchia, l’iniziato deve passare a Shamballa e da Shamballa seguirà l’uno o l’altro dei sette Sentieri; il sentiero dell’evoluzione è sostituito dalla via dell’evoluzione superiore; i riconoscimenti planetari s’estendono infine a contatti solari; la coscienza cristica si sviluppa infine in qualcosa di tanto inclusivo che per ora non abbiamo parole per definirlo, né abbiamo bisogno di parole; il riconoscimento del Padre e dell’essere monadico fa dissolvere tutti i riconoscimenti minori, e la coscienza dell’anima e la vita progressiva nella forma non sono più delle mete, ma sono lasciate molto indietro.

Nonostante tutto questo è necessario ricordare che il risultato di tutte le esperienze dura per sempre, nulla sarà mai perduto; ciò che la vita nella forma ha conferito è ancora in possesso dell’entità spirituale immortale; ciò che la coscienza dell’anima ha sviluppato e incluso è ancora la ricca dotazione dell’Essere, ora centrato nella Monade; l’esperienza gerarchica si fonde nei propositi della Camera del Consiglio di Shamballa, ma la capacità di operare nella Gerarchia perdura sempre, perché la costituzione e l’istituzione gerarchica condizionano tutta la manifestazione; per quale ragione sia così, nessuno lo sa, ma questa è la Volontà divina. (13-559/60)



L’ UOMO  SPIRITUALE

(1) Scopriamo che dietro a tutti i fenomeni soggettivi c’è un incentivo essenzialmente spirituale. Questo incentivo, questa causa spirituale latente, è l’oggetto dell’attenzione dell’uomo spirituale….

L’uomo spirituale è colui che, dopo essere stato sia un uomo profano che uno studioso occulto, è giunto alla conclusione che dietro a tutte le cause delle quali si è finora occupato vi è UNA CAUSA; quest’unità causale diventa allora la meta della sua ricerca. Questo è il mistero che sta dietro a tutti i misteri; questo è il segreto di cui tutto quanto finora è stato conosciuto e concepito non è che il velo; questo è il cuore dell’Ignoto che tiene celato il proposito e la chiave di tutto ciò che è, e che sono posti solo nelle mani di quegli Esseri eccelsi i Quali, essendosi aperta la via attraverso il molteplice tessuto della vita, sanno di essere veramente l’Atma, o lo Spirito stesso, vere scintille nell’unica grande Fiamma. (3-1236/7)

(2) In seguito, quando gli uomini vedranno le loro difficoltà con chiarezza, agiranno con senno ed educheranno con gran cura i loro Osservatori e Comunicatori. Questi saranno uomini e donne la cui intuizione si sarà risvegliata sotto il pressante impulso dell’intelletto - Gente dalla mente così subordinata al bene del gruppo e scevra di separatività da non offrire ostacolo al contatto col mondo della realtà e della verità interiore. Non saranno necessariamente persone che potremmo definire “religiose” nel senso ordinario del termine, ma uomini di buona volontà, di grande apertura mentale, di erudizione profonda; liberi da ambizioni e orgoglio, saranno animati dall’amore per l’umanità e dal desiderio di aiutarla. Uomini siffatti sono spirituali. (14-181)

(3) La ragione della corruzione politica, e degli ambiziosi progetti di tanti uomini di stato, è che gli uomini di mentalità spirituale non hanno assunto — come dovere e responsabilità — la guida del popolo: l’hanno lasciata in mani indegne….La spiritualità consiste, infatti, essenzialmente nell’instaurare giusti rapporti umani, nel promuovere la buona volontà e ristabilire la vera pace, come conseguenza naturale. (7-168/9)

(4) Non lavorare in modo così tenace, strenuo e furioso alla vita spirituale. Essa è uno stato dell’essere più che un conseguimento. (5-660)

Estratto dal Compendio di Insegnamenti: Rifletti su Questo (prossima uscita per la prima volta in edizione italiana)
 

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Per approfondire i Testi di Alice Bailey e delle scuole collegate



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05 APRILE 2019 BOLOGNA - MEDITAZIONE - L'ESPERIENZA DEL RAJA YOGA
17 APRILE 2019 MILANO - CELEBRAZIONE EQUINOZIO DI PRIMAVERA E MEDITAZIONE DELLA PASQUA
13 - 14 APRILE CANTAGALLO (PO) - TEMPIO INTERIORE - SEMINARIO DI DANZA SUFI
13 - 14 APRILE 2019 FIRENZE - WORKSHOP LA SAGGEZZA DEL CUORE - PER INSEGNANTI E GENITORI
02 APRILE 2019 MILANO - IL POTERE DELL INTUIZIONE
14 APRILE 2019 MILANO - IMPARIAMO AD INTERPRETARE SEGNI E COINCIDENZE - CON GIAN MARCO BRAGADIN
05 APRILE 2019 PERUGIA - MEDITAZIONE E ARTE
25 - 28 APRILE 2019 GROSSETO - SEMINARIO DI ASCOLTO DI SE CON IL RESPIRO
27 APRILE 2019 FIRENZE - HO OPONOPONO IL SEGRETO HAWAIANO
27 - 28 APRILE 2019 MONTELUPO FIORENTINO - CORSO DI COSTELLAZIONI FAMILIARI E SISTEMICHE
25 - 26 - 27 - 28 APRILE 2019 BELLARIA IGEA MARINA (RN) - OSHOFESTIVAL 2019
06 APRILE 2019 ROMA - TRA LUCE E OMBRA - SEMINARIO ESPERIENZIALE
12 APRILE 2019 SAN PIETRO IN CERRO (PC) - LIBERA LE EMOZIONI
03 APRILE 2019 PRATO - L'UNIONE - I 12 PASSI DELL AMORE
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